Lo ha stabilito il Consiglio Federale di Napoli. Per il nostro movimento è un bene o un male?
Equiparazione in due anni per gli stranieri “accademici”. E’ la giusta via?
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Mi sembra tanto che si voglia trovare sempre la scorciatoia per il successo, cosa che storicamente non ha mai funzionato.. si cerca di accaparrarsi gli stranieri senza aver provato mai a costruire seriamente, con strutture competitive, gli italiani di prospetto. Gavazzi ha qualche simil razzismo in sè per cui si deve per forza avere degli isolani sennò non si è competitivi, ma il Galles ha isolani? no, ed è anche una regione con 3 milioni di abitanti, noi abbiamo un bacino potenziale enorme, se ci impegnasse veramente per prendere spazio dal calcio vuoi vedere che dei giocatori di talento si troverebbero?
Penso (e sottolineo penso) che Faletau sia arrivato in galles proprio per questo motivo qui…comunque il succo del tuo discorso resta valido, secondo me
Faletau vive in Galles fin da quando e’ un bambino, non e’ stato importato dalla WRU.
Faletau si è trasferito in Galles a sette anni per seguire il padre….ha fatto tutta la trafila scolastica e sportiva nelle academy ……non è equiparato…..è gallese
Ok, non lo sapevo, errore mio
Certo quello può essere, ma già in italia di giocatori possibili ne abbiamo tanti, se invece che fare una eccellenza per giocatori anziani e argentini rinnegati si facesse una eccellenza con 80 % dei giocatori sotto i 24/25 anni si salirebbe di livello entro qualche anno come movimento (poi tanto le figuracce europee le si fa anche adesso). Il Petrarca è una delle pochissime in Italia che ha un progetto estremamente giovane in Italia.. il problema è che fintanto che ci guida uno zoppo noi zoppicheremo.
lo zoppo sarebbe gavazzi? le squadre che ha fatto gavazzi di italiani giovani e promettenti che hanno mantenuto le promesse negli anni le hanno fatte davvero in pochi.
forse si é dimenticato come si fa. A volte si diventa zoppi strada facendo.
Si, ma fra noi e i gallesi ci sta una cultura completamente diversa di mezzo.
come al solito si cerca di tappare i buchi nel modo più sbrigativo e semplice…..senza un minimo di visione al futuro……invece di importare isolani di 17-18 anni che vanno cmq sgrezzati allenati e disciplinati tatticamente…..( da chi poi????)…….si importassero tecnici stranieri che sappiano formare sia generazioni di ragazzi sia nuovi allenatori….
credo che Gavazzi si sia fissato a copiare quello che sta accadendo in Francia con molti isolani che entrano negli espoirs di squadre del Top14……senza considerare le critiche che vengono fatte a questo sistema dagli stessi transalpini e senza considerare che forse non è il metodo giusto visto che i bleus hanno un bel pò di problemi……
Machete quoto tutto, partendo dalla fine vero si copia l’applicazione che i clubs hanno dato al progetto Jiff federale cosa di cui la FFR per prima non e’ proprio soddisfatta di come si stia mettendo.
Si continua poi ad evitare di risolvere il problema della formazione giovanile vera, si continua ad evitare di voler guardare a cosa si insegna e come si insegna, si continua a non mettere mano alla formazione dei tecnici o “formatori” giovanili, si continua poi cosi’ a guardare solo alla cima del movimento fottendosene alla grande del resto, solito tentativo di scorciatoia per l’alto livello e basta.
A questo si aggiungano le critiche che si fanno a quei movimenti (in particolare Francese ma anche Inglese) per il poaching selvaggio, ci si accoda a loro e ben poco pe rme contano i discorsi come nell’articolo “Alla fine, senza stare troppo a girarci attorno, se le regole IRB lo consentono perché non farlo?” o quelli che dicono “se lo fanno loro perche’ noi no?”…se il discorso lo si reputa da un punto di vista sportivo eticamente sbagliato non ci si puo’ nascondere dietro a queste scuse.
