Giancarlo Dondi un anno dopo l’addio, una intervista a 360°

Giugno 2012, l’annuncio che non si sarebbe più ricandidato alla guida della FIR. Oggi parla con noi di quei giorni, di Gavazzi, Zebre, soldi, movimento. E di Vittorio Munari

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Gianangelo 5 Giugno 2013, 08:45

    Di sicuro l’antagonismo fra Dondi e Munari non è stato creato ad arte, c’è ed è evidente.
    In 16 anni di cose giuste ne son state fatte ma negli ultimi 4, Celtic a parte, io vedo solo errori di valutazione dettati dall’arroganza.
    Su Gajan sono d’accordo, la gestine della rosa a disposizione non ha funzionato, troppi cambi di formazione e a volte giocatori schierati non pronti per la categoria.

    • gsp 5 Giugno 2013, 13:14

      il dualismo c’era, e’ vero che dondi e’ arrogante e negli ultimi 4 anni ha perso completamente la bussola, e si e’ affidato a persone poche capaci. ha fatto troppo il politico e non ha voluto prendere decisioni scomode (ma nella altre federazioni ci pensa il CEO, non il presidente) ed e’ vero che con Munari e’ facilissimo scontrarsi.

      ma e’ stato anche inflazionato ad arte. come quando dondi disse che se la nazionale perde e treviso vince qualcosa non funziona. ed una schiera di commentatori volle leggere che doveva perdere anche treviso. si cerca di mettere il pepe su ogni dichiarazioe del presidente, ma lo e’ anche oggi con Gavazzi.

      invece per me gajan ha fatto bene a fare la rotazione. abbiamo visto molti giocatori, molti hanno dimostrato bene, e soprattutto il livello di gioco della squadra e’ stato costante. poi qualcuno fara’ la battuta che costante nel senso di negativo, ed invece la squadra senza amalgama prende 20/30 punti, e le zebre invece hanno contenuto e di molto. ma e’ la franchigia di sviluppo, se e’ tale, che deve funzionare cosi’.

  2. Rabbidaniel 5 Giugno 2013, 14:39

    Gajan partendo da zero ha fatto bene, è un tecnico capace e credo che se avesse potuto lavorare un altro anno sarebbe stato positivo.
    Dondi ha innegabilmente avuto una funzione politica importante, però non può “cascare dal pero” e dire che non si aspettava che alcuni vagoni del treno rimanessero indietro. I limiti della federazione nazionalecentrica erano evidenti a tutti da tempo, mi pare. L’arroganza di Dondi è stata palese, non ha ascoltato le voci critiche e si è circondato di personaggi di dubbia compentenza. Le “cordate” che cita sappiamo tutti che erano di una lealtà comprato con palloni e che sfruttava inimicizie e rivalità.

  3. cassina 5 Giugno 2013, 15:15

    Aiutatemi a capire la coerenza di quest’uomo
    “Però sapevamo sarebbe stata dura, alla fine – nel complesso e con qualche eccezione – si tratta di un gruppo di dilettanti che si è dovuto vestire da professionista”.

    “In tutto questo si fa un gran parlare di terza franchigia…
    Beh, l’idea di una squadra al centro-sud l’avevamo in testa anche noi.”

    Quindi Dondi ha contribuito a creare un sistema rugby italia che produce dei “dilettanti” da travestire da professionisti e poi vista la base dalla quale partire ….. ma si!!! andiamo avanti anche una terza franchigia!!!!

    se i nostri ragazzi delle Zebre sono dei travestiti da professionisti la colpa è sua e di chi ha gestito la FIR

