Si parte da caso celtico e da Treviso, si arriva al Sei Nazioni: tutti nel Tinello!

Vittorio Munari ci dice la sua sui temi che stanno scaldando Ovalia in questi giorni. Un appuntamento da non perdere

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Katmandu 27 Febbraio 2014, 09:27

    son condivisibili molte cose dette da Vittorio, ma mi lascia sempre un po perplesso il discorso sull’Inghilterra, OK storicamente fanno bene 2 cose, le fanno molto bene, sono maestri nel farle… ma oramai con la competenza che hanno i giocatori in Premier e soprattutto con la varietà di gioco che hanno in premier, penso Bath Gloucester Wasp e per certi versi i Falcons, contrapposti ai Sarries Tigers Exeter Quins, non si possa variare un pochetto lo spartito di gioco, per me questo, soprattutto in una nazionale che può avere la facoltà di scelta è un limite bello grosso, soprattutto se si vuole competere pure con il sud del mondo.
    Bello il discorso sui PP e si sente l’insofferenza di una situazione che dopo 4 anni è ancora poco chiara e le parole si Munari mi sembrano molto da uomo politico, vuole continuare ma non chiude la porta in faccia alle società venete, anzi appoggia quello che dice il presidente di Mogliano, ma allo stesso tempo vorrebbe continuare l’avventura celtica in prima persona…. altro che Renzi….

  2. malpensante 27 Febbraio 2014, 10:41

    Per una volta, almeno per me, un po’ di noia per il vago sentore di aria fritta. Magari con Paolo scommetto, visto che è così sicuro della grande prestazione prossima ventura, ma dopo aver letto la formazione (notare il singolare). Le uniche palle che mancano ai nostri nazionali (e a Treviso, e quest’anno pure a Parma) sono quelle che non si possono, non si sanno, non si riescono a giocare. This is not soccer, se qualcuno se l’è scordato o proprio non s’è mai smusato 15 contro 15.

  3. Stefo 27 Febbraio 2014, 10:51

    Un Munari molto attento e coperto sulla questione franchigia veneta come e’ giusto e normale che sia vista la sua posizione e visto che sa benissimo che e’ un’operazione delicata e non semplicissima.
    Sulla Nazionale pienamente in sintonia con la sua analisi…non sono molto d’accordo con l’ affermazione di Paolo che se l’Italia giocasse 10 volte contro questa Scozia vincerebbe 10 volte…a mio avviso il punto e’ proprio che per l’Italia vincere certe partite non e’ cosi’ automatico. Piu’ d’accordo invece con Paolo che la Nazionale quando non ha pressione dal risultato ma affronta un avversario nettamente favorito si esprime meglio…che fara’ un partitone a Dublino o vista la premessa della non pressione anche contro l’Inghilterra non sarei cosi’ convinto, ricordiamoci che queste 2 giocheranno per mettere punti nel tabellone visto che si prospetta un arrivo in volata con torneo deciso sulla differenza punti.

    • lukek27 27 Febbraio 2014, 11:37

      Sul vincere 10 volte su 10 contro la Scozia ho avuto lo stesso pensiero quando l’ho sentita: io direi che una partita del genere l’avremmo vinta 6 volte su 10: 5 perché il drop sarebbe uscito, e 1 perché avremmo fatto meno casino noi… Ahimé sta proprio nel discorso di non essere in grado di portare a casa le partite che dobbiamo portare a casa. E’ probabilmente la cosa più difficile da sistemare in assoluto, perché è principalmente una questione di testa… e quella non è facile da cambiare, purtroppo.

    • gsp 27 Febbraio 2014, 11:45

      penso Paolo si riferisse alle partite in casa, dove una certa prevalenza italiana anche in anni molti bui c’e’ stata.

      il problema pero’ delle ultime due sconfitte contro la scozia e’ che siamo adesso sotto lo schiaffo psicologico, e soprattutto toglie moltissima tranquillita’ al processo di rinnovamento.

      pero’ e’ uno scenario assolutamente nuovo per la squadra e l’ambiente. partita da vincere e pubblico che ormai s’aspetta risultati. viene con l’ambizione e con i passi per la crescita necessaria da fare.

      • Stefo 27 Febbraio 2014, 11:48

        @ gsp non condivido che “la giocassimo 10 volte la vinceremmo 10 volte”…l’Italia di oggi non e’ in grado di fare un discorso come questo…io la penso cosi’.