Fare le cose per bene richiede tempo, fatica e visione chiara (…e non aiuta necessariamente a vincere le elezioni)
sono pieanamente daccordo, penso il modello sia quello JIFF.
volevo solo precisare che questa scelta non ha nulla a che fare con l’eleggibilita’ per la nazionale, nel senso che la regola 8 rimane uguale per tutti.
le due cose sono in teoria slegate, anche se probabilmente le federazione chiedera’ a questi giocatori di rinunciare alla propria nazionale.
non risolve assolutamente il problema formazione, ma le due cose non sono necessariamente alternative. nel senso che in francia se magari il regime JIFF ha molti limiti, di certo la formazione continua a funzionare. di conseguenza, JIFF allitaliana o meno, il sistema educativa va cmq sviluppato.
gsp un attimo guarda che il Jiff non era stato ideato per permettere il poaching selvaggio a cui si assite anzi esattamente il contrario.
Jiff sta per “Jouers issus de filieres de formation” ed alla base dell’idea Jiff c’era la volonta’ di fare in modo che i club professionisti aumentassero il numero di giocatori formati tramite la filiera ricorrendo meno ad importazioni senior, infatti il regolamento prevedeva e prevede che all’anno uno i club avesso X% (mi sembra fosse 40%) di giocatori Jiff nella rosa consentita, con la percentuale che aumenta di anno in anno (mi pare dovrebbe essere 60% ora).
L’applicazione che i club vi hanno dato e’ una deviazione di quello che era il piano originale della FFR e del regolamento Jiff come emanato dalla LNR in seguito…non confondiamo le cose.
La FFR non ha mai e poi mai promosso un progetto per importare giocatori giovani come nelle idee di Gavazzi, e proprio la maniera con cui sta venendo “absuato” dai club il sistema Jiff sta creando non poco malcontento e discussione in Francia.
stefo per certi versi e’ simile all’idea di gavazzi pero’. nel senso che importi giocatori giovani per non importarli maturi, e se la FIR mantiene i criteri di formazione questi rientrerebbero (tipo regole eccellenza l’anno scorso). con il bonus che sale anche la competizione a livello giovanile che non e’ un male se ben gestita (ma potrebbe sempre finire come e’ finita in eccellenza, dove l’uso di stranieri non ha prodotto davvero nulla).
e’ un tentativo di mascherare i problemi? se lo e’, e’ davvero un tentativo stupido, nel senso che la filiera va sviluppata cmq, che ci siano i JIFF italiani o meno.
gsp scusa mai stai facendo enorme confusione su quelli che erano i principi dell’emanaizone del regolamento Jiff.
Ti domando senza vena polemica hai mai letto il regolamento Jiff?
Il regolamento Jiff non era stato creato per importare i giocatori, la ratio della regola sarebbe di avere quote definite di giocatori di formazione francese nei club, questa e’ la ratio. Ovviamente creando la figura del “Jouer issus de filieres de formation” dovevano definire tale figura per cui viene definito Jiff:
Est considéré comme JIFF tout joueur qui remplit l‟un des deux critères ci-dessous :
– avoir passé au moins 3 saisons – consécutives ou non – au sein d‟un centre de formation
agréé par le Ministère des sports d‟un club de rugby, dans le cadre d‟une convention de
formation homologuée et dont le contenu de la formation (scolaire, universitaire ou
professionnelle) a été validée par la Commission formation FFR/LNR pour chacune de ces 3
saisons15.
Ou
– avoir été licencié (et avoir évolué de manière effective) pendant au moins 5 saisons –
consécutives ou non – à la Fédération Française de Rugby à XV (FFR) au plus tard lors de la
dernière saison lors de laquelle le joueur répond à la catégorie d‟âges « Espoirs » prévue par
le Règlement de la FFR16
Il poaching selvaggio e’ una deviazione dei clubs che vista le regola si son detti “quindi se vado e pesco a livello giovanile sono a posto”.
La FFR mai e poi mai aveva in mente di mettere in moto quanto sta succedendo, la FFR mai e poi mai aveva in mente di dire “andate in giro a pescare giocatori di 16-17 anni”.
altra situazione dove farai di tutto per non ammettere una cosa evidente, perche’ non condividi come sara’ usata?
