Franchigie celtiche, accademie ed Eccellenza: questo il piano della FIR

Incontro tra Gavazzi e i presidenti veneti. Un’offerta e un piano per cambiare il movimento. E un avvertimento più “tardivo”…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. oliver63 16 Febbraio 2014, 08:58

    mi dispiace aver sempre ragione, ma questo era il piano fin dall’inizio …

    • Joest 16 Febbraio 2014, 15:16

      Esatto, era l’exit strategi della famiglia trevigiana

  2. crosby 16 Febbraio 2014, 09:02

    Scenario scabroso: si va a plasmare in Italia uno dei modelli – quello scozzese – meno riusciti del rugby europeo.
    Come in Scozia, anche in Italia si avrebbe una federazione padrona di tutto dove i club conterebbero meno di zero.
    Si rinunciano ad investimenti privati (Benetton) per 6 milioni di euro a stagione per creare una realtà ex novo (franchigia veneta o laziale) dove il reperimento di sponsor e’ un’utopia.
    I club solo la base del movimento italiano: le franchigie non esistono, sono un’invenzione non adatta al rugby italiano.
    Se l’obiettivo era distruggere il rugby in Italia, Gavazzi ci sta riuscendo benissimo.

    • Hullalla 16 Febbraio 2014, 16:01

      Inoltre ci mancherebbe uno dei pochi aspetti positive della struttura scozzese, ovvero che la Scozia e’ relativamente piccola e popolata principalmente in una zona ancora piu’ piccola tra Glasgow e Edimburgo (la central belt), mentre l’Italia e’ belle lunga…

      • Joest 16 Febbraio 2014, 18:05

        allora servirebbe 12 franchigie ?

        • tacklebro 16 Febbraio 2014, 20:10

          no pero glasgow e edimburgo fanno quasi due milioni di abitanti in 2!

  3. andrear 16 Febbraio 2014, 09:14

    Io questa storia della franchigia laziale davvero non la capisco.
    Se la Benetton non dovesse più fare la celtic, la soluzione più naturale mi sembrerebbe proprio quella della franchigia veneta: ci sono le strutture, ci sono i giocatori, ci sarebbe il pubblico. Col Flaminio in quelle condizione A Roma esisterebbe uno stadio oggi adatto a quel livello? La gente andrebbe a vedere le partite o ci troveremo in una situazione tipo Parma. Senza considerare poi che vorrebbe dire togliere tutti il rugby ad alto livello dal Veneto (che fornisce il 70% dei giocatori della nazionale) mentre Roma il suo alto livello lo avrebbe già col 6 nazioni.

    • Shane Bill McDriscoll 16 Febbraio 2014, 14:02

      Già. Contro il Wales 8 giocatori + 4 (in panchina) erano veneti. Contro la France 8 + 3. Io dico che non c’è da pensarci neanche 2 volte alla questione laziale

  4. parega 16 Febbraio 2014, 09:18

    bene bene sempre peggio
    una franchigia a roma ? allora tutte e due le squadre ogni turno potrebbero arrivare al massimo a 2000 messe insieme
    pazzesco
    ma a chi interesseranno due franchigie non calate sul territorio create dal niente e che non interessano a nessuno ? ma e’ impazzito ?

    • Hullalla 16 Febbraio 2014, 15:54

      Discutere lo spostamento delle Zebre (o chi per loro) da Parma a Roma no? perche’ Roma e’ troppo lontana da Calvisano?

  5. Katmandu 16 Febbraio 2014, 09:26

    Boh per me in Italia una franchigia non è possibile farla, inoltre portare il modello scozzese rischia di tagliare dall’alto livello alcune zone “storiche” e che magari meriterebbero di più, non solo per la posizione strategica e la storia che rappresentano ma soprattutto per il bacino d’utenza, mi riferisco a tagiare Milano e Roma
    Legare l’eccellenza alla CL mi pare un atto come minimo dovuto e almeno mi pare una cosa abbastanza intelligente
    Finalmente anche le franchige avranno un’accademia
    Quindi le cose che fatico a capire son l’ingresso dell’accademia in eccellenza, anche se capibile rischia in un colpo solo, con il ritorno della benetton in eccellenza di far retrocedere una squadra a caso tra Sdonà, FFOO e Petrarca…va beh o al massimo qualche squadra che ha problemi economici
    Io se dovessi decidere farei ridurre le rose alle Celtiche a 32 e inserire una lista di 40 giocatori (magari accademici) per squadra che giocano in eccellenza in cui pescare in caso di infortunio o scarsa forma

    • tony 16 Febbraio 2014, 11:24

      @Kat quello che sta succedendo è la naturale conseguenza di ciò che Tu hai esternato in un post di qualche tempo fa , con un eufemismo usiamo questa dizione: è cambiata la legislazione e la fiscalità per le società sportive.Quello che sta succedendo al rugby sta succedendo anche negli altri sport,non si trovano più sponsor,il tutto poi è aggravato dalla crisi che attanaglia molte aziende,conosco società di calcio di paesetti che prima davano ai loro giocatori 800/1000 euro mensili e adesso ne danno 200/300 manco per pagarsi la benzina.In questo quadro si inserisce il problema di trovare privati per la Celtic..Necessariamente la Fir le franchigie se le deve di fatto fare…è la strada migliore, non lo so però se non hai alternative che fai. Poi su come organizzare le franchigie, lo sviluppo le accademie il rugby in Italia se ne può discutere, ci saranno opinioni discordanti come giusto che sia….ne discuteranno le persone preposte con la speranza che trovino la via migliore.

      • graffio 16 Febbraio 2014, 14:36
      • Hullalla 16 Febbraio 2014, 16:08

        Fatto sta’ che la Celtic (o Pro12 o come la vogliamo chiamare…) NON produce (da sola) delle entrate tali da renderla sostenibile.
        E’ necessario che le varie Federazioni usino altri fondi per sostenerla, e questi fondi sono principalmente quelli del Sei Nazioni. Sotto questo punto di vista capisco le federazioni che vogliono usare la Celtic esclusivamente come piattaforma di sviluppo dei giocatori in funzione del Sei Nazioni (e della Nazionale in generale).
        Peccato che cosi’ si facciano ancora di piu’ scappare quei pochi possibili investitori, perche’ a loro la Nazionale interessa meno dei risultati della loro franchigia.

        In questo senso, gloria e onore all’Irlanda che sembra la piu’ vicina ad avere la perfetta quadrature del cerchio, avendo grande interesse nazionale (peccato che sia una nazione piccola, pero’ nel loro piccolo, come le formiche, sono belli incazzati), ottimi risultati sportivi delle franchigie, una nazionale rispettata da tutti e capacita’ di mantenere quasi tutti I loro top players in casa, con pochi scricchiolii.

        • tacklebro 16 Febbraio 2014, 20:13

          l’irlanda ha un pubblico pagante bello folto bello ammassato a dublino, cork e belfast e non deve competere con altri sport di massa..anzi, chi fa calcio gaelico puo anche giocare a rugby…

      • Paolo82 17 Febbraio 2014, 11:06

        penso che in giro ci siano professionisti di altri sport pagati peggio di non professionisti del calcio… secondo me 1000 € al mese per un giocatore di calcio di categorie inferiori sono anche troppi…

  6. ermy 16 Febbraio 2014, 09:29

    Soluzione cervellotica, priva di senso, assolutamente autolesionista per il rugby italiano.
    Comunque tutto in linea con lo stile italiano.
    È da tempo che dico “Veneto libaro”, secessione dalla FIR, un bel torneo TriVeneto con franchigia in Pro D2 francese, poi si va in Pro 14, e la FIR si organizzi pure la sua Eccellenza e le sue franchigie, voglio vedere poi chi ci gioca!
    Robe da matti!!!

    • Katmandu 16 Febbraio 2014, 09:51

      E i franzosi ci vorrebbero? Dubito fortemente se non altro non apportiamo alcun beneficio economico

      • Joest 16 Febbraio 2014, 15:18

        basta trovare un mona che paghi 3 milioni di pizzo….

        • Hullalla 16 Febbraio 2014, 16:10

          3 milioni sono per il Pro12 che non si fila nessuno, mentre per I campionati francesi che sono gia’ ricchi di sponsor…

          • Joest 16 Febbraio 2014, 18:06

            Eh si quelli te la danno gratis….

    • space 16 Febbraio 2014, 10:16

      ihihih! Secessioniamo, secediamo!!! Vuoi essere annesso anche tu alla madre patria Austria come Favaretto??
      Ps: Mi permetto una battuta Ermy perché mi sembri uno di spirito. 😉

      • ermy 16 Febbraio 2014, 14:12

        Sono calabro-friulano! Posso permettermelo! 😉
        Secessione, seccessione!!! 🙂

        • Katmandu 16 Febbraio 2014, 20:24

          Mia figlia ti batte lombardo-friulano-siculo da parte di padre e ucraina con una scorzetta di polonia… Insomma un bel miscuglio 🙂

          • San Isidro 17 Febbraio 2014, 00:05

            ma in che lingua parlate in casa kat?

    • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 11:58

      ermy il tuo sarebbe anche un bel ragionamento ma non tiene conto di un aspetto determinante, e che è stato recentemente ribadito dalla IRB nella vicenda gallese, le competizioni necessitano dell’ approvazione delle federazioni, quindi se vuoi mettere in pratica il tuo intento ti suggerisco di mettere in pratica
      1°) una secessione del Veneto dalla Repubblica Italiana creando uno stato internazionalmente riconosciuto
      2°) creare una federazione rugbystica veneta
      3°) associarla al IRB
      e solo dopo tutto ciò vai a chiedere ai franzosi se ci stanno!!

      • nino 16 Febbraio 2014, 12:34

        Qualcuno ci sta lavorando…

      • edopardo 16 Febbraio 2014, 12:38

        Per non parlare che a questo punto devi creare anche una nazionale veneta visto che non sei più legato all’Italia..per non parlare poi delle complicazioni burocratiche europee..ma va ma va bei meno goti e accontenteve de quel che passa el convento và…

        • nino 16 Febbraio 2014, 12:46

          L’invito in veneto “strano” era rivolto a me?

          • edopardo 16 Febbraio 2014, 12:54

            No dico che prima di fantasticare su opzioni davvero impossibili sarebbe meglio vedere come stanno le cose burocraticamente impossibile allo stato attuale fare ciò che si spiega qui sopra cioè slegare il veneto rugbyistico dalla fir,poi naturale che certi articoli alimentino taluni discorsi in questo periodo..
            credo che gavazzi cerchi non di centralizzare ma di tenere su l’alto livello rugbyistico in mancanza di veri supporti privati che causa la crisi economica stanno scappando ,o latitando in italia… e su questo gli do pienamente ragione..ma se fino a poco tempo fa eravamo tutti o quasi a denunciare il non collegamenti tra squadre di pro12 e eccellenza e accademie adesso non và più bene nulla…

          • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 13:31

            @edopardo l’ ho pensato anche io che la gente ha la memoria corta ma poi mi son detto che quello per molti era un aspetto importante ma soltanto se in funzione di un certo soggetto senza il quale tutto va cadere.

        • sandruzzo 16 Febbraio 2014, 13:30

          come inno nazionale una canzine dei PITTURA FRESKA? 😉

          • ermy 16 Febbraio 2014, 14:23

            No, meglio i Rumatera! 🙂

          • Joest 16 Febbraio 2014, 15:17

            “Me compare giacometo” come nel film di Albanese….

      • ermy 16 Febbraio 2014, 14:22

        @hro e tutti gli altri : è ovviamente una provocazione… Ma neanche tanto distante… la domanda è questa : ma perchè in Italia si vuole sempre distruggere ciò che si è già costruito?
        c’è il problema economico e di ricerca sponsor, e tu fai fuori l’unico grosso sponsor che c’è… ma ci vuole molto a capirlo? Benetton vuole decidere a casa sua e vuole regole per poter puntare in alto! Semplice…
        e tieniti sta franchigia federale e lascia che Treviso si faccia la franchigia per vincere! Da un ambiente vincente nascono gli stimoli per imparare a vincere! Ne gioverebbe tutto il movimento e non perderesti un grosso sponsor di livello internazionale. E poi lui non puntava alla terza franchigia?
        O sono meglio invidia e ripicche varie? Da lavandaie? 🙂

        • mauro 16 Febbraio 2014, 15:46
        • nino 16 Febbraio 2014, 16:19

          doppio quotone

        • Joest 16 Febbraio 2014, 18:07

          grosso sponsero c’è, ma ci sarà ancora ? Ormai è chiaro FIR e benetton stanno mettnedo in peidi una strategia per incastrare irlandesi e gallesi e permettere il disimpegno

          • ermy 16 Febbraio 2014, 21:02

            Se non gli rompessero i coglioni rimarrebbe e ti farebbe la squadra per i play off, schifo ti fa?

        • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 18:18
          • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 18:19

            volevo dire 😀

    • Joest 16 Febbraio 2014, 15:16

      tutto tutto niente niente…

    • tacklebro 16 Febbraio 2014, 20:15

      sento una leggera vena come dire….verde?? hahahaah!!! non faccio politica…

  7. steve 16 Febbraio 2014, 09:35

    La “questione laziale” è soltanto un grande bluff della Federazione per mettere con le spalle al muro i club di Eccellenza veneti (escluso Benetton che vive di luce propria) e costringerli a unirsi.
    Diciamo che in linea di massima il piano ha un senso logico per la Federazione, ovvero cercare di mantenere il cosìddetto “alto livello” in Italia.
    Al di là di tutte le dietrologie possibili che si possono fare riguardo questo affare, tipo chi ci guadagna e che cosa, e delle variabili implicate, non ultima il fatto che l’organizzazione di CL e Coppe Europee è ad oggi in alto mare, è lodevole il tentavo della Fir di perseguire l’obiettivo di mantenere l'”alto livello” in Italia. Staremo a vedere, certo è che nelle trattative tutti non possono avere tutto, tutti devono rimetterci qualcosa per il bene comune, che è una somma diversa dalle singole somme prese singolarmente.

