Della Benetton “invisibile”, di piramidi celtiche, di prime linee azzurre e di ranking mondiali

Il Tinello di Vittorio Munari tra partite di Pro12, tare del movimento, prospettive azzurre e un novembre di test-match

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Rabbidaniel 7 Novembre 2012, 15:15

    Diamine, 2-3 cose dette chiaramente. Anch’io ho dubbi su tutta questa crescita del gioco dei 3/4. Anch’io ho dubbi che ci sia un sostituto “pronto” di Castrogiovanni e della generazione dei 28-30enni. Anch’io penso che un giocatore deve essere performante prima dei 25-26 anni (con l’accorciamento delle carriere dovute al professionismo quanto giochi al top? 5 anni? Se non hai rotture gravi. Non tutti sono ROG o BOD).
    E non si tratta di pessimismo, si badi, ma di considerazioni sui realia. Invece di fare dichiarazioni sull’ascesa all’8° posto (me la ricordavo questa…) si fosse guardato un po’ più al movimento, dalla base ai club di vertice.

  2. Stefo 7 Novembre 2012, 15:34

    Non posso che concordare sull’analisi del gioco dell’Italia che Munari fa…cosi’ come sulla crescita dei giocatori.

  3. william 7 Novembre 2012, 15:45

    la prima parte non va….

  4. gian 7 Novembre 2012, 16:22

    in realtà giovani promettenti ce ne sono sia in CL che in eccellenza, con lacune tecniche, fisiche e tattiche, come indica munari, che vanno quindi educati il più possibile ora che hanno 20/21 anni per potergli fargli fare il salto di qualità, ma da molti anni personalmente comincio a vedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel, forse l’unico ruolo in cui abbiamo e avremo problemi è la seconda linea oltre a mancare di estremi con spiccate doti offensive, ma sono nostre carenze storiche

    • Stefo 7 Novembre 2012, 16:48

      Ma Furno e Biagi ce li si dimentica perche’ sono andati all’estero?
      Nn so ma se si parla di promesse e otenziale Furno e Bia hann dimostrato qualcosina in piu’ dei vari Esposito, Odiete e 3/4 su cui si ripone tanta fiducia…

      • gian 7 Novembre 2012, 16:59

        assolutamente non bisogna dimenticarli, io parlavo di numeri più ampii del singolo nome, ad esempio nelle prime 6 del campionato mi pare, posso sbagliare, ci sono almeno 7/8 prime linee (tra piloni e tallonatori) sotto i 23 anni con accettabili margini di miglioramento, almeno 5/6 terze (ecco anche sugli 8 non è che siamo pieni) che comunque è un ruolo già blindato ai piani alti, un paio di mediani, 3/4 numeri 10 da svezzare, dei buoni 3/4 in vari ruoli con fisico e buone intuizioni, sempre sui 21/22 anni. per gli standard internazionali saranno vecchi, per noi dei bambini, ma ci si può costruire qualcosa di buono.

  5. Katmandu 7 Novembre 2012, 16:40

    Diciamo che ha ragione punto
    Però è l’unica cosa è che il movimento rugbystico italiano deve aspirare ad entrare nelle prime 8 nazioni ma bisogna anche lavorare da prima per entrarci e non sperare in un suicidio di massa (rugbystico) delle altre perchè al momento solo se scozia e argentina le perdono tutte e anche male possiamo entrare nelle prime 8 ma non per meriti nostri e allora nonè che siamo più bravi sono gli altri a essere meno performanti
    Poi uno deve essere performante prima dei 25 anni dipende un 3/4 deve esserlo molto prima mentre un pilone deve iniziare più o meno a quell’età ma anche quì bruinel fa con ciò che ha
    Ps la russia laureata a oxford ahahahahah numero 1

  6. And 7 Novembre 2012, 17:37

    perugini comunque è già fuori da un pò

  7. mezeena10 7 Novembre 2012, 19:32

    grande munari..si chiama russell coutts!!! concordo in pieno, soprattutto sul discorso riguardo i ragazzi nuovi

    • kinky 8 Novembre 2012, 00:35

      Concordo anch’io pienamente con tutta l’analisi di Munari e infatti le mie preoccupazioni non sono per oggi, ma dal mondiale in poi che per forza di carta d’identità ci sarà un cambiamento generazionale importante! Adesso intanto godiamoci queste tre partite!!

