Polemica internazionale sul minutaggio delle partite dell’ultimo weekend internazionale. Si chiedono interventi da World Rugby

Il rugby ha un problema con il tempo effettivo (ph. S.Pessina)
Ottanta minuti in programma, ma il gioco è troppo poco e spezzettato. Fra gli addetti ai lavori e gli appassionati monta la polemica circa il tempo effettivo di gioco, anche in proporzione alla durata in palinsesto delle partite. L’ultimo fine settimana delle Quilter Nations Series ha riacceso gli spiriti di chi vorrebbe un cronometro sempre pronto a fermarsi in caso di interruzioni, reset e momenti morti.
Il rugby ha un problema con il tempo effettivo
Rispetto alle partite del fine settimana, questi i dati che sono emersi, in ordine decrescente:
Inghilterra-Argentina = 42:56 minuti di gioco
Galles-Nuova Zelanda = 36:21 minuti di gioco
Scozia-Tonga = 35:36 minuti di gioco
Irlanda-Sudafrica = 35:33 minuti di gioco
Italia-Cile = 32:59 minuti di gioco
Francia-Australia = 28:47 minuti di gioco
Se fra Galles-Nuova Zelanda e Italia-Cile la differenza è di circa 3 minuti, a stupire è la differenza di più di 14 minuti tra Inghilterra-Argentina, quasi 43 minuti di gioco effettivo, e Francia-Australia, che non arriva a 29 giri di lancette complete.
Oltre a questo, ha suscitato molto clamore, il fatto che la partita fra Irlanda e Sudafrica sia andata oltre le due ore di trasmissione televisiva, in una gara caratterizzata da molteplici interruzioni – argomento toccato anche da Eddie Jones durante la scorsa settimana – a causa dei tantissimi cartellini utilizzati dalla direzione di gara.
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