Nel cuore della Roma ovale. Quella che vuole diventare grande e celtica

Il percorso comune di Capitolina, Fiamme Oro e Lazio suscita molti applausi e qualche diffidenza. Una intervista per capire

COMMENTI DEI LETTORI
  1. steve 30 Settembre 2013, 09:30

    Mah! Posso dire? A me sembra tanta fuffa, e basta. Al momento attuale è vero che Roma ha tre squadre nel massimo campionato italiano, ma sono tutte e tre realtà meramente dilettantistiche. Le FF.OO sono una società rugbistica per definizione dilettantistica, non dimentichiamoci che gli atleti sono polizziotti di professione, anche se hanno sponsor che servono a pagare le spese di gestione del campionato, non a pagare gli atleti. La Capitolina ha atleti tutti inquadrati come dilettanti, addirittura penso si autofinanzino per pagarsi le spese di gestione del campionato. La Lazio è una realtà già più paragonabile alle realtà del nord, penso. Ora, il loro vantaggio è solo quello di trovarsi a Roma, una delle città più belle del mondo, ma poi morta lì, non ci sono sponsor grossi, non hanno pubblico (le tre società tutte assieme in una giornata media di campionato fanno il pubblico medio del Battaglini). Chiaro che sto parlando di rugby del campionato di Eccellenza. Poi, se si vuole parlare del 6N a Roma chissà-com’è saltano fuori i 70 mila dell’Olimpico, non sarà mica tutta gente che viene da fuori? Quindi il mistero romano dell’interesse del proprio pubblico al rugby resta. Come resta il mistero di Abbondanza che non riuscì a raccogliere uno straccio di sponsor (a parte quello del Comune, come se il Comune di Roma avesse soldi da spendere nel rugby, indebitato com’è!) per la CL, dopo anni di militanza nel massimo campionato, e in seguito a questo evento sciolse di fatto la società di rugby più lungeva e più ricca di tradizione di Roma, l’ultima poi nel tempo che avesse vinto lo scudetto (2000?).
    La realtà romana resta un mistero per i più interessati al rugby. Secondo me per acquistare, anzi riacquistare credito a livello nazionale e internazionale (parlo delle tre Società – non della Nazionale che gioca all’Olimpico), sarebbe interessante che le Società organizzassero tornei di respiro nazionale e internazionale, sul tipo del Topolino di Treviso, o l’Aldo Milani di Rovigo, o il recente torneo Mirko Peternella di seven femminile di Rovigo. Insomma organizzare qualcosa di importante che non sia qualcosa organizzato solo dalla Federazione (6N – CL). Poi, se invece, la Federazione vorrà spostare una franchigia a Roma spero che gli vada bene come ritorno di pubblico, immagine e risultati, ma sarà una decisione che dipenderà solo dalla Federazione. Auguri Roma.

    • San Isidro 30 Settembre 2013, 16:09

      ciao Steve, concordo a grosse linee con quello che dici. Pensare di creare una franchigia adesso per me è azzardato, e, al momento, non ne vedo la necessità, le tre società marciano perfettamente da sole. Io mi godrei di più quest’anno in cui abbiamo tre club di massima serie (cosa che non sucedeva da ben 43 anni!)…se poi il prossimo anno ci vogliono portare le Zebre qui, il Tre Fontane è libero e noi risponderemo numerosi…
      qualche precisazione: anche la Lazio non è poi così dissimile dalla Capitolina, diciamo che i biancocelesti hanno un carattere semi-amatoriale, i giocatori, salvo gli stranieri che vanno mantenuti, prendono pochi spicci e la maggior parte di loro lavora (o studia) e poi si va ad allenare…alla Capitolina poi chiaramente è tutto amatoriale, addirittura gli atleti della prima squadra versano anche un piccola quaota annua per le spese (mi pare intorno ai 150 euro)…comunque si lo scudetto della Rugby Roma è arrivato nel 2000, e dopo 11 anni è tornato un altro titolo a Roma, ovvero il Trofeo Eccellenza 2011…la RR è la squadra senza dubbio più rappresentativa ed emblematica della città (e peccato che in un anno così non sia presente), ma qui non dire mai che è la più longeva! La RR è nata nel 1930, la sezione rugby della Lazio invece è stata aperta nel 1927, quindi i più antichi sono loro e giustamente ne vanno orgogliosi…

    • Emy 30 Settembre 2013, 17:17

      In realtà le Fiamme sono praticamente l’unica squadra dell’Eccellenza, a parte forse Rovigo visto il budget di quest’anno, ad essere davvero professionistica: gli atleti finchè fanno parte della squadra non fanno i poliziotti, ma si allenano di fatto da professionisti e percepiscono lo stipendio per farlo.
      Trovo molto intelligente la tua proposta riguardo all’organizzazione di grandi tornei nazionali ed internazionali, tanto più che Roma è privilegiata dal punto di vista logistico e anche di attrattiva turistica.
      Stesso motivo per cui avrebbe senso una franchigia romana: ci si lamenta sempre della provincialità del nostro rugby, del rugby dei paesini, del fatto che Milano è morta e Roma, seppur presente, manca di una squadra rappresentativa a livello internazionale. Ma, realisticamente, mi sembra più facile fare l’esperimento di spostare a Roma le Zebre, che tanto sono territorialmente legate a Parma quanto lo sarebbero a Roma, e che meno spettatori di dove sono ora difficilmente potrebbero fare.
      Per quanto riguarda le tre romane in Eccellenza, cosa di cui giustamente ognuna delle tre società va molto fiera, a me sembra che si stia un po’ perdendo un’occasione. Benissimo la scenografica presentazione insieme in Campidoglio, benissimo il fatto che i presidenti si parlino e che quindi le società comunichino tra loro. Ma poi, terra terra, uno vede che la prima di campionato una riposa e le altre 2 giocano fuori, quindi a Roma su tre squadre, zero partite. Poi uno vede che alla seconda giornata, una gioca fuori e due in casa, in contemporanea, a tipo 30 km di distanza (o forse anche di più) e così il pubblico, che già come numeri sappiamo essere quello che è, si deve dividere tra due campi che, altrimenti, avrebbero potuto fare entrambi un bel pienone: l’Urc alla sua prima partita in casa in Eccellenza e contro una diretta concorrente per la salvezza, le Fiamme vs il Mogliano campione d’Italia. Già in sede di redazione di calendario, forse, data l’eccezionalità di tre squadre della stessa città, si poteva da subito fissare di farle giocare a turno con i giorni sfalsati (ma forse era pretendere troppo). Sono piccole cose che però, nel nostro piccolo rugby, si fanno sentire.

