Il nuovo stadio della nazionale francese? Lo fanno gli inglesi

La federazione francese ha affidato alla britannica Populous e Ateliers la costruzione della nuova struttura da 82mila posti

COMMENTI DEI LETTORI
  1. boh 13 Febbraio 2013, 09:55

    “Lo costruiscono”……E’ sempre stato il mio sogno vedere gli architetti all’opera con carriole, betoniere, chiodi e martelli. Ma come si legge poi fra le righe… stì maledetti (architetti) progettano..e dirigono…Paolo, per un momento ho pensato che il mondo finalmente si fosse capovolto. Va beh… sarà per un’altra volta. O forse, per non illudere i polli come me sarebbe utile sostituire “costruiscono” con “progettano”

  2. Rollo 13 Febbraio 2013, 10:04

    Correggerei il titiolo: gli architetti progettano gli edifici, le imprese le costruiscono.

    • DaniS 13 Febbraio 2013, 11:06

      Questa notizia e’ cosi’ interessante che i primi 6 commenti riguardano chi costruisce o progetta uno stadio…
      Fantastico.

      • mistral 13 Febbraio 2013, 12:01

        … e va già di lusso se per par condicio non esce qualcuno a reclamare la pari dignità progettuale tutta italiota degli ingegnieri, dei giometri o dei periti edili… 😉

  3. crosby 13 Febbraio 2013, 10:32

    Quanto siamo distanti dai francesi…ahimè…
    Se la FIR potesse fare lo stesso, magari uno stadio da 40.000-45.000, di sua completa proprietà…
    Ospitare il 6 Nazioni e tutti gli altri test match della Nazionale in una struttura creata per il rugby, con tribune coperte, box, negozi e ristoranti…un sogno impossibile???
    Quando non utilizzato potrebbe essere prestato a concerti o manifestazioni dove la FIR potrebbe anche incassare dei bei canoni di locazione…
    Dal punto di vista finanziario, se la FIR si accollasse un bel mutuo trentennale e ci accostasse il nome di uno sponsor a cui intestare la struttura che versa anch’esso la sua fetta, non credo di parlare di fantascienza…ma siamo in Italia, e forse tutto ciò è giusto rimanga un sogno…

    • gsp 13 Febbraio 2013, 12:38

      Per fortuna. Di questi tempi ed al rugby italiano 200mln andrebbero spesi meglio in altro modo che in uno stadio di pura vanita’.

      Oggi come oggi c’e’ il rischio di comprare un abito costosissimo per un bimbo bimbo di 11 anni.

      • gsp 13 Febbraio 2013, 12:46

        200 ad essere ottimisti, perche’ per farlo funzionare ed essere sostenibile con ristoranti e centri commerciali devi spenderci molto, ma molto di piu’. si guardino i costi dell’Aviva.

  4. Emy 13 Febbraio 2013, 10:42

    In Italia dal 2014 al 2017 serve per avere i permessi dal comune e simili. Poi forse si può parlare di iniziare a costruire. Finchè un giorno non esce un controllo e trova 1.000.000 di irregolarità, ferma tutto e la struttura marcisce prima di essere finita e usata. Se invece va bene e si arriva alla fine della costruzione, ci si guarda in faccia chiedendosi a chi toccava il collaudo degli ascensori e resta tutto chiuso (qui questo sta succedendo con un sottopasso ferroviario ultimato da mesi).
    A parte questo, non so se il CONI permetterebbe alla FIR di avere uno stadio totalmente suo, ma certamente si potrebbe pensare ad una soluzione intermedia: una sorta di 50-50 anche dal punto di vista economico (che poi la questione principale è sempre quella), sia per la costruzione che poi per la gestione. Con ovvia spartizione poi anche dei ricavi.
    E 50-50 nella gestione, che non è uno scherzo: tutti a scuola dalle squadre di football americano o dalle squadre di calcio dove lo stadio di proprietà che rende soldi è una realtà, o anche da qualche lungimirante realtà rugbystica estera.

