Un bilancio azzurro nel nostro abituale appuntamento. Ma anche problemi di arbitri e di prospettive future per il torneo celtico
I dolori dell’Italia, i dolori del Pro12: tocca al Tinello di Vittorio Munari
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Non ho visto la partita della Benetton domenica, ma è stato così pessimo l’arbitraggio?
io ero li’….e direi proprio di si! ma siccome sto arbitro lo conosciamo da tempo il brutto è che la gente non si incazza +…cioè arbitra patterson? gavemo perso!
La presa di posizione di Vittorio, benche sbagliata, è stata la condensazione di tutti i tifosi del monigo “….approposito mi presento visto che lei e cieco e non mi può vedere…” ahahahahaha! grande.
Ci sono stati una serie di fuorigioco su avanzamento benetton su ultima azione e prima un avanti loro che avrebbe notato anche il cavagliere senza testa…ma patterson…NO! e ragazzi…non scordiamo i 2 invertrebrati dei guardialinee italiani…almeno alza la bandiera a segnalare…sei presente per quello…che poi se l’arbitro non ti caga…almeno tu la tua la hai detta. niente! sterili e sottomessi…tipo “lecchiamo e stiamo zitti…che sennò non ci chiamano nemmeno a fare le comparse come facciamo ora…”
La cosa migliore sarebbe prepare un highlight delle cazzate dell’arbitro su filmato e mandarlo al rsponsabile degli arbitri in modo che si renda conto!
Vergognoso
Concordo pienamente, la partita di domenica è stata arbitrata in modo vergognoso, va bene accettare la sconfitta è nello spirito di questo bellissimo sport, ma accettarla mettendoti a 90 questo proprio no!!!! Comunque i primi ad essere arrabbiati dovrebbero essere gli irlandesi, squadroni del genere non hanno bisogno di aiuti arbitrali.
Veramente molti club (e nazionali) anglosassoni, irlandesi in primis, hanno un analista che si occupa degli arbitri, e quindi la squadra conosce il metro di giudizio, cosa può e cosa non può fare. Questo a sottolineare come da un lato sanno organizzarsi, dall’altro come sappiano tranquillamente sfruttare gli arbitri a proprio vantaggio (anche questo è professionismo, no?).
Per il resto certo, Patterson era meglio andasse a bersi una birra in città piuttosto che arbitrare la partita, ma d’altronde alcune federazioni hanno abbastanza forza da poter continuare a far arbitrare ai propri fischietti nonostante prestazioni mediocri (per usare un eufemismo)…
Prima di criticare Munari potrebbe iniziare a guardare il settore giovanile della benetton e chiedersi quanto investono in quel settore? quanti giovani sono cresciuti per le nazionale da tv negli ultimi 7/8 anni?
Benvenuti-mogliano
Campagnaro-mirano
esposito-tarvisium
iannone-tarvisium
favaro-treviso(ma mandato via a 20anni perchè era entrato in accademia)
……..
beh piu che una critica è un dato di fatto: 11 Baby Blacks che han giocato il mondiale U20 in veneto nel 2011 son gia nel giro della nazionale!
dei nostri il solo campagnaro..
dati oggettivi, è ovvio che qualcosa non va nell’ ambito della formazione, tutti responsabili, munari e treviso compresi anche se han provato a dire no allo status quo!
Onestamente Mez, quella statistica degli U20 non mi preoccupa molto, ma un po’ si. se ci arrivano a 22 invece che a 20 e’ un problema minore. il problema e’ che alcuni non ci arrivano nemmeno a 22, 24.