    • Giovanni 16 Febbraio 2014, 14:41

      Bravo @steve, stavo pensando la stessa cosa. Un Gavazzi che dice ai club veneti: “Avete 3 giorni per accettare la mia proposta, poi sposto il tutto armi e bagagli nel Lazio…voi però sentitevi liberi, non abbiate fretta” 😀

  8. coco_1962 16 Febbraio 2014, 09:41

    Centri di formazione KO ?????? Così si torna alle Selezioni dove i ragazzi, al di la di trasferte incredibili ad orari impossibili, si vedono una volta ogni tanto è non con la frequenza con cui si possono allenare ai Centri. A mio parere il Centro di formazione funziona e invece di cancellarlo sarebbe stato meglio raddoppiarne il numero: maggior presenza sul territorio, maggior numero di ragazzi coinvolti, maggior possibilità di allenarsi costantemente ad un più alto livello (per parecchi club). Continuiamo a non leggere niente in merito alla formazione dei formatori, il vero anello debole della catena

    • tacklebro 16 Febbraio 2014, 20:18

      condivido l’opinione sui formatori, in italia molti allenatori sono improvvisati, si appassionano di rugby e poi decidono di mettere su una squadretta, a mio parere, invece, il rugby è un gioco complesso e i bravi coach sono veramente pochi..

  9. Stefo 16 Febbraio 2014, 09:58

    @ malpensante: “- Nell’area delle Zebre, diciamo così, entrerebbe anche il Calvisano che andrebbe ad affiancare le altre realtà già collegate alla franchigia” avevo malpensato bene…

  10. Stefo 16 Febbraio 2014, 10:02

    L’unica cosa senzata dei punti detti e’ il legare due Accademie alle celtiche cosa che doveva essere fin dall’inizio…per il resto…bon si fanno fuori i privati per aumentare quindi l’investimento federale nella CL, benissimo direi la base gia’ prendeva briciole ora non avra’ neanche quelle.
    Sull’allineamento tattico mi viene da ridere…e non mi si dica che e’ cosi’ da altre parti perche’ non lo e’!

    • Mtt 16 Febbraio 2014, 10:07

      In effetti anche questo mi lascia perplesso, perché squadre diverse, che fanno competizioni diverse, con giocatori ed esigenze diverse dovrebbero giocare in modo simile?

      • Stefo 16 Febbraio 2014, 10:30

        Mtt il problema mi sembra piu’ serio…come si pensa di portare alle franchigie allenatori esperti e di prima fascia togliendo loro indipendenza sulla gestione tecnico-tattica?Si finira’ a mettere come allenatori gente senza esperienza disposta ad accettare ordini perche’ ha il sedere su una panchina pro, ma gli allenatori bravi, di qualita’ ed esperti in quelle condizioni non ci verranno.
        Secondo: e’ un’assurdita’, nessuno al mondo fa cosi’, anzi spesso la pressione esercitata dagli allenatori delle franchigie ha spinto i CT a cambiare o le federazioni a cambiare CT.

        • Mtt 16 Febbraio 2014, 10:38

          Hai certamente ragione, questo è un altro aspetto del problema.
          Gavazzi ha parlato spesso della necessità di uniformare tatticamente franchigie e nazionale, per quanto assurdo sembra questo l’orientamento purtroppo.

        • Paolo 16 Febbraio 2014, 12:45

          Ciao Stefo, faccio l’avvocato del diavolo: non credo si tratterebbe di una imposizione bella e buona ma di una specie di “consiglio vigoroso”. Comunque i tuoi dubbi sono i miei, dipende dai giocatori che hai

          • Stefo 16 Febbraio 2014, 13:08

            Paolo “consiglio vigoroso” cosa vuol dire?Insomma Gavazzi da mesi va avanti con questa storia (ricordiamo che aveva silurato un annetto fa Franco Smith).
            Paolo resta che non esiste da nessuna parte come idea, ci sono collaborazioni di qualche livello (penso ad un 2-3 stagioni fa con tutti gli estremi rotti la richiesta di schierare per un paio di partite Fitzgerald estremo) ma non esistono “consigli vigorosi” su come far giocare una squadra o i tecnici che gli altri firmano se li sognerebbero.
            Si vogliono tecnici esperti, preparati che portino qualcosa?Non si possono legare loro le mani a “consigli vigorosi”…te lo vedi un Kirwan, un Cheika o scegli tu chi ti piace andare in Italia con questi vincoli?

        • sandruzzo 16 Febbraio 2014, 13:34

          credo sia piu facile di quello che si pensa: basta chiedere a Brunel di indicare due suoi colleghi con uno stile di gioco simile.., non credo ci voglua pou molto a trovarli!

        • Hullalla 16 Febbraio 2014, 16:17

          Veramente ricordo che Franco Smoth in un’intervista ha dichiarato che era molto sorpreso che le “franchigie” e la nazionale non facessero nessun “gioco di squadra” e nessun coordinamento, perche’ in Sudafrica sarebbe stato normale scambiarsi informazioni, indirizzi e metodi di allenamento.

    • Giovanni 16 Febbraio 2014, 14:43

      @Stefo, stai dimenticando quel 30% di investitori privati, che però non si sa chi siano e da dove saltino fuori…oltretutto Benetton uscirebbe dai giochi, o no? 😉

  11. Mtt 16 Febbraio 2014, 10:05

    Non so valutare bene questo piano, di certo almeno c’è uno sforzo per mantenere l’alto livello qui in Italia, io credo che sia fondamentale che il Benetton, visto l’esperienza che ha accumulato, entri a far parte della nuova selezione dei Dogi, anche se bisogna vedere cosa pensa del fatto che tutto dovrebbe passare sotto il controllo della FIR, secondo me era meglio lasciare almeno una franchigia in mano ai privati e non tutto sotto il controllo federale.

    P.S. : Ma perché i Dogi? Capisco che sia un nome storico, ma il Doge a Venezia era uno solo, per una squadra serve un nome che si possa declinare al plurale, per esempio “i Gondolieri”.

    • Katmandu 16 Febbraio 2014, 10:14

      A dire il vero ci son stati molti più dogi per cui il nome ci sta tutto

      • Mtt 16 Febbraio 2014, 10:15

        Ma non contemporaneamente.

        • tacklebro 16 Febbraio 2014, 20:29

          i leoni di s.marco non sarebbe male!! pero forse ci sono problemi un po piu grandi di del nome!

      • Mtt 16 Febbraio 2014, 10:16

        Sì questo lo sapevo, infatti l’ho anche scritto “lo so che è un nome storico”, ciò non toglie che abbia poco senso.

        • andrear 16 Febbraio 2014, 10:49

          pensavo che intendessi storico nel senso della serenissima non nel senso rugbistico 🙂
          cmq non mi farei troppi scrupoli perchè il doge era uno non c’erano i dogi…

          • Mtt 16 Febbraio 2014, 10:55

            Appunto, proprio perché il Doge era uno come può esistere una squadra di Dogi? È un ossimoro.

        • nino 16 Febbraio 2014, 12:34

          Perdonami la franchezza, ma a me sembra che sia il tuo commento ad avere poco senso.

    • Paolo 16 Febbraio 2014, 10:45

      “I Gondolieri” è bello, hanno anche le maglie con le righe giuste…

      • Mtt 16 Febbraio 2014, 10:46

        Vero? Io lo dico da un po’ ma ho ricevuto solo critiche!

        • Mtt 16 Febbraio 2014, 10:49

          Maglia a righe orizzontali, bianca e blu la prima e rossa e bianca la seconda.

          • mauro 16 Febbraio 2014, 15:52

            e anca el capel de paja in testa…dai a giremo in monae cussi ridemo un fià.

      • edopardo 16 Febbraio 2014, 12:44

        Secondo me a sto punto mettici il nome “Lagunari”di attinenza militare ma prettamente veneta…oppure i leoni veneziani ….oppure i “serenissimi”…

        • Hullalla 16 Febbraio 2014, 16:22

          Hai ragione e poi perche’ non troviamo un nuovo simbolo anche per la nazionale italiana, e un inno? blablabla…

          Il nome c’e’ gia’, piaccia o no (a voi).

    • georg truckl 16 Febbraio 2014, 11:19

      Dogi non piace neanche a me, ma sono umbro quindi non mi permetto di dare giudizi! “Gondolieri” è carino ma non incute molto timore e non sembra molto credibile… per quello che ho imparato sul Veneto dai i miei vari coinquilini, un nome che ci potrebbe stare sarebbe “le ombre”: estremamente Veneto, adatto al terzo tempo, un po’ misterioso e si declina anche al plurale… cosa vuoi di più?

      • Rabbidaniel 16 Febbraio 2014, 12:34

        Ma avete presente cos’erano i Dogi (in senso rugbistico)?

      • edopardo 16 Febbraio 2014, 12:46

        Le ombre sono anche i buceri de vin che te bevi quindi non le proprio indicato,diciamo che come le Zebre i dogi sono una selezione di ragazzi veneti che ogni tanto gioca con la emergenti oppure qualche altra selezione..ma raramente…piuttosto propongo sempre i lagunari…

    • Joest 16 Febbraio 2014, 18:09

      viusto che Venezia non ‘centra molto col rugby., che è uno sport da “campagne” …meglio lasciare dogi oppure “radicchi” 🙂

  12. R2D2 16 Febbraio 2014, 10:10

    Ecco finalmente svelato il piano fir che era quello sin dall’inizio e qui siamo in piena continuità con la gestione Dondi: gestione centralizzata ed eliminazione di tutti i soggetti scomodi. Peccato che quei soggetti scomodi (Benetton e Melegari) fossero anche quelli che, a dispetto delle politiche assurde della fir, hanno mantenuto economicamente e tecnicamente in piedi il movimento. La fir e le sue politiche da parlamento italiano mi fanno schifo.

    • parega 16 Febbraio 2014, 10:24

      mi hai tolto le parole dalla tastiera !!! straquotone

    • graffio 16 Febbraio 2014, 14:55

      Gavazzi schiumava rabbia sin da quando Calvisano per problemi economici non ha potuto partecipare al bando per la “Franchigia celtica”, e meditava vendetta nei confronti di Melegari (e Benetton). Ora, complice la crisi e la fiscalità modificata che non rende più appetibili le sponsorizzazioni, è riuscito a distruggere Melegari e questa è la mossa per togliere di mezzo Benetton a favore del “Calvisano/Gavazzi centro del mondo” ed a discapito del rugby italiano … complimenti per la lungimiranza politica, ma soprattutto complimenti a coloro che si sono fatti infinocchiare e l’hanno votato; quando finalmente si sveglieranno saranno ormai solo circondati da un cumulo di macerie …

      • Hullalla 16 Febbraio 2014, 16:24

        Non credo che nessuno, votandolo, si sia fatto infinocchiare.
        Purtroppo.

  13. Spinoza 16 Febbraio 2014, 10:13

    Aspetto di sentire cosa dice Munari. Anche se in parte nel tinello qualcosa a proposito del modello scozzese lo ha già detto.

  14. San Isidro 16 Febbraio 2014, 10:28

    Commenterò più tardi, ma dico una cosa sola:
    “esistenza di una candidatura laziale che graviterebbe su Roma”…
    Sono molto contento! Vediamo come evolveranno le cose, speriamo non si ripeta l’errore-Pretoriani…
    Ai più dico di farla finita di dire che non ci andrà nessuno perchè se portano una franchigia nella capitale ci andremo in molti, di sicuro più che a Parma e non ci metteremo tanto a fare la media che ha Treviso se non superarla…
    Poi perchè ogni volta tirate in ballo il Flaminio, a Roma c’è il glorioso Tre Fontane che sarebbe perfetto per la franchigia, lo stesso Gavazzi tempo fa ne parlava…
    A Roma abbiamo:
    – tre squadre in Eccellenza (forse non saranno più di tre il prossimo anno, ma intanto ci siamo)
    – due squadre in B (con li CUS Roma che se la sta giocando per salire in A)
    – una marea di squadre in C
    – una provincia molto fertile
    – un movimento giovanile che fa paura, i vivai della Lazio e della Capitolina sono tra i migliori d’Italia
    Roma ha dato 6 giocatori alle franchigie celtiche e parecchi in nazionale u.20…
    Ci sono tanti giocatori romani che giocano in Eccellenza e in A, ad di fuori delle squadre romane…
    A Roma dal ’98 abbiamo vinto 1 scudetto, 1 Coppa Italia, 2 Trofei Eccellenza, per tre volte Campioni d’Italia di Serie A con tre squadre diversa, non elenco i numerosi titoli giovanili vinti…
    Roma c’è, Roma è pronta!

    • diego83 16 Febbraio 2014, 10:41

      Non stai facendo un confronto numeri Veneto con numeri Roma, vero? Risulterebbe un tantino ridicolo….

      • San Isidro 16 Febbraio 2014, 17:38

        sto soltanto dicendo che a Roma c’è molta tradizione e movimento, seppure il rugby nella capitale rimane uno sport minore…il Veneto è la patria del nostro rugby e ci mancherebbe, ma, per fortuna, in Italia ci sono tante altre piazze rugbystiche ricche di storia e tradizione ovale…abbiate pazienza, ma non esiste solo il Veneto…

    • Katmandu 16 Febbraio 2014, 10:44

      san con questo metodo potrebbero addirittura sparire le squadre romane dall’eccellenza se le giocano con Petrarca e Sandonà le Fiamme… poi vogliamo mettere il movimento veneto con un campionato veneto in serie B? inoltre non si può tagliare fuori la zona con maggiore qualità rugbystica d’Italia, basta vedere il numero di squadre del triveneto tra eccellenza e serie A e B

    • Stefo 16 Febbraio 2014, 10:44

      Mi dispiace San ma mi sa che sei romano e quindi troppo di parte. Roma (ma anche Milano) come metropoli hanno senso da un punto di vista ma in quanto metropoli hanno la concorrenza di molti altri sport che porta alla conseguenza che o la squadra va bene e fa risultati ed allora pubblico ne puo’ attrarre oppure tanti saluti, su questo “la provincia” dove magari non c’e’ concorrenza di altre squadre in altri sport ad alto livello e’ avvantaggiata. Guarda solo alla virtus Roma squadra storica del basket italiano…gioca al Paleur?No perche’ non lo riempirebbe neanche morta si accontenta di un palazzetto molto piu’ piccolo che riempie sono quando va bene come la scorsa stagione…stagione in cui anche in occasioni delle finali scudetto non e’ passata al Palaeur.
      Le grandi citta’ offrono potenziale e possibilita’ ma sono molto ma molto piu’ esigenti come pubblico.

      • gsp 16 Febbraio 2014, 12:30

        Ed allora non ascoltiamo neanche i “Veneti” che sono di parte?

        Rimaniamo in 4 i non veneti o romani su questo blog.

        • Stefo 16 Febbraio 2014, 12:48

          gsp non capisco csoa intendi?
          Io ho fatto un discorso generale, non contro Roma o a favore del Veneto.
          Ho fatto un discorso tra metropoli (ed ho scritto Roma ma anche Milano) e provincia (e non ho scritto provincia veneta, solo provincia).
          Ho fatto un discorso che ti sfido a dimostrare che non sia vero, nelle metropoli laddove il pubblico ha piu’ scelte e’ chiaramente piu’ esigente lo si vede anche in altri sport, vai a vedere quando la Olimpia Milano faticava qualche anno fa quanta gente andava al Forum e parliamo di una delle squadre con maggiore tradizione nel basket, stesso discorso di Roma.
          A Cantu’ o Varese la provincia il seguito per le loro squadre di basket e’ proporzionalemtne stato maggiore anche nei momenti piu’ bui.
          Non e’ una critica a Roma o Milano e’ una constatazione dei fatti.

