E non mancano commenti taglienti per la meta concessa a Carter Gordon e sull’immagine del Bluenergy visto in Italia-Israele e quello visto ieri

“I Canguri siamo noi”. Le reazioni della stampa italiana al successo degli Azzurri sull’Australia – ph. Sebastiano Pessina
Per la seconda volta nella storia l’Italia del rugby ha battuto l’Australia: è successo a Udine durante le Quilter Nations Series 2025, con gli uomini di Gonzalo Quesada vincitori per 26-19 sui Wallabies.
L’unico altro successo risale all’ultima volta che queste due squadre si erano incontrate. Era l’autunno del 2022 a Firenze e, dopo aver giocato molto bene per due terzi di partita e aver lasciato indietro anche dei punti preziosi, gli Azzurri subirono la rimonta avversaria nel finale con la meta di Cadeyrn Neville. Servivano solo i due punti della trasformazione per mettere in ginocchio l’Italia, ma l’allora esordiente Ben Donaldson sbagliò il calcio e il pubblico di casa poté festeggiare la risicata ma storica vittoria per 28-27 sui Wallabies.
Stavolta, a Udine per le Quilter Nations Series 2025, la storia è stata alquanto diversa, come fa notare anche la stampa italiana nelle sue reazioni alla vittoria: è stata anzi l’Italia a reagire e trovare la strada per andare a prendersi un nuovo, grande successo.
“I Canguri siamo noi”: le reazioni della stampa italiana al successo degli Azzurri sull’Australia
Come riportato da La Gazzetta dello Sport a pag. 57, “se lo squillo di qualche anno fa poteva apparire estemporaneo, figlio anche di una trasformazione dei Wallabies sbagliata a tempo scaduto, questo successo può diventare un crocevia in un percorso già delineato. Quella azzurra, oggi, è una squadra strutturata, con un capo e una coda, trequarti talentuosi, avanti solidi ed equilibri che vanno consolidandosi. E che può guardare sin d’ora al prossimo Sei Nazioni, fino ai Mondiali 2027, proprio in Australia, con ottimismo”.
“Italia Spettacolo”, intitola il Corriere dello Sport a pag. 35: “Velocità e possesso, con Varney, tra l’altro, man of the match. Pelo sullo stomaco in difesa, mettendo una pressione costante, anzi asfissiante con Zuliani e Brex”. Poi però è arrivata la controversa decisione arbitrale di convalidare la meta di Gordon al 51′: ” Zuliani placca Wilson, il pallone schizza in avanti, Carter Gordon raccoglie e segna. Non c’è avanti secondo l’arbitro né secondo il TMO. Il furto di qualche giorno fa al Louvre era stato meno eclatante. Sotto 12-19 chi è a rispondere? Sì, proprio loro. Prima Louis Lynagh – figlio trevigiano del grande Wallaby Michael – poi Monty Inane, nato a Melbourne”.
Dei principali quotidiani sportivi Tuttosport è l’unico che dedica almeno un piccolo spazio anche in prima pagina alla nuova impresa dell’Italrugby. Poi alla pag. 39 aggiunge: “È una grande Italia quella che si è vista ieri sera a Udine. Vincere contro l’Australia, due volte campione del mondo, non è affare di tutti i giorni. È uno di quei successi che possono passare alla storia dell’ovale azzurro. A distanza di tre anni dalla precedente volta, la Nazionale batte ancora i Wallabies. Allora la vittoria scaturì per una trasformazione mancata, all’ultimo minuto. Questa volta, invece, gli azzurri si sono imposti nettamente 26-19”. Dediche in particolare a Poalo Garbisi (“cecchino formidabile e sontuosa la sua gara anche nella fase difensiva”), al regista Stephen Varney e al “devastante” Monty Ioane. Ma la chiave è stata una “difesa semplicemente grandiosa”.
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Anche i principali quotidiani hanno dedicato spazio al successo di Udine. Il Corriere della Sera, a pag. 51, scrive “la perfezione non esiste, ma a volte ci si può arrivare vicini. L’Italia ieri è stata perfetta nel primo quarto della sfida d’apertura dei test d’autunno con l’Australia. Ed è stata anche qualcosa di più nei minuti centrali del secondo tempo. È stata paziente, disciplinata attenta la Nazionale che ha battuto per la seconda volta gli australiani”. E sulla meta di Gordon: “Un’ingiustizia che invece di sgonfiare gli Azzurri li ha scatenati”.
Sulla stessa linea anche Il Messaggero: “Nella notte magica del Bluenergy il successo è pieno, tutto merito degli azzurri, capaci di ribaltare oltre ai Wallabies anche una discutibilissima decisione arbitrale costata una meta: un’Italia immensa, spregiudicata eppure lucida e disciplinata, ispirata nel creare e allo stesso tempo stoica nel sacrificio difensivo. Ed è un’impresa che fissa un nuovo e più elevato standard nelle prestazioni della Nazionale, perché nessuno sconto e nessuna coincidenza giocavano questa volta a favore dei ragazzi di Gonzalo Quesada”.
Il Giornale intitola “Impresa Italrugby, i Canguri siamo noi”, ricordando le origini australiane dei due marcatori Azzurri, Louis Lynagh e Monty Ioane. Su Il Tempo si ricorda anche l’apporto decisivo dalla panchina: “I subentrati dalla panchina danno un contributo determinante. Ruzza ci mette intelligenza e lucidità, Spagnolo è una furia e strappa più volte l’ovale dalle mani degli australiani guadagnando tesori di possesso che permettono all’Italia di respirare”.
Infine vogliamo citare anche il Corriere delle Alpi che paragona l’immagine offerta dal Bluenergy Stadium alla partita di calcio Italia-Israele a quella di ieri: “Il popolo della palla ovale è roba da leccarsi i baffi per gli amanti dello sport, quello vero. Quello dove, ad esempio, attorno allo stadio non sembra di essere in guerra con tutta la polizia che circola ogni volta per il pallone rotondo. Qui un mesetto fa s’è giocato Italia-Israele di calcio, con lo stadio mezzo vuoto e i cecchini sopra il tetto a scongiurare guai. Quindi vedere quella fiumana di gente andare a tifare per e non contro, come spesso accade nel calcio, ma anche nel basket, è un sollievo”.
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