Dentro la mischia: tutti i numeri di un’arte

Antonio Raimondi ci conduce per il terzo e ultimo capitolo tra spinte e controspinte. Dati, ricerche, scienze e filosofie

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Stru 24 Gennaio 2013, 15:21

    Non so se Antonio sia d’accordo, ma io sono sempre più convinto che la soluzione alla fine sarà quella di togliere il momento dell’ingaggio.
    ormai è noto che è quello il momento fondamentale della mischia: chi vince l’ingaggio nella maggior parte dei casi ha vinto la mischia, e da questo derivano gli ingaggi anticipati, i ritardi nell’introduzione dei mediani, gli sbilanciamenti nelle posizioni di partenza dei piloni, eccetera.
    qualcuno dirà che così si toglie una parte importante dello spettacolo della mischia, e sono d’accordo, ma magari i più vecchi potrebbero ricordarsi com’erano le mischie in età pre-modiali.. le prime linee si legavano, ed ingaggiavano spesso slegate dalle seconde, che si aggiungevano un po’alla volta, le terze per ultime, quando già i primi 10 uomini erano a contatto, l’arbitro faceva star ferma la mischia, diceva al mediano di introdurre, e, miracolo, non ne crollava una.
    ora, a prescindere dai fisici non professionali e tutto il contorno del rugby d’antan, non c’è scritto da nessuna parte che la mischia debba iniziare con un ingaggio “da centometristi”, è semplicemente un adattamento che è venuto con il tempo, ma che ha creato una marea di problemi.
    L’IRB ha sempre ritenuto prioritaria la sicurezza dei giocatori, anche se questo andava contro lo spettacolo(vedi gli spear tackle, che 10 anni fa erano i placcaggi che la gente applaudiva con più forza, e adesso invece qualificano il giocatore violento).
    credo che una procedura in cui l’ingaggio avvenga solo tra le due prime linee, con i restanti 10 uomini che si aggiungessero in un secondo momento non snaturerebbe le mischie per come le conosciamo: la contesa ci sarebbe e sarebbe equa, il più forte rimarrebbe tale, la spinta ci sarebbe comunque, i piloni potrebbero far valere in ogni caso il loro mestiere, ma allo stesso tempo la fase più pericolosa (1700 chili sono davvero tanti…) sarebbe eliminata.

    • Hullalla 24 Gennaio 2013, 18:19

      Senza entrare nel merito, direi pero’ che chi ha l’introduzione nella maggior parte dei casi ha vinto la mischia…

      • Stru 24 Gennaio 2013, 18:40

        dipende.. ora come ora gli arbitri sono più impegnati a controllare che la mischia non cada piuttosto che a guardare l’introduzione del mediano. ti assicuro che se l’introduzione è dritta la contesa è equa, molto più di quanto non lo sia oggi che i mediani introducono in seconda linea.

        • Hullalla 25 Gennaio 2013, 00:17

          Se l’introduzione FOSSE dritta… ma non lo e’…

  2. william 24 Gennaio 2013, 16:14

    Mi hai tolto le parole di bocca. Volevo scrivere un commento simile ma non avrei saputo far meglio. Certo mi rimane il dubbio che. COme si fa a essere sicuri che i pacchetti non spingano prima che l’arbitro dia il via?

    • Stru 24 Gennaio 2013, 18:40

      ovvio che un minimo di spinta ci deve essere.. il pilone comunq

      • Stru 24 Gennaio 2013, 18:42

        ue vorrà cercare di prendere un vantaggio rispetto all’avversario.. però l’introduzione deve essere fatta con la mischia stabile. sarà compito dell’arbitro sanzionare chi spinge esageratamente prima.

  3. Hullalla 24 Gennaio 2013, 16:19

    Antonio, ci sono dati a disposizione per capire in quale fase ci si fa “piu’ male” durante la mischia?
    Altrimenti e’ difficile capire cosa si deve guardare per migliorarne la sicurezza.
    Da quel che ho visto nella mia (umilissima) esperienza, la situazione forse piu’ rischiosa e’ quando il pilone perde il controllo in fase di spinta (cede), ma i suoi compagni dietro di lui non cedono anche loro. In questo caso ci possono essere compressioni e distorsioni anche pericolose.

    • Antonio Raimondi 24 Gennaio 2013, 16:51

      Rugby Smart, programma dell’IRB, sta fornendo dei buoni strumenti per giocare la mischia in sicurezza (ma non solo). Il momento dell’ingaggio rimane quello più pericoloso.

  4. Stefo 24 Gennaio 2013, 18:53

    E si ritorna sempre al problema fondamentale, l’ingaggio…troppo veloce, troppo “violenta” come fase per permettere di essere stabile uno scontro tra due forze come queste.

    Trasformare il comando “set” in un set effettivo non un engage chiamato in altra maniera, controllo dell’introduzione corretta dell’ovale per riportare una contesa effettiva dell’ovale sula base del tallonaggio e spinta dei due pack.