  4. malpensante 5 Giugno 2013, 15:32

    Com’è noto a me il lavoro di Gajan non è piaciuto, ma avrei confermato lo staff almeno per un secondo anno. L’ennesimo cambiamento, per di più totale e con tecnici non abituati né alla Celtic né al rugby pro, mi sembra una sciocchezza. D’altra parte il difetto è nel manico: che senso ha una squadra “di formazione”? Forse l’unico è alla fine avere comunque l’alibi del minutaggio. Nel merito, ho visto una squadra totalmente priva di schemi difensivi, per di più con giocatori portati in proprio a una scarsa disciplina tattica e purtroppo anche tecnica. La combattività (e non sempre e non in tutti) non organizzata porta alla corrida e a perdere di vista l’obbiettivo principale del turnover, con la conseguenza di rimanere sempre in campo aperto, sempre sotto pressione, sempre in ritardo e in troppi sul punto d’incontro. Da qui una fallosità irritante che fa giocare male anche gli avversari. Nel casino, una giocata nemmeno troppo brillante in soprannumero e ti puniscono, ti rimandano sempre indietro a pedatone, ti fanno nero dalla piazzola. La scarsa qualità in attacco viene da sé, con giocate sempre lente e a difesa schierata, mai in contrattacco e in gioco rotto. Scusate la lunghezza ma, se non avessi argomentato, gsp poi mi cazzia risalendo agli Aironi e all’araba fenice. 🙂 Quanto a Dondi, detta proprio da lui, “lavorarci assieme sia molto difficile” è una battuta spaziale.

    • Rabbidaniel 5 Giugno 2013, 16:00

      Su molte cose hai ragione, ma mi chiedo quanto meglio si sarebbe potuto fare. Alcuni aspetti di indisciplina sono risultati costanti ed evidenti, ma se hai uno come Bergamauro che contribuisce ad alzare le statistiche di falli e di cartellini c’è poco da fare. E dovrebbe essere una delle chiocce. Su Cavinato ho tante perplessità, Casellato lo conosco meglio ed è un tecnico valido, con pochissima esperienza internazionale però. Il mix tra i due potrebbe essere veramente difficile. Ma alla fine hai ragione tu, il difetto sta nel manico.

    • gsp 5 Giugno 2013, 16:18

      no mal dai, non dire cosi’, si discute… 🙂

      se non sbaglio le zebre non sono state la squadra peggiore ne’ in attacco, ne’ in difesa in termini di punti.

      @rabbi, vero quello che dici sull’indisciplina, ed un problema c’e’. pero’ nei cartellini di mauro molti sono ‘di squadra’.

      • gsp 5 Giugno 2013, 16:33

        mete, piu’ che punti.

      • malpensante 5 Giugno 2013, 16:38

        🙂 ma non ne faccio una questione di pallottoliere, è che le partite diventano noiose come un vinile a fine giri su un vecchio giradischi e ci si perdono dentro tutti. Ma l’alibi del minutaggio deve funzionare anche per Gajan, che Dondi si svegli ora e lo contesti è abbastanza grottesco. Anche se sono un figlio non del tutto suo, il leader maximo era lui, con la sua arroganza ormai declinante in presunzione. Locomotiva e vagoni, lui era macchinista, capotreno e bigliettaio.

        • gsp 5 Giugno 2013, 17:22

          @mal, faccio un paio di considerazioni. pur essendo la stessa squadra, le zebre che aveva in mente dondi non sono le stesse che ha in mente gavazzi e quindi i programmi sono gia’ cambiati in corso d’opera.

          sulla questione della locomotiva e’ evidente che non c’ha capito molto. ma almeno non ha perso il treno ed i soldi annessi. oggettivamente collegare i vagoni e’ molto complesso. poi se i vagoni e’ la formazione e’ un problema cmq complessissimo che lui ha fallito, ma cmq possibile guardandosi intorno e stando a guardare, cn meno arroganza.

          se invece i vagoni sono l’eccellenza, io penso che quella fosse un collegamento impossibile. gli do la colpa di non averlo detto apertamente, a differenza di gavazzi che almeno ha detto che l’eccellenza sta bene cosi’, non ci si puo’ far altro.