      • Katmandu 30 Settembre 2013, 18:21

        @emy non capisco la frase di apertura
        “In realtà le Fiamme sono praticamente l’unica squadra dell’Eccellenza, a parte forse Rovigo visto il budget di quest’anno, ad essere davvero professionistica: gli atleti finchè fanno parte della squadra non fanno i poliziotti, ma si allenano di fatto da professionisti e percepiscono lo stipendio per farlo.”
        su quello che fanno alle FFOO siamo sulla stessa lunghezza d’onda ma un giocatore di viadana non viene pagto per fare l’atleta pro? e uno di calvisano? OK forse a Reggio capitolina e Lazio magari ci son pure semi dilettanti ma le prime 5/6 squadre penso abbiano solo pro tra le loro fila, daccordo poi sarebbe divertente vedere quanti contratti son rispettati regolarmente ma quà si entra in un altro campo

        • Emy 1 Ottobre 2013, 09:13

          Era solo a commento di “Al momento attuale è vero che Roma ha tre squadre nel massimo campionato italiano, ma sono tutte e tre realtà meramente dilettantistiche. Le FF.OO sono una società rugbistica per definizione dilettantistica, non dimentichiamoci che gli atleti sono polizziotti di professione, anche se hanno sponsor che servono a pagare le spese di gestione del campionato, non a pagare gli atleti.”. Tutto qui!

      • San Isidro 1 Ottobre 2013, 03:22

        ciao Emy, sono assolutamente d’accorto con te sulla questione Zebre e sulla programmazione del calendario per le squadre romane…

  2. dogriccio 30 Settembre 2013, 09:51

    al di là dell’intervista io penso che sia assurdo che una franchigia federale e quindi statale non abbia sede nella capitale. La scelta di parma non l’ho proprio mai capita. Considerando poi, che tutte le altre celtiche hanno almeno una squadra nella loro prima città.
    detto questo una terza franchigia in CL per ora è follia tanto quanto un’eccellenza a più di 8 squadre (se non si considerano le seconde delle celtiche), ne riparleremo quando sia treviso che zebre saranno competitive davvero ma non mi sembra questo il verso.
    Roma IMHO dovrebbe continuare a sviluppare il rugby giovanile nelle varie squadre e poi far confluire tutto in una sola franchigia d’alto livello, questo per me è l’unico modo per venir ascoltata e presa sul serio.

    • Luca da Monza 30 Settembre 2013, 10:14

      Sulla scelta di Parma non c’è molto da capire: il buon Dondi era di Parma e si è ritirato dalla corsa alla presidenza FIR sostenendo il delfino Gavazzi. Un po’ come fece il presidente del rugby Rho, che ha così ottenuto il centro di formazione under 16 (pur non avendo una squadra nel girone d’élite NO, dato che nei barrage ha preso 5 mete dall’ultima dell’élite)… 2+2=4

      • dogriccio 30 Settembre 2013, 10:53

        si ok,
        non era un “capirla” di questo genere. era piuttosto un “non me ne capacito”

    • San Isidro 30 Settembre 2013, 16:12

      concordo dog, Zebre qui a Roma!

  3. ugotruffelli 30 Settembre 2013, 10:15

    Bell’intervista…

    Sarebbe interessante una franchigia che unisse i club di Roma… Magari partendo dall’Eccellenza, sarebbe un passo avanti riuscendo a catalizzare e potendo costruire mettendo in sinergia imho.

    • San Isidro 30 Settembre 2013, 16:15

      no ugo, non sono d’accordo per un’unica franchigia di Eccellenza, non avrebbe molto senso…le tre società sono in grado di marciare perfettamente da sole con tanto di giovanili e vivai propri (perfino le Fiamme Oro è da qualche anno che hanno aperto un loro settore minrugby, aperto a TUTTI, non solo alle famigle dei poliziotti come erronenamente si crede)…

  4. malpensante 30 Settembre 2013, 10:15

    Letta l’intervista, a parte la fuffa e dal punto di vista “pratico” di questa collaborazione ne so quanto prima.