Mez, però per qunto quanto mi riguarda quella U20 secondo me è stata la migliore U20 neozelandese mai vista!!! Infatti non si è mai visto prima che nel giro di due anni praticamente una nazionale intera U20 dopo appena due anni sia arrivata alla maggiore!!
vero kinky, ma di quella precedente sono 8, della precedente ancora 6..
certo prendere come metro di paragone i migliori puo essere da un lato frustrante, ma dall’ altro deve essere uno stimolo per raggiungere il meglio!
ma che discorsi sono barry?
questi 4-5 che hai citato (aggiunici minto), li puoi considerare creazione di tv, visto che li ha presi da giovani e fatti crescere appunto.
oppure se non nascono in zona treviso non li consideri vivaio treviso? guarda che i ragazzini vanno a giocare dove son più vicini, e poi a 17-18 anni semmai vanno nelle squadre forti …
beh, dipende. la formazione pre 18 anni conta eccome. ‘creazioni’ e’ un’affermazione un po’ eccessiva. pero’ e’ innegabile che prospetti sviluppati da treviso.
Ma dove sono quelli che dicevano che Smith aveva fatto emergere i giovani?
Meno male che se ne va.
A proposito sembra che Munari traslochi a DMAX sapete niente a tal proposito?
Se così guarderò il 6N in streaming anche in georgiana lingua.
Si. È confermato.
Dovrebbero annunciarlo a giorni. Forse già domani.
gusti son gusti…
io mi gusterò il suo commento.
Sta a vedere gino che adesso la colpa dei problemi della formazione dei giovani in Italia e’ di Smith?Ma si vedono i risultati delle U20 al 6N ed alla JWC degliultimi anni?Ci si rende conto di quanto in ritardo sono rispetto ai pari eta’ delle altre celtiche?
no non penso proprio che sia colpa di smith e non l’ho mai detto.
Solo che:
come più volte citato egli non mi piace
Benvenuti e, mi dispiace, anche Gori si sono involuti.
anche TV fa parte del sistema degli ultimi 10 anni e non mi sembra che ci siano giovani che siano nati, cresciuti e sviluppati usciti da TV.
Gino se un giovane arriva a 18 anni a Treviso chi e’ he fa la parte finale della formazione quella che porta un giovane talento delle categorie giovanili ad essere un atelta pro-senior?
Poi che Treviso sia parte del problema nessuno lo nega.
Anche a me il ritrovarmi con il commento tecnico molto “Zeligato” di Munari non entusiasma!!!
sarà che sono padovano, ma a me il suo commento piace moltissimo
Chissà come mai giusto quest’anno la virulenta arbitralibitrite ha attecchito pure a Treviso, mah. Comunque mi sembra più che ingeneroso (ad essere educati) prendersela con Smith e Treviso in ambito formazione, la loro gestione (e scelta, e selezione) dei giovani farà anche incazzare qualche anima bella, ma per me è più che corretta. Poi parlano i fatti e i numeri. Che siano pochi con le qualità adeguate per arrivare ai pro, incazzatevi con chi gestisce il baraccone e la cassa. Ma è un discorso lungo e ormai noioso, come quello sulla gestione della filiera formativa. Forza Luca.
mal, le due cose non si escludono. purtroppo. o per fortuna.
Ma secondo me hanno gestito bene i prospetti, e te li ritrovi in nazionale. Semmai devo fare una critica a TV, semmai avrei provato ad alzare un minimo di livello seconda e terza fila del roster ma con gente testata e di categoria, che in Italia non ci sono. Diverso è il discorso alle Zebre, sia per la loro natura sia perché qualitativamente le seconde file (e anche qualche prima) sono inferiori a quelle biancoverdi, e rinnovare diventa meno rischioso. Penso non solo a 4/5 ragazzi di sicuro talento da tirar su come ha fatto Treviso, ma anche a qualcuno un po’ più vecchio che può meritare di provare il salto visto che chi l’ha provato, all’asticella continua a passar sotto.
Concordo con te malpensante, e’ il solito discorso uno e’ u21 e deve per forza gioczre, il fatto che quando la Under gioca nei tornei internazionali coi pari eta’ il gap formativo si palesi in maniera marcata e’ un dettaglio inutile secondo molti. Ed e’ il discorso che anche Munari fa, uno fa una bella corsa una bella partita e subito lo si osanna…salvo poi sparargli addosso quando non fa bene (vedi gli osanna degli ultimi mesi per Sarto e le critiche post-Australia).