        • Stefo 27 Febbraio 2014, 11:54

          Aggiungo anche un piccolissimo appunto: fosse riportato che un giornalista gallese o irlandese o francese o altro avesse detto/scritto una cosa del genere dopo una sconfitta all’ultimo drop contro l’Italia si scatenerebbe l’indignazione del blog…

          • Rabbidaniel 27 Febbraio 2014, 12:28

            Direi di sì, la Scozia è stata sbeffeggiata prima della partita, non so per quale motivo (chiaro che sia in crisi tecnica anche per la situazione contingente, ma resta una squadra con competenze alte). Forse ci si dimentica che le basi del rugby sono l’umiltà e il rispetto dell’avversario.

          • Stefo 28 Febbraio 2014, 09:19

            Rabbi ci sarebbe anche da dire che sarebbe bello sapere cosa si sarebbe scritto la partita fosse andato esattamente all’inverso (cioe’ la Scozia avesse fatto la partita dell’Italia e l’Italia quella della Scozia)…dubito si sarebbe qui a scrivere di Scozia che spreca ed Italia che vince cosi’ per mulo come sembra che abbia fatto la Scozia…si scriverebbe di vittoria sofferta, magari bruttina e poco convincente ma si esalterebbe il carattere e l’orgoglio del secondo tempo azzurro con cui si e’ schiacciata la Scozia nel secondo tempo nella sua meta’ campo, se al posto di Dunbar ci fosse stato Campagnaro si parlerebbe di nuovo BOD e cosi’ via…

  4. soa 27 Febbraio 2014, 11:15

    A me l’inghilterra non dispiace, è pure una squadra molto giovane.
    Richiesta personale: Paolo, terminato il sei nazioni, quando sarà esaurita la questione celtica, il caos europeo, ecc.., sarebbe possibile fare una puntata del tinello sulla serie a? Mi interesserebbe sapere l’opinione di vittorio in merito

  5. Sidepass 27 Febbraio 2014, 11:18

    Che dire mi trovo meravigliosamente d’accordo con ciò che ha detto Munari sulla Nazionale. “ci sono delle situazioni in cui non abbiamo una grande e sana competizione in tutti i ruoli” e poi “con le spalle al muro….è li che vengono fuori tutte le vere risorse e lasci perdere tutta quella parte barocca che non sempre aiuta all’essenza” e poi riprende Gatland.
    Ha espresso mille volte meglio del sottoscritto quello che è il mio pensiero.

    • gsp 27 Febbraio 2014, 11:33

      E’ la solita menata contro parisse…

      • Sidepass 27 Febbraio 2014, 11:47

        Assolutamente no.Il concetto va ben oltre, molto oltre.

      • Rich 27 Febbraio 2014, 13:41

        Penso si riferisse di più a Gori ad esempio, che è da un bel po’ nella situazione paradossale di essere titolare inamovibile in nazionale ben più che nel suo club. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti (quelli senza prosciutto). Ultimamente un DISASTRO.
        Oppure a Castro, che tra il trasferimento a Tolone e il calo del Citta è tornato secondo me a sentirsi poco messo in dubbio.
        Parisse è vero che non ha praticamente competizione ma non si può negare che (salvo qualche cagata fuori dal vaso) il suo l’abbia sempre fatto.

        • gsp 27 Febbraio 2014, 14:13

          Vediamo che dice brunel, secondo me qualcuno un po’ di panca la fara’. Ad esempio chiamare Chistolini potrebbe funzionare, come sveglia sia a Cittadini, sia a Castro.

          Cmq, io continuo a pensare che non contestare il possesso sia stata una scelta tecnica di Brunel contro la Scozia, per provare un modo di giocare diverso. e me lo fa pensare proprio il fatto che la disciplina sia andata cosi’ bene.

  6. gsp 27 Febbraio 2014, 11:42

    non puo’ fare una analisi approfondita della nazionale perche’ altrimenti offende i suoi giocatori.

    non puo’ fare una analisi seria della celtic oggi perche’ al momento e’ in ballo ed e’ parte in causa, e dovrebbe criticare se stesso.

    non puo’ parlare della sua squadra altrimenti dovrebbe fare autocritica (e non sia mai…)

    non puo’ fare una analisi seria della futura franchigia veneta perche’ sarebbe i suoi futuri datori di lavoro.

    non puo’ parlare dei club perche’ gli servono i voti per interessi politici ed anche legittimamente ha ambizioni politiche.