          • Stefo 16 Febbraio 2014, 13:01

            Aggiungo gsp che a me di dove sono le franchigie non importa una ceppa…a patto che siano progetti con le gambe.

          • ermy 16 Febbraio 2014, 18:00

            Stefo, lo scienziato Gsp è a un livello troppo elevato per noi burini… è chiaro che non lo capiamo… 🙂

        • gsp 16 Febbraio 2014, 13:16

          Era solo una battuta rispetto alla tua battuta che San fosse Romano e troppo di parte, su un argomento che è tocca da vicino Treviso ed il Veneto.

          Ti dico anche che per me la celtic a roma può funzionare, certo meglio che Parma, e se succederá vedremo.

          • Stefo 16 Febbraio 2014, 13:23

            Ma ti pare che io sia mai stato nazionalista in qualsiasi sua versione, sia essa Italia o Veneto?
            Capisco che ci siano alcuni che lo sono ma non mettermi con loro per piacere.
            Il mio discorso e’ generale metropoli-provincia indipendentemente da che citta’ o regione esse siano.

          • gsp 16 Febbraio 2014, 13:40

            Oh santoiddio, ma era una battuta a quella che avevi fatto tu.

          • Stefo 16 Febbraio 2014, 13:50

            gsp ti chiedo scusa ma vedi sotto con hro il problema e’ che mi pareva mi si stesse accumunando ad una visione veneto-centrista o benetton-centrista che assolutamente non ho…

    • andrear 16 Febbraio 2014, 10:47

      Io non sono certo che non andrà nessuno. Ma ho davvero il forte dubbio che sarà così. Posso sbagliarmi. Sul Tre fontana una domanda: com’è in questo momento lo stadio? Sarebbe pronto. E se non lo fosse, pensi che si potrebbe attrezzare per settembre?
      Poi, hai ragione sui numeri, però se vogliamo dirla tutti i numeri di Parma più Roma insieme negli ultimi anni non si avvicinano lontanamente a quanto fatto dal Veneto, non credi. E non per dire che Roma non si meriti una franchigia. Ma perchè sarebbe strano che il Veneto rimanesse senza il rugby d’alto livello.

      • San Isidro 16 Febbraio 2014, 17:55

        sono d’accordo che il Veneto non possa rimanere senza il rugby di alto livello. Comunque credimi, a Roma c’è tanto movimento ovale…non tirerei in ballo la provincia di Parma che è una delle più fertili del rugby italiano, i motivi per cui lì le Zebre abbiano poco seguito sono diversi a cominciare dalla questione-Aironi…
        Quanto al Tre Fontane, basterebbe un piccolo ammodernamento e riattivare la Club House, non so quanto tempo possa occorrere, non molto penso, ma il problema è la volontà di metterci le mani: CONI, Comune di Roma e le due società che giocano nell’impianto (Nuova Rugby Roma e Rugby Roma Club, che sono state create nel 2011 dopo la spaccatura della vecchia Rugby Roma) sono al centro di mille diatribe…ad ogni modo il glorioso campo 1 è sempre perfetto, vi gioca la squadra senior della RRC che è in C e tutte le varie giovanili…

    • Mtt 16 Febbraio 2014, 10:53

      La candidatura di Roma fa felice anche me, ma in questo momento non si può paragonare Roma con il Veneto, credo che sia giusto che una delle franchigie sia lì per il bene di tutto il movimento e per la storia di quel territorio, possibilmente con la partecipazione della Benetton Treviso, anche se la vedo dura visto il piano federale.
      Io qui a Roma ci avrei portato le Zebre (magari ribattezzate “Lupi” per l’occasione) che non si capisce cosa ci facciano a Parma.

      • San Isidro 16 Febbraio 2014, 18:00

        ma infatti parlavo di una franchigia nella capitale, ma di qualsiasi tipo, sia essa federale che privata…certo che non possiamo fare paragoni con il Veneto, ma anche noi non dimentichiamoci delle tradizioni e della storia del rugby romano, oltretutto abbiamo un movimento molto prolifico che potrebbe anche essere la base di un’eventuale futura franchigia…comunque I Lupi, come lo furono I Dogi, erano più legati al centro-sud che a Roma nello specifico…

        • San Isidro 16 Febbraio 2014, 18:01

          “come lo furono I Dogi per il Triveneto”…

    • Giovanni 16 Febbraio 2014, 14:55

      No @San, con tutto l’affetto verso Roma ed i legami che ho con la città, non ti seguo. Secondo me non avere una franchigia veneta sarebbe un disastro ed un errore madornale. Mi auguro che i Dogi si facciano (parlo contro il mio interesse, visto che da Napoli ci metterei un attimo a venire a Roma) e che si riesca a coinvolgerne anche Treviso (ma la vedo difficile). Io sposo la teoria di @steve più sopra: la prospettiva-Roma, da parte di Gavazzi, è un argomento di pressione per far si che i club veneti trovino l’accordo in fretta.

      • San Isidro 16 Febbraio 2014, 18:13

        Giovanni, ma infatti nel mio intervento (che ammetto essere stato un pò provocatorio) non parlo mica di togliere il rugby di alto livello dal nord-est, non dico di sostituire una franchigia romana con una veneta…
        Dico solo che anche Roma, magari oltre al Veneto, potrebbe avere una sua franchigia, sia essa federale (uno slittamento delle Zebre nella capitale) sia essa privata…come ben sai il rugby a Roma resta sempre uno sport di nicchia, ma la tradizione del rugby romano è molto forte e oltretutto, come scrivevo sopra a @Mtt, abbiamo un movimento molto prolifico che potrebbe anche essere la base di un’eventuale futura franchigia…comunque se ci spostano la franchigia federale qui sono certo che faremo molti più spettatori che a Parma e ci sarà un buon seguito…
        Ad ogni modo non penso che la storia della franchigia romana sia stata tirata fuori da Gavazzi solo per mettere pressione ai veneti…per me si potrebbe andare verso un possibile scenario con una franchigia tutta veneta e una probabilmente a Roma…certo, poi bisogna concretamente vedere se toglieranno la franchigia federale dal nord-ovest vista l’entrata anche di Calvisano…

        • Giovanni 16 Febbraio 2014, 18:37

          Non ho mai messo in dubbio la bontà e prolificità del bacino rugbystico romano (magari ne avessimo a Napoli), ma il rugby italiano non può prescindere dalla tradizione e passione del Veneto. Il trasferimento della franchigia federale da Parma lo vedo, al momento, improbabile. Il mio personale sogno resta quello delle tre franchigie: una per il nord-ovest, una per il nord-est ed una per il centro-sud, ma, dati i tempi di magra, è già molto riuscire a mantenere i due posti in CL.

    • Hullalla 16 Febbraio 2014, 16:25

      Sono d’accordo con te sul fatto che a Roma ci sara’ piu’ seguito che a Parma.
      Ma da quell che leggo non sembra sia Parma la squadra da essere spostata a Roma.

    • San Isidro 16 Febbraio 2014, 17:22

      @per tutti, vi ho risposto più sotto…
      @Stefo, il mio intervento era chiaramente un pò provocatorio, volevo solo rimarcare le tradizione del rugby romano e il fatto che abbiamo una buona piazza ovale…hai ragione sulla questione metropoli/sport minori…comunque penso che se Roma avrà una franchigia sicuramente un pubblico dignitoso lo avremo…

    • tacklebro 16 Febbraio 2014, 20:34

      morituri te salutant!!

  15. aristofane 16 Febbraio 2014, 10:31

    La cosa più stupida è sicuramente l’intervento sulla guida tecnica, quella più intelligente l’aggancio delle accademie alle due celtiche. Non capisco, però, il senso dell’accademia U.20, dato che ci sono due accademie U.19 alle celtiche, forse alla seconda vanno quelli che sono meno pronti, quelli che devono farsi le ossa e che non riescono a trovare un contratto con un club di eccellenza che li faccia giocare… non so…
    Poi, i club di eccellenza… chi li paga i giocatori, ci sarebbe un nucleo di giocatori pagati dalla FIR e un nucleo pagato dai club? Non capisco, perché per far su e giù serve molta chiarezza su questo aspetto.
    Rovigo, Calvisano, Prato, Petrarca, Viadana, Fiamme Oro, Benetton Treviso, Accademia, Mogliano, San Donà. Questa l’eccellenza dell’anno prossimo con le indiscrezioni sopra riportate.
    Sono molto dubbioso, soprattutto per la questione della guida tecnica, dei rapporti coi club di Eccellenza e della questione dell’unica società di gestione.
    Comunque è almeno una proposta, io non sarei in grado di farne una articolata, e nemmeno tanti altri che criticano senza costruire. Che si comincino a proporre delle soluzioni e non solo a bocciare quelle altrui.

    • Katmandu 16 Febbraio 2014, 10:38

      @ aristofante… dalla A non sale nessuno?

      • aristofane 16 Febbraio 2014, 12:03

        Hai ragione, errore! Sarebbe un gran bel problema!

    • graffio 16 Febbraio 2014, 15:03
    • San Isidro 17 Febbraio 2014, 01:33

      “Che si comincino a proporre delle soluzioni e non solo a bocciare quelle altrui”
      condivido…

  16. georg truckl 16 Febbraio 2014, 10:45

    Sempre più potere alla federazione, sempre meno potere ai club. Poi non ci lamentiamo del fatto che manchino gli investimenti.
    Immaginatevi, per assurdo, un imprenditore che si sveglia la mattina e dice “sai che c’è? invece di spendere 10 milioni per la serie B di calcio, investo nel rugby e provo a vincere tutto”.
    Compra le Zebre, chiama Henry come allenatore, riporta in Italia Castro, Parisse e Masi, si compra anche uno Stenkamp, un Halfpenny, uno Steyn ad apertura (scegliete pure il vostro preferito) e qualche fuoriuscito da Treviso tipo Zanni e Campagnaro. Bene, poi arriva Gavazzi e dice: Henry non è francese, se gioca Steyn non possiamo continuare con Iannone apertura e via dicendo… Come si fa??
    Nel complesso poi il collegare le celtiche all’eccellenza e ad un’accademia U19, l’accademia U20 che gioca in un eccellenza a 10, sono fatti positivi, ma se continuiamo con la filosofia di una federazione-padrona di tutto non ci potrà mai essere un’ evoluzione vera e propria del movimento, specie in termini diffusione sul territorio.

    • Joest 16 Febbraio 2014, 18:10

      invece prima avevamo la fila di gente che spendava 10 milioni di euro….

  17. poros 16 Febbraio 2014, 11:01

    La FIR è ormai un carrozzone politico! Manna per tanti: carriere politiche, nomine politiche. I fatti? Peggio per loro!
    Suicida!
    Privo di senso di appartenenza, di storia, di radici e di buon senso, quello che ho letto.
    A mio pare tutto ciò è anche privo di prospettive.
    1: l’anno prossimo avremo i nazionali nella situazione del 2007: spremuti!
    2: non avremo una filiera (esperienza, competenza, leadership, conoscenza,ecc.) in cui far crescere e maturare i giovani (vedi per es. De Marchi).
    3: non avremo franchigie che puntano a imparare a vincere, che è quello che Benetton chiedeva dopo aver brillantemente superato la prova dell’esserci, del farne parte.
    4: l’avversione per la libertà di impresa, per l’iniziativa privata, non porterà partnership significative, investitori capaci di sostenere un progetto per emergere a livello internazionale.
    5: la trazione politica del rugby italiano, basato sulle direttive e gli orientamenti federali, non favoriranno la competizione interna tra modi di interpretare il rugby, di pensarlo e di praticarlo. Certo, sappiamo che in Italia abbiamo una secolare tradizione al consenso mimetico e opportunistico. Una volta questo non era un valore aggiunto dell’ambiente rugbistico italiano. Il provincialismo, il campanilismo (che erano un eccesso limitante e privo di sbocchi, ma erano allo stesso tempo espressione di un sentire profondo e genuino) lo rendevano semplicemente irreale.
    6: Ho il sospetto che il Presidente non sappia che cosa fa a livello sistemico, che non abbia una visione di insieme e 3D dello sviluppo del rugby italiano, tanto meno a livello europeo e internazionale.
    Ma ha capito quello che sta succedendo in HC?
    Si rende conto che dobbiamo portare al più presto almeno una squadra ai playoff della CL e ai quarti di HC?

    • luis 16 Febbraio 2014, 11:09

      Hai ragione al 100 per 100

    • ermy 16 Febbraio 2014, 14:40

      Ottimo intervento, mi permetto di sintetizzare : questi (Gavazzi e FIR) non capiscono un cazzo!!! 🙂

    • Rabbidaniel 16 Febbraio 2014, 14:48

      Perfetto parega. C’è gente che crede che si possa costruire una nazionale senza una tradizione vincente. Non abbiamo mai avuto una squadra ai PO in HC, in Pro 12 tra Aironi/Zebre e Treviso idem. La mentalità vincente e la tenuta alla pressione sono elementi fondamentali.

  18. luis 16 Febbraio 2014, 11:05

    Come dicono in Veneto “no go paroe”: Vorrebbero fare i fenomeni ( G ) con i soldi degli altri ( fir che non è un’azienda privata di G ).
    Presumo elucubrata dall’alto livello federale, non ho parole.

  19. SAMU 16 Febbraio 2014, 11:31

    A me pare che il programma di distruzione del movimento rugbistico italiano proceda a gonfie vele no?

    • graffio 16 Febbraio 2014, 15:05

      Effettivamente il programma di distruzione a favore di “Gavazzi-Calvisano centro del mondo” continua con ottimi risultati …

  20. Nino40 16 Febbraio 2014, 11:32

    Si ritorna alla franchigia romana che avrebbe al seguito 700/800 persone a partita e sconfitte a iosa. E’ ora che il Veneto si svegli. Benetton, se ha voglia ancora di investire, deve cercare di andar a giocare fuori. La teoria della Fir è cervellotica. Nessun metterebbe un quattrino …… amen

    • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 12:06

      @Nino40 per Benetton l’ unica possibilità di giocare fuori è investire fuori e il perchè l’ ho scritto su nella risposta all’ intervento di @ermy.