Ogni giocatore che per tre anni non consecutivi sta in un centro di formazione diventa JIFF, indipendentemente dalla nazionalita’. In italia lo diventano dopo due anni. possiamo discutere sul 2 o 3, ma e’ lo stesso. e non e’ neanche una novita’ assoluta in italia.
certo c’e’ la differenza che li’ il poaching lo fanno le squadre qui la federazione. ma il passaggio alla nazionale non e’ per niente automatico, in teoria (dipende dalle clausole) uno potrebbe benissimo essere jiff italiano e giocare per un’altra nazionale.
se poi ti riferisci alla regola del 60/40, capisco quello che vuoi dire, che jiff senza 60/40 ha poco senso. pero’ gia’ nella scorsa eccellenza il criterio della formazione era estremamente importante per fare le squadre, piu’ che l’eleggibilita’.
che se prendi i ragazzi in eta’ di accademia e poi riduci gli import maturi (se intendi stranieri) mi sembra abbastanza logico anche quello.
aggiungo lo fa la nazionale e non le squadre perche’ le squadre non hanno la forza economica per farlo, ma di certo sono giocatori di cui possono disporre quando finiscono l’accademia.
e non torniamo sulla formazione perche’ di quello abbiamo gia’ parlato e va sviluppato con o senza questi giocatori.
gsp quello dove secondo em non ci capiamo e’ la ratio originale della regola non l’effetto della regola.
La FFR non ha mai avuto nelle sue intenzioni quello di importare giocatori in eta’ giovanile, la regola sui Jiff aveva lo scopodi limitare l’import di stranieri senior e forzare i clubs a investire di piu’ nella formazione costringendoli ad avere una quota fissa di giocatori formati in Francia. Gsp questo puoi girarci intorno se vuoi, puoi tu non volerlo ammetterlo ma e’ un fatto che dovresti conoscere se hai seguito la faccenda fin dall’inizio cioe’ come si e’ arrivati alla regola, i perche’ ed i per come.
La differenza che il poaching lo fanno i club invece che la federazione e’ una differenza enorme, perche’ il poaching non era l’obiettivo della FFR e l’enorme malcontento federale (francese) sull’utilizzo della regola da parte dei club ed enorme discussione al riguardo internamente alla FFR dimostrano questo. La FFR non e’ per nulla contenta della piega che ha preso la cosa in seno ai club ed anche questo e’ un fatto che puoi o meno ammettere.
Non e’ questione di 2 o 3 anni e’ questione di ratio con cui una federazione si muove nel regolamentare, la FFR l’importazione selvaggia non l’ha mai messo come obiettivo.
Non hanno messo discorsi di Nazionalita’ nella regola e certo non avrebbero neanche potuto perche’ sarebbero stati comunque contrari alla Bosman ed alla Kolpak e lo sanno.
Quello che tu non scindi a mio avviso e’ motivazione della FFR ed applicazione dei club, ed e’ questo il problema a mio avviso. Se la Fir facesse una regola sulla formazione ed i club ne abusassero direi la stessa identica cosa, ma qui la Fir invece vuole programmare di suo l’importazione.
allora ci siamo capiti. di certo la FIR e’ piu’ ‘consapevole’ del poaching, che invece in Francia era un effetto collaterale.
la regola della formazione in eccellenza c’era l’anno scorso, ed era molto stringente (vado a memoria solo 5 di formazione non italiana).
che la FIR voglia usare l’importazione e’ verissimo. l’hanno detto chiaramente negli anni Mallet, Munari, Gavazzi. io non lo trovo un problema per se. per me diventa un problema se come detto piu’ volte diventa un modo di mascherare le falle nella formazione. ma, come detto prima, uno deve essere idiota per pensare che un camuffamento del genere possa funzionare.
Son contento che ci siamo capiti.
Purtroppo gsp a me sembra piu’ che voler mascherare (come dici tu sarebbe un tentativo un po’ idiota fatto cosi’) e’ quello di non saper che pesci pigliare e dove iniziare per creare un sistema formativo efficace visto che dovrebbero partire da formare i formatori (chiedo scusa per il gioco di parole) unito alla mancanza di volonta’ di investire in maniera piu’ decisa su questo.
