Quilter Nations Series: l’Argentina sfiora un altro ribaltone, ma l’Inghilterra vince ancora e fa 4 su 4

I Pumas vanno vicini all’ennesima incredibile rimonta, marcano a 2 secondi dall’80’ e per poco non ammutoliscono Twickenham: la squadra di Borthwick alla fine chiude imbattuta

Quilter Nations Series: l'Argentina sfiora l'ennesimo ribaltone, ma l'Inghilterra vince ancora (ph. Sebastiano Pessina)

Quilter Nations Series: l’Argentina sfiora l’ennesimo ribaltone, ma l’Inghilterra vince ancora (ph. Sebastiano Pessina)

L’Argentina stava per farlo ancora, ma stavolta il rimontone non riesce: a Twickenham l’Inghilterra vince 27-23 e fa 4 su 4 in queste Quilter Nations Series. I Pumas, dopo il solito primo tempo ampiamente sottotono, provano a replicare quanto fatto con la Scozia e per poco non ci riescono. Gli argentini rimontano prima dal 17-0 al 17-16, poi però si arenano sul più bello. Nel finale però ritornano sotto e accorciano marcando a 2 secondi dallo scadere del tempo per il 27-23, guadagnandosi il diritto di giocare un’ultima azione e risalendo tutto il campo. L’occasione sfuma sul più bello, e alla fine l’Inghilterra chiude da imbattuta vincendo con la consueta concretezza: poche occasioni, ma quasi tutte trasformate in punti. Grande beffa per l’Argentina, che però può dirsi comunque soddisfatta con 2 successi in 3 partite.

La cronaca di Inghilterra-Argentina

La prima opportunità è per l’Argentina, che spreca una buona rimessa in attacco, poi l’Inghilterra fa l’Inghilterra e alla prima occasione passa in vantaggio con il solito drop di un immenso George Ford. Nemmeno il tempo di rimettere il pallone in gioco e i Pumas la combinano grossa: calcio dalla base di Spencer, battaglia tra Feyi Waboso e Delguy e pallone vagante controllato male da Mallia. L’estremo argentino cerca un improbabile offload all’indietro che diventa un regalo per Max Ojomoh. Il centro di Bath ringrazia e vola in meta per il 10-0.

L’Argentina butta via due occasioni per ritornare subito sotto: al 13′ Gallo perde un pallone importantissimo (con un brutto passaggio di Cruz) a pochi metri dalla linea di meta. I Pumas vincono la mischia e giocano alla mano, e lo stesso pilone del Benetton va oltre ma viene tenuto alto oltre la linea. Gli argentini continuano a costruire e poi sprecare: al 20′ Montoya conquista un gran tenuto, ma Carreras (entrato temporaneamente per un controllo concussion ad Albornoz) colpisce il palo da posizione agevole.

Sono errori che costano caro, perché al 25′ Ojomoh si inventa uno splendido cross-kick per la corsa di Feyi Waboso, che vola sull’out di destra e va a marcare la meta del 17-0 con la trasformazione di Ford. Nella prima mezz’ora l’Inghilterra ha marcato 3 volte su 3 occasioni costruite. Dall’altra parte invece l’Argentina si divora un’altra occasione: gran break di Moroni che entra nei 22 ma non trova l’offload, intercettato da Ford. Il pallone rimane in gioco, ci arriva Grondona col piede ma Steward lo anticipa in area di meta e annulla. Serve muovere il tabellone, e al 35′ lo fa Albornoz con un gran piazzato da metà campo: 17-3 Inghilterra.

L’Inghilterra continua a fare la voce grossa nel gioco aereo: prima battaglia vinta da Itoje, calcio dalla base di Spencer che mette sotto pressione Albornoz, subito uncinato da Daly che lo costringe al tenuto. Stavolta Ford non trova i pali, ma un minuto dopo un fuorigioco di Picardo regala un’altra occasione all’Inghilterra. Stavolta Itoje indica la touche: pallone vinto da Earl e maul avanzante con Cowan-Dickie che perde il pallone in avanti un attimo prima di schiacciare. Si va negli spogliatoi sul 17-3.