  5. umbro55 30 Settembre 2013, 10:20

    dogriccio scrive:
    “Roma dovrebbe continuare a sviluppare il rugby giovanile nelle varie squadre e poi far confluire tutto in una sola franchigia d’alto livello, questo per me è l’unico modo per venir ascoltata e presa sul serio.”
    Giustissimo.
    E per la verità, a parte la verbosità dell’eloquio, mi pare che Fusco abbia detto qualcosa del genere: parla di sviluppo del rugby di base, di campi pieni di bambini, di scambio di giocatori fra le tre squadre in base alle esigenze ed agli obiettivi, di collaborazione nelle attività sportivo-promozionali, etc..
    Insomma, la franchigia si sa che nessuno te la regala, nemmeno la politica…

  6. Bardamu 30 Settembre 2013, 12:07

    Peccato che di tre scuadre non riescando a farne una di competitiva nemmeno ai livelli mediocri dell’Eccellenza. Perchè se parliamo di rugby celtico sappiamo tutti come è naufragato il maneggio dei Pretoriani, tra intrallazzi politici fideiussioni inesistenti e voltagabbana federali.
    Poi anche il 6 Nazioni a Roma è una forzatura, perchè dovrebbe giorcarsi a Venezia dove c’è tradizione, storia e passione di rugby. Piccolo dettaglio, manca lo stadio e allora andiamo tutti all’Olimpico nella tristezza di uno stadio e una città che non hanno niente a che vedere con il rugby…
    La realtà è che in Italia il rugby che conta (poco) si gioca solo in Veneto e Lombardia e anche li hanno tutti le pezze al culo. Se un giorno il signor Benetton si stanca di fare il filantropo (la filantropia gli serve per nascondere la delocalizzazione e lo sterminio delle piccole imprese della galassia Benetton, vedi cosa è successo a Collodo) il rugby italiano torna all’età pre celtica e spariscono anche i 40000 dell’Olimpico, è solo questione di tempo.

    • davo 30 Settembre 2013, 12:49

      mah, giocarlo nella capitale e’ logico non solo perche’ Roma e’ la capitale (come succede negli altri paesi del 6N). Ma sopratutto e’ “comoda” per tutti. I Campani, Pugliesi, Calabresi, Abrruzesi ad esempio possono tranquillamente partire in macchina ed un paio di ore sono a roma. Se si giocasse a venezia come arriverebbero? areo, treno? partire il giorno prima? troppi problemi logistici. Roma e’ un po’ al centro d’Italia…non a casa Roma Caput Mundi 🙂 (spero il mio latino non mi abbandonato dopo secoli di non uso…. )

    • Meridion 30 Settembre 2013, 13:01

      Opinione tua.. io sono in totale disaccordo quando ci sono state società ‘decenti’ al Sud si è portato anche pubblico Partenope-CUS Roma 20mila persone..l’Aquila-RRoma 15mila…Aquila c’è la passione pari a quella di Rovigo!! Per me in celtic dovevano starci tre selezioni che facevano parte anche della nostra ‘tradizione’ e sono Dogi, Zebre, e Lupi..facendo cosi forse non si violentavano le tradizioni delle società (certo è facile dirlo ma secondo me non impossibile), sul tuo ragionamento poi sui Benetton e la filantropia..mi sto grattando le palle!

      • davo 30 Settembre 2013, 13:07

        Beh Meridion, il problema di avere 3 societa’ e’ di trovare i soldi. Mica puo’ la federazione continuare a foraggiare le Zebre per sempre? Quindi bisognerebbe trovare qualcuno disposto ad investire tempo e denaro in zone dove si’ il rugby e’ tradizione ma dove il seguito e’ comunque ridotto. Vedete, il 6N non fa’ testo perche’ i 70000 sono appassionati/societa’ con intere squadre da tutta italia. Mentre guarda la P12. Le zebre si e no portano 2000 persone, treviso un po’ di piu’. In queste due realta’ se le squadre vanno male dovrebbero portare almeno 6000 spettatori, se vanno bene di piu’. Solo cosi’ si attira l’attenzione di un potenziale invesitore. In eccellenza poi non ne parliamo.
        Quindi per ora due societa’ pro e’ il massimo che possiamo fare…per il futuro bisogna vedere come si sviluppera il caso delle coppe prima..

        • davo 30 Settembre 2013, 13:08

          e te lo dice un meridionale che ha comunque bazzicato il rugby in campania dal 1990….

      • San Isidro 1 Ottobre 2013, 03:27

        giusto per la precisione: a Rugby Roma-L’Aquila del 2000 c’erano 16.000 di cui 8.000 aquilani…
        e fortuna che c’è gente che dice che il rugby ha tradizione solo a Venezia, mah…

    • dogriccio 30 Settembre 2013, 13:13

      infatti si gioca a Parigi, Cardiff, Londra, Edimburgo e Dublino non perchè sono le capitali ma perchè c’è tradizione.
      sbaglio o nell’articolo si parlava di un problema di campanilismo?
      poi fino a prova contraria non è la selezione dei dogi o della serenissima è la nazionale italiana(!) e se non fosse questo sufficiente per farla giocare nella capitale, c’è anche il fatto che Roma è al centro (centro-sud) d’italia il che permette anche a noi, poveri sfigati terroni di vedere un po’ di rugby d’alto livello, oltre che a tutti gli altri di raggiungerla con un viaggio non assurdo..