    • mistral 13 Febbraio 2013, 12:10

      se leggi l’art. 2 dello statuto fir (quello nuovo pre-approvato dal coni) trovi la risposta: la fir può realizzare tranquillamente uno stadio, non ha bisogno di ulteriori permessi coni, se poi lo possa economicamente e finanziariamente fare (o se ne abbia la convenienza) è un altro paio di maniche… il problema principale non è, comunque (a mio parere) l’investimento, ma l’hai già ben individuato: una successiva gestione economicamente sostenibile…

    • gsp 13 Febbraio 2013, 12:38

      E se lo fa il CONI poi ci vuole la pista. e siamo punto e daccapo.

  5. Giovan Battista 13 Febbraio 2013, 12:00

    Beh,,,non credo sia solo un problema burocratico.Quando si decide (anche in Italia)di fare una cosa…(vedi stadio privato juventus )la si fà..!!!
    Il problema è non pensare al futuro,ma purtroppo solo al presente!!!
    Ma questo è uno dei tanti problemi italiani!!!!!

  6. Katmandu 13 Febbraio 2013, 12:13

    Una domanda nel caso in cui va in porto il progetto la nazionale transalpina potrebbe avere delle ripercussioni sul campo?
    Mi spiego meglio quando il galles ha costruito il Millenium la nazionale gallese ha avuto degli anni bui sul campo con poche soddisfazioni perchè la federazione gallese aveva dei problemi economici che si porta ancora oggi e non riusciva a trattenere in patria i migliori e la nazionale si è indebolita
    Quando lo stadio è stato ultimato e ha iniziato a rendere anche la nazionale ha iniziato a rendere
    Daccordo il paragone col galles centra fino a un certo punto perchè i club francesi con la federazione non hanno nulla a che spartire e non perdono occasione per rimarcarlo ma agli atleti viene pagata una diaria per la nazionale al club e se ipoteticamente con un debito di 600 mln € non riescono a pagarla per i migliori?
    Ps che goduria sarebbe vedere ing e architetti con il cappelo di carta in testa con le giacche sporche di calce e le scarpe anti infortunistiche che spostano la cariola 😉

  7. mistral 14 Febbraio 2013, 08:34

    mi pare che la ffr riconosca alle società del top1 una diaria di 500 € al giorno per il giocatore convocato in nazionale maggiore e per gli effettivi giorni di assenza dal club… sono cifre importanti, certo, ma non così significative nell’ambito del bilancio ffr…

    • mistral 14 Febbraio 2013, 08:40

      intendevo naturalmente “top14″… in inghilterra, ma vorrei conferme, la federazione riconosce 200.000 € a giocatore per tutto l’anno alle società… non conosco esattamente il meccanismo, dovrebbe significare comunque per 30 ipotetici selezionati, 6 milioni all’anno complessivi di rimborsi alle società… per la francia credo non si superi il 1,5 milioni…

      • Katmandu 14 Febbraio 2013, 11:49

        @mistral Facendo due conti senza l’oste 500 soldi al giorno (senza contare quello che si da ai giocatori) sarebbe per un ipotesi di 30 convocati una settimana prima della gara (500X30X7) sono 105000 soldi alla settimana per 5 settimane ei sei nazioni più 4 di test invernali più 4/6 di test invernali Fa più di 1.650.000 senza contare premi e balle varie! Ok solo ricchi ma son lo stesso tanti soldini!

  8. mistral 14 Febbraio 2013, 12:08

    non ho fatto il certosino sui conti, concordo con te, non sono noccioline, ma neanche poi cifre stratosferiche (fossero anche 2 ML) nell’ambito di un bilancio di 90 ML di euri… soprattutto per una nazionale che regolarmente si qualifica alle semifinali/finali della RWC e nel torneo raramente finisce oltre il terzo posto (quest’anno escluso, naturalmente 😉 )…

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