Dipende da ruoli e posizioni in campo secondo me. In alcuni ruoli e’ stato eccellente, in altre meno. ma e’ anche normale.
Ciao Mal, solo una precisazione: Vittorio da almeno un paio d’anni rileva un trattamento “altro” – diciamo così – per Treviso e Aironi/Zebre nel torneo celtico. Non è una novità, diciamo così.
Ciao
Sì, ho solo notato e sottolineato il tono 🙂 Che ci si possa lamentare, ci sta eccome, e che due o tre oltre che scarsi siano anche bischeri, lo dico pure io . Non ho visto la partita per cui non mi esprimo nel merito, ma per mia forma mentale apprezzo sempre quelli che dimagriscono anziché incazzarsi con le porte strette.
Ma le famose n-accademie sparse per l’Italia? Come stanno andando?
Sempre più spesso io la penso come Munari e questo comincia a..preoccuparmi!! O meglio è Munari che incomincia a pensarla come me, perchè non più di 2/3 anni or (quando c’ era la campagna elettorale per l’ elezionw a presidente F.I.R. sono mi pare di ricordare che lui era uno di quelli, insieme al suo presidente Zatta, che paventava una possibile uscita dalla CL ed un potenziamento dell’ Eccellenza, bene Munari, ravvedersi è sempre..buono!!
Voglio sentire cosa dicono quelli che..”va chiamato..questo o va chiamato..quell’ altro perchè in Eccellenza fa bene”, ecc., ecc.?!?! Ora che quello che, la maggior parte di loro, considerano l’ onniscente guru dell’ italica palla ovale gli ha detto (papale, papale) che quelli non son altro che “discorsi a..bischero”(che nessuno si offenda, espressione toscana per indicare discorsi privi di ogni fondamento o non seriamente approccianti ad un argomento)!!
Hro Zatta disse che la CL non era l’unica soluzione e che era pronto in un confronto con gli altri club a prendere in considerazione alternative…il problema e’ che non spiego’ mai veramente le alternative pubblicamente ma lascio’ quella frase li’ cosi’.
Dai Stefo, per favore, tu sia serio, come solitamente sei, quale vuoi che fosse l’ alternativa, il ….Super Rugby?!?!
Hro sono serissimi e ti invito a ragionare sulla CL in maniera completa e non solo sugli effetti nel breve termine per la Nazionale che e’ un’analisi superficiale.
L’entrata CL aveva un costo sportivo che si conosceva guardando le altre Unions coinvolte: l’ulteriore declassamento del domestic rugby. Io subito dalla decisione ho sottolineato la cosa cosi’ come sottolineai che avevo dubbi che il movimento italiano fosse maturo per supportare a tutti i livelli il modello celtico (gsp mi puo’ essere testimone). I movimenti celtici veri erano e sono molto piu’ sviluppati del nostro quindi hanno potuto sotto il profilo della formazione e filiera sostenere il modello ma allo stesso tempo hanno accettato (dopo aver provato in diverse maniere ad evitarlo) il declassamento del domestic….in Italia invece si e’ qui a raccontarsi se l’Eccellenza fosse a 8 a 6 e monate del genere.
Con questo non sto dicendo che si debba uscire dalla CL, dico che mi sarebbe piaciuto che a delle semplice affermazioni buttate la’ da Zatta e Amore mi sarebbe piaciuto vedere che progetto alternativo proponevano (o ancora meglio progettI alternativI plurale) per valutare, progetti veri pero’ con uno strategic plan vero e proprio…poi ognuno avrebbe potuto valutare le proposte in base a quelle che secondo lui erano le priorita’, ed io reputo che finche’ non si mette mano al sitema formativo, si da una struttura chiare e sostenibile che sviluppo TUTTO il movimento non si sta lavorando nella direzione giusta…ma non accetto che si parli di CL in termini di Nazionale e basta chiudendo gli occhi sul resto, e non posso criticae un progetto alternativo non presentato…al limite critico ccome faccio il fatto che si siano gettate frasi qua e la’ senza presentare qualcosa di concreto.
