Parte il “Progetto al piede” del Comitato Regionale Veneto. Che affida il ruolo di insegnante a un monumento del rugby italiano
Formare i calciatori: il Veneto ci prova. Con Bettarello per prof
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Ho l’impressione che nel Comitato (non piu’ Inter)Regionale Veneto sia cambiato qualcosina… speriamo che continui!
bettarello garanzia! un maestro!!!
giusto e saggio affidarsi alla piu grande apertura italiana di tutti i tempi!
che bella iniziativa !!! il grande Bettarello non si spingerebbe anche in Lombardia, magari solamente a Milano ?
Non e’ 100% chiaro (a me) se si parla di piazzati oppure di gioco al piede oppure di entrambi.
penso sia tutto l’ insieme! vero che per i piazzati puoi fare allenamenti specifici e magari un piazzatore puoi anche costruirlo (personalmente non condivido e prenderei sempre un calciatore “naturale”)..il gioco tattico lo apprendi giocando e facendo esperienza..le situazioni di gioco sono difficilmente ricostruibili perche son troppi i fattori da prendere in considerazione, compreso quello emotivo..è l’annoso problema di ricreare in allenamento le dinamiche di gioco, tenere alta la tensione e la concentrazione, “allenare alla gara”!
buongiorno,a me questa notizia mi fa solo ridere. come si fa a dire se un ragazzo e capace di calciare o no? se guardiamo nelle società chi parte pilone muore pilone ecc…ecc… non c’è nessun allenatore che insegni a tutti i giocatori a calciare. rimane il fatto che per me tutti i giocatori dovrebbero saper calciare, ma questa è un altra storia.
Beh gino non è che tutti i calciatori sanno calciare di natura perfettamente. È chiaro ci vuole una certa predisposizione però si tratta di allenamenti su allenamenti assai meticolosi (wilkinson docet). Mi pare ovvio che non tutti i ragazzi diventeranno dei super piazzatori però qualcuno buono si trova di sicuro
1) Lei scrive: “se guardiamo nelle società chi parte pilone muore pilone ecc…ecc…”
La mia esperienza e’ completamente diversa, magari si tratta di diverse societa’ con diversi modi di fare. Non pensi che la sua esperienza sia per forza quella di tutti.
2) SE legge, c’e’ scritto che le sessioni sono aperte agli allenatori,oltre a tre giocatori per squadra, coinvolgendo 5/6 squadre per sessione, che fanno 15/18 giocatori. Penso che coinvolgerne di piu’ in una sola sessione sarebbe stato controproduttivo, per cui si demanda agli allenatori di “sceglierne” tre per squadra e INOLTRE si invitano gli allenatori, di modo che si puo’ fare un lavoro piu’ specifico con un gruppo di ragazzi e gli allenatori poi potranno estendere i numeri ulteriormente nelle loro societa’.
3) Su una cosa le do ragione: anche a me questa iniziativa fa sorridere, ma perche’ sono contentino.
gino lasciati rispondere da un quasi omonimo.
secondo te non si vede fin dall’inizio se uno ha predisposizione per calciare o no ( quello che il mio amico di penna mezeena saggiamente chiama calciatore naturale).
E sempre seguendo mezeena chi meglio di un campione in quel ruolo può insegnare la tattica?
personalmente ho provato ad insegnare a castro come calciare ma era un dramma: se la faceva addosso ( la palla) 😉 🙂
bando agli scherzi mi sembra una ottima idea
guarda la cosa che un po mi ha sempre meravigliato è che si allenino poco e niente i calciatori..il lavoro di allenamento e perfezionamento è demandato quasi esclusivamente agli stessi giocatori (ora tiro io l’acqua al mio mulino, ogni squadra dovrebbe avere in staff l’allenatore dei calci, un po come avviene in tutti i paesi rugbysticamente evoluti!)..girando un po per i campi di periferia e delle giovanili, quasi solo delle gran voci ed improperi su chi si azzarda a calciare il pallone! non parlo solo di piazzare ai pali!