          scusami sono un geek del vinile, il disco Sgt. pepper dei beatles non finisce, ma continua a suonare all’infinito. che vuoi fa, la psichedelia…

          • malpensante 5 Giugno 2013, 18:52

            La mia non era una considerazione di merito, ma di principio e di stile. Se hai passato anni a fare (o a farti credere, o a crederti) Napoleone, non è che puoi fare il pensionato che commenta i lavori in corso. Alcune uscite sono davvero sgradevoli, tipo quella su Gajan o sui dilettanti che si sono “dovuti” vestire da pro. Quella su Parma, di una ipocrisia incommentabile. Quella sul presidente tuttologo, patetica. Poi c’è Paolo, bravissimo.

          • Stefo 5 Giugno 2013, 19:47

            Trovo i tentativi di rivalutare Dondi abbastanza grotteschi. Non ha sbagliato solo gli ultimi 4 anni , forse cis i dimentica che e stato a capo del movimento per 16 anni…ha sbagliato e parecchio almeno in entrambi gli ultimi 2 mandati che vuol dire meta’ del tempo in cui e’ stato al timone. Senza dubbio nei suoi primi mandati ha fatto cose positive ed importanti e questo nessuno lo puo’ negare.

            Anche il “si e’ affidato a persone poco capaci” beh ma cos’e’ la colpa non e’ sua?Le ha scelte lui quelle persone e nonostante i danni e gli errori che stavano facendo non le ha non solo mai cambiate ma neanche messe in discussione anzi le ha tenute saldamente al loro posto (ed alcuni stanno venendo confermati anche oggi).
            Puo’ aver preso un abbaglio inizialmente si dira’ ma se li ha sempre confermati e mai messi in discussione vuol dire che gli andavano bene cosi’ ed allora la responsabilita’ diventa molto pesante!
            Il discorso della locomotiva poi…non ha mai fatto veramente nulla per far si che il resto del convoglio si agganciasse alla locomotiva, ha continuato e sempre piu’ puntato sulla locomotiva perche’ portava visibilita’ e soldi (che senza dubbio erano importanti) e perche’ davano importanza politica a lui per primo soprattutto a livello internazionale, ma ha compeltamente ignorato i problemi interni che diventavano sempre piu’ grossi nel resto del movimento portando ad una completa spaccatura ed il rugby a due velocita’ che e’ di fatto e’ una delle sue eredita’.
            Su Gajan poi anche non concordo, l’ho detto diverse volte in passato e non lo dico oggi, Gajan ha fatto l’unica cosa sensata che poteva fare con la rosa a disposizione, provare tutti e dare un minutaggio decente a piu; giocatori poteva in modo da capire chi poteva e chi non poteva stare a certi livelli, questo era la cosa che poteva fare al primo anno con una rosa tirata su in quella maniera…gli eventuali sviluppi si sarebbero dovuti vedere questa stagione dove con idee piu; chiare su chi era in rosa e potendo muoversi sul mercato con piu’ tempo avrebbe potuto fare qualcosa di diverso.

          • gsp 5 Giugno 2013, 21:56

            Stefo, tu hai voluto interpretarla come giustificazione, ma per me è una colpa piena e totale che si sia affidato a gente incompetente e che non se ne sia liberato.

            Come per me è colpa totale che non abbia cercato di imparare da come funziona la formazione altrove.

            Dove cavolo leggi i tentativi di rivalutare? Il lavoro sulle casse invece della FIR e del profilo della nazionale è stato eccellente.