    • San Isidro 17 Febbraio 2014, 01:38

      “Si ritorna alla franchigia romana che avrebbe al seguito 700/800 persone a partita e sconfitte a iosa”…
      mah, queste sono solo tue supposizioni…
      amen

  21. Hrothepert 16 Febbraio 2014, 11:39

    Mi sa proprio di essere uno dei pochi su questo blog che guarda con favore questa cosa, èh!?? Comprendo che se uno è tifoso di Treviso gli girino fortemente le scatole ma da un punto di vista neutrale come il mio; il fatto che la federazione crei finalmente due franchigie in totale funzione della nazionale, finalmente pone le basi (se gli riesce) per la creazione di questi benedetti Dogi che uniscano il Veneto, alle franchigie finalmente vengono collegate le accademie, alcune realtà dell’ Eccellenza vengano collegate alle franchigie con la possibilità ai giocatori di salire e scendere, Calvisano entri nella realtà Zebre, dandogli così quella sorta di legittimità territoriale che gli è mancata fino ad ora, e conti alla mano, come ha scritto Paolo nell’ articolo, va a spendere anche meno di quanto spenda adesso; viene visto con favore, se tutto si avverasse al Gavazzone gli andrebbe fatto un…monumento!!

    • aristofane 16 Febbraio 2014, 12:16

      Hai ragione, in generale mi pare una buona proposta, ma ha parecchi punti oscuri.
      Buona la proposta delle accademie legate, ma allora a cosa serve l’U.20 a Tirrenia, a far giocare chi non ha spazio nelle accademie delle celtiche?
      Benissimo che Calvisano entri nell’area Zebre, più territorializzazione, ma tra Parma e Calvisano ci sono un bel po’ di Km (1h e 30 in macchina), quale tifoso si sobbarca il viaggio ogni due domeniche?
      L’adeguamento tecnico alla nazionale non si può sentire (parere personale).
      Gestire le due franchigie con un’unica società mi pare un po’ strano, tutti gli investitori (30%) danno il loro contributo in generale alle due franchigie, oppure possono decidere dove destinare i loro soldi? Mi sa che si andrebbe a creare una squadra divisa in due…
      Infine, sui contratti dei giocatori non mi è chiaro il tutto: chi paga? Chi decide le assegnazioni dei giocatori alle squadre di eccellenza?
      Quando arriveranno queste delucidazioni tecniche il piano sarà meglio giudicabile, anche se è già un ottimo passo avanti avere un piano!

    • Stefo 16 Febbraio 2014, 12:28

      1-Hro come fai a spendere di meno finanziando al 70% due franchigie?
      2-Quindi per te il fatto che il Presidente federale di fatto attribuisca anche parzialmente dei fondi che lui stesso controlla ad una sua societa’ privata di cui lui stesso e’ proprietario sarebbe da monumento?Bene abbiamo quindi una classe politica storicamente fantastica.
      3-Totale devozione delle franchigie alla NAzionale anche sul piano tecnico-tattico. Trovami un posto in cui funzioni cosi’!Oppure vedi altrove che spesso sono le squadre di club private o franchigie che siano che spingono sulla variazione tattica sopra?Come ce li porti tecnici esperti e di prima fascia nelle franchigie se devono fare da esecutori di un piano tecnico-tattico altrui?

      • aristofane 16 Febbraio 2014, 12:34

        Sul punto 2 credo che sarebbe più chiaro dire che il Presidente federale investe, in quanto privato,soldi in una franchigia federale, non credo che entrino soldi nelle tasche di Calvisano, diventerebbe una parte della Zebre. Ma magari ho capito male io…

        • Stefo 16 Febbraio 2014, 12:42

          Appunto aristofane o il Presidente fa due cose: sponsorizza le Zebre ma tiene in vita separata Calvisano ma se fa confluire la sua squadra nella franchigia allora sta giocando coi soldi federali.

          • graffio 16 Febbraio 2014, 15:07

            Ma vah!? Non l’avevamo capito …

      • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 12:45

        1 Stefo del risparmio di soldi non l’ ho scritto io, io mi sono attenuto a ciò che Paolo ha riportato nell’ articolo
        2 Capisco il tuo punto di vista e sarebbe anche condivisibile ma daltronde Viadana non ci stà perchè c’ ha ancora il dente avvelenato per la vicenda degli Aironi, a Parma sono lì ad accapigliarsi con i loro 2/3 clubs e probabilmente l’ unico soggetto privato che ha potuto trovare è Calvisano proprio perchè è “suo”.
        3 Se avessi la risposta a questi quesiti invece di essere qui a “cazzeggiare” con voi sul blog, amici miei, e domani andare a lavorare dalle 16:00 alle 24:00 sarei a fare il presidente federale o il “cabarettista” su D Max!!

        • Stefo 16 Febbraio 2014, 12:55

          1-Si facciano i calcoli e mi si spieghi come finanziando due franchigie al 70% si spende meno di oggi…sulla base che il budget sia uguale e non venga dimezzato.
          2-Appunto i privati li stai facendo fuori ad uno ad uno…complimenti alla programmmazione federale, da monumento!Il conflitto d’interessi c’e’ ed e’ grande come una casa…ma capisco che ormai il conflitto d’interessi in Italia non sia piu’ un problema.
          3-Hro non avendo risposti la butti sulla battutta con attacco ad uno che non ti piace…e che con cui io non condivido sempre per primo, ma non rispondi alle domande. Da nessuna parte c’e’ la devozione tecnico-tattica che prospetta Gavazzi, nessun tecnico esperto e valido accetterebbe di allenare le franchigie.

          • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 13:23

            Guarda che nel contenuto non era una battuta era per dire che io non ne ho idea e che ci sono personaggi che per ruolo o per esperienza sono qualificati a farlo, poi, rispetto alla forma, capisco che oggi la maggior parte di voi non sia nella condizione di spirito di gradire battute (anche se innocenti come questa!!) ma ciò deriva semplicemente dal fatto che io alla fine penso che ci siano cose più serie ed importanti di qualsiasi palla; sia essa ovale, sferica, piccola e bucherellata, ecc.; e della “politica” che ci gira attorno!!

          • Stefo 16 Febbraio 2014, 13:37

            ” capisco che oggi la maggior parte di voi non sia nella condizione di spirito di gradire battute ”
            N’altra volta…non tifo Benetton, non tifo Padova, non tifo Rovigo, non tifo Mogliano, non tifo San Dona’, non tifo alcuna squadra di rugby veneto, non sono nazionalista italiano e non sono “regionalista” veneto…hro a questo punto dovresti averlo capito e mi stupisco che mi scrivi questo.
            Il mio discorso e’ sul movimento come fatto mille volte, sul movimento come suo insieme al di la’ delle simpatie/antipatie (che non ho per una squadra piuttosto che un’altra in Italia).

          • gsp 16 Febbraio 2014, 13:38

            Sul 70% azzardo calcolo. Oggi spendono 11 (6 zebre, 3 tassa, 2 Treviso) domani 10 (5 per squadra, il resto privati). Penso questo sia il calcolo fatto, poi giusto o sbagliato ognuno decide.

          • Stefo 16 Febbraio 2014, 13:47

            gsp senza offese ma di cifre se ne vedono da anni di diverse ogni settimana, c’e’ chi dice una cifra e chi un’altra

          • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 13:57

            Allora Stefo non capisco perchè prendersela per una semplice ed innocente battuta.

        • Paolo 16 Febbraio 2014, 16:03

          Ciao Hro, ciao Stefo
          sui soldi: le cifre che mi sono state riferite nel complesso sono più basse di quelle attuale, non di molto ma più basse. Sempre ammesso che si trovino i privati disposti ad investire il restante 30%. Purtroppo al momento non è che se ne vedano tanti in giro… E su questa cosa vorrei essere smentito, intendiamoci. Per esempio è ripresa a circolare la voce di un ingresso di Barilla a Parma: se ne parla da un sacco di tempo ma finora nisba. Spero sia la volta buona.
          io più che altro temo che il risparmio sul monte-franchigie, chiamiamolo così, arrivi dai contratti, con i big che vanno all’estero. E’ solo una sensazione la mia, non ho alcuna “prova” in merito. Vediamo.

          • Mr Ian 16 Febbraio 2014, 16:51

            Scusa se mi intrometto nella discussione, su taluni aspetti Stefo ha ragione, per anni abbiamo combattuto il conflitto d interesse ed ora ci va bene nel rugby? Il tuo unico problema è pensare è pensare al movimento con un ottica molto larga, in Italia, riducila ma di tanto proprio….proprio per questo quasi quasi sto progetto potrebbe pure andarmi bene.
            In ottica finanziamenti, anche se minori, la fir dall anno prossimo partirà con un budget di stipendi federali molto basso, un pò stile wru. Dirà ai vari nazionali che è meglio andarsi a cercare il pane fuori, lo pagano pure meglio…tant è vero che già domani dovrebbe essere presentato De Marchi a Tolone…
            Il progetto di statalizzazione generale non sarebbe maler, convoglierebbe tutte le attenzioni sulla Nazionale, certo però che se mi infili di nuovo Troncon da qualche parte, allora è la volta buona che non seguirò mai più il rugby in Italia.

          • Stefo 16 Febbraio 2014, 17:12

            Paolo che una riduzione ci sara’ perche’ se i De MArchi, Cittadini, Capaghnaro, Zanni e soci vanno all’estero e’ vero ma non credo si possa parlare di una diminuzione/risparmio virtuosa diciamo e noto che e’ quello che opensi anche tu dicendo che temi che questo possa essere il vero risparmio.
            Sui privati…stiamo a vedere ma come si pensa di attrarre privati quando quei pochi privati che avevi se ne stanno andando o vogliono ridimensionare?E questo all’interno di una crisi che gia’ chiude molti portafogli.

            Aggiungo che quello che piu’ mi stupisce e’ il fatto che Gavazzi e’ un uomo di club, e’ di fatto uno che avendo vissuto certi problemi dal lato di investitore privato speravo portasse da Presidente una maggiore attenzione sul coinvolgimento dei privati ed il rispetto dei loro investimenti.

          • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 18:14

            Ciao Paolo speriamo che non sia come la tua sensazione ti fa sospettare e che invece è perchè trovano gli investimenti privati per quei 30%.

    • ginomonza 16 Febbraio 2014, 14:06

      Anche io concordo con te forse perché non siamo veneti.
      Ma si coccolino il loro giocattolino.

  22. gsp 16 Febbraio 2014, 12:23

    Il problema da cui nasce tutto adesso è la scelta legittima di Benetton di interrompere l’esperienza celtic.

    A roma può funzionare, e secondo me funzionerá. È il bacino più grande e la prima cittá come num di club, senza astio tra club, anche per meno tradizione.

    Il coordinamento tecnico esiste anche altrove, ovvero nel boschetto della fantasia di gavazzi.

    Come al solito, e come da scoria da Tinello, e parole in libertà di Munari il sistema pro scozzese sarebbe in difficoltá. Basta guardare la differenza di competitivitá rispetto alla nazionale per capire che è una mezza cazzata.

    Per fare la riorgabizzazione ci vuole tempo, a breve arriveranno i contratti centralizzati. Speriamo si parta presto. Cosí si può anche giustamente fare il bando.

    • Rabbidaniel 16 Febbraio 2014, 13:50

      La squadra romana più competitiva è pagata dai contribuenti. Vogliamo dirlo?
      Che il modello scozzese sia funzionale alla Scozia non ci piove, anche se ora vive un momento complicato. Ma vogliamo dire che la Scozia è accostabile all’Italia geograficamente e demograficamente? Sarebbe come confrontare il sistema-paese Italia a quello della Slovenia.

      • gsp 16 Febbraio 2014, 13:58

        Rabbi anche senza le FFOO roma ha la conxetraziine più alta di club e praticanti, più zone ad un’ora senza il radicamento veneto.

        Sulla scozia io non faccio assolutamente un paragone, non lo prendevo minimamente in considerazione. È un fatto che dopo il tinello, molti hanno preso a scrivere che il pro scozzese non funziona. Ma non è del tutto cosí e lo sappiamo.

        • Rabbidaniel 16 Febbraio 2014, 14:04

          La concentrazione senza che si riesca a esprimere una realtà di vertice solida (FFOO escluse per la loro essenza) per un orizzonte pro non è esattamente il massimo. A mio avviso avrebbe avuto senso basare a Roma la franchigia federale, questo sì. Ma se i veneti faranno troppo i riottosi, Gavazzi intenderebbe mantenere le Zebre (con una calvisanizzazione in eclatante conflitto d’interessi) più una franchigia “laziale”? Come scenario è molto inquietante.

          • gsp 16 Febbraio 2014, 17:09

            rabbi, sono daccordo che roma e veneto sarebbe la soluzione migliore. ma se la porti via da parma, si alzera’ la protesta anche li, benche’ allo stadio non ci sia andti davvero in pochi ed anche per dispetto.

    • Paolo 16 Febbraio 2014, 16:06

      Ciao gsp, dire che Treviso ha scelto di interrompere l’esperienza celtic è una mezza forzatura. Quel comunicato lascia porte e finestre aperte, e anche qualcosa di più

    • San Isidro 17 Febbraio 2014, 01:55

      @gsp,
      grazie per il tuo appoggio romano, ma ti faccio notare una cosa:
      è vero che non c’è astio come in Veneto, anche se le rivalità sono sentite, ma dire “anche per meno tradizione” è, perdonami, una cavolata…a Roma la tradizione ovale è forte, la società attualmente più antica d’Italia è la Lazio (1927), per non parlare della storia della Rugby Roma che è stata fondata nel 1930, per non parlare dell’enorme quantità di squadre che hanno calpestato i campi del rugby romano dagli anni ’20 ai ’70…poi ovviamente, essendo una metropoli, tutto si disperde e il calcio la fa da padrona…

  23. nino 16 Febbraio 2014, 12:29

    Fortuna che mi sto appassionando al curling…

    • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 12:51

      Bravo @nino, ottima scelta, tra ciò che la Scozia ha dato al mondo (football, golf, whisky, ombrello da acqua..) il Curling è CERTAMENTE la…MIGLIORE!! 😀

      • Giovanni 16 Febbraio 2014, 15:13

        @Hrot, ari-senza-offesa, ma il curling nun se po’ vedè! 🙂

        • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 20:22

          Giova tralasciando l’ ombrello da acqua (che infatti non uso), il golf ed anche il football ma ti pare possibile che io ritenga il curling meglio del whisky?!? 😉

          • Giovanni 16 Febbraio 2014, 20:26

            Eheh…io comunque voto e sempre voterò per i mitici shortbread: un grazie sempiterno a chi li inventò!

          • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 21:45

            Bravo, quel sapore misto tra il dolce ed il salato di burro allo stato semi puro, …ECCEZZIONALI!!!!