Per me Munari ha totalmente ragione. E’ un uomo che conosce questo sport più di qualunque altro in Italia, è stato vincente prima con il suo Petrarca (ai tempi d’oro) e da più dieci anni è il deus ex machina della Benetton, portando quest’ultima ai livelli in cui si trova ora. Non sto a riportare esempi di partite perse in Chellenge Cup, anche con largo punteggio, che hanno avuto all’origine del “punto d’inerzia” della partita un episodio di palese fallo non fischiato dall’arbitro (lampanti i veli, i fuorigiochi, i placcaggi al collo di bestioni di 125kg del Castre contro i nostri).
Dopo gli scandali che sono esistiti, ed esitono ancora oggi, nel mondo dorato del Calcio Internazionale e Nazionale (arbitro Moreno? Il “biscotto” agli Europei del 2004, “Calciopoli”), dopo gli scandali che ci sono stati alle recenti Olimpiadi di Londra, e prima ancora di Pechino, quando nel 2012 Cammarrelle meritava palesemente la medaglia d’oro, e Russo la meritava a Pechino nel 2008, noi, popolo di uno sport che non è più dilettantistico e dove sono entrati grandi interessi che vogliono vincere senno “nisba schej”, siamo così ingenui a credere ancora all’onestà intellettuale di certi individui che non fischiano un fallo che anche un U12 vedrebbe? Se si, bravi loro a continuare a spremerci e a usarci come bancomat, io comunque sto dalla parte di Vittorio, ne va della nostra dignità.
Non ho visto la partita, ma continuo a pensare che gli arbitri si dividano in quattro categorie: quelli buoni, quelli medi, quelli scarsi, quelli scarsi e bischeri. Ovviamente è giusto far presente nelle sedi proprie che Tizio è cieco e Caio è un cieco cretino, ma guarda caso quando si vince ci s’incazza mai per un arbitraggio di m.
hai ragione, ma domenica sembrava palesemente in malafede, scarso e bischero con ghigno!!!
quindi in malafede??? se ghignava pure…
quanto a questo, mi pare di ricordare che in diverse occasioni sia zebre (edimburgo, scarlets) che benetton (ospreys, leinster) abbiamo avuto arbitri che hanno sbagliato facendoci perdere (nel caso di zebre-scarlets pareggiare), mentre arbitri che ci hanno fatto vincere una partita grazie ai loro errori ancora non ne ho visti, almeno quest’anno
russo a pechino ha strameritato di perdere..semmai cammarelle è stato un grande perche in finale ha sconfitto il favorotissimo atleta di casa..
diverso il discorso di londra, dove non ha dominato ma è stato superiore, non abbastanza per i giudici che han fatto vincere l’ atleta di casa (con una storia commovente alle spalle e un’ altra etnia!)..
quella si rubacchiata, come quella di parisi a seul 88..
Steve, chi di spada ferisce di spada perisce però… e non può incazzarsi… Proprio perchè citi il suo Petrarca, sappi, se non sei abbastanza vecchio, che all’epoca faceva con le altre squadre la parte che fanno gli anglosassoni con noi ora, e da sempre… nell’84 vinse uno scudetto, proprio contro Treviso, con una meta decisiva presa all’ultimo minuto in mezzo ai pali, validissima ma… non assegnata… guarda caso… te lo certifico perchè c’ero… sotto i pali… 😉
allora nessuna ammissione di furto, in onore dello sport… quindi lascia fare… tutto il mondo è paese… 🙂
quoto..è il piu facile degli alibi, imho! poi le critiche son lecite, ancor di piu per qualcuno quando ti toccano direttamente..
sarà un caso???
