Treviso, sul futuro celtico arrivano parole dure da Luciano Benetton

“Non ci sono progetti e programmi”, lamenta Benetton. Che vede un futuro difficile per l’avventura celtica…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Katmandu 9 Febbraio 2014, 11:07

    Purtroppo il Sig Benetton ha ragione da vendere, la scarsa professionalità che circonda chi vuole fare bene e investire soldi è disarmante, e non parlo solo del rugby e della FIR ma proprio in generale, una mancanza di professionalità che manda in crisi chi tenta con difficoltà di programmare il futuro

    • Mr Ian 9 Febbraio 2014, 11:24

      La crisi del sistema Italia, fosse solo nel rugby allora la cosa si potrebbe circoscrivere, invece è proprio il paese a non avere progetti.

      • Katmandu 9 Febbraio 2014, 11:36

        @ mr ian appunto ho scritto non parlo solo del rugby, in genere vedo poca professionalità nella mia realtà quotidiana che comunque vedo riflessa anche ad altri livello.
        OT son curioso nella contemporaneità delle due gare (per 20 min) hai preferito vedere il finale della gara di TV o l’inizio di quella di Dublino? son curioso, se ti sei pero quella di Dublino sappi che AWJ sto giro ha cantato l’inno 😉

        • Mr Ian 9 Febbraio 2014, 12:09

          Si infatti ero e sono molto d’accordo con te.
          erano già 6-0….;)
          Al di là dei risultati del campo, anche i giocatori risentono della situazione generale, gli do l attenuante della situazione di crisi anche per loro…

    • teorub 9 Febbraio 2014, 11:32

      condivido quello che dici ma credo che questa volta la Fir più di tanto colpe non ne abbia in questa fase e che la professionalità sia un difetto purtroppo molto ma molto mancante in casa gallese.
      Lancio una mia personale convinzione credo che in Galles si siano lasciati andare con l’idea di essere i migliori in Europa vedendo i risultati della nazionale e la possibilità di fare bottino con le squadre inglesi non mettendo in conto che bisogna programmare. Un pò come ha fatto la Fir che credendo di essere entrata nel 6N tutto il resto andasse da se. E qui di colpe la Fir ne ha molte anzi tutte, visto che non ha mai programmato un vero campionato italiano e ha lasciato scappare i giocatori all’estero, cosa che in altre federazioni succede e se succede il giocatore non viene convocato più in nazionale (James O’Connor, Sonny Bill Williams, Cipriani etc )

      • piotor 9 Febbraio 2014, 11:43

        La colpa della FIR è quella di non avere mai “appoggiato” l’unica eccellenza rugbystica presente in Italia. Dalla loro esclusione iniziale alla loro continua richiesta di certi tipi di strutture nella gestione dei rapporti eccellenza – celtica. L’esperienza forse si chiuderà indipendentemente dalla volontà della FIR, ma c’è da dire che non si è fatto assolutamente del proprio meglio per lavorare in sinergia e valorizzare l’unica vera espressione di alto livello del Rugby in Italia.

    • mimi 9 Febbraio 2014, 11:59
    • Joest 9 Febbraio 2014, 14:49

      Vada a lamentarsi dai Gallesi che stanno mandando in vacca tutto

  2. ginomonza 9 Febbraio 2014, 11:15

    Rottamare,Rottamare

  3. buonanotte 9 Febbraio 2014, 11:35

    Gent.mo Luciano Benetton,

    da rugbista le voglio dimostrare la mia massima ammirazione e gratitudine. La sua passione e fiducia in questo sport dà vitalità e freschezza a tutto il movimento. Si figuri che io ho ancora le felpe del torneo “città di Treviso” anni 89 e 90, prima o poi le metterò in bacheca, sempre esposte in casa mia 🙂

    La situazione è difficile e, come lei dice, se la Celtic League si dovesse considerare un esperimento concluso è giusto guardare avanti. Io vorrei avanzare un suggerimento, forse non chiaro nei metodi, ma almeno nello spirito.

    Ha mai pensato di trasformare il suo contributo al rugby italiano sponsorizzando tutto il torneo?