  24. Rabbidaniel 16 Febbraio 2014, 12:43

    Munari, con cui si può benissimo essere in disaccordo (mica mi ci trovo sempre), ha detto una cosa verissima: il rugby italiano si basa sui club (come identità storia ecc.).
    Questa riforma “alla scozzese” ha diversi punti oscuri:
    1 – società “privata” controllata dalla FIR;
    2 – Calvisano che entra nell’orbita Zebre (in che modo, non siamo in flagrante odore di conflitto d’interessi?);
    3 – franchigia laziale, orbene, signori, la migliore squadra romana è finanziata dai contribuenti…
    4 – chi fa la franchigia veneta? Decide la FIR dove si gioca? Quale sarebbe la ragione sociale dei club che la costituirebbero?
    5 – L’ascensore tra Celtiche ed Eccellenza ricalcherebbe il modello permit attuale?
    Sul collegamento accademie-celtiche ci siamo, per il resto io temo che si segnerebbe un certo declino. Senza soldi privati “veri” non si va da nessuna parte e la FIR è riuscita a far fuori prima Melegari e sta rischiando di perdere Treviso. A parole è molto facile fare a meno di questi mecenati un po’ ingombranti, nei fatti vedremo.
    P.S. Qui non si tratta di “orgoglio veneto” si tratta di vedere quale sia la vera densità e profondità del movimento sul territorio. Bisognerebbe avere gran pelo sullo stomaco a lasciare il Veneto senza rappresentanza nel massimo livello…

    • Giovanni 16 Febbraio 2014, 15:16

      Quoto. Che le franchigie siano 10 o una sola, sarebbe un abominio che non ce ne fosse una veneta.

  25. R2D2 16 Febbraio 2014, 12:51

    Guarda, ho letto con attenzione il tuo intervento perché neutrale, mentre mi rendo conto che quasi tutti gli interventi sono influenzati da atteggiamenti di parte (me compreso). Il vero punto; però, è che non è assolutamente possibile che un movimento povero (in tutti i sensi) possa rinunciare a Benetton per puri motivi politici. Un dirigente illuminato avrebbe sfruttato al massimo le risorse a disposizione e non avrebbe MAI buttato nel cesso tutto quello che ha fatto Treviso. Ricordo che Treviso da anni non rappresenta il nostro movimento, perché è l’unica realtà di livello internazionale. Tutto il resto del movimento esprime ripassate storiche in Challenge, condite con umilianti sconfitte con squadre spagnole e 3 ultimi posti in Pro12.

    • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 13:12

      @R2D2, qui, se si seguisse l’ impostazione data dal finale dell’ articolo su cui stiamo dissertando, si potrebbe anche dire: “E’ la federazione che vuol far fuori Benetton o è Benetton che volendosi disimpegnare o comunque ridimensionare il suo impegno ha trovato il modo di farsi mettere nelle condizioni di poterlo fare, con anche l’ opportunità di poter dare anche la colpa a qualcun altro?” ma siccome ciò sarebbe soltanto un’ inutile speculazione, in quanto nessuno di noi è a conoscienza di come realmente stiano le cose (ed inoltre io non c’ ho nessun tornaconto a porre punti di domanda per farci parlare, a differenza della redazione di On Rugby che lo fa di mestiere), mi asterrò da esternare ognitipo di commento al tuo intervento.

      • tony 16 Febbraio 2014, 13:34

        @Hro c’è molta gente che sa che i Benetton vogliono ridimensionare il loro impegno,’ cazzisti’ del blog come dici Te e gente molto più vicina che lo sa da almeno 2 anni……

        • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 13:55

          @tony, non mettermi in bocca parole che io non ho detto per favore, non ho mai dato del “cazzista” a nessuno, e “cazzeggiare” è un’ espressione completamente non offensiva delle mie parti che indica l’ atto di dire facezie con l’ intento di divertirsi

          • tony 16 Febbraio 2014, 14:32

            @Hro mi scuso ‘cazzisti’ stava per ‘ cazzeggiare’ e non volevo minimamente offendere chichessia.

          • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 14:38

            Tutto ok tony, sai sempre meglio puntualizzare perchè se poi qualcuno capisce male, nascono delle spiacevoli inconprensioni.

    • gsp 16 Febbraio 2014, 13:21

      R2d2, e se invece rinuncia Treviso? Il problema è proprio quello. L’hanno detto loro che rinunciano.

      • ermy 16 Febbraio 2014, 14:49

        Ah, ecco, ci mancava la conclusiva affermazione dello scienziato! 🙂
        In Veneto si dice : te gà capito tuto!!!

        • gsp 16 Febbraio 2014, 17:54

          Può essere che dal di fuori certe cose si vedano meglio.

  26. R2D2 16 Febbraio 2014, 13:27

    Vedo che non conosci molto bene la realtà trevigiana. Provo a spiegarti: Benetton da un giorno all’altro ha detto “tra un anno chiudiamo basket e volley”. Senza tanti fronzoli, semplicemente perché è un loro diritto decidere se continuare o no in una cosa di loro proprietà. Visti gli interessi economici molto più piccoli, spiegami tu, o grande esperto, perché dovrebbero rompersi le palle in polemiche e guerre con la fir?
    Se avessero voluto chiudere l’avrebbero già fatto.
    Ma tu sei quello che conosce tutto, per cui… ubi major…

    • Joest 16 Febbraio 2014, 18:13

      La differenza è che anmegli altri sport non aveva “auspicato”/spinto un cambiamento di struttura dei cmapinati e del movimento così forte.

  27. R2D2 16 Febbraio 2014, 13:29

    Gps non mi riferisco a te

    • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 13:42

      Quindi @R2D2 deduco che ti riferissi a me; a parte il fatto che io non mi sono approcciato né a te né al discorso in una maniera così (non maleducata ci tengo a sottolinearlo) sgarbata come hai fatto tu nei miei confronti nel tuo ultimo intervento, poi se rileggi meglio io non ho scritto assolutamente che sia così ma che se avessi voluto fare una speculazione e quindi insinuare il dubbio avrei potuto dire ciò ma non avevo intenzione di farlo perchè mi attengo solamente a quello di cui sono a conoscienza. Prima di sparare a zero, per cortesia, guardiamo di capire!!

      • R2D2 16 Febbraio 2014, 14:04

        Mi spiace, ma se tu non avessi voluto insinuare niente, non avresti dovuto scrivere niente. Trovo veramente ipocrita scrivere delle cose e poi dire “io non voglio insinuare”.

        • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 14:14

          E “ah..ridaje..!!” come dicono dalle parti di San (spero di averlo scritto correttamente), ti ho scritto chiaramente in due interventi che non volevo esprimere opinioni perchè non essendo effettivamente a conoscienza della verità sulla vicenda sarebbero state solamente speculazioni, come del resto quello che sostieni tu, a meno che tu non sia Benetton, un suo parente od un suo collaboratore, è solamente una opinione.

          • mauro 16 Febbraio 2014, 16:19

            Hro, tu ben sai che ti adoro perchè ami le righe biancoverdi, ma stavolta non puoi dire di essere neutrale visto il trasporto di amorosi sensi che hai nei confronti del nostro napoleoncino.
            Dopo puoi non essere d’accordo, ma R2D2 ha semplicemente riportato, nel mare di chiacchere odierno, due fatti incofutabili ed avvenuti qualche anno fa. Dirò di più: la decisione sul basket venne a seguito di uno sgarbo federale ( il “caso Lorbek” ti dice niente?) per cui se Gavazzi è mona come penso, sa esattamente come deve fare. Ho sempre ritenuto che dietro a quel naso da ombre si celasse un pesiero latino: delenda Treviso!
            Buona domenica

          • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 18:10

            Mauro, anche tu del..Celtic?? 😉 , no mi dispiace questo caso Lorbek non mi dice assolutamente niente ma ciò probabilmente è dovuto al fatto che a me il basket, come sport nella sua globalità, interessa meno del…badminton!!
            Cartago delenda est= Cartagine deve essere distrutta, perifrastica passiva, una delle poche cose che mi ricordo dei miei studi di latino!!

          • mauro 16 Febbraio 2014, 18:32

            ciao Hro, Celtic e non solo… Per la perifrastica passiva, l’ha detto anche l’insegnante di latino di mia figlia che non la conosco; ma se accetti la mia versione, convalidata da Wikipedia, è un’abbreviazione di uso corrente

  28. gsp 16 Febbraio 2014, 13:31

    Mi concentro su un paio di criticitá.

    – l’aacensore dei permit non mi piace e non penso funzionerá. Le due squadre dovrebbero avere 44 Giocatori e prestarli a finestre di 3 mesi.

    – gli unici ‘fiancheggiatori’ che può avere senso sono quelli che hanno lo stadio per far giocare la squadra. Ad es Padova e rovigo e la squadra gioca meta partite da una parte e metá dall’altra. Che interesse e guadagno avrebbe una squadra che non prende nemmeno gli incassi.

    – è vero che l’anima italiana sono i club, sono l’unica risorsa ed infrastruttura. Però nessuno dei club italiani può fare il pro, neanche treviso. Quindi o solo domestic non pro o ti tieni le franchigie.

    • aristofane 16 Febbraio 2014, 13:59

      Questione stadio…
      Fai giocare la franchigia a Padova per l’HC (stadio più grande) e il resto a Rovigo, ma TV cosa dice, ci metto i soldi ma non vengono a giocare a Monigo?
      Certo che si potrebbero mettere da parte le antipatie e portare tutto a PD, che è a mezz’ora da RO e TV, ed è la città più grande con lo stadio più grande, per me sarebbe la soluzione migliore.
      Per gli incassi: gli incassi sono della franchigia, non della squadra ospitante. Quindi tutti ne ricaverebbero in parti uguali come fiancheggiatori della franchigia.

      • aristofane 16 Febbraio 2014, 14:02

        Poi con una buona strategia di marketing potresti attirare la categoria “studenti”, che a PD non manca. Organizzando magari eventi o altro in concomitanza con le partite.

      • gsp 16 Febbraio 2014, 14:20

        Per quello dico che con più di due non funziona. Indipendentemente che sia pd-ro, ro-tv, pd-tv.

        Per la Romana, spero giochino un pò all’aquila, magari a sett-ott o fine stagione. Sarebbe un segnale Importante per tantissime ragioni.

        • aristofane 16 Febbraio 2014, 14:33

          Secondo me potrebbe funzionare benissimo, se si mettessero da parte le antipatie inutili e i tifosi di Rovigo e Treviso andassero a Padova a tifare per la loro franchigia, tanto che sono, appunto, a mezz’ora di strada gli uni dagli altri. Se poi si sollevassero stupidi particolarismi, del tipo: “io sono di Rovigo e dagli “onti” non ci vado” allora saremmo messi proprio male, ma non solo per quanto riguarda il rugby, ma, soprattutto, per la mancanza di una visione a medio-lungo termine in genere.
          Poi ci sarebbe spazio per sfogare le antipatie nei vari derby di Eccellenza.
          In questo caso, invece, si tratterebbe di unirsi per cercare di costruire una realtà pro in grado di competere in Europa, credo che nessuno sarebbe contrario a quest’ipotesi, neanche il più ottuso “campanilista”.

      • Giovanni 16 Febbraio 2014, 15:40

        “fiancheggiatori” non si può leggere… 😀

      • barbin cursari 17 Febbraio 2014, 11:47

        a me personalmente, pur ti vedere i dogi, andrebbe benissimo padova. andatevi a vedere il sito del crv: hanno già fatto le maglie…

  29. ermy 16 Febbraio 2014, 14:33

    Perdonatemi, ma l’ignoranza e la superficialità rugbystica che a volte traspare in questo blog è sintomatica…
    Disquisire sul nome dei Dogi? Ma avete idea di chi sono stati i Dogi nel rugby italiano?
    Senza parole.

    • Rabbidaniel 16 Febbraio 2014, 14:52

      Appunto ermy

    • Maggicopinti 16 Febbraio 2014, 14:53

      Lascia perdere va….Infatti per me i nomi “giusti” sarebbero Dogi e Lupi, per franchigia veneta e franchigia romana, proprio per ragioni storiche.

    • georg truckl 16 Febbraio 2014, 15:01

      @ermi e @Rabbidaniel Essendo autore di uno dei post in cui si disquisiva in modo scherzoso, ma a quanto pare sacrilego, del nome “dogi” mi sento chiamato in causa.
      Giudicare come superficiali e ignoranti dei commenti è un atteggiamento sbagliato, specie in un forum come questo, dove si parla tra pari di uno sport e di un gioco che ci appassiona, e lo si fa (o meglio lo si dovrebbe fare) senza prendersi troppo sul serio, senza giudici né questori.
      Detto ciò non vedo sinceramente il motivo per cui una franchigia veneta debba per forza chiamarsi “i Dogi”, così come non mi scandalizzerei affatto se un’eventuale franchigia romana non dovesse chiamarsi “i Lupi”.
      Zebre, Lupi e Dogi fanno parte della storia del rugby italiano, ma lo storia, in generale, non dovrebbe costituire un vincolo.

      • Rabbidaniel 16 Febbraio 2014, 15:19

        Non è questione di vincoli storici o di tradizionalismo bieco. Si tratta di sapere da dove si viene. I Dogi li andavo a vedere da ragazzino e raccoglievano i modelli cui guardare delle squadre del mio territorio. Non è cosa da poco. L’essere umano funziona per processi cognitivi e di riconoscibilità di un certo tipo, per questo esistono cose chiamate storia e tradizione.
        Era uno di quei momenti in cui rivalità molto forti, tra Treviso, Rovigo, Padova, San Donà ecc., venivano superate e si lavorava per il lustro di una “tradizione” locale, di un modo di intendere il rugby. Non so bene cosa abbiano rappresentato i Lupi nel centro-sud, ma immagino che per molti equivalgano, quanto a storia e tradizioni, i Dogi.
        Io ho molti dubbi sulla rinascita dei Dogi in salsa gavazziana. Se è puro nominalismo, come quello delle Zebre, lasciamo riposare nomi che evocano realtà ben precise, ancorché passate.

      • Sergio Martin 16 Febbraio 2014, 15:27

        Per la franchigia veneta a me piacerebbe più il nome “Leoni”.

        • Rabbidaniel 16 Febbraio 2014, 15:33

          Vallo a proporre a Padova e a Rovigo…

          • Sergio Martin 16 Febbraio 2014, 15:57

            Direi loro che è neutrale: fa riferimento al leone di S.Marco di Venezia, simbolo della potenza veneta…

          • Sergio Martin 16 Febbraio 2014, 16:05

            …e poi è più rugbistico. I “Dogi” vabbè che è il nome storico di una selezione importante, ma i celtici non lo sanno e si chiederemmo come mai abbiamo chiamato una franchigia di rugby con il nome di una carica politica, che al momento non è il massimo…

          • Sergio Martin 16 Febbraio 2014, 16:34

            …si chiederebbero..