  7. Rabbidaniel 30 Settembre 2013, 12:22

    Che Roma sia rugbisticamente importante non ci piove. Che avere due squadre in Eccellenza (+la compagine del ministero degli interni) sia segno di vivacità non ci piove. Ma organizzare una franchigia di Pro12 mi pare un altro paio di maniche. I Pretoriani si sciolsero come neve al sole, non c’erano le minime basi finanziarie.
    Con tutta la simpatia, la Capitolina vive di proprie virtù. La Lazio penso più o meno uguale, delle FFOO non parliamo. Quali sono le prospettive nell’unire due pesi leggeri? Inoltre, i giocatori delle FFOO sarebbero inquadrati in un’ipotetica franchigia romana come “dilettanti in squadra professionistica” o prenderebbero un’aspettativa non pagata dal suddetto ministero?
    Come ha detto qualcuno la franchigia federale avrebbe avuto senso a Roma. Mettere in piedi ora una franchigia, con i problemi economici che ci stanno, la vedo assai dura. E non perché mi farebbe schifo avere 3 squadre in Pro12, ma per puro realismo (e staremo a vedere come finirà col Pro12 per le squadre attualmente impegnate!).

    • Meridion 30 Settembre 2013, 13:02
    • dogriccio 30 Settembre 2013, 13:17

      la terza franchigia non ha senso:
      A) non ci sono i giocatori
      B) non ci sono i soldi
      C) non ci sono i risultati tali neanche da volerla
      un po’ come il campionato a 11 (ma anche 10 squadre). detto questo non ha senso che roma abbia 3 squadre, tutte fuori dalla lotta PO (salvo stravolgimenti). Sarebbe meglio averne una soltanto stabilmente in lotta per qualcosa.
      La franchigia federale, in quanto di stato, dovrebbe (proprio per essere super partes) essere nella capitale del suddetto stato. Tra l’altro non è che Parma (a giudicare dalle tribune vuote) sia entusiasta di avere una franchigia federale.

      • gsp 30 Settembre 2013, 15:28

        dog, oggi di certo no. magari tra 5 anni la terza franchigia potrebbe anche avere un suo perche’.

        • dogriccio 30 Settembre 2013, 16:05

          ma prima della terza franchigia ci vuole
          -un Benetton stabilmente nei PO in CL e che passa il girone di HC
          -Zebre che sono a ridosso della zona PO e che passano il girone in CC
          -Esubero di giocatori da livello CL che tornano in Eccellenza
          -Vincitrice d’eccellenza che passa il girone di CC perché è piena di giocatore di livello CL.
          dopo questo allora si può cominciare a pensare ad una terza franchigia, ma se, ad oggi, neanche la prima fa risultato che ci facciamo con la terza?

          • gsp 30 Settembre 2013, 18:09

            Dog, con tutto il rispetto non ci vedo una relazione tra le condizioni che poni.

            Se mai si dovesse verificare la 3 (ma come può mai accadere?) viol dire che della CL puoi anche farne a meno. Vuol dire che abbiamo risolto tutti i nostri problemi.

            La 3′ squadra invece faciliterebbe i risultati di Treviso perchè ci sarebbero più giocatori tra i quali scegliere, quando si vanno a rimpiazzare i giocatori non di primissima fascia.

            Anche la seconda è una pretesa più che un orizzonte.

            Il problema serio sono i fondi. Oggi come oggi non penso si troverá qualcuno che vuole comprare le zebre o rimpiazzi Benetton.

    • San Isidro 30 Settembre 2013, 16:24

      Rabbi sono d’accordo con te, a Roma dovrebbe esserci la franchigia federale, l’errore Pretoriani è già stato commesso (dove andavamo in CL con i migliori giocatori di Rugby Roma, Lazio e L’Aquila? io li avrei supportati, però avrei visto delle belle imbarcate)…
      Certo però che queste Fiamme non ti vanno proprio giù…sono sicuro che tirerai fuori l’argomento Fiamme pure al prossimo post del Rugby Championship…
      Quando vieni a Roma fammi sapere, andiamo a vedere una partita delle Fiamme (ti offro pure la birra lì al chiosco), sono sicuro che rimmarrai talmente illuminato dall’ambiente che non solo ti comprerai la maglia da gioco e qualche gadget della Polizia di Stato, ma ti farai pure l’abbonamento (in fondo sono solo un paio di fine settimana al mese in cui dovrai fare il pendolare Treviso-Roma)…

      • Rabbidaniel 30 Settembre 2013, 16:46

        Ahah San, qui non ne ho parlato male, ho semplicemente denotato l’anomalia che costituiscono. Rappresentano in parte Roma giacché potrebbero essere basate altrove, come lo furono a Padova decenni fa. Poi mi spieghi come poliziotti possono entrare in una franchigia professionistica e il ministero degli interni partecipare a una squadra di Pro12? Io ci vedo più di qualche problema burocratico.
        E non pensare che sia un antimilitarista, allergico alle forze dell’ordine ecc. Ho fatto il servizio militare e non ho ragioni di ostilità verso la polizia.

        • San Isidro 30 Settembre 2013, 18:21

          ma si Rabbi scherzavo, anch’io, come ho detto, non sarei entusiasmanto da questa franchigia, tutte e tre le società marciano perfettamente da sole, al momento non ne vedo l’esigenza, collaborazioni si e ci mancherebbe, ma fusioni e franchigie, anche solo per l’Eccellenza, non la vedo una grande idea…
          ovviamente ho sempre pensato che le tue critiche al sistema FF.OO siano state puramente sportive, non alle forze di polizia…
          ps: visto che siamo in tema, di recente qui quasi tutto un post era dedicato ad esperienze e ricordi di vita militare (avevamo iniziato io, @mez e @hroth divagando dall’argomento rugby, poi si sono aggiunti altri), tu non hai partecipato, ma posso chiederti dove hai fatto il militare? se ti va di rispondere ovviamente…io ero la strada che volevo prendere, ma, dopo due concorsi andati male per l’Accademia di Modena e un anno di volontario nei bersaglieri, ho lasciato perdere e ho imbracciato i libri di filosofia, spero di aver fatto la scelta giusta…

          • Rabbidaniel 30 Settembre 2013, 18:32

            Ho fatto l’alpino nella Julia, tendenzialmente di base a Udine, ma spesso mandato in giro.