Russo ha perso immeritatamente ai punti contro l’atleta di casa, Cammarelle sconfisse e suonò come una zampogna il cinese che non meritava neanche di arrivare in finale e che ci arrivò solo dopo un discutibilissimo ritiro del gigante kazaco. Cammarelle, ancora nel 2012, si arrese più al giudizio ingiusto degli arbitri (risentire telecronaca rai dell’incontro) che al giovane atleta di casa, che prese per i mesi successivi l’incontro le rimostranze dei tifosi italiani.
ai punti perdono o vincono tutti nella boxe olimpica, rarissimi i ko..
perse 4 a 2 se non ricordo male, con un russo ironia della sorte!
mi son rivisto il match per curiosità, il campione olimpico ha meritato di vincere..russo molti meno colpi portati, ha fatto lotta piu che boxe..
@steve, @mez: è il professionismo, bellezza: quando hai investito un fracco di soldi su un atleta o un team, semplicemente NON PUOI perdere, perciò il merito sportivo passa in secondo (o anche in terzo) piano. Pensiamo alla pallavolo, le cui regole di gioco vennero stravolte per volere di Tv e sponsor. Quindi superfluo parlare di Olimpiadi (povero illuso De Coubertin, assegnarono l’edizione del ’96 ad Atlanta invece che Atene, grazie ai soldi della Coca-Cola) o quant’altro. Occhio che molti ritengono che il rugby abbia in sè gli anticorpi genetici per essere immune dagli aspetti negativi del professionismo: me lo auguro, ma avverto in lontananza qualche sinistro sommesso scricchiolio…
quella di atlanta una vergogna clamorosa..si è avuta la dimostrazione che tutto ha un prezzo..
pero scusa se ti contraddico, il pugilato all’ olimpiade è dilettantistico..
che poi uno come russo faccia l’ uno e l’ altro è un altro discorso..
cammarelle tutta la vita per me!!!
Ammiro Munari, indubbiamente ottimo uomo di sport, persona di grande competenza rugbystica, uomo con capacità di ironia non comune per quanto almeno traspare dalle telecronache nelle quali riesce ad abbinare ad essa anche una notevole bravura nel proporre spiegazioni a ciò che accade. Sono anche d’accordo con lui nella maggior parte delle sue prese di posizione ed è questo il caso della critica alla struttura del rugby italiano che non ha saputo crescere come sarebbe stato possibile in questi anni di 6 nazioni, anche se dico che semplice non era pensando ai risultati della nazionale di uno sport che mi viene di portare come esempio, la pallacanestro. E’ vero che le vette toccate in questo sport sono state sicuramente superiori a quanto raggiunto nel rugby, è anche vero però che quello sport si è evoluto in senso professionistico negli anni del boom economico mentre il rugby è arrivato a questi sviluppi in anni che in economia vengono definiti di mercato maturo, cioè non lontano dalla saturazione, seguiti, come ben sappiamo, da anni di crisi profonda che tuttora stiamo vivendo. Dove invece non riesco a concordare con Munari è quando dice che i giocatori sono questi, sono pochi, dobbiamo andare a prendere i giocatori in giro per il mondo, e il tutto con un tono da disfatta. Puo’ essere che lui parli così per raffreddare illusioni nel pubblico e/o per stimolare i giocatori nel momento difficile, tuttavia a me sembra che dovrebbero essere maggiormente chiari gli obiettivi che possiamo e dobbiamo porci e in tal luce valutare anche dove si è attualmente. A mio parere l’obiettivo attuale dovrebbe essere quello di consolidare la nostra posizione tra le prime del gruppo di nazioni che sono alle spalle delle 6-7 grandi. Siamo arrivati a un passo da questo e anzi, e in parte ci siamo già, con una percentuale