        • mauro 16 Febbraio 2014, 16:27

          sergio vai a Cardiff a chiedere se non sanno chi sono i Dogi. Non chiedo a nessuno del blog di capire il Veneto o un veneto, ma neanche di spropositare sul Veneto. Come Rabbi ha ben ricordato, mettere insieme in quegli anni Treviso, Padova, Rovigo e S. Donà era un miracolo che solo Tino Alessandrini poteva fare; Gavazzi non ha neanche un grammo di quella saggezza per cui è meglio che si tenga lontano da quel nome. Gli consiglio un nome più appropriato “i bisati”.

          • Mr Ian 16 Febbraio 2014, 16:35

            Mi sono informato sui Dogi ed hanno una bella storia, vittorie contro Cardiff, Harlequins, Wasp, selezioni NZ, insomma qualcosa di cui andare serio.
            Se riuscessero a rispolvere tutta la loro storia e tradizione e metterla in mostra all arrivo dei vari tifosi stranieri, rimarrebbero ben impressionati. Con l adeguata spinta promozionale sarebbero un buon club europeo.

          • Sergio Martin 16 Febbraio 2014, 16:36

            Mi guardo bene dallo spropositare sul Veneto. Tanto meno metto in discussione la storia della selezione dei Dogi. Facevo solo un’osservazione sul diverso appeal del nome. Tutto qua.

          • mauro 16 Febbraio 2014, 16:55

            sergio purtroppo senza volerlo lo hai fatto. Per lo scarso appeal del nome sappi solo una cosa: per quanti come il sottoscritto hanno avuto la fortuna di vivere l’epopea dei Dogi al tempo in cui vedere una squadra di rugby vero era un sogno da tenere stretto, quel nome è sacro (in senso sportivo), indipendentemente dal campanile. Lo dimostra la continua rincorsa a riproporlo in questo blog. Tra l’altro non so nemmeno se sia possibile utilizzarlo senza l’autorizzazione degli eredi di Alessandrini.

          • Sergio Martin 16 Febbraio 2014, 20:24

            Ma dai, non volevo mettere in discussione l’importanza del nome Dogi o la gloria sportiva che rappresenta. Ci mancherebbe. Volevo solo dire che a me personalmente piace di piu’ quello che ho proposto sopra. Basta. Per il resto, speriamo che la franchigia veneta si faccia, con Treviso dentro, e che sia vincente. Al di là di come la si vorrà chiamare.

          • San Isidro 17 Febbraio 2014, 02:13

            @Sergio, i celti però si chiedono pure perchè una franchigia italiana porta il nome di un animale della savana, vallo ogno volta a spiegare che quello era il nome del club ad inviti voulto da Bollesan negli anni ’70 e che si chiama così per ironizzare sui Barbarians? Mi stufo io ogni volta a spiegarlo a chi avvicino al rugby a dire perchè si chiamano Zebre…

  30. Maggicopinti 16 Febbraio 2014, 14:49

    Il peccato originale di tutta questa storia è la franchigia a Parma, che non ha alcun senso, se non per il luogo di nascita di Dondi, ed è un pozzo senza fondo di soldi buttati. Il movimento in Emilia c’è, ma è sicuramente più piccolo di quello della capitale; Parma è scomoda da raggiungere se si viene da fuori, è meno appealing per i tifosi esteri, il bacino di pubblico potenziale è troppo piccolo, e una squadra di calcio di livello che fa concorrenza per gli spettatori. Roma con la provincia ha 4 milioni di abitanti, un sacco di praticanti, può essere anche lo sbocco per ciò che resta del movimento abruzzese (L’Aquila e Avezzano sono a 100 Km dalla capitale) ha un sacco di voli anche economici da e per i paesi celtici e un fascino per chi viene dall’estero a vedere una partita Parma si sogna. Sostanzialmente: spostate l’inutile franchigia parmigiana a Roma, e lasciatene una in Veneto.

    • aristofane 16 Febbraio 2014, 15:00

      Magari! Una franchigia a Roma e una a Padova (la troppo attesa vera franchigia veneta, i Dogi. Che con una buona e moderna campagna marketing potrebbe sfondare!) sarebbe la soluzione migliore, per la possibilità di avere pubblico e per la centralità delle due città nel territorio! Ma, come ho detto più su, ho paura che vincerebbero i particolarismi…

      • Maggicopinti 16 Febbraio 2014, 16:48

        Una franchigia veneta vera in Pro 12 -se magari gioca a Padova, comoda anche da Treviso e Rovigo – nelle partite più importanti fa tranquillamente più di 10.000 spettatori.

    • San Isidro 17 Febbraio 2014, 02:15

      sei proprio Maggico!
      Bravo, quoto!

  31. graffio 16 Febbraio 2014, 15:20

    Scusate, ma per i nomi delle franchigie, visto il clima veterocomunista, forse si dovrebbe pensare a “Lokomotiv Treviso” e “Dinamo Roma” …

    • Giovanni 16 Febbraio 2014, 15:24

      Questa l’hai ripresa pari pari dal “kit del candidato” di Silvio, vero? 🙂

  32. Mr Ian 16 Febbraio 2014, 15:34

    A me questa proposta non mi sembra così malvagia..certo semra presa dai forum, in quanto poi il lavoro da fare per rendere il progetto esecutivo è davvero tanto, però è una base da cui partire.
    Io invece mi chiedo se i clubs siano pronti ad abbatteri i campanili e lavorare per progetti di più ampie vedute.
    I Pretoriani sarebbero un esperimento da poter presentare nel caso in cui nascesse anche la terza coppa

  33. Sergio Martin 16 Febbraio 2014, 15:53

    Premetto che da quando Gavazzi è presidente abbiamo letto dichiarazioni sufficientemente varie, secondo me la franchigia veneta non è messa in discussione dall’eventuale proposta di creare una franchigia romana. Non sarebbero alternative. Ovviamente, da romano sarei felicissimo. Il movimento romano c’è, e pure il pubblico ci sarebbe. Lasciamo stare i paragoni con la Virtus del basket, anche perché quando era vincente il Palaeur era sempre pieno, peraltro negli anni in cui la Roma del calcio vinceva lo scudetto. Semmai, l’unica perplessità che si può avere è sul piano economico e sulla crisi di una rete imprenditoriale in cui, al momento, non intravedo chi potrebbe farsi carico dei costi. A meno che non si voglia puramente e semplicemente trasferire le Zebre a Roma, cosa peraltro auspicabile. L’unica cosa che sarebbe una perdita secca nel progetto è per me il rischio che Treviso torni all’Eccellenza: con grande disinvoltura butteremmo 4 anni di know how di alto livello accumulato. E’ da scongiurare assolutamente.

  34. Rabbidaniel 16 Febbraio 2014, 16:08

    Qui ci vorrebbe la sintesi del Berton: Gavazzi, poche f… tanti c…

  35. fantasyste 16 Febbraio 2014, 16:25

    facciamo investire qualche petrolrusso!

  36. gsp 16 Febbraio 2014, 17:03

    @paolo, invece interruzione e’ la parola semanticamente e logicamente piu’ appropriata, secondo me. per quello il comunicato di domenica e’ nocivo per non dire peggio, soprattutto per gli interessi di treviso. e’ davvero senza senso.

    se ti tiri fuori oggi e dici ci vediamo al bando, le porte e finestre sono aperte per treviso come lo sono aperte per chiunque altro sia interessato. ed il dialogo finisce oggi. o e’ un bando per finta.

    e cosi’ forzi la federazione ad intervenire oggi perche’ una volta che sono andati via tutti i giocatori, come la fai la seconda squadra? per forza deve fare i contratti centralizzati oggi.

    e quello che piu’ fa sorridere che se si fosse fatto un bando e treviso non avesse vinto sarebbe stata rivoluzione popolare. allora che lo fai a fare un bando?

    sul comunicato di Domenica davvero nel Tinello Munari aveva almeno una decina di domande a cui rispondere. nell’interesse della chiarezza.

    • Paolo 16 Febbraio 2014, 18:49

      guarda che il 30 giugno il contratto scade, non c’è nessuna interruzione. Un altro bando va fatto comunque, sempre che in FIR non vogliano procedere diversamente

      • gsp 16 Febbraio 2014, 19:04

        Non necessariamente e gavazzi l’ha detto apertamente che non avrebbe fatto bando. Anche perchè fare bando adesso sarebbe perdere tutti i giocatori. È davvero improponibile, a meno che i giocatori vadano sotto contratto centralizzato.

        Ma che dialogo t’aspetti se deve esserci un bando aperto a tutti? Come fai a giustificare un dialogo privilegiato per un bando aperto?

        • Paolo 16 Febbraio 2014, 21:10

          Un bando è sinonimo di chiarezza, di paletti certi, per chi li sottoscrive e per il resto del movimento. Magari non basta ma è molto meglio di un qualunque decisione presa dopo degli incontri privati in base a chissà quali parametri e promesse da parte di tutti i contraenti

          • gsp 16 Febbraio 2014, 22:04

            Daccordo, ma non puoi chiedere nuovo bando e dialogo con Treviso allo stesso tempo.

            e se scegli il bando non puoi prescindere dai contratti centralizzati.

            Devi scegliere Paolo, come deve scegliere Munari e Benetton. Altrimenti diventa una posizione totalmente ingiustificabile ed illogica. Scegli.

          • Paolo 16 Febbraio 2014, 23:13

            mi sfugge la consequenzialità tra bando e contratti centralizzati

          • gsp 16 Febbraio 2014, 23:44

            Se fai il bando non puoi firmare contratti per almeno 6/8 settimane. Quando ormai saranno tutti scappati. A meno I giocatori non li metta sotto contratto la FIR.

            La scelta più Importante è l’altra. Dialogo o bando?

          • Paolo 17 Febbraio 2014, 08:05

            Non sono d’accordo, tanto più che non mi pare ci sia l’interesse di trattenere i big da parte della Fir in questo momento

      • gsp 16 Febbraio 2014, 19:12

        Il comunicato di domenica scorsa è una cosa assurda, totalmente senza senso.

        Ed ha danneggiato soprattutto l’ambiente interno perchè ha detto ai giocatori che almeno per un paio di mesi ancora non ci sará nessun rinnovo di contratto. Per fare un pò di caciare e chiamare le truppe alle armi.

      • tony 16 Febbraio 2014, 19:25

        No il bando non lo fanno, si va a trattativa privata…non c’è tempo la Fir ha già messo una scaletta …gli interlocutori lo sanno….mica è obbligatorio il bando…

  37. San Isidro 16 Febbraio 2014, 17:07

    @per tutti quelli che hanno commentato il mio intervento…
    Chiaramente la mia era una provocazione, volevo solo rimarcare che Roma rugbysticamente parlando ha tradizioni da vendere e un movimento molto prolifico, anzi mi sono anche sbagliato perchè a Roma ci sono stati 4 campioni d’Italia di serie A, non 3 (2 volte la Capitolina, nel 2006 e l’anno scorso, 1 la Rugby Roma, 2008, e 1 la Lazio, 2010)…la storia del rugby italiano non passa solo per il Veneto, ma ci sono tanti altri luoghi d’Italia in cui la tradizione ovale è molto forte…poi ovviamente il Veneto è la patria del nostro sport e ha un movimento che fa invidia, ma questo non significa che in altre zone, come Roma, il rugby non esista, anzi eccome se esiste…nonostante la prima squadra di rugby si stata fondata a Milano, la sezione rugby della Lazio rimane la più antica società di rugby in Italia (1927), tanto per citare un dato…
    Ad ogni modo volevo solo difendere la tradizione del rugby di casa mia, ma dò ragione a @Stefo quando parla di sport nelle metropoli…in proposito, copio e incollo una parte di un commento di qualche settimana fa, rispondevo a @steve proprio sulla questione del rugby romano e di come gli sport minori fatichino a sopravvivere nelle grandi città:
    “il rugby a Roma ha una storia e una tradizione enorme, ma nelle grandi città la passione per uno sport minore, quale è il rugby, si disperde notevolemente…Roma è una città immensa con oltre 3.000.000 di abitanti, non si può pretendere che il rugby spopoli tra i più…qui si parla solo di calcio, non hai idea delle stazioni radio che parlano solo di Roma e/o di Lazio…il rugby c’è e tanto, tanto movimento giovanile, ci sono tante piazze, da quelle più attrezzate (Rugby Roma, che ora si è spaccata in Nuova Rugby Roma e Rugby Roma Club…Lazio…CUS Roma…Fiamme Oro Roma…Primavera…Villa Pamphili…Unione Capitolina…Rugby Roma 2000, che non c’entra niente con la Rugby Roma), a quelle più amatoriali (diverse squadre senior di C sparse per la capitale) a quelle che magari hanno solo le giovanili e da alcuni anni stanno facendo un grande lavoro di diffusione e di preparazione (l’Appia, in cui è cresciuto Tiziano Pasquali…la sezione rugby della polisportiva Nuova Tor Tre Teste, a Roma Est, voluta grazie alla passione di due fratelli che conosco, è qui che ha mosso i primi passi Giovanni Maistri…il Nuovo Salario, che è vicino casa mia, ecc)…
    Il punto di tutto ciò è: come ci sono tante squadre di rugby, ce ne sono il doppio, il triplo di basket, di pallavolo, per non parlare di quelle di calcio…e tanti altri sport minori che qui a Roma vivono il loro mondo e le loro tradizione, come la pallanuoto, il canottaggio (numerosi sono i circoli remieri lungo il Tevere), quindi in quanti sanno che quest’anno a Roma ci sono tre club d’Eccellenza? chi conosce la tradizione della Rugby Roma? Capisci quali sono le questioni? Ma lo stesso discorso potrei farlo per Milano immagino…”
    Al di là di questo penso che una franchigia a Roma, che sia federale o non, avrà sicuramente il suo buon seguito…
    Roma avrebbe tutte le potenzialità per diventare un bacino enorme di rugby amatoriale…tanti sono i giovani che si potrebbero avvicinare a questo sport, ci sono quartieri della capitale che non sono mai stati sfiorati dal rugby…vorrei farmi un giro al Prenestino, all’Aurelio, a San Lorenzo o al Tiburtino e sapere in quanti conoscono il rugby…sono sicuro che se invece vado ai Parioli, nei quartieri eleganti di Roma Nord, a Montesacro o all’EUR in tanti saprebbero rispondere…abbiamo una marea di zone verdi in cui si potrebbero mettere campi di rugby e far avvicinare i ragazzi…decine a Roma sono i circoli sportivi che abbondano di campi da calcio, da tennis e piscine, perchè non mettervi pure un campo da rugby? perchè non creare una vita di club cone fanno in Argentina? perchè non cominciare a diffondere il rugby nelle scuole della nostra città?
    Vabbè sogno, ma quando sarò sindaco il mio slogan sarà “più campi da rugby in città”!