    Il campionato di Eccellenza è purtroppo bistrattato, senza un’anima chiara, dove convivono società “benestanti” e altre poco più che dilettantitische.
    Io sarei più contento di chiamarlo Trofeo Benetton e mi piacerebbe che ci fossero tante squadre disposte a contenderselo.

    Le dirò di più, queste squadre non devono essere per forza professionistiche. Ripartiamo con i piedi per terra e facciamo un campionato più accessibile e competitivo. I nostri giocatori più forti andranno all’estero a competere coi mostri sacri e torneranno a fra dieci anni a fare gli allenatori. Per tirare su una generazione di rugbisti che saranno la nostra nazionale del futuro.

    Mi piace vedere il rugby in tv, è una cosa che quando ero ragazzino non mi sarei nemmeno sognato. Un grande marchio come il darebbe uno sprint irresistibile a questo sport, anche in tv. La Benetton è professionista dell’immagine, il rugby avvicinerebbe il pubblico maschile sportivo. Quello che gioca a rugby per passione, che va in palestra e a fare il terzo tempo…

    beh, forse è solo immaginazione… comunque spero che il rugby in Italia possa avere un grande futuro, anche grazie a lei.

    Cordialmente

    Un rugbista

  4. Hrothepert 9 Febbraio 2014, 12:00

    A me quello che interessa è che, se continua la CL, continui anche la presenza di due franchigie italiane, poi se Benetton preferisce ritirare la sua squadra, chi se ne frega, mi dispiacerebbesoltanto per gli appassionati di Treviso e del Veneto tutto, che essendo la maggior realtà rugbystica regionale dello stivale magari si ritroverebbe senza una franchigia che la rappresenti.

    • ermy 9 Febbraio 2014, 12:21

      Hro, non ho neanche io una passione per la Benetton sponsor essendomene andato via dal Treviso squadra, nel pieno della mia carriera, giovanissimo e in procinto di esordire in nazionale maggiore… e lì terminò la mia carriera di alto livello… ( a proposito, le critiche che muovevo all’epoca erano proprio quelle di scarsa professionalità all’ambiente trevigiano, pensa te!!! ) però non si può non ammettere che se molla l’unico col grano altro che ” chi se ne frega”, il rugby italico torna al medioevo!
      Think about it! 🙂

    • ermy 9 Febbraio 2014, 12:23

      P.S. Più tardi, tornato da uno stage con Villepreux e le nazionali u.15/17 francesi, ho fatto lo stesso con la FIR per lo stesso motivo : un gruppo di cialtroni…!

      • Katmandu 9 Febbraio 2014, 13:21

        @ ermy did you know…. tale Cesco Dotto da Treviso dentro le mura?

        • ermy 9 Febbraio 2014, 14:16

          Certo che lo conosco… ma non mi ha mai allenato… o forse in qualche selezione veneta… non ricordo.

    • Rabbidaniel 9 Febbraio 2014, 12:40

      Hro non discuto le tue simpatie/antipatie. Il punto è che se molla Benetton, molla Melegari, mollano quei 4/5 mecenati non so cosa resterebbe del rugby italiano. Un campionato foraggiato dalla FIR che, contestualmente, avrà sempre meno soldi? Se continuasse il Pro12 e si ritirassero i Benetton, si troverebbe qualcuno in grado di sborsare qualche milione di euro l’anno? Ci avevano provato a Roma e non sono riusciti nemmeno a partire. La situazione è molto critica.

      • Hrothepert 9 Febbraio 2014, 13:48

        Rabbi (la risposta vale anche per ermy) quello che intendevo io è che si può andare verso un sistema completamente di tipo scozzese, cioè con ambedue le franchigie controllate dalla federazione, anche perché è lampante come la CL sia una competizione voluta, organizzata, sostenuta ed in funzione degli interessi delle unions (leggi in funzione delle varie squadre nazionali) e che inevitabilmente questi non collimino con quelli dei privati lo dimostra la vicenda gallese.

        • Hrothepert 9 Febbraio 2014, 13:52

          P.s.
          Ritornare ad un domestic, anche con Benetton che non molla, sarebbe, quello si, un ritorno alla…preistoria!!

