Recupero Eccellenza, Calvisano passa a Padova 29-19

Mi pare che molti tra quanti commentano la partita non l’abbiano vista. A beneficio di chi non c’era dirò che abbiamo assistito a uno dei migliori esempi di come un arbitraggio possa influire e condizionare non solo il risultato, ma anche il rendimento di una squadra in campo.
Non cerco scusanti per la sconfitta che va accettata e neppure voglio accusare l’arbitro di malafede. A mio avviso il signor Rizzo di Ferrara è semplicemente un incapace che, per inesperienza o limiti evidenti di vedere il gioco, ha falsato la partita. Non sia considerata un’offesa, ma una constatazione pura e semplice alla luce della sua prestazione arbitrale di ieri. Peraltro confermata dallo stesso Griffen che intervistato a fine partita ha ammesso che la sua squadra è stata favorita dalla direzione di gara.
Il Calvisano, che è squadra esperta e smaliziata, ha sporcato sistematicamente il gioco con clamorosi fuorigioco e falli in moule che hanno condizionato il gioco del Petrarca. L’arbitro incredibilmente non ha visto ciò che tutti hanno invece visto ed ha lasciato correre. A questo punto il Calvisano si è reso conto di avere praticamente carta bianca ed ha continuato imperterrito nella sua tattica scorretta. La difesa degli avversari ha avuto così la meglio nel soffocare sul nascere i tentativi di attaccare dei petrarchini.
L’arbitro non ha visto neppure i giocatori calvini appendersi alla moule nell’intento di farla crollare. Il tutto sotto i suoi occhi, non sul lato opposto del raggruppamento.

Non mi permetto invece di obiettare nulla sui falli a ripetizione fischiati alla prima linea del Petrarca a inizio del secondo tempo che sono costati due cartellini gialli a Novak e a Staibano (che ha battuto ogni record di permanenza in campo essendo stato espulso dopo soli tre minuti -forse meno- dal suo ingresso in campo). Non obietto perchè dalla tribuna è molto difficile poter vedere ciò che succede in prima linea sui 5 metri difensivi del Petrarca. Do per buona l’interpretazione dell’arbitro che ha lasciato in 13 il Petrarca. E’ stata la chiave di volta della partita, quella che ha permesso al Calvisano di segnare e prendere il largo nel punteggio. Fino ad allora la partita era stata molto equilibrata (12-12) il primo tempo con un Petrarca che ha avuto la capacità di reagire alle due mete iniziali del Calvisano che avrebbero potuto spegnere ogni velleità. Invece dal 12-0 i nostri ragazzi hanno saputo riportarsi sul 12-12 con due belle mete segnate da Leso e Jordaan. Partita riaperta e intatte le possibilità dei nostri di portare a casa la vittoria. Il Calvisano è squadra solida e smaliziata, ma ciononostante e nonostante le sviste dell’arbitro la partita era ancora aperta. Poi nel secondo tempo le due espulsioni. E’ finita con il Petrarca che tentava ostinatamente ancora di recuperare; la meta di Favaro in mezzo ai pali che riportava il Petrarca a -10 lasciava sperare nel miracolo. Ma è difficile se non impossibile giocare con gli avversari che ti stanno addosso in fuorigioco. La mancanza di tutela dell’arbitro ha fatto danni enormi sotto questo profilo.
La chicca finale nei minuti di recupero. Palla del Petrarca che decide di andare in touche a pochi metri dalla linea di meta del Calvisano. Una possibile segnatura avrebbe portato due punti di bonus al Petrarca: 1 per la differenza punti sul risultato finale; 1 per la segnatura della quarta meta. In prospettiva play off sarebbero stati 2 punti d’oro. Invece l’arbitro fischia la fine tra lo stupore di tutti (calvini compresi). Nessun preavviso da parte sua che il tempo era ormai scaduto e neanche -purtroppo- nessuno dei petrarchini che glielo ha chiesto prima di calciare in touche. Se penso a tutto il tempo perso nel secondo tempo tra sostiotuzioni e infortuni…. il recupero si fa a spanne o con un occhio all’orologio???