    • Stefo 16 Febbraio 2014, 19:27

      San quanti spettatori fanno le 3 romane in Eccellenza…dai ~San lo sai benissimo anche tu come funziona lo sport nelle grandi citta’: se hai un progetto ambizioso e vincente diventi interessante e la gente viene a vederti, se invece non e’ cosi’ vivi dei pochi appassionati di ferro.
      Poi certo Roma ha piu’ potenziale di un piccolo centro ma a fare la differenza e’ e sara’ la qualita’ del progetto e soffri piu’ laddove hai concorrenza di altri sport e quindi la gente puo’ scegliere e lasciarsi trascinare dalla “moda del momento” che in piuccoli centri dove la competizione e’ minore.
      Se hai 5 cinema in citta’ scegli il film da andare a vedere se ne hai uno e vuoi andare la cinema quello vai a vedere.

      • San Isidro 17 Febbraio 2014, 02:42

        Stefo, ma infatti ho scritto tutto sopra su come funziona lo sport a Roma…
        Quello che sottolineo è che, stando a Roma, quindi dove c’è un bacino d’attrazione enorme, sicuramente una franchigia celtica avrebbe il suo pubblico, non mi aspetto 10.000 persone a partita subito, ma sono sicuro, anche per il movimento rugbystco che c’è, che ne faremo più che a Parma e che si potrebbe arrivare anche alla media di Treviso in poco tempo…
        Per me il discorso sul pubblico d’Eccellenza è relativo, verissimo che i nostri campi di club languono (e ne sono testimone oculare), ma c’è da dire che una franchigia di Pro 12 attirerebbe più persone in media di un match d’Eccellenza, contiamo pure che da Roma potrebbero arrivare in molti dalle piazze storiche della provincia, del Lazio, dell’Abruzzo e del centro-sud in generale…a Roma poi ci sono tanti appassionati che seguono la nazionale, ma non i club, non saranno i più veraci masticatori di rugby, ma confido che una parte di questi dall’Olimpico potrebbe dirottarsi su un palcoscenico come la Pro 12…non ti dico a occhi chiusi che un’eventuale franchigia a Roma spopoli, però ti dico che si potrebbe fare…

    • 6nazioni 16 Febbraio 2014, 21:31

      @san la franchigia romana con quali soldi si finanzia?
      Per quanto concerne il pubblico tu credi veramente che vengono 4mila
      persone alle tre fontane per vedere i pretoriani?
      x fare il pieno devi prendere parisse,castro,masi,zanni,i pezzi da novanta
      del rugby italiano,se vengono con le zebrette o con il finto benetton, diventa
      un deserto come parma.

      • San Isidro 17 Febbraio 2014, 02:46

        6N, chi la finanzia? O è federale o, come scritto nell’articolo, se c’è una candidatura laziale vuol dire che c’è qualcuno che la finanzia…non dico poi che subito faremo 4.000 persone, comunque negli anni ’90 al Tre Fontane c’erano pure 5.000 persone quando la Rugby Roma giocava contro Treviso e Amatori Milano, di recente (2009) ce ne sono state 3.500 quando è sceso il Racing in Challenge…comunque leggi sopra la mia risposta a @Stefo…

  38. ermy 16 Febbraio 2014, 18:10

    Esatto! I Dogi è stata la prima squadra italiana ad ottenere vittorie contro squadre anglosassoni, in pratica dilettanti ( noi) contro professionisti che si nascondevano ( inglesi e francesi).

    • San Isidro 16 Febbraio 2014, 18:28

      ermy, al di là dell’enorme tradizione de I Dogi che stimo e rispetto, anzi vorrei rivedervi, lo sapevi però quale fu il primo club italiano a vincere in Galles? La Rugby Roma a Port Talbot nel ’98 contro l’Aberavon in Challenge Cup…sai quale squadra intraprese il primo tour nelle Isole Britanniche nella storia del rugby italiano? La Rugby Roma nel 1951 che ebbe il suo battesimo a Dublino sul campo dell’Old Belvedere…e, visto che negli anni ’60 la nazionale italiana era composta di fatto da giocatori della Rugby Roma, l’Italrugby intraprese ben due tour in Galles e in Inghilterra in veste di selezione, e non ci andò con la maglia azzurra, bensì con la gloriosa maglia a strisce bianche e nere e per l’occasione fu invitato il mitico Sergio Lanfranchi, l’unico nazionale non romano, e pure lui indossò la casacca della RR…insomma un pò di tradizione ce l’abbiamo pure noi…
      Dai su, il prossimo anno derby I Dogi vs Pretoriani…

    • San Isidro 16 Febbraio 2014, 18:32

      anzi ermy, vista la tua esperienza, volevo chiederti cosa provavate quando scendevate a giocare a Roma e come hai trovato le squadre romane…quale era il club che vi dava più rogne? Rugby Roma, Lazio o CUS Roma (visto che a quei tempi c’era pure il grande CUS di Tinari)?

      • ermy 16 Febbraio 2014, 20:57

        San, ti ho risposto ma il post è scivolato un pò sotto… Non so perchè… Ciao!

  39. eclipse 16 Febbraio 2014, 18:12

    I”Rabosi”.Gli darei sto nome qua alla nuova franchigia veneta.Con un bel Raboso doc,come logo.E al terzo tempo,soppressa,panbiscotto e Raboso!!

  40. M. 16 Febbraio 2014, 18:33

    Onestamente pare difficile non dire che che tutta la roba puzzi di trappolone sparato a Benetton dopo il trappolone sparato a Melegari. Forse alla Fir non piace la gente che mette i soldi nel rugby.

    • Mr Ian 16 Febbraio 2014, 20:37

      Di base non gli piace l idea che un privato con soldi propri faccia meglio di uno che usa soldi pubblici, è poichè adesso si parla di politica e non di sport, ci saranno gli stessi intrallazzi che ci sono nella vita di tutti i giorni. Adesso con Renzi salteranno molte teste dei manager pubblici, chissà magari sarà stravolto anche il Coni, e chi verrà dopo…

  41. GiorgioXT 16 Febbraio 2014, 19:27

    Ci sarebbe da ridere se non fosse da piangere calde lacrime.
    Tutti a parlare di futuribili franchigie, tutti a costruire guglie altissime e tetti multifalda … senza NIENTE sotto!

    La proposta di Gavazzi è solo l’ennesimo rilancio del progetto di federalizzazione del Rugby Italiano – nel pieno stile Romania sotto Ceasecescu già di Dondi.
    Il problema che abbiamo sia in pro12 (ammesso che ci sia ancora)che in nazionale è contemporaneamente sia la quantità che la qualità di giocatori ; 4 anni di separazione fra il “rugby di alto livello” nel linguaggio federale vuol dire nazionali varie, celtiche ed accademie hanno dimostrato che l’unica ricaduta REALE e MISURABILE è l’assorbimento delle risorse FIR, salito al 90% …

    Ci si dimentica troppo facilmente che le scorciatoie nel rugby non esistono (e non servirebbe il donati di turno). senza giovanili competitive, campionati interni competitivi non vi potrà mai essere la competizione e la selezione per poter portare sia in Pro12 che in Nazionale atleti di livello superiore.

    Ogni azione che porta a limitare la competizione – per esempio decidere dall’alto chi va in pro12, eliminare le retrocessioni o togliere i campionati giovanili elite, porta delle conseguenze negative durevoli, e sono quelle che stiamo vedendo.

    Ripartiamo dal basso , i soldi ci sono, e se investiti con occhio (non versati a pioggia o usati per i propri interessi) possono attirare altri soldi privati.

    • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 20:07

      @GiorgioXT magari più che Romania sotto Ceasescu..Scozia anni 2000, non mi pare proprio la stessa cosa!!!

    • graffio 17 Febbraio 2014, 09:52

      Quoto. Giorgio XT come sempre un grande!!!

  42. M. 16 Febbraio 2014, 19:37

    Il risultato di oggi di Treviso è un bel biglietto di ringraziamento al disastro che stanno combinando in federazione.

    • Hrothepert 16 Febbraio 2014, 20:09

      @M. vuoi dare la colpa alla federazione anche del risultato di oggi di Treviso, ma dai siamo seri per favore!!

      • M. 16 Febbraio 2014, 22:04

        Quanti giocatori sono stati ridati a Treviso in un giorno di sosta? Come può sentirsi un giocatore di Treviso dopo aver letto quanto uscito dalla riunione di venerdì?

  43. ermy 16 Febbraio 2014, 20:41

    Ciao San! Non metto in dubbio la tradizione romana, scherzi? Sono pieno di amici romani, Stefano Barba, Carletto Pratichetti ( mitico capitano del mio primo test match col Wales u.15… che bei tempi!!!), Fazzini, Montalto, poi quelli da Frascati, etc…
    A Roma era sempre dura, vero… forse più nelle giovanili, grandi battaglie contro il CUS… però abbiamo vinto la finale scudetto u.17, a casa loro! 😉
    e in seguito eliminati nel girone finale dell’u.19 dove poi vincemmo il mitico derby scudetto Benetton-Tarvisium, 3.000 persone sugli spalti, una settimana di passione prima e di feste dopo…
    in quell’anno dovemmo passare anche le forche caudine di Civitacastellana, sconosciuta squadra che si affacciò in quel girone finale.
    Poi in seria A, il livello si era alzato, sempre in nostro favore… trovai spesso la Jaffa Roma, ma nessun problema… 😉
    nella fase “amatoriale” della mia carriera incontrai ancora la Rugby Roma quando giocavo con la Tarvisium in A2 e poi in A1…
    Comunque bei ricordi dei ragazzi romani, forti, simpatici e ci siamo divertiti un sacco!
    Io sarei per una franchigia a Roma, i Pretoriani! Ottimo! 🙂

    • San Isidro 16 Febbraio 2014, 22:10

      Ermy, questi si che sono racconti emozionanti che ti fanno venire la pelle d’oca…vedi io sono nato negli anni ’80, ho giocato più che altro a livello giovanile tra la Primavera, la vecchia Lazio & Primavera e il CUS Roma (ammetto che sto pensando di tornare a giocare in serie C), come ho scritto più volte però sono legato alla Rugby Roma e mi fa un certo effetto quando parli di gladiatori come Fazzini o dei tempi della Jaffa Roma…non ho vissuto quei tempi sia chiaro, ma ne ho avuto testimonianza attraverso tutte le storie che ho sentito quando seguivo i bianconeri al Tre Fontane oppure dal libro sulla storia della Rugby Roma (per me è una sorta di bibbia ovale…se ti interessa posso darti le indicazioni, ma non so se si trova ancora)…Fazzini ho avuto il piacere di conoscerlo di persona, è stato uno dei giocatori più presenti nella storia del club bianconero, attivo fino alla fine degli anni ’90, una colonna portante della mischia romana…che dire di Carletto Pratichetti? Ho ancora in mente le immagini dello scudetto della Rugby Roma, alla veneranda età di 36 anni in campo titolare nella storica finale contro L’Aquila…Stefano Barba invece è una leggenda del CUS Roma (anche se giocò un breve periodo alla Rugby Roma, mi pare una stagione, e qualche anno pure alla Lazio) e della nazionale italiana, fu apprezzato anche a Padova e a Milano…
      Il periodo della Jaffa Roma invece è quello dell’imediato post-Algida (fine anni ’70-primi anni ’80), la Rugby Roma comincia il suo declino in quegli anni, però c’erano giocatori molto validi, come Angelo Croce, Fiore “Nick” Screnci, Camiscioni, Franconi, Antonino Falsaperla, il mitico Caligiuri e la coppia di trattori neozelandesi Frank Oliver-Andy Haden, nonchè qualche nazionale italiano…
      Mi parli anche di Civita Castellana, bei ricordi in giovanile, a casa loro con l’u.19 del CUS li travolgemmo 59-0 ed ero pure capitano…

      • ermy 16 Febbraio 2014, 22:45

        Di Civita mi ricordo il campo di terra con i sassolini… in corriera al ritorno sembrava un mattatoio, ci toglievamo i sassetti dalle ferite con le pinzette e giù di mercurio cromo… la mattina dopo a scuola in pantaloncini corti e ciabatte perchè pantaloni e scarpe si attaccavano alle ferite e alle vesciche! 🙂

        • San Isidro 17 Febbraio 2014, 02:56

          spero però che non fosse inverno, sennò andare in pantaloncini e ciabatte era più duro che giocare contro i paesani del Civita…

  44. Katmandu 16 Febbraio 2014, 20:53

    Stop stop stop stop stop stop stop
    di solito non scrivo con il caps lock ma vorrei rimarcare il concetto che a molti sfugge in maniera così lampante ma che é chiaro a pochi, o almeno a pochi é visibile:
    IL RUGBY VIAGGIA A 2 VELOCITÀ IL RUGBY PRO E QUELLO PANE E SALAME
    Una cosa esclude l’altra, se si vuole competere nel mondo dei grandi o provare almeno a far alzare il livello del rugby ci vogliono paccate di soldi, il motivo é che gli altri investono molti soldi e noi dobbiamo investire più di quella cifra perché partiamo da una situazione di svantaggio
    Io non giustifico le scelte federali attenzione ma qua leggo di cose che non stanno ne in celo ne in terra, la federazione deve uscire dalla CL e investire in un campionato di eccellenza competitivo, la formazione solo ai club, che gli allenatori federale non hanno gli occhi ma una lista da cui pescare e robe del genere, allora per ricordare a tutti:
    1 i club in Italia non son veri club! Non abbiamo mai avuto una cultura da club inteso come in Inghilterra e come fanno pure in Sudamerica quindi prima di parlare di club bisognerebbe capire cosa si intende
    2 i club in Italia non son in grado di formare giovani competitivi come nel resto del mondo non abbiamo i soldi i Tigers spendono 1.5 milioni di euri circa per la propria academy! Quale club si può permettere una concorrenza del genere? Nessuno!
    3 fatevi una domanda immedesimatevi nel presidente federale (non in Gavazzi..) gli altri investono e pianificano, le nazionali e i club vincono anche grazie ai soldi privati (tanti) da noialtri non investono che bisogna fare per reggere il confronto? Abbandoniamo senza lottare?
    4 I tecnici nazionali giovanili mi sembrano sempre molto preparati Brunello non mi pare uno messo li raccomandato, anzi
    Gente io non ho la sfera di cristallo ma alcuni giocatori usciti dal sistema accademia mi pare che sian bravetti, non abbiamo la controprova ma mi sembrano ben preparati almeno a livello fisico, poi abbiamo un atavico fuori dai 60-70 giocatori da nazionale siam sotto il livello delle altre nazioni e lo si é visto anche oggi. Ma i club non han le finanze per competere ed é un peccato ma dare un mijione ai club non risolve la faccenda anzi a mio avviso sarebbe molto deleterio

    • 6nazioni 16 Febbraio 2014, 21:24

      @kat ti rispondo alla maniera di castro la nuova zelanda ha 4 (*) noi
      9(*) + parma + 32 centri di formazione.
      L’ unica cosa che funziona sono i 32 centri di formazione il presidente che decide:
      chiude i centri di formazione ed apre altre 8/9(*).
      Mi spieghi dove cxxxx sono tutti sti tecnici preparati in italia, che sono 6 anni
      che non vinciamo un tubo con i ragazzi u17,u18,u20……….