di giocatori di formazione italiana molto più alto rispetto a non molti anni fa. L’obiettivo si potrebbe ulteriormente quantificare nel vincere da una a tre partite in ogni 6N, non subendo mai o quasi mai sconfitte pesanti e nel comportarsi meglio alla RWC arrivando a giocarsi alla pari o quasi, anchenel risultato, la partita decisiva per il passaggio ai quarti senza far drammi se poi non vi si riuscirà. Gli obiettivi sono questi e non quelli di entrare nel gruppo delle migliori, cosa che non trovo realistica ancora per anni e non pochi, tempistica che non puo’ cambiare neppure con la ricerca di equiparazioni e simili. Con questi obiettivi, anche considerando solo i giocatori di formazione italiana, abbiamo molti elementi all’altezza a partire da una serie di 3/4 ancor giovani che solo pochi anni fa non avevamo, alcuni n.9 quando avevamo anni fa il solo Troncon, diversi elementi di mischia dove invece già non eravamo sguarniti. Certo, si poteva fare di più e forse parecchio di più e probabilmente è in buona parte colpa dei vertici organizzativi, tuttavia non mi pare che si sia andati indietro ma anzi che si sia andati non poco avanti rispetto a tempi nei quali si perdevano, di norma, 4/5 delle partite del 6N in asfaltata con una nazionale composta per i 2/3 da elementi formati altrove.
Ti quoto tutto il commento!
Penso davvero che tutto sta nel bilanciare i risultati alle aspettative.
Basta prendere queste ultime 3 partite dell’Italia. Solo 3/4 anni fa tutti sarebbero stati soddifatti della seria: una partita giocata a viso aperto con l’Australia, una vinta con le fiji e una sconfitta onorevole con l’Argentina. Oggi ambiamo a qualcosa di piu’, e ci sta, ma bisogna ricordarsi che la crescita e’ lenta.
In questi test match si e’ provato molto (giocatori e sistemi difensivi). Alcune cose non sono andate bene in mischia chiusa, ma li’ probabilmente il cambio di regole ci ha penalizzati e dovremmo abituarci a non essere piu’ cosi’ dominanti come una volta (cambiano gli skills, cambiano gli interpreti e rapporti di forza).
Certo si poteva fare molto meglio ma anche molto peggio. In fondo con l’Australia ce la siamo giocata, rischiando e subendo le conseguenze. Con le fiji non si puo’ neanche parlare di una partita di rugby. E con l’Argentina ci siamo caricati addosso troppe pressioni, come solo noi italiani sappiamo fare.
Certo bisogna lavorare e allargare il numero di giocatori di alto livello. L’unica maniera e’, IMHO, formare delle vere franchige, con programmi di allenamento simili e con moviementi settimanali di giocatori in alto e in basso. Questo farebbe bene al PRO12 ma anche all’eccellenza.
E poi lavorare ora con i piu’ piccini, per avere uno sviluppo piu’ veloce da subito. Servono tecnici preparati e per fare questo bisogna valorizzare i nostri vecchi giocatori (troncon, dominguez, de carli, giovannelli,….), che dovrebbero non solo essere presi come tecnici di alto livello, ma dovrebbero formare anche i tecnici delle accademie e, soprattutto, dei club. Onestamente da ragazzino ebbi l’onore e la fortuna di fare un allenamento tecnico con Giovannelli. Mi servi’ piu’ quello che tutti gli altri allenamenti messi insieme
e ci mancherebbe che in 13 anni non ci fossero piu giocatori a disposizione..
la favoletta dei numeri, bacino d’ utenza, 80 mila san siro 60 mila olimpico etc non reggono piu!
la cartina di tornasole resta l’U20. Quanto ha prodotto? Per ogni nostro buon prospetto le nazioni più evolute ne hanno 3. Il rugby italiano vive di troppa retorica e di troppa autoreferenzialità.
