Italrugby, le scelte di Brunel con un occhio a giugno e uno ai Mondiali…

In terza linea pesano gli infortuni, in mezzo al campo la concorrenza è tanta. Per Palazzani il treno è da prendere al volo

ph. Sebastiano Pessina

Usciti da un Sei Nazioni iniziato bene e terminato molto male, con ben in vista il traguardo della RWC 2015 e ancora poche partite a dividerci dall’appuntamento inglese, la Banda Brunel inizia il cammino di avvicinamento partendo da tre partite tutt’altro che facili. Fiji e Samoa sono avversarie sempre ostiche con cui confrontarsi, mentre in Giappone il rugby sta crescendo moltissimo, al punto che nel 2019 nel paese del Sol Levante verranno organizzati i primi Mondiali fuori dai confini tradizionali, ormai ampiamente antiquati, di Ovalia. Coach Brunel ha reso noti i nomi dei 30 giocatori che prenderanno parte al tour. Tra conferme, novità, e sorprese in parte anticipate, vediamo chi ha scelto il nostro allenatore.

In prima linea i nomi nuovi sono quelli di Chistolini e Andrea De Marchi, entrambi provenienti dalle Zebre, assieme ai quali da Parma arriverà anche Manici. Avranno minuti in campo? Probabile che vengano provati, anche in virtù dell’assenza di Castrogiovanni, impegnato nell’intenso finale di stagione del suo Tolone.

In seconda linea accanto ai senatori Bortolami e Geldenhuys ci saranno Fuser e Biagi, entrambi con un solo cap alle spalle e che verosimilmente verranno testati. Bortolami e Geldenhuys hanno i loro anni, Furno difficilmente si muoverà dalla terza linea, e Brunel è alla ricerca di altre seconde da far entrare nel giro azzurro. Il sudafricano delle Zebre avrà inoltre i gradi di capitano (magari ci sbagliamo, ma Geldenhuys è il primo equiparato a diventare capitano della nazionale. Castro e Parisse sono italiani mentre il seconda linea è uno “straniero” a tutti gli effetti, anche se con davvero tanti anni passati nel nostro Paese); ci si sarebbe potuti aspettare la nomina di Ghiraldini, ma forse questa ipotesi avrebbe dato adito ad un passaggio di consegne su cui Brunel ancora vuole riflettere. Dalla parte della “piazza”, invece, l’idea di un capitano operaio e silenzioso, alla O’Connell o Horwill che si voglia, potrebbe far piacere.

In terza manca Parisse, ancora a riposo, mentre non può mancare Mauro Bergamasco, dopo una stagione più che positiva alle Zebre. Accanto a lui scelte abbastanza costrette: Vosawai, Derbyshire, Barbieri e Furno, una delle sorprese più piacevoli del Sei Nazioni.

A numero 9 Tito Tebaldi, che potrebbe tranquillamente rientrare nel gruppo mondiale, e Palazzani, che nonostante l’ottima stagione ad estremo l’anno dovrebbe essere impiegato maggiormente in mediana. Per il giocatore delle Zebre la prossima sarà una stagione fondamentale per la consacrazione e per l’ingresso in pianta stabile nel gruppo azzurro.

In cabina di regia nessuna sorpresa, con Orquera ed Allan impegnati a dirigere le danze in campo, con il secondo che potrebbe trovare minuti importanti in contesti mediatici e sportivi meno pressanti di quelli del Sei Nazioni.

In mezzo al campo Campagnaro, Sgarbi, Iannone (in procinto di tornare a Treviso, pare) e Masi, che rientrato dall’infortunio si candida per una maglia da titolare. E proprio la coppia Masi-Campagnaro, che garantisce solidità offensiva e difensiva, potrebbe essere testata. Per Benvenuti il treno potrebbe essere sfuggito del tutto.

Triangolo allargato con alcune opzioni alle ali (Venditti ha finito la stagione in netto crescendo, ma pure Esposito e Sarto non hanno malfigurato ) e McLean che molto probabilmente continuerà ad agire da estremo.

Di Roberto Avesani @robyavesani

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