Graham Henry fa ancora il Pumas. Ma non in panchina

Mi avete chiamato in causa e con piacere intervengo. Premetto che sono relativamete “giovane”, seguo il rugby dal 2000, giusto in tempo per il primo 6N e per assaporare lo scudetto della Rugby Roma (che, essendo allora un ragazzino, ricordo come un sogno e tuttora rimane una delle esperienze ovali più belle che abbia mai vissuto), quindi non posso ricordarmi di Alex Wyllie.
Ho fatto però le dovute ricerche: AW è stato consulente tecnico dei Pumas dal 1995 al 1999 ed è stato anche allenatore in seconda della nazionale argentina. Quando Mendez si è dimesso poco prima della RWC 1999 è stato lui a giudare i Pumas ai mondiali e, finita la competizione iridata, ha lasciato il posto a Loffreda.
Sul fatto che non vogliono nessun allenatore straniero che li alleni c’è solo da ammirarli, e in merito riporto un commento che avevo scritto qualche tempo fa sugli argentini:
“Prendiamo da esempio gli argentini. Hanno piani di sviluppo molto seri sui giovani, club semiprofessionistici che sfornano talenti che vanno in nazionale e si affiancano ai grandi nomi che giocano in Europa (ditemi voi quanti ragazzi dall’Eccellenza abbiamo avuto in azzurro dai TM di Novembre: 0!!!), rappresentative nazionali o provinciali che mantengono in attività molti talenti d’interesse nazionale (al di là dei Pumas, ci sono i Jaguars, il Pampas XV, le selezioni provinciali che fanno il campionato in Marzo…), ma soprattutto si avvalgono di molte consulenze tecniche straniere per crescere, cioè non vogliono nessuno straniero che li alleni, ma vogliono però essere aiutati ad emergere a casa loro, semplicemente ammirevoli (l’anno scorso lessi che lo staff dei Chiefs era andato a fare seminari e a dare un contributo tecnico presso i vari club de la URBA…ma vi rendete conto? da noi chi viene?)…sicuramente siamo distanti anni luce dalla cultura rugbystica che hanno gli argentini, anche perchè solo lì c’è questo modo di vivere il CLUB che è un pò atipico rispetto al resto del mondo, però i progressi di crescita che loro stanno facendo (con campionati semiprofessionistici ben strutturati e con club forti che per livello sono decisamente superiori alla nostra Eccellenza) noi, almeno per adesso, ce li sognamo!”

Kat, certo che non mi dispiacerebbe vedere sir GH sulla panchina dei Pumas…ciò che ammiro degli argentini è la loro determinazione nel volere un allenatore di casa propria affiancato da grandi consulenti tecnci esteri…ovviamente se uno è bravo non si guarda al luogo dove è nato, ma non penso che il prossimo head coach dell’Argentina sarà straniero…per loro è anche un gran motivo d’orgoglio avere un coach argentino, d’altronde sia Loffreda che Phelan non hanno mica fatto male, anzi ci è scappato pure un terzo posto ai mondiali del 2007…Loffreda e Phelan sono uomini di club (anzi proprio di club opposti, l’uno del SIC l’altro del CASI) che prima di allenare la nazionale maggiore hanno allenato proprio i club in cui sono cresciuti, sono persone che hanno ben radicata la cultura del rugby argentino, e i loro giocatori, così come tutti i tifosi, penso siano stati profondamente appagati nell’averli avuti…se adesso venisse un allenatore da fuori, senza esagerare, magari potrebbe venir visto proprio come un “estraneo”, perchè non viene dalla secolare e rigida tradizione argentina degli uomini di CLUB, e questo potrebbe creare qualche problema di amalgama con il gruppo…quello argentino è un sistema chiuso, ma profondamente radicato e, in termini selettivi, riesce a produrre giocatori e allenatori di gran livello, per questo sarà difficile vedere un allenatore “non argentino”, e, fin dalla notte dei tempi, nessuno straniero ha mai allenato i Pumas, salvo Wyllie alla RWC 1999 per motivi di necessità, semmai ci sono stati stranieri nello staff tecnico, che però è diverso…
Quanto ai giocatori, hai perfettamente ragione che gli “indigeni” sono una netta minoranza rispetto agli “europei”, ma l’esempio lampante della riuscita del sistema argentino è Farias-Cabello, pedina inamovibile del pack dei Pumas, che può giocare seconda o flanker, e milita nel Torneo del Noroeste con il Tucuman Rugby Club…per non parlare di tutti quelli che vengono dai club e che spesso vengono messi anche nel XV titolare, come Senatore (GER di Rosario), Postiglioni (La Plata), Landajo (CASI), Leonardi (che fino a qualche mese fa giocava nel SIC e ora sta facendo l’esperienza in Sud Africa con gli Eastern Province Kings e in Super Rugby con i Southern Kings), De La Vega (CUBA) che ha fatto i TM di Novembre e altri…è pur vero che magari questi atleti il club lo vedono poco tra preparazioni per la nazionale, partite con i Jaguars o ritiro di quasi tre mesi in Sud Africa con il Pampas XV per la Vodacom Cup, però quando non hanno questi grandi impegni giocano e danno l’anima per il club…la cosa particolare è vedere sul campo questi “giganti” europei (c’è pure qualcuno che gioca in Europa, ma non a grandi livelli, come Leguizamon che gioca in ProD2 con il Lyon, assieme all’ “orco”) affiancati da forti giocatori, che però vengono da club locali che sono quasi sconosciuti al grande pubblico…quando mai nella nostra nazionale vediamo avvicendarsi giocatori di Pro12 ed Eccellenza? Lo scorso tour nelle Americhe Brunel aveva portato 5/6 giocatori dall’Eccellenza, ma già dai TM di Novembre non se ne è visto più nessuno…
Quanto ai campionati pro, è vero quello che dici, ma il fatto che questo per loro sia il quarto anno di Vodacom Cup (che hanno pure vinto nel 2011!) è già un motivo di crescita…certo, la Vodacom non è la Currie, ma è sempre un torneo di spessore e gli altleti che non sono convocati per un match di Super Rugby vanno comunque a rinforzare le province, quindi è un torneo sperimentale fino ad un certo punto…e poi in Argentina si gioca anche il campionato provinciale (ogni provincia raccoglie i migliori atleti dei club che afferiscono alla union rispettiva), che si esaurisce in poco tempo, ma è un torneo di spessore e le migliori province argentine posso essere paragonate per livello anche ai team di Pro12…e poi di sicuro una franchigia argentina entrerà nel Super Rugby dopo la RWC 2015…