    Rimangono le battute e riflessioni molto generali. alcuni oggetivamente errate come quella sui permit (dove ad esempio prima dell’efficacia del sistema ha puntato a risparmiare il suo budget). sembra Frodo nella tana di Shelob, in piu’ ragnatele s’incaglia e rimane immobilizzato.

  7. Burroughs 27 Febbraio 2014, 17:56

    In effetti, a parte alcune considerazioni più particolari (specie quelle sulle nostre avversarie al Sei Nazioni), l’impossibilità da parte di Vittorio di esprimersi liberamente su tutti i temi di cui parlava prima gsp rende, IMVHO, abbastanza inutile questo come altri tinelli.
    Paolo continua a parlare di un pubblico che si è stancato della nazionale, ma come ho scritto io e qualche altro su questo blog, né dai distinti né dalle curve è volato un fischio contro i nostri giocatori.
    Mi sembra un dato importante di cui tenere conto, se proprio vogliamo analizzare questa parte del problema.
    Da ultimo permane questa nostra spocchia italiota di continuare a sottovalutare gli Highlanders che, tornati in campo dopo i primi 40 minuti non proprio brillanti, hanno tirato fuori i cosiddetti, realizzando due mete di pregevole fattura e trovando una soluzione finale con Weir degna di una squadra di carattere (ovviamente, la Scozia continua ad avere un mare di problemi, ma non è questo il punto).
    Insomma, io non sono così sicuro che se sabato prossimo si rigiocasse la stessa partita la vinceremmo, almeno fintantoché ci si esprime su questi livelli.
    Con l’Irlanda il difficile non sarà tirar fuori la prestazione di carattere, ma mantenere quella continuità (la consistenza di cui parlano gli intenditori) a livello psico/fisico/tattico che abbiamo implementato solo contro il Galles.

  8. darthnoldor 27 Febbraio 2014, 20:41

    Verissimo quel che ha detto Brunel, oltretutto l’anno passato:
    ”Noi non ci misuriamo con gli exploit tipo battendo la Francia, ma quando vinceremo sovente e l’avversario avrà sempre timore di perdere…”

    Bene, vedendo cmq illivello dei nostri giocatori per adesso dovremmo (avremmo dovuto) vincere in casa con la Scozia e poter vincere anche in trasferta (vedi anno scorso..) e far tremare l’Irlanda di turno…. altrimenti sono dei 6n ”da sconfitti”.

    Secondo me Brunel ha poche colpe, probabilmente ne hanno ben piu gli ”anziani” che pesano poco sul match a conti fatti… e certo Parisse non è tra quelli peggiori, anzi…. …. 😉

  9. San Isidro 28 Febbraio 2014, 01:49

    Condivido assolutamente quello che dice Vittorio sul sistema dei permit…giusto anche il discorso che per essere una grande squadre devi perdere con le forti e devi vincere quando si hanno le possibilità di farlo…al di là di tutto, sulla prestazione di sabato mi soffermerei di più sull’aspetto mentale e sull’approccio superficiale con cui abbiamo affrontato la gara…
    Quanto a Paolo, credo che volesse dire che questa Italia sabato poteva battere tranquillamente la Scozia sbiadita di questo 6N, non penso alludesse ad un discorso assoluto…

  10. animalatina7 2 Marzo 2014, 01:16

    Io sinceramente comincio ad avere qualche perplessità su tutta la questione franchigie, eccellenza, nazionale. Capisco che l argomento sia delicato e complicato pero secondo me ci sono delle situazioni che a monte tra fir e società vanno chiarite. Quali sono i confini tra il pubblico e privato? Con Gavazzi pensavo che il rinnovamento di questo sport era assicurato invece si e ricaduti nei soliti problemi. Chi vuole di piu chi di meno. I soliti nomi per il settore tecnico che circolano. Come si puo affermare che le franchigie si devono allineare al gioco della nazionale? Ogni club, ogni coach hanno il loro gioco e la loro storia. Sono dell idea che se le franchigie fanno un buon gioco e vincono almeno il 50% delle partite in heinken cup e celtic apportino un plusvalore alla nazionale a livello qualitativo e di gioco mostruoso e non viceversa. Se i club vanno bene anche la nazionale va bene. Se la nazionale vince non e detto che i club vincano. E ora di cominciare a pensare in grande e ripartire da un settore tecnico rinnovato con professionisti del rugby e non amici degli amici. Se non si mettono a fuoco questeregole addio. Gli investitori se ne aandranno, giocatori e tecnici non si formeranno e club e nazionale saranno mediocri.

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