          • Rabbidaniel 9 Febbraio 2014, 14:06

            Sono d’accordo che una costituenda “lega italiana maggiore” sarebbe poco competitiva. Sul modello scozzese ho qualche dubbio, più pratico che di principio. Penso sia assai probabile che i proventi della FIR (mondiali, 6N ecc.) si riducano e non di poco. Pertanto sarebbe molto difficile mantenere due squadre pro (Gavazzi voleva “privatizzare” un 50% delle Zebre, con ottime ragioni, ma non trova nessuno che sganci un euro). Il vero “fallimento” del rugby italiano è quello di non aver coinvolto soggetti privati e di non averli invogliati a investire.

          • Stefo 9 Febbraio 2014, 14:14

            Rabbi hai pienamente ragione che il problema e’ il mancato coinvolgimento dei privati, il rugby e’ rimasto uno sport di nicchia negli anni ad esclusione della NAzionale la visibilita’ del rugby in Italia e’ troppo piccola e limitata per invogliare qualcuno ad investirci se non per una passione personale ma anche con la passione sappiamo che Benetton chiede un supporto maggiore alla Fir perche’ anche per lui il gioco non vale la candela.
            Come diceva qualcuno qualche settimana fa se un imprenditore italiano punta alla visibilita’ tramite sponsorizzazione sportiva il rugby non offre una visibilita’ che valga, se punta al mercato straniero fa prima ad andare a sponsorizzare una squadra di rugby altrove.
            La dimensione dello sport in Italia e’ troppo piccola.

          • Hrothepert 9 Febbraio 2014, 14:31

            Appunto Stefo e siccome in Irlanda (in parte) ed in Scozia avevano lo stesso problema hanno “legallizzato” le provincie i primi e creato delle franchigie federali i secondi ed i sistemi, pur con qualche scricchiolio, reggono, in Galles si sono rivolti ai privati (almeno in parte) ed il sistema è “scoppiato”, siccome in Italia l’ unico soggetto che ha interesse e può garantire una copertura adeguata è la FIR, che la ricava soprattutto dagli introiti che gli garantisce l’ interesse intorno alla Nazionale, secondo me la strada quasi obbligata è quella della “scozzesizzazione”.

          • Stefo 9 Febbraio 2014, 14:47

            Hro il galles per me scricciola prima di tutto perche’ le Regioni sono state calate dall’alto senza un vero legame col territorio e quello che era il ricchissimo (non dal punto di vista di soldi ma di tradizione) movimento dei club. In IRlanda le Provincie hanno funzionato e funzionano eprche’ erano preesistenti, esistevano da fine ‘800 e rappresentavano il movimento dal basso, il professionismo ha fatto si che davanti all’impossibilita’ di fare un professionismo interno le Provincie diventassero la via.
            La Scozia e’ andata a tentativi nella CL, ha iniziato in una maniera per poi svoltare nella scelta federale.
            L’Italia non puo’ di certo ispirarsi all’Irlanda, la rappresentativita’ territoriale delle selezioni non esiste, si rischierebbe di calare dall’alto un qualcosa come in Galles che non attechisce col movimento ed il pubblico (vedi le Zebre per esempio…e non vuole essere un attacco alle Zebre ma una constatazione dei fatti).
            Io non sono per nulla convinto che l’Italia possa ispirarsi a modelli che hanno presupposti di movimento di club e tradizione diversa, si puo’ copiare se si vede che ci sono delle condizioni simili ma io temo che delle franchigie federali costruite ad hoc e calate dall’alto ed imposte al movimento troverebbero le difficolta’ che le Regioni gallesi hanno trovato.
            A questo aggiungo che il costo per me sarebbe esagerato contando che se spendi li’ allora diminuisci ancor piu’ le briciole che dai alla base, alla formazione ed allo sviluppo…il sistema delle franchigie federali funziona altrove eprche’ hai una tradizione di club, formazione e sviluppo valida…cosa che mi spiace ma io non vedo in Italia. Centralizzi professionismo, Accademie nelle mani della federazione?Ed il resto del movimento lasciato a se stesso?No non credo sia la straa per l’Italia, bisogna per me cercare di tenere i Benetton e cercare di coinvolgerne di nuovi.