in NZ tutti i trequarti sanno calciare, indifferentemente dal 9 al 15! tutti calciano da piccoli, compresi quelli che faranno parte del pack..si allenano le situazioni di gioco fin dalla tenera età, ma non con esercizi ultraspecifici, semplicemente giocando!
probabilmente avete ragione voi perchè non mi sono espresso bene.volevo dire: se non insegni hai ragazzi a calciare partendo dalle giovanili non potrai mai sapere dove possono essere certe potenzialità. ovvio che chi c’è l’ha come dote naturale si vede e bisogna farlo crescere, ma ci sono pure certi ragazzi che se gli insegni magari possono fare di meglio.Hullalla ho letto molto bene l’articolo ed è per questo che ho dei forti dubbi,i tre giocatori per squadra saranno quelli che hanno un calcio naturale e magari ci potrebbero essere potenzialità maggiori in altri giocatori che però…quello che realmente voglio dire è che non succeda la stessa cosa (vedi accademie) di tutti questi favoritismi. in realtà mi sono stancato a vedere certe cose e certe ingiustizie che di sicuro non fanno bene al Rugby.Hullalla io la ringrazio per aver usato la particella pronominale Lei ma se mi da del tu sono più felice.
Caro Gino, il lavoro specialistico sul calcio Bettarello NON puo’ farlo con 1500 giocatori per volta, ma con 15 (se vogliamo che li segua semi-decentemente). Chi deve scegliere questi 15?
In questo caso la scelta e’ demandata alle societa’ (ovvero tutto il contrario del sistema accademie, o no?).
Per compensare a questa limitazione “naturale” di Bettarello (che puo’ fare “solo” sessioni con 15/18 giocatori), agli allenamenti sono invitati anche tutti gli allenatori delle loro squadre, di modo che poi loro potranno replicare quel lavoro nelle loro rispettive squadre.
Se aspettiamo che Bettarello faccia una settimana per ogni societa’ del Veneto, campa cavallo… perche’ per fortuna ci sono parecchie societa’ in questa regione.
Il malumore verso certe pratiche di selezione Federale lo condivido, ma non mi sembra che sia questo il caso. Sbagliero’…
@hulla, ma guarda che anche la selezione nei club e’ un problema. anche nei club mancano allenatori capaci di riconoscere ed allenare, soprattutto i playmaker.
e soprattutto bocciarli prematuramente senza lasciarli esprimere..c’è anche chi si evolve piu tardi rispetto ad altri
Difatti gli allenatori sono ammessi al corso di Bettarello – da qualche parte bisognera’ pur cominciare o no?
oh si!!! e direi finalmente si muove qualcosa e non solo a chiacchiere!
Bettarello è un patrimonio del rugby italiano, giusto che sia “sfruttato” il più possibile.
ottima iniziativa, sarebbe ideale se fosse meno estemporanea.
mio avviso pero’ il problema dei calciatori e solo 40% del problema. perche’ quello con attenzione e magari con l’aiuto del calcio si puo’ risolvere.
il problema e’ la formazione dei playmaker, per quello il progetto merthens spero copra chiaramente anche quello.
Il problema dei playmaker si risolve facendo giocare più squadre , facendo giocare più partite , e giocando più partite impegnative possibili grazie a campionati a struttura meritocratica – insomma, facendo il contrario degli ultimi 3 anni di politica nelle giovanili.
i playmaker – MM e MA li puoi allenare ed istruire, ma senza il campo e la battaglia resta solo teoria.