          • San Isidro 1 Ottobre 2013, 02:46

            grande rabbi! penna nera!

          • mezeena10 1 Ottobre 2013, 08:57

            mitici alpini!

  8. berton gianni 30 Settembre 2013, 13:33

    Massimo rispetto per tutti voi che, oltretutto, vivete più da vicino le realtà capitolina e meridionale.
    Però, scusate, ma aspetto SOLO l’opinione di San Isidro per aver una precisa opinione. 🙂 🙂

    • San Isidro 30 Settembre 2013, 14:14

      aspetta aspetta, che qui tra pranzo, libri, replica del Treviso in tv, quando c’ho tempo scrivo…

      • berton gianni 30 Settembre 2013, 14:20

        Ma perde anche nella replica ??…

        • San Isidro 30 Settembre 2013, 14:55

          eh si, con tutto il rispetto poi, ma Federico Meda non lo reggo, sono già due volte che dice che Budd è sudafricano…novità al commento tecnico, c’è un tuo ex di casa: Walter Pozzbon, molto in gamba…

          • Katmandu 30 Settembre 2013, 15:55

            Budd sudafricano!?!?!?!?! non ci siamo….

          • mezeena10 30 Settembre 2013, 17:39

            azz che bestemmia! 😀

  9. San Isidro 30 Settembre 2013, 14:17

    Però che bella la foto: i tre capitani al Campidoglio!!
    ROMA CAPUT RUGBY
    Scusate, un pò di autoreferenzialità…

  10. Giovanni 30 Settembre 2013, 14:54

    Mah, il 6N è un’altra storia: un evento che richiama l’interesse di tutta Italia e che si disputa una volta l’anno. Una franchigia di Pro12 può attirare l’interesse di Roma e dintorni, ma ragionando sull’intera stagione non credo farebbe molte più presenze di Parma. Non so, chiedo ai veneti del blog: quanti, ogni due weekend, sono disposti a sobbarcarsi la trasferta a Treviso partendo da Padova, Rovigo, Mogliano, San Donà, ecc.?

    • gsp 30 Settembre 2013, 15:26

      secondo me dovresti chiedere quanti romani, campani ed abruzzesi andrebbero a vedere il pro12.

      il paragone col veneto e’ un po’ complesso.

      • Giovanni 30 Settembre 2013, 15:40

        Qualcuno da Napoli e Benevento, un po’ di più da L’Aquila. Però Roma (e dintorni) ha un bacino d’utenza potenzialmente superiore al Veneto, anche se motivi di distrazione in più. Il punto sarebbe quello di riuscire ad avere un numero di aficionados costante nel tempo: era quello, più che il mero confronto numerico, il senso della mia domanda.

  11. Katmandu 30 Settembre 2013, 16:12

    Bah non capisco molto bene cosa si vuol fare, esiste una volontà comune di cancellare (meglio scrivere ridimensionare) le squadre “capitali”? si no non si capisce bene e poi per far che? provare a vincere un campionato di eccellenza? io continuo a pensare che in Italia non siamo in gradio di sacrificare il mio per il bene comune (ma avete mai provato a parlare con un presidente a caso?) le fusioni si fanno solo in occasioni particolari e non certo quando ci son 3 squadre in eccellenza. chi cede? la capitolina che è appena ritornata in eccellenza con un progetto serio ma amatoriale? non penso la Lazio? l’unica con i soldi privati? perchè li dovrebbe daerle alla capitolina? le FFOO? lo stato che cede ai privati? ma sai quante carte bollate?
    non siamo in grado di fare come in irlanda che una selezione Rappresenta in pieno un territorio, quà Treviso al momento rappresenta solo Treviso e le zebre non si sa che rappresentano
    poi di solito se un progetto non va bene alla prima difficoltà la selezione si arena e si sfalda
    se le zebre andranno via da parma (e dovranno andare via) Milano e Roma sono i soli due posti dove possono approdare ma i soldi debbono essere necessariamente privati e coinvolgere le socetà territoriali che debbono comunque rimanere indiopendenti dalla franchigia.
    PS basta con sta storia dei 70.000 dell’olimpico non se ne può più dei 70.000 che vanno a vedere gli AB un buon 40% va a vedere la leggenda della maglia e non per vedere Reid o Smith. Lo stessi vale per il 6 N, per l’ultima volta la Nazionale Italiana non rappresenta il movimento italiano.

    • San Isidro 30 Settembre 2013, 16:26

      concordo kat, le tre compagini capitoline sono in grado di marciare da sole, niente fusioni…

