Eccellenza, i club uniti in una Lega per confrontarsi con la Fir?

Sandro Trevisan, presidente San Donà: o così o non andremo da nessuna parte

COMMENTI DEI LETTORI
  1. AleGialloNero 29 Luglio 2013, 10:42

    Non capisco: le società pochissimi mesi fa si erano “informalmente” espresse preferendo la strada di un campionato a 11 squadre. Ora alcuni presidenti battono i piedi imbronciati per non esser stati “ufficialmente” consultati! Cosa sarebbe cambiato per far sì che l’opinione fosse stata diversa dopo 2 mesi e mezzo? Del resto, perfino il pres. Trevisan conferma la direzione che i club avrebbero voluto intraprendere. Cosa che è stata fatta. C’è un Presidente Federale, piaccia o non piaccia, a cui tocca prender decisioni che possono essere impopolari ma che vanno rispettate, soprattutto se orientate verso un campionato come quello dell’anno prossimo a 10 squadre. Diciamo quindi che si è scelto probabilmente per il…male minore. I Presidenti di club, invece di fare le Prime Donne fuori tempo massimo, si occupassero di tenere i bilanci sani ed i giocatori stipendiati dando così requisiti adeguati per una presenza dignitosa al campionato. Cosa sempre più rara, ultimamente…

    • il carogna 29 Luglio 2013, 23:12

      Non so chi tu sia ma qui si parla di 4 presidenti ben precisi e di 4 squadre , mogliano, sandonà, padova, rovigo. Quali di queste 4 squadre non ha pagato i propri giocatori nell’ultimo o penultimo anno ? Sai qualche cosa di vero ho hai sparato cacca a caso così per spurgarti ?
      Grazie

  2. Dagoberto 29 Luglio 2013, 11:10

    Proprio da questi eventi caraterizzati da una schizzofrenica mania di protagonismo che viene meno, però, al momento di doversi calare in organismi più adatti a gestire gli interessi individuali e collettivi del rugby d’alto livello, come ricordato da Trevisan sulla mancanza di una lega nazionale rugby che emerge tutta l’immaturità di una certa dirigenza del rugby nazionale. Immaturità che forse spiega anche le tante difficoltà del movimento a reperire adeguate risorse economiche per finanziarsi e poter diventare finalmente adulti. I problemi che necessitano di prioritaria attenzione non possono essere le modalità di comunicazione tra i club e la Federazione e/o della percepita mancanza di rispetto tra ruoli e organizzazioni; tutto ciò ricorda molto le liti di cortile, manie di persecuzione molto low profile. Invece che aspettare sempre alla finestra, i club di Eccellenza, ma non solo quelli, potrebbero, una volta tanto, rendersi propositivi prendendo loro qualche iniziativa, proponendo loro progetti e/o idee alla FIR, invece assistiamo sempre e solo a lamentele e critiche. Troppo facile, troppo comodo …..

  3. Stefo 29 Luglio 2013, 11:26

    Bisognerebbe ricordare che una lega era stata creata (la LIRE) e che e’ naufragata molto malamente.

  4. lupo 29 Luglio 2013, 12:04

    much ado about nothing

  5. DaniS 29 Luglio 2013, 12:10

    Non penso che sia una cattiva idea…

  6. andrease 29 Luglio 2013, 15:19

    siamo davvero all’assurdo… mi tocca difendere l’operato della federazione!
    hanno chiesto e hanno deciso anche secondo le risposte delle squadre di eccellenza. Cosa dovevano fare di più?
    tanto più che le squadre sono tutt’ora d’accordo per giocare in 11… Ma riusciamo a non creare problemi anche quando non ci sono?
    Evidentemente no…

  7. gian 29 Luglio 2013, 15:37

    l’estratto pubblicato non da, mi spiace Paolo, un quadro completo dell’articolo, i quattro presidenti veneti hanno detto, tutti, che, sì, era stata ventilata la possibilità di un torneo a ranghi ridotti a cui avevano aderito, ma che al momento di decidere veramente cosa fare la federazione non ha fatto una consultazione reale alle società, basandosi su un accordo di masssima siglato in precedenza su scenari teorici, nessuno ha criticato tali scelte, si rammaricano tutti, come ho già detto, che i club, al momento di decidere, non siano stati consultati per un ulteriore parere con una situazione contingente, in questa ottica si accenna ad un organismo (lega club o simili) che possa essere punto di riferimento unitario e di peso dei club nei confronti della federazione che sarebbe costretta a consultarlo prima di prendere decisioni importanti per il campionato e che possa far pressioni alla fed per migliorare il livello e la visibilità del campionato stesso