    • malpensante 24 Gennaio 2013, 22:29

      La soluzione di Stefo è l’uovo di colombo, assicuro i più giovani che c’era spettacolo anche ai tempi, soprattutto c’era un peso rilevante della tecnica, a partire dal tallonatore e dall’organizzazione della spinta, e della tattica che consentivano di contendere anche con pesi significativamente inferiori. E uscivano spesso palle pulite da giocare.

    • Katmandu 25 Gennaio 2013, 12:32

      Scusa stefo ma pensi che cambiando due parlone nella formula magica il risultato cambia? E poi il set non è come dire “stai in campana”? Da che ne so la formula dell’atletica per partire dai blocchi non è redy, set , go? È logico che se ti dicono parole diverse ma al terzo comando devi scattare io mi preparo al secondo per scattare e prendere più spazio possibile al terzo
      Daccordo 2 momenti più traumatici in una mischia sono l’ingaggio e quando si cade ma uno purtroppo non esclude l’altro e bisogna fare di tutto per “alleggerire” l’impatto con le prime linee ripeto di mischia ne so poco ma 1700kg di impatto mi paiono tanti anche per gente allenata come loro

      • Stefo 26 Gennaio 2013, 15:56

        Kat scusa nell’atletica il set e’ uno scatto o e’ un mettersi in posizione prima del “go”?
        Guarda che stai dicendo quello che dico io: la grande “fregatura” della nuova sequenza e’ proprio che con set molti immaginavano che si fosse deciso di limitare la corsa all’ingaggio; set doveva essere un comando diverso non un semplice cambiamento di parola come invece e’ avvenuto.
        Non e’ semplice semantica, engage e’ una cosa set dovrebbe essere un’altra ma non e’ quello che e’ stato fatto quindi si continua ad essere in una sequenza troppo veloce e violenta per le forze in campo…se mandi 800-900 kg laciati contro altri 800-900 kg lanciati con molta difficolta’ il risultato e’ qualcosa di stabile.

        Ultima frase: e’ quello che dico io, evitare la corsa all’ingaggio e portare un setting della mischia cioe’ una fase meno veloce e violenta, una fase in cui le prime linee vengono a contatto, si legano per “impostare” la mischia.

        • Katmandu 26 Gennaio 2013, 18:27

          Cioè tu, se ho capito bene, intendi dire “appoggiatevi e basta” fino a quando la palla non è stata introdotta dritta? Ho capito bene? E come si fa a raggiungere un risultato plausibile se la semantica non funziona? Obblighi il mm a ritardare 5/10 secondi l’introduzione? Magari immettendo un quarto comando solo per il mediano? Del tipo introduci e solo da quel momento la palla è “giocabile” e quindi introducibile dal mm?

        • mezeena10 26 Gennaio 2013, 18:41

          finalmente ho capito cosa intendevi..come vedresti un ritorno al vecchio “crouch and hold engage” e il vecchio “sistema”? cioe ingaggio introduzione tallonaggio spinta? o chi è avvezzo alla prima linea cortesemente..

  5. Maurez 28 Gennaio 2013, 17:03

    Ma la fase di tallonaggio non puo’ essere ripresa in considerazione?
    Io vedo tral’altro introduzioni tutte storte!

Lascia un commento

item-thumbnail

“Fattore Pollard”, mischia Pumas e crisi wallabies: un torneo ai raggi X

Antonio Raimondi rilegge pregi e difetti delle quattro protagoniste del Rugby Championship secondo quello che ha detto il campo

8 Ottobre 2014 I nostri esperti / Giù il gettone
item-thumbnail

Dai piccoli inglesi ai grandi All Blacks, fino a Brunel: cosa ci dice il mese di giugno

Antonio Raimondi rilegge i risultati di un lungo mese di test-match, senza dimenticare i Mondiali Junires di Nuova Zelanda

27 Giugno 2014 I nostri esperti / Giù il gettone
item-thumbnail

1996-2014: gioielli, gioie e delusioni dell’Heineken Cup che chiude lo scrigno

A Cardiff l'ultima finale di un coppa che poi andrà in soffitta. Antonio Raimondi ne ripercorre la storia e ne traccia un bilancio

23 Maggio 2014 I nostri esperti / Giù il gettone
item-thumbnail

Tecnica, visione di gioco, capacità di corsa: la fantastica solitudine dell’estremo

Antonio Raimondi ci porta alla scoperta di un ruolo di cui si parla poco e che sempre di più può "schierare" degli autentici fuoriclasse

21 Marzo 2014 I nostri esperti / Giù il gettone
item-thumbnail

Dati e statistiche del Sei Nazioni 2013 per capire il torneo 2014

Antonio Raimondi prende i numeri del torneo di un anno fa e ci racconta quello che le cifre dicono. E quello che nascondono

24 Gennaio 2014 I nostri esperti / Giù il gettone
item-thumbnail

Tecnica, spazi e maestri vecchi e nuovi: il ritorno della nuova/vecchia mischia ordinata

Antonio Raimondi ci spiega tutti i vantaggi delle nuove regole che caratterizzano la fase più importante del rugby

20 Dicembre 2013 I nostri esperti / Giù il gettone