Nel Tinello tra nuove mischie, allenatori da venire e gente che va

Il solito ricchissimo appuntamento che tocca mille argomenti: minirugby, le due facce del Benetton, dichiarazioni presidenziali e altro ancora

COMMENTI DEI LETTORI
  1. lupo 10 Maggio 2013, 08:20

    min 3:40 della seconda parte. l’attimo di silenzio, il “chi è che l’ha detto?”…e la spiega successiva. GRANDE VITTORIO

  2. jazztrain 10 Maggio 2013, 08:23

    Mi è piaciuta l’ultima parte quando ha affrontato il tema della costruzione del rugby italiano che “deve attingere all’estero ma che deve avere una propria identità”. Giustissimo quello che ha detto.

  3. crosby 10 Maggio 2013, 08:57

    Munari e’ il più grande conoscitore di rugby in Italia.
    Dove ha lavorato, ha fatto sempre bene.
    Munari dovrebbe essere a capo della C.T.F., altro che Ascione che l’unica esperienza di club l’ha avuta allenando la Partenope in serie B.

  4. eridano 10 Maggio 2013, 09:00

    Ho capito male io o ha detto che “le Zebre hanno un DS datato”?

  5. Giovanni 10 Maggio 2013, 09:31

    Si avverte il tono di rammarico su Benvenuti. D’altra parte qualcosa si era intuito già durante alcuni interventi invernali: si aspettava un salto di qualità, plausibile dato il talento del ragazzo, nelle ultime due stagioni, che invece non c’è stato. L’avventura all’estero potrebbe essere l’occasione giusta per migliorare davvero.

  6. M. 10 Maggio 2013, 09:50

    Quindi il mercato in entrata di Tv sarà solo di… 1 giocatore? Forse nemmeno straniero? Chi prendono un pilone e basta? O il famoso 10/15 di rincalzo?

  7. Stefo 10 Maggio 2013, 10:43

    Quoto ogni singola parola di Munari sulla mischia e le nuove regole!
    Per il resto bellissimo sentire un dirigente del livello ed esperienza di Munari provare quei sentimenti che nelle volte che ha parlato ultimamente di Benvenuti sono stati palesi.

    • gsp 10 Maggio 2013, 12:49

      È un pó un rapporto padre figlio. Ma anche una reazione normale per una persona conscienziosa e scrupolosa come munari. L’ha anche quasi detto, è normale sentire i problemi di benvenuti un po’ come suo fallimento, anche se gran parte della colpa è del giocatore. Lo disse anche ancelotti a riguardo di pato.

      La differenza è che ancelotti sapeva che il suo stampo funziona, per munari invece il bilancio su quel tipo di giocatore è ancora in fase di sviluppo. Va via benvenuti ma anche Garcia per me è stato un errore.

      Perchè benvenuti ha dovuto cambiare aria? Provo a semplificare al Max. Benvenuti non e’ un pugile ed il rugby di oggi è la boxe. Ed il gioco della Benetton non gli si addice. Però visto che il gioco funziona, allora è lui il corpo estraneo.

  8. mimi 10 Maggio 2013, 11:50

    molto scaltro e competente come al solito.ma non ho capito su dingo!

    • Rich 10 Maggio 2013, 12:12

      Ha detto che avrebbero potuto tagliarlo e trovare qualcun altro ma visto quello che ha dato a Treviso hanno fatto scegliere a lui, che evidentemente ha deciso di rinnovare per un anno.

      • lukek27 10 Maggio 2013, 15:23

        E’ bello vedere che esistono ancora bandiere sportive. Sono cose che creano legame e storia sportiva.

  9. Rabbidaniel 10 Maggio 2013, 14:18

    GRANDE GRANDE GRANDE Munari (se c’è bisogno di sottolinearlo). “Cosa vuol dire scuola francese?”. Nel mio piccolo lo dico da anni e a quelli che mi “spiegavano” la nostra predisposizione a un “rugby latino” chiedevo, senza avere una risposta, a cosa corrispondesse tecnicamente l’espressione rugby latino.

    • Giovanni 11 Maggio 2013, 11:58

      Beh è vero che esistono correnti di pensiero varie nel rugby francese (penso alla differenza tra lo stile di Parigi e quello di Perpignan, per esempio), però ci sono tratti distintivi che differenziano gli stili di gioco. Sono anni che si sottolinea il modo di giocare dell’emisfero sud, al confronto con quello del nord. Un altro esempio sono i Pumas e la loro capacità di far giocare sottoritmo gli avversari più forti (proprio la Francia li ha sofferti molto negli ultimi anni).

      • Rabbidaniel 11 Maggio 2013, 13:52

        Se dici emisfero sud vs. emisfero nord posso essere d’accordo, per tutta una serie di fattori evidenti. Il punto è che da anni ce la meniamo col fatto che siamo più adatti al rugby “latino” ecc. ecc. La squadra che ottiene migliori risultati in Italia (nazionale esclusa) è Treviso che è allenata da un sudafricano. Per me Brunel fa bene perché è un allenatore preparato e sa sfruttare le caratteristiche dei propri giocatori, non perché sia francese. Mallett ha fatto un grossissimo lavoro nella disciplina difensiva e ha creato una base di crescita. Ora ci sono due francesi in finale di HC, ma imbottite di stranieri di primo livello. Si tratta del trionfo della “scuola latina”? Sono queste categorie farlocche che dovrebbero andare in pensione.

  10. nuelma 10 Maggio 2013, 19:30

    Sicuramente competente in quello che dice Munari. Mi e piaciuto molto quando ha parlato della mischia chiusa e ha come ha risposto circa l’ infortunio di Paul…segno di grande rispetto umano prima di tutto. Non concordo quando parla di didattica dicendo che non esiste e che non e’ seria
    Penso che lui non concordi con quanto la federazione propone (e credo proprio che uno come lui sa che cosa propone la fir attualmente) e ci puo’ stare. Quello che non capisco e’ perché non escono da parecchi anni a questa parte giocatori dal settore giovanile di tv buoni per la rosa della prima squadra visto che adotteranno una metodologia didattica diversa (almeno penso e spero sia così…).

  11. carlo s 12 Maggio 2013, 22:16

    il buon dan peterson guru del basket dice che nelle squadre vincenti (e il benetton lo e’) devi inserire uno o al massimo due elementi ogni anno. Nel basket il roaster e’ piu limitato tuttavia credo che anche a TV almeno due giocatori nuovi quest’anno debbano inserirli per mantenersi al livello attuale.

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