Calvisano, l’Eccellenza è tua. Una rimonta che vale lo scudetto: campione d’Italia!

Io provo a parlare di rugby, anche se, leggendo questo blog, credo di essere fuori posto: dovrebbe chiamarsi OnGavazzi
Il match è stato…4 partite; nella prima ha giocato un Rovigo furbo e pronto che ha punito chirurgicamente avversari palesemente ancora con la testa nei pronostici di vittoria. Poi, intorno al quarto d’ora è iniziato il secondo match, largamente dominato da Calvisano che ha spinto sull’acceleratore cominciando, come si direbbe nel basket, a caricare di falli l’avversario, pur senza concretizzare del tutto l’enorme mole di gioco. In questa fase si verifica un errore strategico-psicologico gravissimo del pozzetto (gergo nautico, Renato non c’entra) rossoblù: Quaglio ha preso un giallo (non conta se giusto o meno, non mi pronuncio, ma l’ha comunque preso e per te coach è quello che conta) e, al suo rientro, dovrà comunque vedersela ancora in mischia chiusa con quel John Deere umano di Costanzo: è così difficile immaginare che un altro giallo possa capitare? Considerando che comunque Quaglio in chiusa le prenderà, tanto vale farle prendere a un altro non giallato. O no? Questa seconda fase si conclude con i seguenti episodi: giallo a Lubian (che l’ha assurdamente cercato sin dall’inizio 😯 ), secondo giallo a Quaglio dopo due falli consecutivi e un affossamento (volontario?) con reset, meta tecnica e gesto folle e sconsiderato di Ragusi che prende un giallo “arancione”. Qui inizia una terza fase in cui Rovigo dimostra una forza d’animo e un’intelligenza nel fare ciò che si deve fare in quella situazione che, a mio avviso, sono più da scudetto di quanto fatto vedere all’inizio. Calvisano in questa fase, per dirla tecnicamente, non ci capisce una mazza e prova a “non vincere” un match che è solo lì da prendere. A spezzare l’incantesimo di una partita che sembrava stregata ci pensa la forza più “realistica” dell’intera Eccellenza: il pack calvino, che sfonda e determina la seconda meta tecnica (un pò frettolosa 🙄 ? forse si, ma credo – e mi rendo conto di essere di parte – che la conclusione sarebbe stata identica): è questa è la quarta fase, che si conclude con 3 punti del capitano, il miglior commiato.
Rovigo paga un’indisciplina e un nervosismo che vanificano l’ottimo lavoro di un’intera stagione, Calvisano vince “logicamente”: è cresciuta durante tutta la stagione diventando il miglior compromesso fra pregi e difetti, ed è questa la ricetta con cui si vince.
Un apprezzamento assoluto va alla tifoseria rossoblù (con alcuni di loro si è fraternizzato a fine match immolando alcune delle mie creature liquide e l’ottimo erbazzone preparato da mia moglie: abbiamo rimediato un sacco di inviti al Battaglini che mi impegno ad onorare) che ha sostenuto la propria squadra con passione e correttezza e un’ ammirazione totale per quel grande uomo che si chiama Luke Mahoney, che a fine match, con nel cuore tutto quello che possiamo immaginare, è venuto sotto la nostra tribuna a salutarci ed è stato giustamente applaudito come un eroe; avrei voluto che al suo fianco ci fosse l’altro dioscuro Stefan Basson, ma, probabilmente, stava male.
Ultimo appunto: non potevamo perdere, a dieci metri da me c’era colui che ho eletto a talismano vivente, il grande Pasqualone Presutti, che mi ha fermato per salutarmi: mi rammarico di non averlo più trovato nella bolgia finale per offrirgli la scura che avevo promesso: scusami Pasquale, si fa alla prossima, vero 😉 ❓