Nel secondo tempo l’Argentina entra in campo con un altro spirito e dopo 5 minuti colpisce: Gonzales trova un primo buco all’ingresso dei 22, Montoya arriva corto di poco poi Cruz muove per Piccardo che trova il buco per marcare. Albornoz trasforma per il 17-10. I Pumas accorciano ancora con Albornoz al 51′ e sembrano molto più in controllo. Steward viene messo sotto pressione da un bel calcio di Mallia, con Delguy che guadagna il turnover che porta di nuovo i Pumas dentro i 22. I Pumas ci provano alternando avanti e trequarti, non fanno strada ma conquistano un altro calcio di punizione – con richiamo ufficiale per gli inglesi – e Carreras accorcia per il 17-16.

L’Inghilterra, sotto una pressione furiosa, respira grazie alla mischia ordinata che al 62′ conquista un calcio di punizione fondamentale (su introduzione argentina) e ritorna in attacco. Lungo multifase degli inglesi che però si arenano di fronte a un’ottima difesa: Ford è costretto a improvvisare un drop ma stavolta non trova i pali. La squadra di Borthwick però ha ritrovato lucidità: bell’incrocio di Ford per la corsa di Coles dentro i 22, arriva un altro calcio di punizione e si va di nuovo in rimessa. Palla lunga su Pollock, poi Ojomoh trova uno splendido offload per Slade che schiaccia in mezzo ai pali.

Al 72′ Ford allunga ancora dalla piazzola per il 27-16, poi però Tom Curry placca Mallia in ritardo e regala un calcio di punizione i Pumas. Con grande coraggio la squadra di Contepomi continua a spingere, la maul non arriva in fondo ma lo fa Joacquin Oviedo. Sembra meta, ma il TMO annulla per un in avanti causato da un provvidenziale intervento di Baxter. C’era vantaggio (e giallo a Coles per falli ripetuti) e alla fine dopo un minuto di assalto segna Isgrò, con Carreras che riesce a trasformare a 2 secondi dall’80’, garantendo ai suoi un’ultima azione.

Un’Argentina incredibile riparte dai propri 22 e fa ancora strada: break strepitoso di Carreras che trova il sostegno all’esterno e riporta i Pumas in attacco. L’Inghilterra fa l’unica cosa che non deve fare: concedere un calcio di punizione. L’Argentina conquista una rimessa a 10 metri dalla linea di meta, ma sbaglia la rimessa laterale e grazie l’Inghilterra, che vince 27-23 e fa 4 su 4 in queste Quilter Nations Series.

Francesco Palma

Il tabellino di Inghilterra-Argentina

Inghilterra: 15 Freddie Steward, 14 Immanuel Feyi-Waboso, 13 Henry Slade, 12 Max Ojomoh, 11 Elliot Daly, 10 George Ford, 9 Ben Spencer, 8 Ben Earl, 7 Sam Underhill, 6 Guy Pepper, 5 Alex Coles, 4 Maro Itoje (c), 3 Asher Opoku-Fordjour, 2 Luke Cowan-Dickie, 1 Ellis Genge

A disposizione: 16 Theo Dan, 17 Fin Baxter, 18 Will Stuart, 19 Charlie Ewels, 20 Tom Curry, 21 Henry Pollock, 22 Alex Mitchell, 23 Marcus Smith

Mete: Ojomoh 10′, Feyi-Waboso 26′, Slade 66′
Trasformazioni: Ford 11′, 27′, 67′
Calci di punizione:
Drop: Ford 9′

Argentina: 15 Juan Cruz Mallía, 14 Rodrigo Isgró, 13 Matías Moroni, 12 Justo Piccardo, 11 Bautista Delguy, 10 Tomás Albornoz, 9 Simón Benítez Cruz, 8 Santiago Grondona, 7 Marcos Kremer, 6 Juan Martín González, 5 Pedro Rubiolo, 4 Guido Petti, 3 Pedro Delgado, 2 Julián Montoya (c), 1 Thomas Gallo

A disposizione: 16 Ignacio Ruiz, 17 Boris Wenger, 18 Tomás Rapetti, 19 Franco Molina, 20 Pablo Matera, 21 Joaquín Oviedo, 22 Agustín Moyano, 23 Santiago Carreras

Mete: Piccardo 45′, Isgrò 80′
Trasformazioni: Albornoz 46′, Carreras 80′
Calci di punizione: Albornoz 35′, 51′, Carreras 60′

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