Dinamiche svelate e divisioni venute a galla. Troppo per l’ex coach
Argentina, dopo l’addio parla Phelan: troppe cose rese pubbliche
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Addirittura tutte queste suddivisioni! Beh, non so se fosse già un segnale, ma in una partita di RC (non mi ricordo quale) ci fu una sorta di battibecco (non esagerato comunque) tra Lobbe e Contepomi e in più di un’occasione ho visto Leguizamon un pò nervoso con alcuni compagni di squadra…tutte cose che ci possono stare naturalmente, ma che fosse l’indice di ben tre spaccamenti all’interno dello spogliatoio argentino non me lo aspettavo…
Ad ogni modo, chiuso un cliclo ne comincia un altro…adesso palla al tucumano Daniel Hourcade, tecnico del Pampas XV (e anche degli Argentina Jaguars in quest’edizione dell’Americas Rugby Champinshiop), che è un ottimo allenatore, vediamo come andrà…comunque Hourcade ci sarà solo per la finestra novembrina, chissà se poi verrà riconfermato e chissà chi arriverà in caso contrario…
questo è quello che dicevo quando si passa da essere una squadra vincente a una perdente, si logora la testa più di altre cose e ognuno vuole ergersi a salvatore della patria senza e formando dei piccoli “blocchi”, vedremo che riserva il futuro per i sudamenricani
posso essere d’accordo sul fatto che la mente si logori, che si è poco concentrati, ecc, ma adesso non è che i Pumas per questo sono diventati la squadra peggiore del mondo, queste cose succedono un pò dappertutto e a qualsiasi livello…a parte le disfatte di Soweto e Rosario, le altre quattro partite giocate dall’Argentina mi pare siano state più che dignitose…e comunque ci potrebbe essere stata incompatibilità tra vari giocatori o tra questi e Phelan stesso, ma alla fine rimangono confinati in episodi personali, poi certo se Tati non se l’è sentita di proseguire per sole altre tre partite non è un bel segnale, ma non drammatizzerei…
E’ un po’ quello che sta accadendo a Treviso da quando FSmith ha comunicato via Twitter che lascierà a fine stagione. . .
non è certo una novità che gli argentini siano divisi in clan..e non solo nella storia pumas, anche in altri sport..
@mez e san io non ho la risposta ma vista da fuori passare da una situazione di squadra vincente e che rompe le scatole a tutte le squadre che le si parano davanti, a una situazione inversa in cui debbono prendere atto di dove sono e identificarsi con una figura carismatica di guida (allenatore eo capitano) per provare a cambiare non è facile
Ora tutti abbiamo giocato e ogni spogliatoio ha più o meno dei piccoli clan al suo interno e uno spogliatoio diviso in clan che alza la competizione interna è un volano incredibile se le cose vanno bene ma se inizia ad incrinarsi (come mi è sembrato ancora prima di questo RC) può essere molto deleterio
mah kat io clan contrapposti non ne ho mai avuti in squadra..normale ci siano antipatie o che non si sia tutti amici, ma nell’ interesse comune anche in serie C ci si sforza di andare d’ accordo soprattutto nelle difficolta!
poi magari son stato fortunato io a trovare sempre grandi famiglie!
infatti, almeno per quel che riguarda la mia esperienza, clan all’interno dello spogliatoio non ne ho mai incontrati, magari c’era qualcuno che non si prendeva in simpatia con qualcun’altro oppure c’era chi era più in sintonia con altri, ma questo succede ovunque a scuola, a lavoro, ecc…
Io uno spogliatoio spaccato l’ho visto, e non per antipatie (per fortuna non il mio) e ovviamente le cose si riflettevano in campo ognuno voleva strafare e incolpava gli altri se non riusciva
non dico a quale spogliatoio ho pensato per non creare polemichine..
anzi lo dico: l’ italia!
ho ancora in mente le facce di parisse e di bernardo mentre inceneriscono cittadini (“rivale” di castro) subito dopo il buco per l’ ultima meta della scozia in sud africa st’ estate (tra l’ altro non unico colpevole nell’ episodio specifico!)
in quell’occasione però ci fu pure la colpa di Parisse…
rispondo a mez. quel tour estivo meglio che ce lo dimentichiamo tutti 🙁
verissimo san, di parisse di dibernardo e di cittadini, ma sai è piu facile incolparne uno solo!
concordo frank, pensiamo al futuro che è meglio! 😉
Ricambio generazionale, espatriati e domestic, possibili franchige pro, ce n’è abbastanza per creare situazioni difficili. Situazioni in cui più che il coach, conta chi sta sopra.
aggiungi la guerra tra URBA e UAR sul semiprofesisonismo, che altro non è che uan guerra che dura dal 1996 (anno della seperazione tra le due srutture) su chi comanda nel rugby argentino.