      • San Isidro 30 Settembre 2013, 16:27

        anzi aspettiamo pure risorga la Rugby Roma, così siamo in quattro…

  12. San Isidro 30 Settembre 2013, 16:56

    Prima di commentare precisamente le parole di Fusco, volevo riesprimere quanto avevo detto qualche tempo fa su Roma, il suo movimento ovale e questo anno così speciale dal punto di vista rugbystico…
    Era infatti dalla stagione ’69/’70 che la mia città non aveva così tante squadre in massima serie. Io sono nato negli ’80 quindi non mi posso ricordare. Ma so che quella stagione è stata particolare per due motivi:
    1- come detto c’erano tre squadre capitoline in massima serie, ovvero la Rugby Roma, la Lazio e la vecchia S.S. Roma Rugby, società che è durata poco più di dieci anni, dall’inizio degli anni ’60 a circa la metà dei ’70…
    2- la gloriosa Rugby Roma si fonde con l’Olimpic 52 (nasce ufficialmente la Rugby Roma Olimpic Club) aggiungendo così il verde come terzo colore sociale, oltre al bianco e il nero che le derivavano dal prestigioso CASI di Buenos Aires. Inoltre la Rugby Roma si trasferisce dall’Acquacetosa, la culla dell’ovale capiotlino, al Tre Fontane, che diventerà il tempio del blasonato team romano.
    Adesso la storia sta per ripetersi, siamo di nuovo in tre, la Lazio c’è sempre, stavolta però si aggiungono le Fiamme Oro e i ragazzi di via Flaminia dell’Unione Capitolina.
    Dopo il fallimento della Rugby Roma di due anni fa, il rugby della capitale è risorto nel migliore dei modi. Tre squadre per un massimo campionato vuol dire molto, un dirigente della Lazio ha detto anche che tre club a questi livelli sono anche pochi per tutto il movimento ovale che si è venuto a creare negli ultimi anni nell’urbe. Ovviamente lo ha detto in senso di battuta, ma se penso che potevamo essere in quattro se la Rugby Roma non fosse fallita, mi vengono i brividi, anche perchè nessuna delle squadre romane è salita al posto della RR, la sostituì in Eccellenza il San Gregorio. I vivai della Lazio e dell’Unione Capitolina sono tra i più prolifici in Italia, basti pensare che i sei romani celtici provengono tutti da lì (dalla Lazio Bernabò, Nitoglia e Maistri, anche se quest’ultimo ha iniziato a muovere i primi passi nella piccola società della Nuova Tor Tre Teste, mentre dalla Capitolina i fratelli Pratichetti e Toniolatti, anche se Giulio aveva iniziato al CUS Roma)…sia la Lazio che la Capitolina hanno 2/3 della propria rosa formata da giovani che provengono dai rispettivi settori juniores, e questo è un dato assolutamente significativo.
    Il rugby romano c’è, i numeri ci sono:
    – tre squadre in Eccellenza (e scusate se è poco), con le FF.OO che da anni stanno lavorando per avere un loro settore giovanile (e ci stanno riuscendo anche bene) e lì è aperto a tutti, non ci vanno solo i figli dei poliziotti come erroneamente si crede
    – due squadre in Serie B, ovvero il CUS Roma e la Primavera, che vivono di puro dilettantismo, ma hanno dei buoni settori giovanili, sono due ulteriori bacini da cui attingere (diversi giovani cresciuti in queste società ora sono nelle rose dell’Eccellenza, soprattutto alla Lazio)
    – diverse squadre in Serie C che hanno per lo più un carattere amatoriale, ma tra le società meglio strutturate, anche in termini di giovanili, menziono il Villa Pamphili e la Rugby Roma 2000, quest’ultima in particolar modo (che nulla ha a che vedere con la Rugby Roma) ha cresciuto buoni talenti anche a livello nazionale (Riccioli, che ora è in Eccellenza con la Lazio, e Ceccarelli, ora in Francia al centro di formazione de La Rochelle, sono stati nell’Italia u.20)
    – diverse società che hanno solo il settore giovanile, ma lavorano bene sul minrugby, come l’Appia (di cui parlava proprio il bell’articolo di Pastonesi), in cui è cresciuto Pasquali, nazionale u.20 e Accademy dei Leicseter Tigers, o la polisportiva della Nuova Tor Tre Teste (è qui che cominciò Maistri) che da diversi anni si è aperta la rugby
    – questione (spinosa) Rugby Roma: da quando è fallita nel 2011 i dirigenti si sono spartiti la torta senza venire ad un accordo comune, sono nate così la Nuova Rugby Roma e la Rugby Roma Club, squadre che hanno la stessa matrice e perfino gli stessi colori, ma vanno separate. Tutto ciò è assurdo e noi appassionati auspichiamo al più presto il ritorno di un’unica Rugby Roma, però c’è da dire che entrambe le società hanno tirato su due bei vivai. Trotta dell’Italia u.20, ora al Mogliano, viene proprio dalla NRR.
    Insomma noi ci siamo e siamo pronti a marcià alla grande!!!
    E dico pure: il prossimo anno mandateci le Zebre qui a Roma, il Tre Fontane è libero, tanto siamo abituati a tifare per squadre bianconere! Andremo in molti di più che a Parma!
    Daje!!!

    • Sergio Martin 30 Settembre 2013, 18:45

      Straquoto (e come potrei non farlo?).

    • GiorgioXT 30 Settembre 2013, 19:04

      Se il rugby a roma è cos’ forte, ed ha così presa da riempire i vivai , perché a vedere le partite della Lazio e dell’URC ci sono poche decine di spettatori e nemmeno i ragazzi delle rispettive giovanili ?

      Paradossalmente , hanno più pubblico le Fiamme Oro che pure sono decentrate e si deve anche entrare in caserma per vederle !

      Non è mica una cosa solo di adesso, anche quando la Capitolina era in S10 e la Rugby Roma pure il pubblico era sempre scarso per non dire ridicolo , mi ricordo partite giocate nel deserto del Flaminio.