    • Dagoberto 29 Luglio 2013, 16:09

      Quindi si tratta di un problema di forma e non di sostanza, peccato però che l’amor per la forma non coincida con la sostanza della maggior parte dei club di perseguire soluzioni razionali che possano meglio tutelare sia sostanza che forma delle loro aspettative. Non credo sia necessario sottolineare che incontrare 1, 2 o massimo 3 rappresentati dei club di eccellenza, ciò che accadrebbe se esistesse un loro organismo di rappresentaza, non è uguale a convocarne una ventina, cioè 1 o 2 per club; impegni individuali, timing, location adatta, ecc.. Insomma, si vorrebbe la botte piena e la moglie ubriaca senza sforzo alcuno o, più semplicemente, che la fatica sia fatta sempre da altri, ergo la FIR che, diversamente è aditata come inadatta, arrogante, egocentrica, ecc.. Anche da queste cose il movimento dovrebbe iniziare ad evolvere.

      • gian 29 Luglio 2013, 19:28

        zambelli dichiara che bastava un giro di telefonate per avere la conferma o meno del primo accordo per fare un lavoro condiviso, quale che fosse il risultato di tale “consultazione”, invece che decidere, legittimamente, de imperio; non si tratta di pura forma, si tratta di sentirsi esclusi da certe scelte, poi bisognerebbe sapere il perchè di questa delusione e gli esatti accordi/impegni presi e pretesi da entrambe le parti prima di criticare gli uni e gli altri

    • gsp 29 Luglio 2013, 16:24

      che ci siano dei vantaggi nel creare una lega dei club e’ evidente. e se la volgiono che si mettano insieme e la formnio anche solo dal punto di visto informale.

      pero’ sui ripescaggi davvero non capisco la critica. ‘accordo di masssima siglato in precedenza su scenari teorici’ invece e’ sattamente secondo me la cosa piu’ giusta. queste discussioni si fanno prima di sapere chi saranno le potenziali ripescate per poter giudicare in modo neutrale.

      • gian 29 Luglio 2013, 19:22

        mettiamola così, pur essendo d’accordo con te in linea di massima, una cosa è essere d’accordo a diminuire il numero delle squadre subito in caso di mancate iscrizioni, un altro è il discorso di essere d’accordo ad avere un campionato ad 11 squadre; non è detto che la prima comprenda la seconda, mi può andar bene essere subito in 10 senza dover passare per forza per i ripescaggi, ma posso essere contrario ad un campionato in dispari, in questo senso un accordo di massima non dovrebbe essere considerato una verità assoluta, ed in questo senso parevano le “lamentele” dei veneti

        • gsp 29 Luglio 2013, 20:57

          si gian, pero’ il comunicato parla espressamente di campionato ad 11.

          poi magari Gavazzi viene smentito dalle societa’, pero’ fino a prova contraria…

          • gian 30 Luglio 2013, 11:01

            qui stà il problema del discorso, a quanto dicono i presidenti si era d’accordo sul non ripescare, ma non si era parlato di numeri e vista l'”anomalia” del numero dispari di squadre, affermano che SAREBBE STATO MEGLIO rifare un giro di opinioni, nessuno accusa la fir di aver fatto qualcosa di sbagliato
            chiaramente io riporto quanto scritto e desunto dall’articolo, bisognerebbe esserci stati per sapere come era esattamente la faccenda

  8. fracassosandona 29 Luglio 2013, 15:57

    la preventiva consultazione è una mera questione di cortesia, non una formalità necessaria giuridicamente vincolante…
    nel paese dei comitati, dei pareri preventivi, delle assemblee di supercondominio, dei visto e considerato e dei mille orpelli burocratici che poco hanno a che vedere con la democrazia, non trovo nulla di scandaloso che qualcuno che ha il potere di decidere lo faccia e basta…

    non vi va bene come gestisco le cose? tra tre anni mi mandate a casa… ora faccio come dico io perché sono il Presidente eletto peraltro proprio da Voi… tiè!

