Futuri d’Australia: Deans ormai ct a tempo, White e McKenzie in corsa

La sostituzione del ct della nazionale wallabies è solo una questione di tempo. Due i principali candidati

Ora speriamo che Deans se ne vada, firmato David Campese. Così il monumento del rugby australiano (e mondiale) ha affidato a Twitter i suoi pensieri. Nulla di nuovo sotto il sole, ma il pesante ko inflitto dai Lions nella terza e decisiva sfida di Sydney alla nazionale australiana ha ovviamente ridato forza ai tanti critici di Robbie Deans, ct wallaby con contratto in scadenza a fine anno.
Deans non è mai stato molto amato in Australia, “colpa” del suo essere neozelandese e di non aver saputo tradurre in un gioco spettacolare l’enorme potenziale di quel movimento. Dal punto di vista dei risultati l’unica vera pecca della sua gestione – di non poco conto – è stato il Mondiale 2011, per il resto è stato un saliscendi di risultati con il picco della vittoria nel Tri-Nations 2011, trionfo che mancava all’Australia da dieci anni. Al ct viene contestata anche una gestione troppo rigida del gruppo. Poteva fare di più? Sicuramente, ma va pure detto che ha avuto a che fare in questi anni con una Nuova Zelanda forte e cinica come pochissime altre nella storia del rugby (la più forte e la più cinica?). E spesso si è dovuto confrontare con una serie impressionante di infortuni. Insomma, Deans ha sicuramente delle colpe, ma l’impressione è che si trovi a pagare anche incertezze e titubanze che sono quelle di un movimento che è un po’ a metà del guado.

 

Subito a caldo nella notte di Sydney ha precisato che il suo futuro non dipende da lui: “La decisione verrà presa da altri – ha detto il ct in conferenza stampa – Ovviamente non sono né eccitato né soddisfatto da quanto successo stasera ma questo non cambia le possibilità e le potenzialità del gruppo. Per il Rugby Championship sono molto fiducioso”.
Deans incassa anche il sostegno del capitano James Horwill e del gruppo: “Il coach è lui, ha un contratto ed è l’allenatore. Un grande allenatore. E poi non è il momento di parlare di queste cose, cinque minuti dopo la fine di una partita così importante…”.
Non è difficile prevedere che nelle prossime settimane il futuro della panchina della nazionale sarà uno dei temi più dibattuti in Australia. L’impressione è che il tempo di Deans nel ruolo di ct sia finito e che da definire sia il con chi e il quando sostituirlo. Per quanto riguarda la seconda domanda anche dentro la ARU non manca la fazione che vorrebbe giubilarlo immediatamente, ma sarebbe una scelta poco lungimirante con il Rugby Championship alle porte. E il mese di test-match autunnali è attaccato a quel torneo. Il buon senso vorrebbe una sostituzione a fine anno: Jake White e Ewen McKenzie sono i nomi più gettonati. E Deans potrebbe comunque rimanere in Australia, con Brumbies e Rebels che potrebbero averlo come head coach, i primi in caso di passaggio di White alla panchina della nazionale.

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