      Cosa si pensa di fare ? nell’articolo come già fatto notare c’è più fuffa che idee concrete. (e sempre la speranza che “piova dall’alto” l’unificazione salvifica corredata dei soldi…)

      • Sergio Martin 30 Settembre 2013, 22:54

        Scusa, ma dissento. Sabato scorso nella partita Urc – Reggio la tribuna era piena, per piccola che sia, e c’erano spettatori a bordo campo. Negli ultimi derby che ho visto tra Lazio e RR, e Urc e RR, sia al Flaminio che al Tre Fontane, il pubblico era piuttosto numeroso. In particolare, mi ricordo che al Flaminio la tribuna scoperta era quasi piena (gli altri settori non venivano mai aperti). Mi ricordo di aver letto di 3.000 spettatori circa. Certo, il Flaminio non lo riempi, e neanche il Tre Fontane. Il discorso, secondo me, e’ di promozione del “prodotto”. Qui sembra sempre che le partite di rugby siano un incontro tra carbonari. Bisognerebbe, invece, mettere qualche locandina nei bar, locali pubblici ecc., fare qualche passaggio nelle radio locali (anche quelle che parlano solo di Roma e Lazio!), affiggere qualche manifesto in giro per la citta’. Per il resto, sono d’accordo che la terza franchigia a Roma sarebbe prematura, ma sono convinto che se le Zebre giocassero qui qualche spettatore in piu’ ci sarebbe, ed in piu’ i tifosi delle squadre avversarie verrebbero a frotte.

        • San Isidro 1 Ottobre 2013, 03:32

          lascia perdere Sergio…
          purtroppo c’è qualcuno che dimentica la grande tradizione ovale di Roma (la Lazio è la squadra più antica d’Italia) ed estremizza sempre i dati sugli spettatori…mah…

    • mezeena10 1 Ottobre 2013, 06:41

      san credo che a pasquali abbian fatto firmare un contratto pro! si è trasferito armi e bagagli con la famiglia a leicester..credono molto in lui ai tigers!

  13. Giovanni 30 Settembre 2013, 17:29

    OT On:
    @San, ho trovato questo link online sulla storia della Partenope (fino a 7-8 anni fa), in cui si parla anche di quel Nespoli, di cui ti accennavo sabato, che sarà, negli anni 80, animatore della squadra di rugby del liceo Umberto, in cui giocarono alcuni miei amici. Viene anche citato il suo poema sul rugby, scritto in 4000 versi!
    http://italian.wiki-site.com:82/p/o/l/Polisportiva_Partenope_Rugby_8ebf.html
    OT Off

    • mezeena10 30 Settembre 2013, 18:07

      faccio un po di pubblicità all’ amico Antonio Falda, compra il libro “Franco come il Rugby”, storia e racconti su Franco Ascantini..ci son diverse pagine sulla tua squadra! 😉

    • San Isidro 1 Ottobre 2013, 03:20

      grazie Giovanni!

  14. San Isidro 1 Ottobre 2013, 04:34

    @Bardamu e @GiorgioXT,
    volevo rispondervi in unico post…
    non è mia intenzione fare polemica con voi, e ci mancherebbe, però se mi permettete da romano mi sento un pò offeso quando si afferma una frase di così poco rispetto come “andiamo tutti all’Olimpico nella tristezza di uno stadio e una città che non hanno niente a che vedere con il rugby”…e sinceramente non capisco come si possa dire che il 6N a Roma sia una forzatura (visto il successo di pubblico non direi proprio), semmai sarebbe assurdo farlo giocare a Venezia (con tutto il rispetto per la tradizione del rugby lagunare), dal momento che il 6N si gioca sempre nelle varie capitali…in secondo luogo questo continuo riferimento ai dati degli spettatori che fanno le romane in Eccellenza mi sembra veramente esagerato e provocatorio, così come sono eagerati i dati che @GiorgioXT riporta (a cui una volta mesi fa ho anche risposto) per cui:
    – alla faccia del fatto che a Roma non ci sia tradizione, forse sfugge ai molti che qui ha sede il club più antico d’Italia, cioè la Lazio (1927), e altri molto storici come la Rugby Roma (1930) e il CUS Roma (1947), per non parlare della grande quantità di squadre che hanno calpestato i campi del rugby romano dagli anni ’30 fino agli anni ’70 con la S.S. Roma Rugby, per non parlare del risorgimento del movimento ovale capitolino dall’inizio degli anni 2000 ai giorni nostri (in cui abbiamo espresso tre squadre di vertice, che poi siano mediocri è tutto da vedere!)…se un club come la Rugby Roma che è nato nel 1930, che ha vinto 5 scudetti e 1 Coppa Italia (tra l’altro la prima edizione assoluta della Coppa Italia è stata vinta dal CUS Roma nel 1967!), non rappresenta una parte della tradizione del rugby italiano, si pensi pure, ma di certo non è così…
    – quanto agli spettatori dell’Eccellenza, che siano poche decine di spettatori non è vero, così come non è vero che non sono presenti i ragazzi delle giovanili (anzi, di solito sono quelli che fanno più chiasso)…non parlo di migliaia di spettatori, ma comunque ci sono diverse centinaia di persone che seguono con passione il loro club…all’Acquacetosa per la Lazio sono sempre intorno ai 500 (non nego che la stagione passata ci sia stato un calo di presenze in casa dei biancocelesti fino a 200 circa, ma la media di solito è 500) arrivando a circa 1000 nel derby con le FF.OO, e sono sicuro che se quei geni della FIR avessero messo la partita di sabato e non la domenica di festa (era il 6 Gennaio) si arrivava almeno a 1500. La Capitolina invece la stagione passata ha avuto una media costante di 500 spettatori a partita per essere una squadra di serie A, nella semifinale con i Lyons Piacenza eravamo intorno ai 1000…all’epoca della grande Rugby Roma (di cui sono un nostalgico) la media spettatori al Tre Fontane era qualche centinaio, si superavano i 1000 nei derby con L’Aquila oppure nei match contro le grandi corazzate tipo Calvisano, Treviso, ecc…uno dei record storici del Tre Fontane degli ultimi anni è stato nel 2009 per la partita di Challenge Cup contro il Racing, c’erano circa 3.500 persone…anche i derby romani del primo anno di Eccellenza tra RR e Lazio hanno attirato parecchio pubblico, a quello in casa Lazio eravamo circa 2.000…che in passato poi sia stato sempre così non è vero, in un match con il Treviso alla fine degli anni ’90 c’erano 5.000 persone al Tre Fontane (e comunque la RR ha avuto sempre un folto pubblico in quel periodo) e ben 8.000 romani erano a supportare la RR nella finale scudetto contro L’Aquila al Flaminio (accanto ad altri 8.000 aquilani)…quanto alla vecchia Capitolina che ha giocato al Flaminio nel suo triennio di Super 10 (2006-2009), faccio notare che si vedeva lo stadio vuoto perchè veniva appositamente aperto solo un settore, ma ad ogni modo la media era intorno ai 1000 spettatori…ora, i numeri sono quelli, non ci giriamo intorno, di certo i nostri club non attirano folle oceaniche, ma per favore smettiamola di spararle grosse dicendo che ci vanno in quattro gatti o che si rasenta il ridicolo…al di là di questo, va detto che ci sono migliaia di romani che sono appassionati di rugby, ma sono interessati solo alla nazionale e poco ai club della città, e di certo non gli addossiamo la croce perchè ognuno fa quello che gli pare…
    ps: ma non è che co’ sto fatto delle tre romane in Eccellenza state tutti a rosicà?

