Video: la maglia del Benetton Treviso per l’Heineken Cup
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bella la presentazione (allora le sappiamo fare anche noi), bello pure lo stile “zebrato”, ma avrei optato èper altri colori, capisco però le esigenze dello sponsor, ma che facciano cambiare colore alla cofiloc 😀
sarò anche un nostalgico noglobal ma faccio veramente fatica a comprendere l’acquisto di una maglia “replica” delle divise ufficiali da gioco…
il materiale è sintetico…
il 90% di noi non ha (più) o non ha mai avuto un fisico da fasciare in una guaina elasticizzata (seppur traspirante)…
se spendo soldi per comprare un indumento perché dovrei fare anche pubblicità a tutti gli sponsor che mi trovo appiccicati addosso? la Tim mi regala una ricarica?
altra cosa è la polo con lo stemma della squadra del cuore, se vuoi può anche dare il senso di appartenenza…
in particolar modo non capisco l’acquisto delle seconde / terze maglie che non rappresentano nemmeno i colori sociali ma più spesso, come in questo caso, quelli dello sponsor benemerito…
insomma mi rifaccio alle teorie “no logo”: se ti ho pagato il prodotto, quanto mi detrai dal prezzo per farTi da banner pubblicitario vivente?
dal mio punto di vista le etichette, a partire da quelle con il nome del produttore, devono stare dentro l’indumento e non fuori…
(avrete capito che non vesto griffato, se non incidentalmente)…
è ovvio che se tutti ragionano come me il merchandising e tutto il giro di sponsorizzazioni va a farsi benedire… ma una cosa sono le divise dei giocatori in campo e altra cosa dovrebbe essere quello che acquista il pubblico pagante…
sentiamo la vostra…
senza scomodare naomi klein, alla fin fine le magliette replica ci stanno anche…che poi ci sia un perfido meccanismo di marketing che ti fa passare che indossando quel prodotto diventerai come chi lo indossa funzionalmente (ah, se solo indossando la mia maglia degli Springboks giocassi come Bakkies…) non ci piove…
l’esagerazione semmai è quando lo sponsor diventa impositivo sulla maglia: nello specifico la maglia di Treviso mi piace un sacco, però l’arancione non si può vedere! bianca-verde e via andare, al limite verde-azzurra come l’anno scorso, ma aldilà non si trascende!
mah, io questa moda di vendere i colori sociali e le maglie (siano la prima, la seconda, la terza, quella per fare le passeggiate, per fare la doccia etc etc) la trovo una bestialità, passino scritte e scrittine, per carità ci fanno campare, per cui.., tappezza lo stadio, mettici il colore sulle tute dei panchinari, ma i colori sociali non toccarli, ti prego, siete biancoverdi, rimanete tali!
Al di là che non abbia i colori sociali biancoverdi, a me questa maglia non dispiace per niente, davvero bella. Mi ricorda una maglia alternativa che avevano gli Wasps in queste ultime stagioni…
quoto @fracassosandona. detto questo, il design della maglia è molto piacevole, anche se le strisce starebbero meglio di altri colori, per me più vicini al cuore… ad ogni modo, i colori sociali, che sia la prima, la seconda o la decima maglia NON si vendono, a nessuno.
barbin un giorno vedrai il tuo Rovigo con una strana casacca rosa-blu-verde e allora rinuncerai all’abbonamento al Battaglini…
A me non dispiace, alla fine è l’unica maglietta di una squadra italiana sul mercato. Sono riconoscente alla Benetton è l’unica squadra italiana vera, ma non è la mia squadra.
Le zebre dopo circa 480 giorni dalla loro rinascita non sono ancora in grado di metterne in vendita una.
Non è male, ma è pur sempre di colori che non hanno nulla a che vedere con la nostra storia. Meno male che il logo dell’HC è verde e blu, così qualcosa manteniamo.
Però siamo biancoverdi e quando sior Luciano dirà game over spero che torneremo ai nostri colori sociali (biancoazzurro) così aggiungiamo sanisidro alla lista dei fan…
perchè mi aggiungi alla lista? i miei colori preferiti sono il bianco e il nero (Rugby Roma e CASI)…
san mi sembrava che tu adorassi i pumas… o sbaglio?
si certo, scusa non avevo capito, pensavo ti riferissi a colori di un club, non della nazionale…