Il resoconto del torneo organizzato dal CUS Verona domenica scorsa in memoria di Renzo Leso
Bellissima giornata al Gavagnin per la quarta edizione del torneo Tant’Ovale: buon gioco collettivo e tanto divertimento per un torneo diventato un appuntamento fisso di gran qualità. Il Rugby Valsugana ha trionfato in tutte e due le categorie battendo la Benetton e si è aggiudicato il Trofeo Renzo Leso, intitolato al mitico pilone cussino degli anni Ottanta e appassionato educatore di minirugby, recentemente scomparso. Le due formazioni del CUS Verona Rugby si sono piazzate al terzo posto in entrambe le categorie, risultato lusinghiero visti qualità e prestigio delle squadre partecipanti.
Queste la classifica finale, identica per entrambe le categorie Under 13 e Under 14:
1)Valsugana
2) Benetton
3) CUS Verona Rugby
4) Monti Rovigo
5) Vicenza
6) Villorba
Questi i risultati delle formazioni verdeblù:
Categoria Under 13
CUS Verona – Benetton:1-2
CUS Verona-Villorba: 1-0
CUS Verona – Monti Rovigo: 2-1
Categoria Under 14
CUS Verona – Valsugana: 0-4
CUS Verona-Villorba: 4-0
CUS Verona – Monti Rovigo: 5-0
“La giornata è stata fantastica – commenta Loris Renica, responsabile del settore giovanile del CUS Verona Rugby – e i giocatori sono stati encomiabili sotto l’aspetto del gioco, dandosi battaglia in ogni partita. Il livello tecnico delle squadre è stato molto buono, soprattutto considerando che per molte si trattava della prima uscita stagionale. Valsugana ha fatto la voce grossa, ha vinto entrambe le categorie e anche il premio come miglior società, dopo tre anni di predominio Benetton. Le partite sono state di alto livello, bene gli arbitri che a livello educativo continuavano a parlare ai giocatori per spiegare le regole e le decisioni prese.
La filosofia del torneo, inventato da Marco Rangone, è quella di agevolare i ragazzi delle Under 13 che escono dal Minirugby e si ritrovano a dover confrontarsi con i primi contatti e situazioni di gioco del rugby Juniores”.
Non manca il ricordo di Renzo Leso. “Il suo ricordo è ancora molto vivo in tutti i dirigenti, giocatori e tifosi del CUS Verona Rugby – conclude Renica -. Lui è stato un giocatore e una persona che ha dedicato una vita al rugby, da giocatore prima e da allenatore poi. Iniziative come queste sono il minimo che possiamo fare per ricordare tutto quello che ha fatto. Renzo Leso era un pilone che ha giocato negli anni Ottanta e inizio anni Novanta. Era uno che in mischia si sentiva eccome, per la sua mole e prestanza fisica. Inoltre aveva un modo di interpretare il rugby goliardico, impostato sui valori dell’amicizia e della lealtà. Principi e valori che ha trasferito ai giovani quando ha cominciato la carriera di allenatore”.
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