I commenti a caldo degli uomini di Gonzalo Quesada tra decisioni arbitrali, prestazione in mischia e una presunta “paura di vincere”

“Hai giocatori molto alti? Problemi tuoi”. Le voci degli Azzurri dopo Italia-Sudafrica – ph. Sebastiano Pessina
Vero che forse è mancata qualche scelta per mettere davvero il Sudafrica in difficoltà ma, al di là del punteggio di 14-32, l’Italia può quantomeno essere soddisfatta dopo la partita di Torino. Dopo la vittoria sull’Australia gli Azzurri si sono confermati competitivi anche contro i campioni del Mondo, e con alcune decisioni diverse l’impresa non era irraggiungibile.
Diversi giocatori si sono presentati in mix zone alla stampa al termine del match, e tutti hanno ripetuto un concetto: l’Italia non ha avuto paura di vincere una volta ritrovatasi in superiorità numerica, sono state soprattutto le qualità del Sudafrica e qualche occasione non sfruttata ad orientare a favore degli avversari la partita.
Ad andarci subito chiaro è stato il pilone Marco Riccioni che, con gli altri uomini di prima linea, può comunque portare a casa un’ottima prestazione in mischia.
“Hai giocatori molto alti? Problemi tuoi”. Le voci degli Azzurri dopo Italia-Sudafrica
“Se abbiamo avuto paura di vincere dopo il rosso ai sudafricani? No non abbiamo avuto paura di vincere – ha risposto il pilone azzurro – ma abbiamo comunque giocato contro i campioni del Mondo capaci settimana scorsa, sempre con l’uomo in meno, di battere la Francia. Li abbiamo studiati bene durante la settimana, abbiamo capito come metterci un po’ più in avanti per levargli un po’ di spazio, loro hanno questo movimento in cui il tallonatore si alza tantissimo per cercare di rompere tra destro e sinistro. In mischia ci portiamo a casa una bella partita”.
E Marco Riccioni ha risposto anche alla questione del mismatch fisico tra diversi giocatori che secondo il coach avversario Rassie Erasmus sfavorisce gli atleti più alti nel placcaggio: “Se hai giocatori di 2 metri è vero, è scomodo andare a placcare qualcuno che è già basso… ma è un problema loro (ride). Queste sono le regole e non le si può cambiare perché un allenatore ha giocatori molto alti”.
Ai microfoni si è presentato anche il seconda linea Federico Ruzza che così a commentato a caldo la prestazione: “Nel primo tempo siamo invece stati pressoché perfetti, facendoli entrare pochissime volte nella nostra metà campo, e peccato che abbiano segnato proprio prima dell’intervallo. I punti che abbiamo subito alla fine sono stati forse figli di un po’ di frenesia, ma avevamo voglia di cercare di tornare nel loro campo e segnare punti dovendo recuperare. E loro sono anche con l’uomo in meno sanno esprimersi al massimo fortissima, come fossero sempre in 15”.
Infine anche l’autore dell’unica meta azzurra, l’estremo Ange Capuozzo, ha ripetuto alcuni concetti: “No non abbiamo cambiato di gioco una volta in superiorità numerica, abbiamo portato avanti lo stesso piano di gioco. Anche perché loro hanno dimostrato che per loro cambia poco giocare con l’uomo in meno. Secondo me la differenza è stata nel fatto che noi abbiamo avuto anche due o tre possibilità di fare di meglio, mentre a loro è bastato mezzo ingresso nella nostra metà campo per fare qualche cosa. Sulla meta poco da dire, avevamo un piano preciso per mettere un po’ di movimento nel campo avversario, più che altro grazie a Paolo (Garbisi, ndr) per il suo assist”.
Leggi anche: Italia, le parole di Gonzalo Quesada dopo la partita contro il Sudafrica
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.