    • mezeena10 1 Ottobre 2013, 06:43

      me sà de si san, che stanno a rosicà! 😉

    • steve 1 Ottobre 2013, 08:27

      @San,ti rispondo io. Sei una carissima persona, molto simpatica e intelligente, però quì stiamo parlando fra tifosi, prima che da appassionati da rugby, mi pare. Allora nessun “rosicamento” di nessun tipo (se non quello mio di sapere che vivi a Roma e io nella sperduta, e ora nebbiosa e umidissima, pianura Padana), però forse i ragazzi sopra ai quali ti riferisci, sottolineando la questione spettatori, adducevano più a una questione di passione popolare per il rugby che fa portare spettatori sugli spalti. Mi spiego (ma avrai già capito): a parità di numero di spettatori, ad esempio mille, è chiaro che città come Calvisano-Treviso-Padova-Rovigo-Viadana-L’Aquila sono centinai di volte più rugbistiche di Roma, facendo le dovute proporzioni con il numero di abitanti del Comune. Sul Tre Fontane ci sono stato nel 2009 a vedere RR vs RR, e ti dirò che è difficile che ci stiano 5000 spettatori, la tribuna (entrambe scoperte) più grande lo è tanto quanto quella scoperta del Monigo di Treviso (fidati sono stato anche lì), in quell’occasione saremo stati si-e-no un 500 spettatori, comopresi noi di Rovigo (un centinaio circa). Mi ricordo che dopo è arrivata un sacco di gente al bar del III Tempo (molto bello), ma mi ricordo che il Tre Fontane è lungo una strada larga dell’Eur e non c’era il posto per il parcheggio del nosrto pulman, poi lo stadio è circondato da varie brettelle..insomma dava l’impressione di essere un posto stretto tra tangenziali e palazzoni, mi aspettavo qualcosa di meglio.
      Poi, sul discorso dell’Olimpico, sono felice di vederlo pieno di tifosi provenienti da tutt’Italia a tifare la nostra nazionale e spero sia sempre così. Probabilemte il rugby resta una bella realtà a Roma “di confine” come altri sport minori, l’attrazione del calcio è troppo grande, mentre nelle città di Provincia può anche diventare il primo sport praticato e seguito da tutti.

Lascia un commento

item-thumbnail

Serie A Elite: ultima spiaggia per Colorno e Mogliano. Il programma della 2a giornata di playoff

Questo weekend potrebbe già essere decisivo: tutto dipenderà dai risultati di sabato e domenica

item-thumbnail

Serie A Elite: Rovigo prima soffre il Mogliano, poi dilaga nel finale di playoff

Partita dai due volti al Battaglini: padroni di casa bloccati in avvio, poi la meta di Cadorini cambia il match

28 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
item-thumbnail

Serie A Elite: derby Rovigo-Mogliano nel girone 2

Si chiude la prima giornata di playoff del massimo campionato italiano

28 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
item-thumbnail

Serie A Elite 2024/2025: il campionato torna a 10 squadre

La Fir ha deliberato la rimodulazione del massimo campionato italiano e di conseguenza di tutte le altre serie

28 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
item-thumbnail

Serie A Elite: Viadana inizia col botto i playoff. Colorno demolito 33-10 con bonus offensivo

La squadra di Pavan segna 3 mete in 20 minuti, poi gestisce e nel finale trova la marcatura che vale i 5 punti

27 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite
item-thumbnail

Serie A Elite, il derby del Po tra Viadana e Colorno inaugura i playoff

Dichiarazioni e probabili formazioni del match di sabato, poi la domenica con Rovigo-Mogliano

26 Aprile 2024 Campionati Italiani / Serie A Elite