Si tratta di Grayson Hart, nipote di John Hart ex coach degli All Blacks
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La FIR dovrebbe seguire l esempio scozzese e iniziare a portare a casa ragazzi (talentuosi) dalle origini italiano.
Non è questa la soluzione Shane…. portare i ragazzi talentuosi per lasciarli allenare da gente non preparata????? Ma fammi il piacere,,,,
così si perdono altri talenti…..vedi Marcato…… finché non si investe su tecnici di alto livello
intanto bisognerebbe trovarne di talentuosi….convincerli scegliere l’Italia sia meglio che continuare a giocare per la nazione che li ha cresciuti e formati….e per ultimo inserirli in un contesto dove possano continuare a crescere e migliorarsi….
sembra facile!!!
Beh la Scozia nel giro di 2 stagioni ha portato a casa Maitland, Holmes e Hart (e mi pare di aver letto di un altro qualche tempo fa ma forse mi sbaglio). Basta avere volontà di farlo. Come basta avere la volontà di spingere il movimento alla formazione dei giocatori
certo però quelli che fai sono tutti esempi di giocatori che vanno a dare qualcosa in più in ruoli cmq coperti…e in un’intelaiatura di squadra ben definita…come quella scozzese….
guarda quanti coppie di MA e MM hanno tirato su in questi 2-3 anni…..merito di una programmazione e formazione efficace……
il mio pensiero è che se capita di incontrare il Tuilagi di turno che vuole formarsi in Italia ben venga….ma dire che abbiamo delle lacune in alcuni spot…..e cerchiamo la soluzione andando a racimolare qualche giocatore pacifico…beh allora saremo sempre al palo…!
daccordo machete, ma qui la questione e’ molto diversa. non stiamo parlando di tuilagi ed equiparati. stiamo parlndo di giocatori eleggibili. la scozia sta facendo secondo me una politica diversa. ne sta prendendo quanti piu’ possibile tra scozzesi formati in scozia ed all’estero ed alla fine ha competizione in quasi tutti i ruoli (ad es heathcote). e possiamo farlo anche noi oggi.
certo abbiamo problemi di formazione ma perche’ dobbiamo rinunciare a giocatori che possono rappresentare l’italia?
gsp ad oggi purtroppo i giocatori all’estero eleggibili per l’Italia ci dicono di no…almeno le prime scelte…….guarda gli esempi Cipriani Romano Corbisiero ma anche Fusaro Sidoli De luca….tutta gente che poteva essere convocata e ha rifiutato….e sono convinto (ma è esclusivamente un mio pensiero) che alla base di questo ci siano stati degli sbagli da parte della federazione che non ha saputo impostare un programma basato sugli eventuali exiles…..
nel senso che se a un giocatore eleggibile non gli prospetti di entrare in un sistema già rodato non accetterà mai!
che manchi un programma exiles e’ fuor di dubbio e sono daccordo con te.
ma secondo te se Hart, Heathcote, maitland fossero stati chiamati dalle rispettive nazionali avrebbero scelto la Scozia? Non penso, ma di certo non lo vedo come un dramma e non me lo pongo come problema.
Prima della Celtic era tutto un altro discorso. Adesso con l’aiuto della celtic sara’ molto piu’ facile richiamarne. e non per venire a prendersi il posto garantito, ma per fare massa critica e competere per il ruolo.
Pero’ anche non si puo’ sempre e cmq lamentarci e pretendere (e non mi riferisco a te). nelle ultime apparizioni della nazionale ci sono state occasioni in cui la larghissima maggioranza dei giocatori era di formazione italiana. prendiamolo come un buon segno e continuiamo a lavorare.
sperando di giocare ancora in Celtic…….!!!
infatti.
io i talenti preferirei si formassero da noi più che andare a zonzo per il mondo a cercare qualcuno che abbia il nonno del cugino dello zio del fratello della madre della nonna di origini italiane…
Io sono ovviamente d’accordo sul formare i giocatori, ma il movimento fa fatica a formarli ancora. Chiaro che la FIR ha anche il compito di spingere il movimento a formare giocatori ma anche se il processo venisse migliorato nel giro di pochi giorni la nazionale gioca ogni anno con le migliori squadre al mondo che hanno dei bacini di giocatori decisamente più ampi. O si va a giocare con USA canada giappone e le squadre del pacifico, oppure se si vuole essere competitivi nel 6N e con le squadre del rugby championship bisogna avere un pool un po più ampio il prima possibile.
La Scozia ha sicuramente poca abbondanza, però la sua filiera di formazione riesce sempre a sfornare dei bei talenti. Dovremmo imparare a costruirceli i giocatori, abbiamo già dato negli anni passati mettendo in campo più volte formazioni che sembravano l’Argentina B.
hanno ragione Shane e Rabbi. e le due cose non si escludono, anzi si completano.
Io non sono contro gli oriundi/equiparati a priori, anche se ritengo che le regole IRB sugli equiparati dovrebbero essere un po’ meno liberali. Penso solo che un movimento dovrebbe esprimere giocatori. La regola degli equiparati è anacronistica, relitto di un rugby che fu e oggigiorno rischia di avere spiacevoli rifrazioni “colonialistiche”. Sugli oriundi, se uno è cittadino italiano la maglia è un suo diritto se convocato, ma non credo dovrebbe essere una soluzione su cui costruire una squadra nazionale.
rabbi dellla regola sulla residenza possiamo anche discutere. ma qui non centra ed e’ un caso diverso.
Io dico solo che il movimento interno ed un meccanismo tipo exiles possono convivere (cioe’ che esclude quelli per residenza per capirci), ed anzi e’ il modo piu’ efficiente di sfruttare la risorsa giocatori. e’ cosi’ dappertutto e funziona.
dobbiamo avere un sistema formativo milgiore ed al livello degli altri. questo dovrebbe essere l’impegno primario di tutti a cominciare dalla federazione.
ma e’ anacronistico ed insensato che se un domani Allan o Devoto scelgono l’italia dobbiamo viverlo con velo di tristezza (non sono alla Tuilagi). non solo perche’ lo fanno davvero tutti, ma soprattutto perche’ il mondo funziona cosi’ ed e’ normale che giocatori abbiano due/tre/quattro nazionalita’. fatevene una ragione.
no gsp qualche tristezza!!!……ho fatto il nome di Tuilagi tanto per dire…… magari Devoto e Allan scegliessero l’Italia………..ma secondo me ad oggi non ci sono le condizione affinchè questi 2 giocatori accettino di vestire la maglia azurra…..
io per devoto ed allan facevo un esempio, ma anch’io la vedo molto complicata. anche se a nostro vantaggio potrebbe andare il fatto che scozia ed inghilterra sono ben messe e continuano a chiamare altri giocatori.
Per me sono due cose diverse, ovvero: se un giocatore ha due passaporti può liberamente optare per la squadra della sua seconda nazione, rientra nei suoi pieni diritti.
Un altro paio di maniche sono gli equiparati. 3 hanno sono troppo pochi. Si portino almeno a 5.
Inoltre io inserirei una norma secondo la quale chi ha giocato per la nazionale U20 non possa essere eleggibile per altre squadre nazionali.
Intanto si ritira Lawson a causa di problemi fisici…casuale che abbiano preso un MM passaportato nell’anno in cui Blair e Lawson hanno annunciato il ritiro (il primo solo dal rugby internazionale per carita’)?Probabilmente si ma forse no…