    è una decisione che può scontentare unicamente la pro recco, che però è arrivata seconda e non ha alcun diritto da accampare… volevi giocare in eccellenza? Mi spiace, tesoro, avresti dovuto battere la Capitolina…

    • andrease 29 Luglio 2013, 18:50

      ti dò pienamente ragione!
      Stavo per postare una critica alla volontà di creare un nuovo organismo che riunisce l’eccellenza portando le tue stesse motivazioni…

  9. San Isidro 29 Luglio 2013, 20:07

    Sandro Trevisan? Ma è imparentato con Ruggero? Che, seppur ha origini friulane, è cresciuto con il San Donà…

  10. San Isidro 29 Luglio 2013, 20:50

    Mah, per me una lega di club non avrebbe molto senso, si creerebbero troppi dissensi poi con l’organo centrale, un pò come avviene in Francia tra FFR e LNR…

  11. Katmandu 29 Luglio 2013, 21:19

    Una lega italiana rugby eccellenza? A che serve? L’esperimento era moseramente fallito qualche anno fa con l’uscita di benetton e melegari dal consiglio (vado a memoria) forse gli serve un altro posto per mettersi a litigare, in tal senso consiglio un paio di osterie di paese, ci si incaxxa ugualmente ma almeno c’è del vino buono magari accompagnato con un bel tagliere di salume e un altro di formaggio

    • GiorgioXT 29 Luglio 2013, 23:02

      “L’Esperimento miseramente fallito” …
      memoria corta , facilità di bevuta , o malafede?
      Solo un paio di dati quando c’era la LIRE :
      – Le ultime due finali di campionato nazionale giocate a Monza hanno avuto più di 9000 spettatori PAGANTI entrambe
      – Il massimo campionato nazionale “Super 10” aveva un suo sponsor che permetteva anche di ridistribuire dei soldi alle società.
      – I risultati in HC delle squadre del S.10 erano più o meno paragonabili a quelli del Benetton celtico e di gran lunga migliori delle Zebre, l’Overmach Parma strappò il terzo posto in HC battendo a casa loro i Newport Dragons e Viadana rischiò di passare il secondo turno in Challenge

      La LIRE è stata affossata dalla Federazione per questi due motivi :
      – era un ostacolo al controllo totale da parte federale del rugby di alto livello, e soprattutto
      – La LIRE riceveva e gestiva IN MODO AUTONOMO , i soldi dell’ERC che non sono stati nè mai saranno soldi FEDERALI, perché sono il riparto di competizioni giocate da club, infatti dove le squadre sono private (e non di proprietà federale) questi soldi sono gestiti dalle leghe di club.

      Ad oggi, SOLO LA BENETTON sta mostrando risultati migliori in europa rispetto a quelli degli anni LIRE .
      Dire che andava molto peggio allora è distorcere la realtà.

      • Stefo 30 Luglio 2013, 00:39

        Giorgio la LIRE falli’ perche’ Treviso e Calvisano uscirono come ha detto Kat, seguiti poi anche dalla Futura Park e dalla Capitolina se non ricordo male…la Fir diede il colpo di grazia ad una lega spaccata ma il fallimento fu misero nel senso che dopo un’iniziale buon funzionamento ben presto le liti ed i campanilismi fecero da padroni, la fine della Lire era gia’ segnata nel momento che Treviso e Calvisano ne uscirono.
        Che nonostante questo alcune cose fossero fatte meglio non si disute, pero’ attenzione che una Lega con una situazione come quella attuale cioe’ con il Pro12 che assorbe il meglio del movimento avrebbe un compito molto piu’ difficile.

  12. porcorosso 29 Luglio 2013, 22:58

    Scusate.
    La situazione del Super 10 [o Eccellenza] pre e post esplosione della LIRE vi sembra uguale?

    Vi ricordo che non c’è stato passaggio immediato S10>Celtic. Abbiamo avuto 2 stagioni di campionato targato FIR ed è stata una caduta in basso senza se e senza ma … e se non vi ricordate ve lo ricordo io: Monza 2007-8: 10.000 spettatori; Roma 2008-9: 3.000 spettatori; Padovaa 2009-10: 5.000 spettatori; Rovigo 2010-11: 7.000 spettatori; Calvisano 2011-12: 4.000 (?) spettatori; Prato 2012-13: 3.000 (?) spettatori.

    Oggi come oggi c’è un Immenso bisogno di una Lega che si prenda cura del campionato. La FIR ha dimostrato ampiamente che non ha né i mezzi, né l’intenzione per svilupparne uno buono con prospettive di crescita, cosa che faceva invece – con tutti i limiti – la LIRE.