  5. Da 9 Febbraio 2014, 12:01

    Senza programmazione e investimenti mirati ma dove volete che vada la federazione? Il rugby Italiano non cresce perché non ci sono persone competenti per farlo diventare più forte. Non lo era Dondi prima e non mi pare lo sia Gavazzi adesso. E, intanto, gli altri progrediscono.. Voglio vedere se c’è qualcuno, su On Rugby, che la pensa diversamente da Benetton o da chi critica la FIR da questo punto di vista.

  6. San Isidro 9 Febbraio 2014, 12:04

    Se il futuro celtico è incerto chiudiamo tutto…prendiamo i migliori giocatori di Zebre e Treviso (stranieri compresi) e facciamo una franchigia nazionale per il Super Rugby…conference sudafricana così con i fusi orari non abbiamo troppi problemi…

  7. Stefo 9 Febbraio 2014, 12:27

    Benetton e’ frustrato dalla situazione e ne ha buone ragioni, difficile pero’ imputare completamente alla Fir la situazione, l’Italia e’ l’ultima ruota del carro si sa questo e finche’ non si risolvono le altre situazioni difficile che si possa metter qualcosa nero su binaco, ed e’ anche corretto cosi’, dovessero le Gallesi riuscire a far il salto in Premier avrebbe senso la CL?Avrebbe senso come investimento una lega che probabilmente avrebbe un orizzonte di vita molto breve?Probabilmente no.
    Dall’altro lato vero che la Fir potrebbe almeno risolvere la situazione interna dando a Benetton almeno alcune certezze sugli impegni della Fir a cofinanziare il progetto CL dovesse andare avanti. Ma anche si facesse questo resterebbe la spada di Damocle dei gallesi su tutto il torneo.
    Importante il fatto che Benetton abbia confermato il suo impegno nel rugby anche si dovesse ripartire da zero, perdere l’unico privato che continua a mettere investimenti importanti sarebbe disastroso e questo al di la’ delle simpatie che ognuno puo’ avere non si puo’ negare che Benetton sia stato l’unico che abbia investito con costanza nel rugby.

  8. zattozatto 9 Febbraio 2014, 14:06

    Caro Benetton….
    come la capisco, programmazione e progetti sono parole da imprenditore, che nel bene o nel male deve sempre tirare le somme, quindi cosa pretende se gli altri sono solo politici?

  9. Joest 9 Febbraio 2014, 18:30

    Exit strategy…. ma se la prenda coi Gallesi …

Lascia un commento

item-thumbnail

Benetton, Marco Bortolami: “La lotta playoff sarà aperta fino alla fine”

Il tecnico dei Leoni presenta la sfida al Connacht, decisiva in ottica di qualificazione alle fasi finali dello URC

item-thumbnail

Benetton, Michele Lamaro: “Abbiamo pensato troppo alla classifica, ora testa solo sulla prestazione”

Il capitano dei Leoni fotografa il difficile momento della squadra, sicuro di poter ritrovare l'abbrivio di inizio stagione

item-thumbnail

Benetton, Fekitoa: “Da adesso dobbiamo vincerle tutte. Crediamo nei playoff e nella Challenge”

Il centro biancoverde: "Aver perso con gli Scarlets ci ha complicato le cose"

item-thumbnail

URC: la preview di Scarlets-Benetton

La franchigia veneta vuole tornare alla vittoria dopo due sconfitte con Leinster e Glasgow Warriors

item-thumbnail

URC: la formazione del Benetton per la trasferta in casa degli Scarlets

Torna Rhyno Smith, Lorenzo Cannone titolare da numero 8. A disposizione ci sono Zuliani, Garbisi e Marin

item-thumbnail

Benetton Rugby, Marco Bortolami: “Gli Scarlets sono pericolosi. Sto valutando le possibilità di formazione”

La sfida ai Gallesi con qualche possibile rebus nel XV iniziale e nelle scelte per la panchina