          • Stefo 5 Giugno 2013, 22:04

            Gsp allora ho frainteso e chiedo scusa ma mi sembrava si minimuzzasse la scelta e continya conferma di gente che faceva piu’ danni che altro.
            Il lavoro sulle casse vogliamo peri’ contare che in generale il rugby e’ cresciuro esponenzialmente dal ’95 in poi e che gran parte dell’aumento e’ dovuto da una torta diventata enorme?No perche’ diciamo le cose come sranno l’Italia prendevuna fetta della torta in cui i soldi che porta sono molto ma molto pochi rispetto agli altri

          • Stefo 5 Giugno 2013, 22:15

            Spiego perche’ sono sicuro che verra’ frainteso volontariamente o meno quello che voglio dire.
            Se l’aumento delle entrate fir e’ dovuto che 15 anni fa si prendeva 1 su una torta del valore 10 ed oggi si prende 10 da una torta del valore 100 in realta’ non c’e’ nessun merito la % della fetta e’ rimasta la stessa e’ la torta che e’ piu’ grossa…diverso e’ se prendi 20 sulla torta che vale 100. Questo bisognerebbe andare ben a guardare prima di dire dare dei meriti che potrebbero non esserci. Internamente in Italia dove il rugby non l’ha fatto crescere dal CONI non mi pare si possa dire che la % della torta sia cresciuta cosi’ tanto rispetto ad altri sport; a livello europeo di club diminuira’ con la riforma della ERC e non penso sarebbe giusto nel caso dire che e’ colpa di Gavazzi ma penso che la situazione sia figlia di quanto fatto fino ad ora con la ERC. Altrove i diritti ti 6N e campionati hanno sempre concorrenza con quindi crescita del prezzo dei diritti stessi mentre stando alle notizie date oggi questo non sta avvenendo neanche per il 6N in Italia.

            Poi va beh ci sono gli 80mila di San Siro e dell’Olimpico grandi risultati senza dubbio dietro cui nascondere tutto e raccontare che si e’ lavorato alla grande.

          • gsp 6 Giugno 2013, 00:18

            stefo, e’ verissimo e non si puo’ negare che i ricavi del rugby internazionale sono esplosi ed a dondi sono caduti addosso. pero’ lo e’ anche perche’ Dondi, ma anche chi c’era prima di lui hanno agganciato il treno giusto, politicamente c’ha anche saputo fare.

            il fatto di essere entrati definitivamente nel tier 1, anche se da ultimi, e’ cmq una cosa positiva. a non tanto per il campo in se, ma perche’ hanno deciso di voler fare grande il rugby in italia e l’italia nel rugby. il come e’ stato il problema.

            poi ho scritto piu’ volte che e’ un crimine aver fatto tutti quei soldi senza saper creare un’infrastruttura. pero’ prima devi trovarle quelle risorse e lui secondo me c’ha saputo fare. e secondo me non ha saputo spenderle.

            permettimi di dire una cosa pero’. il risultato strabiliante non sono gli 80000 contro nz (ripetuti piu’ volte pero’), ma l’olimpico tutto esaurito contro la scozia. cosa impensabile anche solo 3 anni fa.

            ache la quantita’ di pubblicita’ e marchi di profilo piu’ alto che i gioctori di rugby fanno e’ cresciuto di molto negli ultimi anni, di pari passo con la visibilita’ della nazionale. poi se si vuol dire che ha fatto solo la nazionale e basta io sono quasi del tutto daccordo.

          • Stefo 6 Giugno 2013, 00:46

            gsp sicuramente politicamente ci hanno saputo fare sfruttando bene il contesto di crescita del rugby in generale.

            Concordo meno che senza i soldi non si poteva fare un certo lavoro e l’esempio e’ la “solita” Argentina che non credo neanche oggi abbia un budget simile a quello della Fir e neanche l’ha avuto negli ultimi 10-15 anni (se non altro perche’ soldi del 6N l’Italia li vede da 13 anni). Ma hanno lavorato in maniera opposta, hanno lavorato tanto sulla base e la formazione, hanno continuato a sviluppare una loro scuola ed un movimento interno che ha continuato a sfornare ottimi giocatori che poi venivano (e continuano a venire al momento) in Europa quando il sistema argentino non li poteva/puo’ piu’ sostenere finanziariamente, e si sono guadagnati a poco a poco i “lustrini” della RC con intoiti annessi. Nelle prime 3 partite di RC lo scorso anno con avversari di richiamo come Boks, Wallabies e AB hanno fatto due vlte 40mila ed una volta 53mila spettatori…probabilmente capienza massima per gli stadi dove hanno giocato ma ben lontani dagli 80mila…ma chi sta messo meglio come movimento?
            Per primo penso che Dondi sia stato un abile politico internazionale pero’ ci si trova con un attico che si tiene in piedi su 4 tronchi di legno…altrove hanno costruito le fondamenta bene e solide e si son costruiti con calma l’attico…l’aver pensato solo alla Nazionale e lasciato la base e lo sviluppo allo sbando e’ una colpa gravissima.