Sul problema del poaching, per me e’ un problema per come lo e’ in Francia ed Inghilterra: impoverimento di talenti in Nazioni che non possono permettersi finanziariamente certe cose…saro’ un disco rotto ma serve un intervento IRB sulle regole che non sono piu’ al passo coi tempi.
gsp si la regola 8 resta ferma quello non puo’ venir cambiato da una federazione singola a suo uso e piacimento.
gsp la formazione in Francia continua ad esserci perchè cmq stai parlando di una nazione rugbysticamente evoluta…che ha una filiera di giocatori tecnicamente quasi allo stesso livello degli AB…..ma anche questa sta cominciando a mostrare crepe…..guarda le ultime JWC….
in più Gavazzi propone di adottare proprio l’aspetto peggiore di quello che sta succedendo con il jiff…..senza parlare minimamente di un piano di sviluppo…..
machete, i risultati della RWC u20 vanno visti secondo me nel lungo periodo, e soprattutto e’ possibile che i risultati u20 non rispecchino i risultati delle nazionali maggiori.
io ad oggi il vivaio francese non lo vedo in crisi, ma vediamo dove sono tra 3 anni. hanno problema apertura, ma secondo me e’ piu’ dovuto allo stile di gioco del campionato che alla qualita’ dei giocatori formati.
quello che cerco di dire e’ che il criterio dei JIFF ed il sistema formativo sono due cose indipendenti e procedono su due binari diversi.
ok ma intanto pensiamo ad un piano di sviluppo dei nostri ragazzi serio…..con allenatori capaci…centri di formazione veri e/o accademie legate alle celtiche……credo si debba puntare prima di tutto su questo…..se poi troviamo il Tuilagi di turno…..interessato a formarsi in Italia…..ben venga….
sono pienamente daccordo.
le zebre l’accademia di fatto ce l’hanno gia’. Treviso non sappiamo se ci sara’ l’anno prox. e cmq il vivaio l’hanno ancora, sto cercando di capire che cambierebbe.
i nuovi centri di formazione stanno prendendo forma e la capillarita’ geografica non sembra male. almeno l’infrastruttura fisica si inizia a vedere, ma e’ da vedere chi saranno gli allenatori.
L’idea di gavazzi di reinserire l’eccellenza nella filiera formativa nei 2/3 anni post accademia funziona.
manca pero’ ancora un progetto formazione allenatori serio e capillare. e molto molto altro.
io quello che ho capito fino ad oggi di gavazzi e’ che non possiamo aspettarci un modo di lavorare che tutti chiameremmo ‘professionale’, nel senso un white paper, seguito da analisi e progetto con nome riconoscibile.
l’uomo e’ piu’ adatto a soluzioni per certi versi estremamente pratiche. il modo di lavorare cosi’ non mi piace, ed ha lo svantaggio che se gli succede qualcosa non sapremo mai che ha in mente.
pero’ quello ‘professionale’ non e’ l’unico modo di lavorare e come sempre lo giudicheremo dai risultati.
e che il piano di sviluppo (e sono daccordo con te) va fatto cmq indipendentemente dai JIFF.
Link all’articolo del Nero?
http://www.ilneroilrugby.it/2013/07/23/i-vorrei-ma-non-posso-del-consiglio-federale/
“..se nel breve periodo vogliamo avere una nuova infornata di giocatori fisicamente già formati – che di stazza fisica soprattutto si parla – ..”. Cioè: dopo anni e anni di illuminata politica del “se non son grossi non li prendiamo”, andiamo a prenderli downunder con la piroga e la bilancia. E’ un bel passo avanti, il prossimo passiamo direttamente all’eugenetica de noantri, e proviamo a fa’ trombà in atmosfera modificata Trudy con Gambadilegno. Peccato non averci pensato ai tempi di Aldo Fabrizi ed Ave Ninchi, che almeno erano intelligenti.
mal, da quello che sapevo il progetto statura si applicava solo a 2′ e 3′ linea inizialmente, e non era certo l’unico modo di entrare in accademia. ma non sono sicuro sia stato allargato ad altri ruoli nel corso degli anni. tu ne sai di piu’? davvero, non e’ una domanda polemica, solo per capirne di piu’.