      • Katmandu 16 Febbraio 2014, 21:57

        Ma prendere come paragone un’altro sistema in cui esiste una attività scolastica formativa (che noialtri non abbiamo e non per colpa federale) non ha senso si prende una decisione la si porta avanti per un determinato ciclo e poi se ne vedono i frutti la nuova zelanda ha pure uno dei più alti rapporti tra ovini e uomini che vuol dire? Come diceva w. Smith a un mio ex allenatore ci alleniamo portando una capretta sulle spalle tutti i giorni?

      • Katmandu 16 Febbraio 2014, 22:03

        Ha un ultima cosa in italia non abbiamo tecnici preparati e ti credi che quelli delle giovanili di Viadana son i migliori perché han vinto un titolo giovanile? Magari son geni ma non é detto che una cosa che funziona in un posto funziona pure per i massimi sistemi anche in un altro posto, Mario Monti si é affidato ad uno studio di PR tra i migliori in america ma l’unico risultato é stato mettergli in mano un cagnolino
        I tecnici bravi e preparati stranieri han bisogno di tutto un corollario, economico e di materiale umano che noi non abbiamo e difficilmente avremo

      • gsp 16 Febbraio 2014, 22:07

        se hai un sistema formativo di livello alto non hai bisogno di accademie federali (private invece si).

    • Stefo 16 Febbraio 2014, 23:42

      Katmandu cosa intendi tu per club?In Italia in particolare in certe aree i club ed una tradizione di clu vera c’e’. E’ come quella inglese?No perche’ abbiamo un modo diverso di vivere lo sport ma i club c’erano e ci sono, certo se per 15-20 anni non fai altro che sminuirne l’importanza ovvio che non li avrai per molto tempo ancora, ma dire che l’Italia non ha club ed una tradizione di club e’ una sciocchezza.
      I club non sono in grado di formare perche’ il sistema di formazione va rivisto, la soluzione non e’ far fuori i club e centralizzare tutto, la soluzione non e’ frustrare i club che ci provano e che lo fanno, la soluzione sarebbe mettere i club nelle condizioni di fare il loro lavoro nella migliore condizione possibile, creare un percorso formativo che parta dai club sviluppi gli atelti nel club per farli poi passare al professionismo laddove il professionismo lo puoi fare. Certo se quei pochi privati che in anni hanno investito come Melegari e Benetton li pigli a pesci in faccia poi per forza devi centralizzare il tutto. I privati in Italia non ci sono perche’ non si e’ creato un sistema per cui fosse un investimento in qualche modo valido. Vuoi andare avanti con la tua idea di centralizzare tutto…bene allora tagliamo la testa al toro e partiamo con Accademie di minirugby perche’ cosi’ come si sta facendo si distruggera’ quel poco a livello di club e base che c’e’ ancora.
      Mettiti nei panni dei privati e dimmi tu se entreresti mai nel mondo del rugby degli ultimi 10-15 anni e fatti la domanda se la federazione ha mai fatto qualcosa per far si che i privati fossero attratti dal mondo del rugby…alle origini dei problemi odierni c’e’ questo.
      Il punto non e; dare un milione a club la gente non dice questo (a parte pochi) dice qualcosa di completamente diverso.

      • Katmandu 17 Febbraio 2014, 09:22

        io intendevo un club stile inglese… mi son espresso male ma non mi puoi venire a dire che le situazioni di partenza di base di un’atleta son le medesime in Italia e nel resto di Ovalia e una federeazione come fa a obbligare i privati ad investire sull’alto livello le stesse cifre che investono in altri paesi?

        • Stefo 17 Febbraio 2014, 10:08

          Katmandu Inghilterra e Italia sono due modi diversi di fare sport non solo nel rugby inutile smenarla su questo discorso, come lo sono anche Italia e Scozia quindi non si capisce perche’ dovrebbe essere meglio il modello Scozzese piuttosto che altro.
          La realta’ e’ che l’Italia alla base ha una tradizione di rugby club locale in certe aree ricchissima (non economicamente ma come tradizione) e questa ricchezza o risorsa da 15 anni o piu’ non solo non sta venendo sfruttata ma sta venedndo soffocata e svilita con regolarita’.
          Una federazione katmandu non obbliga i privati, dai non fare questo giochetto sai benissimo cosa intendo, una federazione deve creare la situazione per cui i privati trovino interessante investire nello sport, certo se il mondo dei club e dei privati lo prendi con regolarita’ a pesci in faccia, se dai l’impressione di voler avere il controllo su tutto e tutti non invogli neanche me a darti 1 euro che sia uno.
          Comunque andiamo avanti cosi’, presto veramente ci sara’ bisogno delle Accademie per minirugby.

      • graffio 17 Febbraio 2014, 10:01

        Corretto …

    • Francesco.Strano 17 Febbraio 2014, 01:41

      preparati !?!?!?!!? chi li prepara scusa? Graham Henry? vorrei capire dove trovano le fondamenta…..la soluzione è solo investire sui tecnici stranieri

      Kat il fisico lo fanno tutti….. serve il talento…. quello non si vuol capire

      • Katmandu 17 Febbraio 2014, 09:19

        quaxxo allora tutti quelli fuori dall’accademia son piccoli Carter e non lo sapevo, tutti gli allenatori giovanili che non bazzicano l’accademia hanno competenze infinite e non lo sapevo e che basterebbe fondare una nazionale parallela pescando solo dal campionato U18 per vincere il sei nazioni dei grandi grazie che mi hai illuminato …. peccato che alla prova dei fatti Viadana in Europa con molti bimbi usciti dalle giovanili le buscano di brutto che la Lazio imperniata sui giovani campioni d’Italia fatichi ad andare nella prima metà della clasifica e che Parma puntata su tanti giovani si è salvata solo grazie ad uno spareggio…
        grazie per avermi dato lumi che non sapevo esistessero, non ho gli occhi per guardare

      • graffio 17 Febbraio 2014, 10:13

        Senza contare che la preparazione fisica che si fa in Italia è completamente sbagliata … più grosso sei e più necessiti di benzina, più forte sei in funzione della massa e meno benzina consumi: forse qualcuno dovrebbe domandarsi perchè all’apparenza (soprattutto a livello di nazionali giovanili) i nostri sono sempre più grossi, dominano in mischia chiusa per i primi quindici/venti minuti (la dinamicità lasciamola perdere) ed al 50/60′ crollano; vi siete mai soffermati sulla differenza tra le facce dei nostri “marcantoni” e quelle dei ragazzi gallesi o irlandesi alla fine del primo tempo o alla metà del secondo tempo? Senza contare che noi abbiamo il “progetto altezza” … conosco un ragazzo in accademia (alto m. 1,90) che è talmente lento, scoordinato e senza un grammo di verve (non dico grinta o voglia di giocare, ma solo verve), che quando è in campo è come giocare in 14, però è stato scelto per frequentare l’accademia … “metodo Ascione”!!!

  45. fracassosandona 16 Febbraio 2014, 22:51

    so solo che nei prossimi mesi pioverà merda col vento di traverso…
    temo di non essere cattivo profeta se dico che non so quante vittorie tra pro12 e nazionale vedremo da qui a giugno 2014 ma credo che se tutto va bene la nazionale ne porterà a casa due su sei mentre tra zebre e benetton ne vedremo forse una…

    ps: tra 18 mesi c’è il mondiale in inghilterra e a questo punto non so veramente cosa augurare ai nostri giocatori di punta…

    a noi come tifosi resteranno sempre i nostri amatissimi club: un bel campionato autarchico con finale tra miseria e pellagra…
    torneremo a guardare gli altri (quelli pro) in televisione o (visto che nessuno comprerà i diritti) in streaming su qualche sito farlocco ucraino…

    Munari ritiene che il modello scozzese abbia portato alla morte del rugby in Scozia e che sia sbagliato importarlo qui da noi…
    allo stato, tuttavia, non vedo alternative…
    ad oggi purtroppo benetton è rimasto l’unico ad investire nel rugby italiano: o si trovano altri cinque in grado di investire altrettanto (e allora ci facciamo il nostro micro campionato pro autarchico) o, in mancanza, non resta che allestire due squadre da far giocare in pro12…

  46. Machete 16 Febbraio 2014, 22:53

    sto un we fuori e guarda che casino succede…..
    allora……il dubbio era tra il continuare l’esperienza celtica e modificare il sitema alla base….si è scelto il primo…e sono d’accordo anche perchè ripartire da zero sarebbe stato oggettivamente un salto nel buio….
    l’unica parte davvero positiva è le franchigie collegate direttamente a squadre dell’eccellenza e con delle accademie proprie….
    sul 30% messo da privati si parla di 1,5/2 milioni a squadra….ho idea che Gavazzi abbia già dei contatti……in fondo non è un ‘investimento così folle e potrebbe esserci un ritorno di visibità se le cose saranno fatte per bene
    sulla guida tecnica simile tra franchigie e nazionale potrebbe avere un senso in quanto squadre costruite da zero e quindi senza un’imprinting definito….tutto sta a pagare per potersi permettere uno staff di alto livello (mi viene in mente l’esempio dell’Irlanda dell’anno passato con 3 tecnici neozelandesi su 4 alla guida delle provincie )
    Calvisano nelle Zebre era un passo scontato secondo me….prima o poi sarebbe successo….
    auspico che una franchigia rimanga in Veneto che è la culla del nostro rugby e che le squadre venete (treviso compresa) superino antipatie campanilismi e invidie per potersi riunire e riformare i Dogi
    sull’ipotesi della candidatura laziale ……la vedo come un bluff….oppure come una semplice dichiarazione d’intenti…..onestamente a Roma pur essendoci potenziale mancano le strutture e ogni sport viene fagocitato dal calcio…quindi si dovrebbe intervenire con investimenti pesanti cosa che non mi sembra possa avvenire almeno a breve….

    • Katmandu 16 Febbraio 2014, 23:07

      Non uscire più di casa nei WE 😉

      • Francesco.Strano 17 Febbraio 2014, 01:38

        a tutti dico…….. o meglio…. a Gavazzi……

        GUARDATI IL VIDEO DEL BAMBINO NEOZELANDESE capisci di cosa hanno bisogno i nostri ragazzi…. non di 190x 100 kg ma di talento,agilità,tecnica…. i kg si mettono in palestra…..

        Avete mai visto un bambino di 6-7 anni calciare all’ala?!??!?!?!?!

        TECNICI STRANIERI !!!!

        SVEGLIA GAVAZZI!!!

        NO ALLE ASSUNZIONI di amici ,parenti ,paraculi o transfughi !!!!

  47. Francesco.Strano 17 Febbraio 2014, 01:49

    ancora accademie……. INCREDIBILE….

  48. giocogio 17 Febbraio 2014, 09:04

    siamo al RUGBY DI STATO………… Follia

    • Joest 17 Febbraio 2014, 09:34

      La realtà è che la nazionale che gioca ad alto livello è l’unica che porta soldi, e quindi solo la FIR ha soldi.

      Il vero problema è che abbiamo una testa enorma su un corpo da gnomo: una struttura del rugby locale piccola sia eocnomicamente che struturalmente.

      Per avere alle spalle della nazionale una struttura forte ci vanno soldi. I privati non ci sono, l’unico pretendeva di far giocare principalmente stranieri, vanificando gli scopi per cui era stata fatta l’adesione alla CL.

      Alternative ? Magari affidarci a certi “mecenati”, il cui club è già fallito anche se poi è stato ricostituito ? Oppure a quelli che sfumati i business immobiliari hanno mollato baracca e burattini ?

      • Joest 17 Febbraio 2014, 09:36

        Non abbiamo neppure delle strutture territoriali storicamente radicate come le province irlandesi” che ancora oggi controllano i loro 4 “club” e riescono a finanziarsi. In parte avviene anch ei in australia, almeno in 3 su 5 union.

        Se poi anche un club che partecipa alla CL non riesce ad avere un ritorno perchè la torta se la sparitscono gli altri….

  49. GiorgioXT 17 Febbraio 2014, 17:53

    questa è troppo grossa per lasciarla passare :
    “2 i club in Italia non son in grado di formare giovani competitivi come nel resto del mondo non abbiamo i soldi i Tigers spendono 1.5 milioni di euri circa per la propria academy! Quale club si può permettere una concorrenza del genere? Nessuno!”

    Primo : da dove arrivano i giocatori attuali della nazionale ?
    Secondo : per quelli che “dovrebbero” sostituire gli attuali spendiamo più di 4 milioni di euro fra Accademia e staff nazionali giovanili …

    • Katmandu 17 Febbraio 2014, 20:29

      ma hai letto quello che ho scritto? i giocatori per la nazionale arrivano dal campionato italiano, vero, ma debbono passare per la celtic avendo quindi uno scalino in più di tempo quindi uno esce dall’accademy Tigers e se è un fenomeno (ma vero fenomeno) è pronto per la nazionale e per reggere il ritmo gara il caso Allan è lampante uno uscito dall’accademia WP e l’anno dopo è già in nazionale
      Secondo noi si spende 4 milioni per la formazione federale di alto livello
      loro per una squadra spendono 1.5 milioni di euro privati, cioè per 12 potrebbe fare benissimo sui 18 milioni (ma saranno molti meno) e in Francia per gli espoirs praticamente spendono lo stesso. ti rendi conto di quello che stai scrivendo tu dici che i soli club riuscirebbero a formare atleti in grado di reggere con gli altri, scusami ma la tua è più grossa della mia
      Attenzione i metodi accademici son da rivedere certamente ma senza accademie non si va da nessuna parte

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