          • gsp 6 Giugno 2013, 01:21

            Stefo è evidente che stanno meglio gli argentini. Però a me non sembra che noi abbiamo consapevolmente scelto di fare in modo diverso da loro. Il problema è sempre il solito, loro avevano un sistema produttivo e noi no.

            Loro hanno una infrastruttura che magari va avanti con poco, noi invece abbiamo da costruirla e costa molto secondo me. I soldi c’erano ma sono stati spesi male.

            Negli ultimi anni ed accelerando negli ultimi 2 anni la capacitá produttiva è migliorata come num e qualita’. Abbiamo rinforzato il livello subito sotto la nazionale, benino per me le accademie, ma al di sotto di quello dubito sia cambiato granchè. L’infrastruttura club rimane l’anello debole e damnatio memoriae di dondi.

          • Stefo 6 Giugno 2013, 01:43

            gsp invece io penso che consapevolmente si e’ puntato tutto sull’alto livello su avere una Nazionale che gioca in tornei importanti e si son cercati risultati a quel livello con troppa fretta e poco realismo (non dimentichiamo che almeno negli ultimi 2 mondiali non passare ai quarti era ritenuto fallimento da parte delle “istituzioni”…nel 2003 non ricordo se l’obiettivo minimo fossero i quarti ma mi pare di no)….probabilmente si sperava in un trickle-down effect che avrebbe stimolato la crescita della base cosa che nello sport non e’ dimostrato che funzioni se non nel brevissimo periodo.

            Opinione personalissima: il passaggio al professionismo ha colto impreparati ed “ha dato alla testa”, si e’ cercato di avere tutto e subito, si e’ voluto sedersi al tavolo “dei grandi” quando non si era pronti investendo tutto sull’alto livello (e non sempre bene) pensando che il resto lo si poteva fare dopo.

            Personalmente non reputo neanche che la “produttivita’” sia cosi’ migliorata, i risultati U20 non danno grandi segnali ed il fatto che i giocatori italiani siano almeno 2 anni (se non piu’) indietro rispetto ai coetanei di altri paesi mi fa avere questa personale opinione . L’Italia e’ in grado di proporre solo una formazione competitiva a livello Pro12, non ha la “produzione” per farne due (e figuriamoci una terza che Dondi rivendica come un’idea “che avevamo in testa anche noi”)…io sti gran miglioramenti non li vedo, vedo un negozio in cui e’ stata allestita una bella vetrina ma dietro quella vetrina ha poco.

          • gsp 6 Giugno 2013, 10:46

            Stefo, non penso sia solo questione di disinteresse per tutto ciò che stava sotto la nazionale. È anche problema di sapere che fare, e lui ha sbagliato nell’approccio strategico e nella scelta degli uomini.

            Però, l’ho scritto prima, bisogna essere Chiari . se si parla di filiera è un conto, se invece si parla di rugby domestico invece c’era poco da fare, siamo onesti.

            Su due squadre competitive sono il risultato della sua approssimazione ed approccio strategico. Ma come produzione, se ci fosse stata continuitá la seconda squadra italiana sarebbe strata competitiva in bassa celtic secondo me.

            Il problema delle under è enorme, ma la maturazione piú lenta c’è. Giudicherei la produzione sul lungo periodo invece che esclusivamente sulle nazionali.