Fammi capire tu, invece: secondo te era una roba intelligente già per una leva nazionale di seconde e terze? Uno di 14 anni forte come un tuono e alto 1 e 79 dici che non potrà mai diventare McCaw e invece suo cugino tonto ma ch’è 1 e 85 visto ch’è biondo lo pigliamo e ci facciamo JPR II? Dici che prima di questa roba da nobbbel in seconda impostavi i puffi? Mah
Mal, io ti facevo una domanda seria.
A, se tutti i giocatori, da 1 a 15 devono essere per forza 1.85 è un conto.
B, se solo seconde e terze devono esserle è un altro Conto.
C, se è solo una via di ingresso all’accademia ma non l’unica (altrimenti non è chiaro come ci arriva favaro) È ancora diverso.
Le critiche che fai tu si possono anche applicare a route 66.
gsp la Route 66 e’ stato un “progetto” parallelo all’Accademia non mette dei vincoli fisici per entrare in Accademia o per giocare a rugby…era una serie di open day per giocatore di una certa altezza anche non di rugby a tutti i livelli non specifici per l’entrata nell’Accademia Leinster.
Ok, per una volta non hai risposto a una domanda solo con una domanda: per te era una buona idea e soldi ben spesi. Per me era una stronzata da apprendisti franchestàin, ma junior. Poi non mi riferivo in specifico al solo progetto da nobbbel, ma all’abitudine accademica di ignorare se uno sa giocare a rugby o no rispetto alla cubatura. Su route 66, ti ha risposto Stefo.
Mal, io non penso che il progetto in se (progetto statura) sia costato nulla. Ma chiedo per capirne di piu’. Se diventa solo uno dei possibili canali d’ammissione per me ci può anche stare.
Stefo, da quello che ho capito io il progetto statura era simile. Nell’accademia l’1.85 non era necessario tnatevvero che c’e entrato favaro. L’1.85 era solo per entrare nel progetto ed essere seguito in modo diverso, e solo per seconde e terze. A pensarci forse l’errore sta proprio nella soglia troppo bassa.
È che sembrano molti interpretare il progetto statura come unico modo per entrare in academia, ma non mi sembra sia cosí. Di certo non lo era ad inizio accademia. Ma cercavo conferme se le cose fossero cambiate.
aahahah grande malpens
Non entro nel dettaglio delle equiparazioni perché sarebbe un discorso troppo lungo e con troppe verginelle (perché la fir no e i club si? Gli stranieri arruolabili in nazionale non sono stati prodotti in principio dal club, come mai adesso ci si lamenta però si contribuisce a creare questa situazione?) ma voglio soffermarmi sui tecnici, basterebbe sostituire quelli che non hanno ottenuto risultati con altri anche italiani più capaci perché le risorse le abbiamo (un esempio possiamo definirlo l’aver messo uno staff italiano alle zebre, la prima volta ad alti livelli dove tra l’altro sono state messe due persone competenti che hanno ottenuto risultati, oltre naturalmente a gente come Troiani che solo chi l’ha conosciuto sa come lavora) solo che bisogna lasciare il posto vita natural durante a qualcuno totalmente incompetente. Gavazzi ha detto che si è trovato contratti firmati fino al 2015/16 e di aver le mani legate, gli crediamo e speriamo che cambi qualche cosa in futuro anche se ci vorrà tempo. Ultima cosa non mi piace l’atteggiamento dei club verso le accademie zonali, non capisco bene il concetto per cui se la mia società viene scelta il progetto è valido mentre se vengono scelti i miei cugini è il solito magna magna, dunque vogliamo progredire seguendo un progetto tecnico ma molti allenatori lo snobbano senza averlo nemmeno letto proclamandosi i veri esperti in italia (magari allenatori che hanno supervisioni dal minirugby alla prima squadra e allenano la ruck o i calci sia in prima squadra che bambini di 8 anni…), poi vogliamo le accademie sullo stile francese ma se si fa tirrenia e altre 3 zonali non va bene e si vogliono quelle presso i club, se arriva gavazzi e istituisce una marea di centri federali e accademie zonali anche in zone con qualche difficoltà a mantenere i talenti /Benevento o catania ad sempio) ecco che non va bene… alla fine non penso di sbagliare di molto quando dico che molte società vogliono solo i soldi federali per farci nulla e niente di più, ogni cosa che viene fatta non va bene, si chiede di proporre e non si propone (oppure cambiando discorso per rendere l’idea si firma un documento per fare il campionato a 11 e poi si critica la scelta), non si fa nulla per migliorarsi, non si fa nulla per aumentare la base e per vendere il prodotto (una stupidata, perché non si invitano le scuole alle partite di eccellenza? Il neofita non sa che il livello è basso, bisogna farlo divertire il neofita creando qualcosa), però in coppa a prendere l’assegno e farsi il viaggio all’estero lo si vuole ugualmente…
Allora Gavazzi, vista la brutta esperienza, avra’ sicuramente messo a statuto che un presidente non puo’ firmare contratti con collaboratori che superiono la data di scadenza della presidenza, vero?