  8. ermy 7 Novembre 2012, 23:09

    Tutto bene, però una cosa Munari dovrebbe spiegarcela meglio : come mai l’apertura dell’Australia u.20 o l’ala, il centro,etc… della nazionale italiana u.20 alla Benetton ” non sono in grado di giocare a questi livelli” dico Connacht, Glasgow, Newport, mica Munster o Tolosa… e invece i pari ruolo ed etá del Galles o dell’Inghilterra si… ora, italiani a parte, a me par di ricordare che l’Australia u.20 ai mondiali batte un Galles o un’Inghilterra, quindi? Perchè Ambrosini non sarebbe in grado? Non capisco… non è che si conformi anche lui all’italica idea che a 19/20 non si è pronti? Eppure da fine depositario del rugby anni 70/80 sa benissimo che un Roy Bish prendeva i migliori ragazzi dell’u.17 e li faceva esordire in serie A, guarda caso un gallese, guarda caso filosofia che porta tutta quella quantitá di 20enni gallesi alla ribalta ora della celtic e del 6 Nazioni… Quindi? Cos’ha Ambrosini che non va? È perchè l’ha preso a Treviso? Gli è stato imposto ma non ci crede? Un’ altro scarto dei forti? Bah!

  9. Ma’aRhuffi 8 Novembre 2012, 06:21

    @ermy Il Connacht sabato contro la Benetton nel 15 iniziale aveva 6/7 giocatori tra il 92 e 89,l’estremo un 93…le tue riflessioni sono condivisibili!!Da noi manca la seconda squadra e questa assurda scelta della federazione Munari l’aveva definita come “anomalia” fin dall’entrata in celtic!Poi le scelte è Smith a farle,Benvenuti e Gori sono coetanei eppure Tommy è stato ritenuto pronto da subito mentre Ugo ha dovuto far gavetta e alla luce dei fatti credo che le valutazioni dello staff siano state corrette!Iannone lo spazio lo ha trovato,quindi non imputerei a Smith la mancanza di coraggio,evidentemente lui pretende un impegno e una mentalità che i vari Esposito Ambrosini e Fuser devono ancora acqiusire!Ricordiamoci che anche DiBernardo il primo anno il campo l’ha visto poco,il ruolo stesso non facilita l’inserimento per Ambrosini ma come per Gori,facciamo lavorare lo staff e credo dal prossimo anno Ambrosini troverà molto più spazio!

    • mezeena10 8 Novembre 2012, 07:55

      pero gori ha giocato in nazionale senza mai aver giocato nel club! qualcosa che non torna c’è e mi pare evidente! forse sarebbe necessario piu equilibrio di giudizio; piedi per terra e tanto lavoro..in generale vedo una mancanza generalizzata di umiltà in chi insegna e in chi gioca (a tutti i livelli)..l’autoreferenzialità o autereferenzialismo del rugby italico è un grosso e brutto “cancro” da eliminare il piu in fretta possiblie!!! i giovani dalle altri parti giocano perche son pronti, son formati e solo da affinare..non giocano certo per obbligo o in virtu di qualche regola assurda sulla formazione!!!

      • gsp 8 Novembre 2012, 10:19

        Sono daccordissimo. L’ho scritto ieri. Munari aceglie chi vuole ed i giocatori sono tutti diversi. Pero’, perche paddy jackson ed ambrosini no? E poi c’e’ bisogno d’aspettare un anno per inserire un trentenne con esperienza da titolare nel top14 come DiB?

        Poi munari dice che Ambrosini ha fatto un num limitato di partite senior, ma jackson ne ha fatte anche meno. Certo la controprova non l’avremo mai.

      • Ma’aRhuffi 8 Novembre 2012, 12:05

        mezena10 Vero ma ti sei dimenticato di aggiungere che arrivava da un infortunuio poi ha esordito in nazionale rompendosi nuovamente!!

        • mezeena10 8 Novembre 2012, 14:04

          verissimo..aggiungo che a me gori piace tantissimo (per me è un fuoriclasse), però volevo solo rimarcare sto fatto..è assurdo che uno che non gioca nel club giochi titolare in nazionale..è stato un rischio enorme, fortunatamente il ragazzo sembra avere la testa sulle spalle ed ha assorbito egregiamente “l’urto”..altri se ricordate bene si son squagliati come neve al sole!!!

  10. Katmandu 8 Novembre 2012, 10:22

    @ermy amorosini contro connath mi pare che aveva di fronte un giovane prospetto che con tutti i limiti del caso promette di essere dal futuro sfavillante tale parks mi sembra segnati questo nome… comunque se i giovani sono affiancati da questo genere di campioni è più facile crescere

    • gsp 8 Novembre 2012, 10:49

      Bravo, ‘da questo genere di campioni’. Pero’ non c’e’ altro da dimostrare, in 15 anni d’eccellenza non ha funzionato, non c’e’ molto da aggiungere. Poi la soluzione proposta puo’ essere giusta o meno.

