Scelta originale degli Springboks, che avranno soltanto due giocatori di prima linea pronti a subentrare nel corso della partita di Torino

Quilter Nations Series: perché il Sudafrica non porta un tallonatore in panchina contro l’Italia – ph. Sebastiano Pessina
Nella formazione annunciata da Rassie Erasmus e dallo staff tecnico del Sudafrica per la partita contro l’Italia di sabato 15 novembre a Torino, spicca il fatto che in panchina ci siano soltanto due prime linee, invece che delle canoniche tre.
Con il numero 16, solitamente riservato al tallonatore di riserva, ci sarà il pilone sinistro dei Bulls Gerhard Steenekamp. La maglia numero 17 sarà invece di proprietà di Wilco Louw, il colossale pilone destro che milita anch’egli nei Bulls. Il resto del banco dei sostituti è occupato da due seconde linee (RG Snyman e Ruan Nortje), una terza linea (Kwagga Smith), un giocatore ibrido che può giocare sia terza linea che centro (Andre Esterhuizen) e due trequarti (Grant Williams e Manie Libbok).
Il regolamento prevede però che su 23 giocatori in lista gara vengano inseriti almeno sei giocatori di prima linea, di cui almeno un sostituto per ciascuno dei tre ruoli: pilone sinistro, tallonatore e pilone destro.
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L’arcano è presto spiegato e lo ha annunciato lo stesso Rassie Erasmus al momento di rendere pubblico il XV per la partita di Torino: il giocatore designato come tallonatore di riserva è il numero 8 Marco van Staden.
“Marco ha giocato tallonatore alla RWC – ha detto Erasmus – Si è allenato spesso in quella posizione da allora e non fa nessuna differenza che inizi la partita in terza linea per poi spostarsi a tallonatore, o che sia semplicemente in panchina come riserva. È un giocatore versatile, siamo fiduciosi che possa fare il lavoro richiesto in entrambi i ruoli, se necessario.”
La scelta dello staff tecnico sudafricano è originale e al tempo stesso comporta un certo grado di rischio. La minaccia principale arriva dalla fatica: se van Staden non si troverà mai a giocare tallonatore, significa che Grobbelaar giocherà 80 minuti in prima linea, una eventualità rara; altrimenti il Sudafrica si troverà a giocare una parte dell’incontro con un tallonatore che ha già disputato almeno un’ora in terza linea, con uno stile di gioco come quello del giocatore dei Bulls, non propriamente noto per essere uno che si risparmia.
È vero, poi, che van Staden ha giocato tallonatore per la nazionale in alcune occasioni, l’ultima delle quali nel Rugby Championship contro l’Argentina, ma il suo impiego non ha mai superato i venti minuti in quella posizione. Se dovesse succedere qualcosa nella prima parte dell’incontro al numero 2 Johan Grobbelaar, van Staden potrebbe doversi trovare a disputare un periodo di gioco prolungato in una posizione poco sperimentata.
Se in qualsiasi momento della partita il Sudafrica dovesse trovarsi nell’indisponibilità di entrambi i giocatori, si disputeranno mischie no contest. In questa eventualità gli Springboks dovranno rinunciare a un giocatore, a meno che l’uscita non sia stata comportata da un fallo grave (es. un placcaggio pericoloso), un infortunio alla testa o sanguinamento.
Evidentemente si tratta di un rischio calcolato, e si punta sulla capacità di Grobbelaar di giocare una fetta importante della partita di sabato. Nelle ultime partite il Sudafrica si è spesso affidato alla durabilità dei propri tallonatori: Malcolm Marx ha giocato 77 minuti a Parigi, e per tutto il Rugby Championship non è mai uscito prima del 60′.
La situazione rievoca quella di Deon Fourie, flanker che alla Rugby World Cup 2023 si trovò a giocare 77 minuti della finale in prima linea per un precoce infortunio al tallonatore Bongi Mbonambi. In quel caso, però, Fourie era stato selezionato come riserva, e non come titolare come accadrà stavolta a van Staden.
Tutto d’un tratto la posizione di tallonatore è relativamente corta per gli Springboks. Bongi Mbonambi è rimasto in Sudafrica per motivi familiari, Jan-Hendrik Wessels ha subito una lunga squalifica e la squadra è rimasta solo con il 31enne Marx e l’inesperto Grobbelaar per l’intero tour in Europa, con van Staden come ulteriore rincalzo.
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