          • Stefo 6 Giugno 2013, 11:06

            gsp ma e’ quello che faccio valutare sul lungo periodo e valuto sul almeno gli ultimi 10 anni…se ci fosse stata una filiera come si deva e ci fosse stata una produzione come si deve non si sarebbe arrivati al Pro12 con abbastanza giocatori di livello solo per una squadra, se si fosse lavorato come si doveva si avrebbe una Under di ben altro livello, se si fosse lavorato come si doveva l’Eccellenza non sarebbe stata all’epoca ed oggi al livello mediocre a cui e’…il putno e’ questo che per ani si e’ continuato su una strada che non stava portando da nessuna parte ed i frutti sono questi.
            Scusa cosa vuol dire “se ci fosse stata continuita’”?E’ come dire se si fosse lavorato seriamente sulla formazione…non e’ stato fatto questo e’ il problema.

            Non ho poi parlato di disinteresse, ho parlato di puntare tutto sull’alto livello pensando probabilmente sarebbe partito un trickle-down effect che avrebbe beneficiato il resto del movimento (teoria che sembrerebbe anche sensata la alla prova empirica non ha mai funzionato) ma che consciamente si sia puntato sull’alto livello e basta ne sono personalmente convinto, e’ stata una decisione presa consciamente e ripetuta per 16 anni, quella era la via che era stata scelta ed e’ molto difficile dire che non e’ cosi’ visto come e dove si e’ negli anni costantemente investito ed ancora piu’ palese se si considerano i campanelli d’allarme in questi 16 anni ci sono stati, sono anche stati suonati da qualcuno questi campanelli d’allarme ma son sempre stati ignorati con l’arroganza che trasuda anche da questa intervista.
            Sul domestic, ovviamente con le scelte fatta non si poteva fare nulla, ma ricordiamoci anche di come alla prima possibilita’ si e’ fatta cadere la Lire…che magari non avrebbe portato a nulla e sarebbe forse fallita ugualmente come progetto ma di sicuro non si e’ fatto nulla per evitare che crollasse e sostenerla politicamente prima che economicamente.

        • gsp 6 Giugno 2013, 11:21

          stefo, ho capito che tu vuoi giudicare sui 10 anni, pero’ le accademie ci sono da 5 anni, la celtic da tre. per valutare come i cambiamenti degli ultimi anni funzionano i 10 anni non ce l’hai e quindi non puoi farlo. Dondi s’e’ tolto dalle palle, e’ tempo di valutare bene le cose che funzionano e quelle che non funzionano.

          certo puoi giudicare i risultati rispetto ai pari eta’ nel tier 1 e qualche tier 2 e li e’ imbarazzante. ma il lungo periodo non e’ quello.

          se ‘ci fosse stata continuita’ significa che se avessi avuto una squadra per 3 anni oggi avresti una seconda squadra italiana che se la gioca con le altre di bassa classifica. e’ colpa anche di dondi? certo. ma non e’ necessariamente risultato ed evidenza della produzione di giocatori come l’avevi messa tu. sono due cose diverse.

          • Stefo 6 Giugno 2013, 11:33

            gsp vero che le accademie sono relativamente nuove come la CL questo sono d’accordo ma di nuovo questi sono investimenti sull’alto livello e basta, forse il nuovo sistema accademie puo’ essere visto come un passo in avanti ma Dondi di Accademia ne ha messa su una di fatto, Accademia d’elite.
            Sul fatto che con 3 anni di lavoro la seconda franchigia sarebbe piu’ competitiva non sono cosi’ convinto, i giocatori sono quelli, il numero di giocatori di qualita’ quelli.
            Nel lungo periodo invece sara’ quella la cartina di tornasole, si riducera’ il gap in termini di numeri di giocatori validi e capacita’ di arrivare a produrre giocatori validi gia’ in eta’ giovanile?
            Il mio discorso sui 10 anni e’ su come e dove si e’ investito e gli investimenti sono stati univoci nell’elite.