ma cosi’ e’ la morte della programmazione. e negli ultimi due anni che facciamo? non possiamo neanche tenerci quelli che hanno dimostrato di saper fare bene.
qualcuno sa che fine abbia fatto il progetto apertura con Martens ?
e’ come il gatto di schroedinger. e vivo e morto allo stesso tempo racchiuso nella mente di Gavazzi. nessuno puo’ sapere finche’ non gli si apre la testa.
Andiamo a cercare gente da travestire da italiani perchè al posto di avere 50 campi di rugby in provincia di milano ne abbiamo forse 10 e ripeto forse.
facciamoli giocare a rugby i nostri giovani, qui c’è da passare da sport minore a sport di buon sviluppo, è questo che manca poi ovviamente ben venuti i bravi allenatori dall’estero.
Sono d’accordo .
Che a norma di regolamente sia permessa, che lo facciano anche gli altri ecc. ecc. a me non interessa. Le norme sul tesseramento di stranieri minorenni (e dico stranieri minorenni presi da fuori, non residenti in Italia da anni) dovrebbero essere copiate dal calcio, che ha provveduto a rendere più difficile la “pesca sportiva”.
Ti credo, hanno messo il calcio a mezzogiorno della domenica per impedire ai tifosi di andare alla gara domenicale…
si aprono 32 centri di formazione u16,8/9 (*) zonali u18,
(*) u20 parma circa 1.000 ragazzi italiani costo del circo ?
adesso la stessa f.i.r. vuole tesserare ragazzi stranieri io vorrei sapere
cosa frulla nel cervello di questi signori.
I SOLDI STANZIATELI PER TECNICI STRANIERI PREPARATI AI RAGAZZI CI PENSERANNO I GENITORI ITALIANI.
MICA SIAMO DIVERSI DAGLI ALTRI NOI.
x ultimo progetto statura e’ una emerita cazzata,sono 6/7 anni che sono state aperte (*) non si vede uno straccio di risultato e’ ora che qualcuno prenda la decisione di chiudere questo carrrrrozzzzzoooonnnneeeeeeeeeeeee.
quoto al 1000×1000
sei fantastico!!!
Ti dai ragione da solo? Oppure hai sbagliato post su cui rispondere?
@gsp ha detto bene,Gavazzi ha fatto buone squadre nel passato,ma non se non sai come,e’ meglio che non tocchi quel tasto che ha fatto incazzare tutte le società al tempo.Gavazzi non ha una alcuna visione dello sviluppo del rugby moderno e allora ripesca meccanismi sbrigativi,attivi già 10 anni fa in Italia.Ha inoltre tanta,troppa fretta di dimostrare qualcosa di eclatante,perché dopo aver vinto le votazioni per un pelo,ed aver perso un 30% del potenziale Dondiano,sapendo che non vincerà le prox ime dopo tutte le cagate che sta’ facendo,insieme e con gli stessi uomini che hanno bloccato e rovinato il rugby negli ultimi 10 anni,compreso quel burocrate di Ascione che a seconda del vento devia le sue “competenze”.Questa baracca e’ scassata e mi auguro spariscano dalla circolazione,alla svelta,altro che JIFF.Ryan e Vunisa in nazionale secondo Gavazzi,mi vien da star male.