      • mezeena10 8 Novembre 2012, 20:31

        per quel che ho potuto vedere nelle serie minori, gli stranieri son stati sempre una ricchezza..non parlo solo del lato sportivo..penso ai tanti pumas (alcuni di primissimo livello, capitani e fuoriclasse assoluti; tanti per citarli tutti) o l’ultimo di cui ha parlato paolo, apikotoa dell’alghero e tutti quelli che han portato la loro storia, famiglia, cultura, oltre alla gran competenza rugbystica nella mia “piccola” (rugbysticamente parlando) regione!!!

  11. Rabbidaniel 8 Novembre 2012, 11:40

    Ermy ha colto un’aporia nel pensiero “munariano”. Non posso giudicare Ambrosini perché non l’ho mai visto giocare, quindi lo staff ne saprà certo più di noi.
    Resta il fatto che i giovani che escono dalle accademie “celtiche” sono più preparati all’alto livello, anche nei ruoli chiave. Priestland ha esordito negli Scarlets a 18/19 anni, mi pare. Abbiamo visto Patchell contro Treviso giocare una signora partita e andare addirittura 3a con i Blues in inferiorità numerica.
    Finché ci sarà questo gap di competenze tra i nostri giovani e i loro le prospettive di crescita non potranno che essere limitate.

    • mezeena10 8 Novembre 2012, 14:04
    • gsp 8 Novembre 2012, 14:36

      vediamo come va l’ersperimento Zebre, con molti giovani buttati dentro anche a scapito del risultato. ne discuteremo a fine stagione. anche in questo caso, val bene l’argomento munari che i monopoli non vanno bene. capiremo presto se i suoi protocolli possono e sono gli unici a funzionare.

      • Rabbidaniel 8 Novembre 2012, 15:41

        Gsp posso essere d’accordo con te, ma per me (e credo che sia quello che sottenda Munari) il problema è a monte, vale a dire le competenze, le abilità, le skills di un giocatore “celtico”/francese/inglese ecc. a 18-19 anni e quelle di un nostro giocatore. Questo gap si ripercuote a cascata lungo tutta la carriera, accorciando al contempo il periodo di massima perfomance. Un Halfpenny è quasi al top da un paio di anni e ha 24 anni! Prendiamo un Chiesa (giocatore che peraltro stimo), ha la stessa età di Halfpenny e si pretende di inventarlo apertura, adesso.
        La formazione è decisiva, non ci si scappa, e se è vero che abbiamo più prospetti che in passato, è altrettanto vero che i nostri prospetti sono meno formati rispetto a quelli delle Union più evolute.

    • ermy 8 Novembre 2012, 20:55

      Sicuro che lo staff ne sa e noi no, il discorso però è come mai Ambrosini non ha giocato 1 solo minuto in CL prima di Galway? Tattica per spremere quelli che poi vanno in nazionale? Può darsi… Ma se Patchell gioca come ha giocato contro Treviso e poi da inesperto e acerbo giocatore si piazza pure in terza linea contro i nostri bestioni allora qui qualcosa, mi spiace, ma non quadra nella testa…

  12. Phoebus 8 Novembre 2012, 11:44

    Bisogna dare fiducia a questi esordienti! Nessuno nasce imparato come si suol dire! Diamo tempo al tempo.. Esposito sa il fatto suo!

  13. giobart 8 Novembre 2012, 13:51

    In Italia ci sono i giocatori forti, anche giovani, ma come al solito si preferisce lo straniero che ha esperienza.
    E’ ora di farsela finita, ci vuole una bella legge che obbliga il tesseramento di massimo 3 stranieri, e poi vedrai quanti giovani con esperienza ti arrivano in nazionale!
    Di stranieri ce ne vogliono pochi ma buoni!
    E poi ci vuole gente che sappia imparare il rugby, Lo Cicero Castrogiovanni e Perugini, che prendeva come riferimento Munari, non hanno imparato in Italia ma all’estero, dal mio modesto punto di vista.
    E comunque forza Italia!

    • mezeena10 8 Novembre 2012, 14:06

      prima di arrivarci all’estero han dimostrato gran potenziale proprio qui in italia..non diciamo eresie! non li avrebbero manco presi senno!!!

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