          • gsp 6 Giugno 2013, 11:51

            sono daccordo che sono solo sull’alto livello e l’ho scritto ieri. funziona la nazionale, la celtic al 75%, ed un pochino l’alta formazione. il resto soffre moltissimo e dondi ha colpe importanti.

            sui giocatori capaci in eta’ giovanile per me questa storia che i nostri maturano piu’ tardi non ha un fondamento scientifico ed io fatico a trovare una spiegazione logica. pero’ se lo dicono tutti gli addetti, incluso Munari, io un po’ la prendo seriamente come valutazione, anche se non riesco a condividerla.

            sulla seconda squadra competitiva invece io ne sono abbastanza convinto. lo erano quasi gli aironi al secondo anno, sarebbe mancato poco e le zebre hanno fatto vedere prospettive importanti l’anno sorso, vediamo come procedono. ma ne abbiamo parlato, l’instabilita’ nei primi anni celtic capita. il passaggio da aironi a franchigia federale l’ho condiviso, molto meno il cambio di guida dopo un anno.

          • Stefo 6 Giugno 2013, 12:14

            gsp se non vieni allenato propriamente in eta’ giovanile ed arrivi ad un certo livello con un livello di skill inadeguato sei in ritardo…e’ molto semplice ed il problema e’ quello ci sono giocatori che arrivano all’alto livello con skill non paragonabili a quelle dei pari eta’ altrove. Se la formazione e’ fatta propriamente arrivi mediamente prima che se la formazione e’ fatta male.

            Sulla Celtic, se l’attuale presidente per primo dice che le Zebre le vede come development squad credo sia abbastanza chiaro quale sia il loro livello, ed a me va anche bene che Gavazzi le veda cosi’ perche’ vuol dire guardare alla realta’ della situazione (meno logico dire questo e fantasticare di una terza franchigia…con che giocatori la farebbe oggi…sarebbe la development squad della development squad?). Poi se per competitiva nei bassi livelli della CL vuol dire partire puntando a vincerne 3-4 possiamo anche essere d’accordo ma appunto e’ un livello basso che non cambia che non ci sono giocatori per avere due squadre da meta’ classifica almeno, da 7-8 vittorie ciascuna (meta’ classifica, 7-8 vittorie non PO, passaggio ai quarti in HC o obiettivi enormi).

          • gsp 6 Giugno 2013, 12:49

            io l’ho detto prima. per me competitiva significa squadra di bassa celtic, la vedo competitiva nel senso che si giochi l’ultimo posto. concordo con te che non hai i giocatori per fare due squadre da mezza classifica. pero’ rimane che queste sono tutte valutazioni da fare sul medio periodo per capire davvero come funziona. perche’ c’e’ anche una learning curve per gli allenatori, societa’ e dirigenti Benetton inclusa.

            per me una squadra al 6/7 posto ed una che non arriva ultima e’ un risultato ottimale dopo 4 anni (anche se ormai e’ tardi), soprattutto pensando da dove si partiva.

            che non imparino le skills prima e’ verissimo e forse il problema e’ quello. pero’ se diventano giocatori competenti anche piu’ tardi,e se qualita’ e quantita’ sono sufficienti (tipo cuthbert), anche in modo non ortodosso a me sta bene. ci sono piu’ modi di fare le cose, basta farle con giudizio e con un disegno.

            diventa un modo di colmare il gap a modo nostro, nel frattempo che la filiera si affina. non e’ ideale perche’ significa che il sistema di base non funziona, ma almeno inizia a funzionare il sistema d’elite. un passo avanti, ma non una scusa per risolvere il problema alla base.

            Pero’ io noto un abbassamento dell’eta’ di giocatori in Pro12 di buona competenza.