Per come la penso io bisogna regolamentare a livello mondiale questa cosa e io proporrei direttamemte il passaporto per giocare con la nazionale detto questo non nascondiamoci dietro un dito anche gli altri lo fanno per cui non stiamo a fare le verginelle
I vari visser maitland volete dirmi che son scozzesi puro sangue? Liebenberg era francese? Ricordo che all’epoca di gatland in galles aveva fatto arrivare tre quattro sudafricani di seconda fascia per poi equipararli (ora mi sfugge il nome), i giocatori che giocano per samoa non sarebbe più giusto chiamarli all blacks in blu? Che sia moralmente sbagliato andarli a prenderle dalle piroghe siamo tutti daccordo, ma il problema va preso a monte
Ps fanno tutto sto casino e poi ci lasciamo sfuggire “laquilano” cocagi (mi pare si scriva così) dopo due anni di permanenza in italia, si vede che non aveva sponsor importanti
Kat io non sono un fan delle equiparazioni, le renderei più difficili. Detto questo un conto è equiparare uno come Botes, un adulto fatto e finito, un altro è andare a prendere ragazzini. In quest’ultimo caso siamo veramente ai limiti del colonialismo e dello sfruttamento.
appunto ma io ricordo appunto dei sudafricani finiti in galles proprio con il solo scopo di portarli con la maglia dei dragoni e mi pare avessero 18 anni quando se ne sono andati
Rabbi se leggi il mio post io darei la maglia della nazionale solo ed esclusivamente in presenza di un passaporto per cui ancora più selettivo, comunque mi son reso conto che potrebbe sembrare che avessi scritto che “dato che lo fanno gli altri allora lo facciamo anche noi”, invece si dovrebbe intervenire perchè non avvenga ne in italia ne a livello mondiale
Sono d’accordo con entrambi, io innalzerei subito, a 5 anni consecutivi di permanenza, la regola degli equiparati. Poi spazzerei via, se fossi la IRB, tutte le varie Jiff e progetti FIR: andare a prendere, magari per un pezzo di pane, dei ragazzi dal Pacifico mi sembra una vera e propria porcheria che, oltretutto, rischia di falsare i veri valori in campo delle nazionali (e forse li sta già in parte falsando). Andrei perfino oltre, facendo pagare una sorta di “tassa di solidarietà” alle Federazioni Rugby più ricche (tipo Francia, Inghilterra, Italia, ecc.), dirotterei anche una parte di diritti Tv e sponsor e utilizzerei quei soldi per favorire lo sviluppo in Paesi promettenti, ma economicamente svantaggiati. Uno dei maggiori obiettivi del passaggio al professionismo era quello di far uscire il rugby dalla nicchia delle nazioni anglofile (+ la Francia)? Bene, allora che si mettano in atto tutti gli strumenti possibili per favorire l’allargamento della competitività tra nazioni. I club sono una cosa, le Nazionali un’altra.
Ho capito il tuo ragionamento. D’altra parte sono regole IRB e non italiane. Io intanto iniziere col rendere ineleggibile chi abbia vestito la maglia delle nazionali giovanili, già sarebbe un passo avanti.
importare giovani, importare vecchi, altezze minime, cubature minime e massime…ma cominciare invece ad esportare tecnici italiani verso paesi che abbiano dimostrato sul campo di saper lavorare sui giovani per “formare dei formatori” parrebbe stupido?
Certo, anche quella sarebbe una via da percorrere: organizzare e/o partecipare a seminari in Italia e all’estero per i nostri tecnici. Ancora meglio, la FIR dovrebbe cercare di accordarsi con federazioni estere per far affiancare, per un’intera stagione, alcuni allenatori agli staff tecnici stranieri. Nel basket anni 70 e 80 quasi ogni estate qualche prestigioso allenatore USA (di NBA o di College) veniva da noi per incontri e workshop.