Test-match: Inghilterra grintosa, All Blacks ok all’ultimo respiro (20-15)

Campioni del mondo in grande diffcioltà contro una squadra inglese determinata come non mai. Decide una meta al 78′

ph. Nigel Marple/Action Images

Forse il motivo è solo che la Nuova Zelanda è alla sua prima uscita stagionale e quindi in una fase di rodaggio o forse semplicemente c’è che l’Inghilterra gioca bene, con la dovuta cattiveria e concentrazione. Sta di fatto che il primo tempo di Auckland (che comunque si chiude sul 9 a 9) è sostanzialmente di marca britannica con gli All Blacks che non riescono a macinare il loro gioco e gli ospiti che riescono ad essere più pericolosi. E va ricordato che il XV di Sua Maestà in campo manca di diversi potenziali titolari, arrivati in Nuova Zelanda solo tra martedì e mercoledì dopo la finale di Premiership.
Secondo tempo caratterizzato da un gioco meno chiuso, merito soprattutto dei padroni di casa che  hanno un piglio diverso anche se le imprecisioni rimangono tante rispetto ai loro abituali standard. L’Inghilterra continua comunque a giocare bene pur rimanendo lontana a lungo dai 22 metri avversari.
All Blacks che comunque non vanno a punti e inglesi che con il passare dei minuti crescono in fiducia riconquistando metri preziosi. Al 63′ ospiti di nuovo in vantaggio con il solito Burns al quale però risponde Cruden nel giro di tre minuti: 12 a 12.
Al 70′ l’azione che potrebbe decidere la gara: Retallick ruba un pallone nella sua metà campo e si invola verso la meta inglese, Yarde lo placca ma impedisce al pallone di uscire: cartellino giallo per l’inglese e punizione facile per Cruden che non sbaglia: All Blacks a +3 e che possono giocare gli ultimi dieci minuti in superiorità numerica. Al 74′ è però Cipriani, entrato da poco, a pareggiare di nuovo i conti.
Un minuto più tardi i campioni del mondo decidono di non calciare tra i pali e sorprendono la retroguardia inglese ma la meta sfugge per un nulla e si rimane sul 15 a 15. A due minuti dalla fine arriva la meta di Conrad Smith che ragala ai tuttineri il 15° successo consecutivo, ma che fatica.

 

Nuova Zelanda: 15 Israel Dagg, 14 Ben Smith, 13 Conrad Smith, 12 Ma’a Nonu, 11 Cory Jane, 10 Aaron Cruden, 9 Aaron Smith, 8 Jerome Kaino, 7 Richie McCaw (capitano), 6 Liam Messam, 5 Sam Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Dane Coles, 1 Tony Woodcock
Riserve: 16 Keven Mealamu, 17 Wyatt Crockett, 18 Charlie Faumuina, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Victor Vito, 21 TJ Perenara, 22 Beauden Barrett, 23 Malakai Fekitoa

 

Inghilterra: 15 Mike Brown, 14 Marland Yarde, 13 Manu Tuilagi, 12 Kyle Eastmond, 11 Jonny May, 10 Freddie Burns, 9 Ben Youngs, 8 Ben Morgan, 7 Chris Robshaw (capitano), 6 James Haskell, 5 Geoff Parling, 4 Joe Launchbury, 3 David Wilson, 2 Rob Webber, 1 Joe Marler
Riserve: 16 Joe Gray, 17 Matt Mullan, 18 Henry Thomas, 19 Dave Attwood, 20 Tom Johnson, 21 Lee Dickson, 22 Danny Cipriani, 23 Chris Pennell

 

Marcatori per la Nuova Zelanda
Mete: Conrad Smith (78)
Conversioni:
Punizioni: Cruden (9, 24, 38, 67, 70)

 

Marcatori per l’Inghilterra
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Burns (2, 18, 21, 64), Cipriani (74)

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