    Funziona così in Francia e Inghilterra: Federazione Vs Lega. Ognuno suddiviso per competenze.

    Saluti PR-WSM

  13. Katmandu 29 Luglio 2013, 23:28

    A mia memoria (ma potrei sbagliare) passavano tanto tempo a scornarsi e, si hanno avuto risultati apprezzabili, ma è logico che se non si rema tutti dalla stessa parte (e non ho dubbi che dopo poco tempo sarà così) il progetto LIRE fallirà ancora

    • Dagoberto 30 Luglio 2013, 01:30

      Se si remasse tutti dalla stessa parte non esisterebbero problemi al mondo; utopia. Un’organizzazione come la LIRE servirebbe oggi più che in passato. Le liti e lo scambio di opinioni rappresentano il pane quotidiano del vivere civile e avere un contesto di rappresentatività riconosciuta che possa sintetizzare e comunicare con competenza il pensiero maggioritario di un insieme di interessi, anche contrapposti, è la soluzione migliore affinchè le aspettative trovino adeguata risonanza mediatica, diversamente le diverse opinioni rimarranno tali e nessuna di queste troverà adeguata praticabilità. Fallita miseramente l’esperienza LIRE? Diciamo che uscite le forze forse più capaci e rappresentative a livello dirigenziale del movimento di allora, in quanto rivolte verso il progetto del PRO12, nessuno degli attori rimasti ha avuto la capacità e la voglia di mantenere viva una rappresentanza che risultava importante come e più di prima. Ciò a dimostrazione della modesta lungimiranza che molti dirigenti del rugby nazionale dimostrano di possedere. Ecco perchè invece di continuare a piangere e lamentarsi sarebbe utile e più dignitoso che la dirigenza del movimento rugbistico nazionale si attivasse nel dar vita a qualche cosa che somigliasse alla LIRA al fine di poter meglio tutelare e sintetizzare i diversi interessi, sia nei raporti con la FIR, ma ancor più per gestire i diversi temi aperti che meriterebbero maggiore presidio ed interesse attivo da parte dei singoli club, senza aspettare continuamente che la manna piova dal cielo o che mamma FIR risolva tutto. Forse è più facile e meno faticoso continuare a sparare sul pianista, non costa nulla e fa molto radical chic.

      • Katmandu 30 Luglio 2013, 07:11

        Dagoberto hai ragione su tutta la linea ma vorrei chiederti un paio di cosette la prima sai come ragiona l’italiano medio, bene, la seconda hai mai conosciuto un presidente di una squadra di rugby che si faceva andare bene quello che faceva un altro presidente? Soprattutto nelle fusioni temporanee di due socetà? Giusto per ricordare riavvolgi il nastro della memoria e guarda come si è sviluppata la vicanda aironi, lo so è forse riduttivo ma l’italiano mal sopporta che qualcuno gli dica che fare per il bene comune

        • porcorosso 30 Luglio 2013, 09:49

          Hai ragione anche tu Katmandu sulla “suscettibilità” dei nostri presidenti. Ma se ce la fanno quelli della Lega Calcio, ce la possiamo fare anche nella Lega Rugby.

          Il punto è che non si può delegare alla FIR [che non ha alcun interesse] quello che dovrebbe essere compito dei club.

          … insomma ve lo vedete un bel campionato stile Top14??? … sarà che della nazionale mi interessa poco ma io me lo sogno di notte 🙂

          Saluti PR

        • Dagoberto 30 Luglio 2013, 09:53

          Proprio per le considerazioni che fai sarebbe auspicabile un cambiamento di rotta da parte di molti primi attori del movimento. Le continue critiche verso chi tiene le leve del comando sono un esercizo diventato sterile e strumentale a nascondere le rispettive debolezze ed incapacità, ergo inadeguatezza, nel ricoprire un ruolo propositivo nel panorama rugbistico nazionale. La FIR, per quanto potente economicamente, è solo la l’organizzazione eletta a rappresentare tutto il movimento, ma gli interessi che ruotano attorno ad una dozzina di club che competono nell’alto livello potrebbero anche essere divergenti rispetto a politiche e strategie più generali, per questo una rappresentanza di questi club avrebbe senso, ma come spesso accade le cose più semplici diventano anche quelle più complicate.

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