Ottimo il recupero di Bettarello (e lo dice un Padovano!) erano diversi anni che aveva offerto la sua disponibilità senza alcuna risposta …si inizia a vedere qualcosa di nuovo a livello CRV!
giorgio, giocare aiuta, ma mancano competenze quasi totali nella formazione. non mancano solo nelle giovanili, mancano in eccellenza ed anche in celtic.
io penso che manchi proprio l’abitudine e competenza ad instrruirli. so che e’ una affermazione forte e me ne dispiace, ma visto che non se ne sono visti nell’era del professionismo, e’ evidente che c’e’ un problema molto serio. la FIR fino ad oggi non e’ riuscita a trovare una soluzione e non ha aiutato i club a trovarla.
ma hai ragione gsp..non è un caso che i grandi giocatori del passato pre era pro, sian stati tirati su da grandi maestri..non sto qui a far l’elenco dei francesi soprattutto, ma anche gallesi neozelandesi etc che si son succeduti, ma anche qualche grande italiano molto appassionato!
è Il problema gsp!
Io ho imparato a tirare i calci piazzati guardando appunto Stefano Betarello alla TV.
Guardavo le partite del Rovigo che davano in una emittente locale; lo guardavo mentre formava la piazzola, appogiava il pallone sulla stessa, la postura del corpo e delle spalle mentre si posizionava per la rincorsa e l’angolazione della stessa in funzione della posizione del calcio rispetto a quella della porta; poi andavo in campo e provavo e riprovavo finchè sono riuscito. Nessuno all’epoca mi poteva insegnare a calciare in porta e non potevo neanche copiare dal calciatore della prima squadra perchè calciava di punta!!!!
Una volta ho letto che il segreto di Stefano Bettarello per affinare la sensibilità del piede è calciare con una pallina da tennis. Il 1° luglio 1983, al “Varsity Stadium” di Toronto stabilì il record mondiale, (non riconosciuto), segnando ben 29 punti, (quel giorno l’Italia batté il Canada per 37-9), realizzando: una meta, due trasformazioni, due drop e cinque calci di punizione.
Magari ai miei tempi ci fosse stato un insegnante di questo livello!
Invidio moltissimo gli atleti che potranno partecipare alle sue lezioni.
Mi congratulo con il Comitato Regionale Veneto per questo progetto, finalmente anche qui qualcosa è cambiato!
piu che calciare palleggiare con la pallina da tennis aiuta parecchio la sensibilita!
sapevo anch’io di questo particolare, anch’io ho ammirato la classe e l’eleganza di bettarello, lo considero la migliore apertura italiana di tutti i tempi (nonostante dominguez)..se non sbaglio è stato anche il primo italiano invitato nei barbarians..primo italiano a marcare punti per i baabaas con la maglia numero 10!
ci vedo solo cose positive in questo progetto..
eppur qualcosa si muove! 😉
Ottima iniziativa ma… il gioco al piede è decisamente cambiato rispetto ai tempi di Bettarello (tecnicamente e tatticamente).
Non credo sia la persona adatta. Vedremo. C’era la persona giusta (Philippe Doussy) ma l’hanno “mandato” in Sud Africa con i professionisti…
doussy diceva che mirco bergamasco è un buon calciatore..con tutto il rispetto per doussy non son neanche da paragonare!
bettarello comunque segue sempre il rugby, profondo conoscitore del rugby d’oltremanica!
poi uno con quella classe puo insegnare benissimo a stare in campo..vero che i ritmi e i fisici soprattutto son cambiati, ma il gioco quello è!!!
@mez, penso che si riferisse a penalty e conversioni. e secondo me, se si guardano le statistiche, al mondiale per esempio non ha fatto neanche malaccio.
Pero’ anche se hai formato quello che trasforma, manca cmq il gioco tattico, risalire il campo, dare respiro alla squadra.
Secondo me focalizzarsi troppo sui calci ‘da fermo’ spero non tolga attenzione agli altri 2/3 del gioco di apertura (ma non solo apertura e non solo gioco al piede) che sono ancora carenti in generale nel movimento.
si si a penalties e conversioni, appunto!!!
no gsp intendo tutto l’insieme, non solo i piazzati
preciso, si bergamirco pen e conv..
intendo l’insieme nella formazione del giocatore, l’ho scritto piu su quando cito l’esempio dei trequarti in NZ che calciano tutti indifferentemente (non piazzati) 😉
Grande anche Salvan !!