Per es. per il prossimo 6N, invece di pensare a vincere 2-3 (e poi magari le altre si perdono tipo con l’Australia) o a pensare alla frase di Brunel a proposito del vincere il torneo in 3 anni ché anche un ottimo tecnico un po’ di propaganda se la fa, proviamo casomai quella frase a interpretarla così: vediamo se in tre anni siamo arrivati a giocarcela punto a punto fino alla fine con tutte e cinque, che poi vorrebbe dire essere non lontani da loro e poi se sei veramente punto a punto difficilmente le perdi tutte.
Molto belle le parole di Munari su Morisi, toccanti.
Sul discorso NZ condivido, però Munari ha un pò caricato ed enfatizzato il fenomeno AB…al di là di questo rimane il fatto che sono i più forti, nulla da dire, i risultati parlano chiaro.
Mi avrebbe fatto piacere però se il buon Vittorio avesse speso due parole sull’analisi delle nostre due partite contro Fiji e Pumas…e anche una sua opinione sull’Argentina…
Quanto alla crescita delle nostre aspettative circa la nazionale, per quanto mi riguarda posso dire che una volta andavo allo stadio, perdevamo 50 a 7 contro la Francia ed ero contento lo stesso. Sabato scorso sono tornato dallo stadio scornato, come tutti. Il che è segno che ci stiamo abituando alla crescita, che sotto sotto c’è, pur con le sue alterne vicende.
Munari: mi è parso centrale il suo riferimento alla “filiera”. Ha ragione da vendere. E’ banale ripeterlo, ma voglio farlo: su quello la Fir deve lavorare di più, non solo e non tanto a livello di accademia nazionale (per quanto ben venga), ma a livello territoriale, per portare il contributo di buoni tecnici ai giovani ed implementare i loro skill.
d’accordo su tutto…
Grazie, San!
OT: anch’io vorrei migliorare i miei skill…E’ ancora valida la proposta della partitella (soft, sono avanti con gli anni) a Villa Ada? 🙂
si si, certo, ma bisogna organizzarla bene, non so quando, ma si farà…
Grande.
Io sono sempre favorevole alla partitella.!!!
L’ho scritto qualche volta, ma è di palmare evidenza, dove stanno tutti i nostri fenomeni dell’U20 e dell’Accademia? Che risultati hanno avuto le nostre U20 ai mondiali? Che risultati hanno avuto le nazioni che ci stanno davanti. Datevi una risposta. Io sono contento per Allan, è un giocatore di prospettiva, ma dove si è formato le sue competenze rugbistiche? Abbiamo perso anni importanti nella modernizzazione della filiera formativa e stiamo perdendo ancora tempo.
infatti…perchè Ambrosini dove si è formato?
Munari ha ragione su tutto! Sono d’accordissimo sul metodo stucchevole diprendere la lista dei giocatori di eccellenza in un determinato ruolo e proporre la sostituzione di questi con il peggiore in campo di turn, senza cognizione di causa o logica. Largo ai giovani va bene ma ci vogliono i giovani ai quali fare largo.
Munari sa quello che dice e l’arbitro di domenica non centra niente con questo sport.Purtroppo chi lo giudica vale meno di lui.
Io ho visto gli JAB allenarsi a Casale sul Sile e devo dirvi che solo da come scendono dal pulmann si capisce che cosa hanno di diverso da noi.
tutti si portano la borsa,nessuno si lamenta.ma sono stati cordialissimi con tutto lo staff che li ospitava e disponibili a soddisfare qualsiasi richiesta provenisse dai più piccoli che naturalmente li vedevano come marziani.
Ma la cosa che si nota subito e’ il criterio con cui vengono scelti:
il talento
Mentre da noi si prende come priorità il fisico loro sono scelti per il talento e poi vengono curati fisicamente
Il principio è semplice ma da noi non attacca
In fine mi sento solo di dire che il vero problema sta nel fatto che da noi i più talentuosi non vengono indirizzati al rugby ma quando per caso ne capita qualcuno lo scartiamo perchè non rientra nel “progetto statura”
Vi sembrano dei colossi Berret.o Cruden Carter?