          • gsp 6 Giugno 2013, 12:52

            Pero’ anche sulle accademie. non succede neanche nei contesti piu’ evoluti che un progetto del genere parta e funzioni immediatamente, figurati dove s’e’ fatto per prendere qualche solo in piu’ IRB. I primi anni delle accademie sono stati davvero fatti ad capocchiam, i meccanismi si sono affinati dopo. vediamo…

          • Stefo 6 Giugno 2013, 13:00

            Non capisco l’esempio di Cuthbert…

          • gsp 6 Giugno 2013, 13:50

            Giocatore arrivato tardi al rugby, qualche fondamentale incerto, ma che compensa con altre qualita’ ed il cui valore è indiscutibile.

          • Stefo 6 Giugno 2013, 14:18

            Cuthbert arrivato tardi?Ha giocato rugby a XV per tutto il suo periodo a school level, e’ passato per il Sevens, a 21 anni e’ arrivato in NAzionale a XV ed a 23 nei Lions…forse ti confondi con qualcunaltro.
            Sui fondamentali onestamente non lo reputo molto incerto.

          • gsp 6 Giugno 2013, 16:55

            ha iniziato a giocare propriamente a rugby intorno ai 15/16 anni. prima faceva atletica. Non penso proprio di confondermi con qualcun’altro.

          • Stefo 6 Giugno 2013, 17:07

            gsp 15/16 stai parlando di school rugby di quando si fa formazione vera e propria non credo si possa parlare di uno che e’ arrivato tardi al rugby…

          • Stefo 6 Giugno 2013, 17:30

            Non dimentichiamo poi gsp che in molti casi nel mondi anglisassone si parla di ragazzi che praticano piu’ di uno sport…Jearney praticava gaa e rugby fini ai 16 anni anche lui con gaa primo spirt na praticava anche rugby, cuthbert praticava entrambi muovendosi poi sul rugby come primary sport dopo ma non e’ che fino a 16 non avesse praticato lo sport

          • Stefo 6 Giugno 2013, 17:41

            Gsp 15-16 anni sono anni formativi ancora, tardi e’ uno come Isles (il primi che mi viene in mente su due piedi) che fini a 22 annu non ha praticato minimamente lo sport ed e’ un talent transfer

          • gsp 6 Giugno 2013, 17:43

            Stefo, ‘ho sentito piu’ volte alle telecronache su BBC e bbcw. te l’ho scritto, spiegato, postato il link dalla pagina ufficiale della WRU. non so che altro aggiungere.

          • Stefo 6 Giugno 2013, 18:06

            gsp ma ho capito ma dico che a 15-16 anni stai ancora facendo school rugby e quindi formazione…sara’ ben diverso da Isles o no?Per me 15-16 anni non e’ un arrivo eccessivamente tardivo

      • Rabbidaniel 5 Giugno 2013, 19:46

        In alcuni casi è vero che Bergamauro si è preso cartellini di squadra, in tanti altri no, contando anche tutte le volte in cui è stato graziato da distrazioni arbitrali (ricordo un orrido speartackle su BOD non punito), poi ripeto, i senatori dovrebbero dare l’esempio ai giovani in squadra.

  5. Maurizio 5 Giugno 2013, 19:44

    La gestione della rosa e le formazioni complete di rotazione sono state imposte a Gajan dalla fir, troppo comoda adesso criticare ma caro Giancarlo, le persone a cui hai dato fiducia hanno imposto questo… A scanso di equivoci diciamo che non è Brunel uno degli impositori

  6. mezeena10 5 Giugno 2013, 20:28

    complimenti per le domande ficcanti a paolo!
    su munari: “ho sempre pensato che lavorarci assieme sia molto difficile”..magari provare no??? però enorme stima..mah!
    segni di demenza senile piuttosto evidenti direi!

  7. ginomonza 6 Giugno 2013, 07:25

    dopo 16 anni si lamenta che non ci siano tecnici Italiani rd arbitri italiani internazionali? come sempre il pesce puzza dalla testa.
    A parte l’arroganza è proprio TONTI

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