Australia, Joe Schmidt: “Nessuna mancanza di rispetto verso l’Italia, è sempre più competitiva. A noi serve più profondità”

Le parole in conferenza dell’allenatore dei Wallabies al termine della partita persa a Udine contro gli Azzurri. Il capitano Harry Wilson: “Zuliani mi ha strappato la palla, non era in-avanti”

Australia, Joe Schmidt: "Nessuna mancanza di rispetto verso l'Italia, è sempre più competitiva. A noi serve più profondità"

Australia, Joe Schmidt: “Nessuna mancanza di rispetto verso l’Italia, è sempre più competitiva. A noi serve più profondità” – ph. Sebastiano Pessina

UDINE – L’atmosfera non è delle più felici, ma non è funerea alla conferenza stampa di Joe Schmidt, capo allenatore dell’Australia che ha perso 26-19 contro l’Italia nelle Quilter Nations Series 2025.

La tensione non è enorme un po’ perché i Wallabies hanno un solo giornalista al seguito, ma anche perché la percezione di questa sconfitta da parte della squadra è di una gara che non volevano perdere, ma che sapevano di poter perdere.

“La sconfitta fa male – ammette per prima cosa Schmidt, esperto tecnico che ha guidato l’Irlanda ed era nello staff degli All Blacks che nel 2023 sono arrivati in finale alla Rugby World Cup – Non è una mancanza di rispetto per una squadra italiana davvero molto buona e che sapevamo che sarebbe stata forte. Li abbiamo visti nelle partite del Sei Nazioni, li abbiamo visti questa estate essere competitivi contro il Sudafrica in Sudafrica.”

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“Abbiamo accumulato un po’ troppi calci di punizione: quando concedi tredici falli e un cartellino giallo è difficile riuscire a controllare la partita. Quando siamo andati dietro nel punteggio penso che abbiamo giocato un po’ troppo per inseguire la partita, abbiamo cominciato ad andare di lato con il nostro attacco. Siamo stati imprecisi al piede: abbiamo calciato la palla direttamente fuori in quattro occasioni. Il punto chiave della partita è stato comunque il cartellino giallo a Joseph [Suali’i].”

La seconda sconfitta della storia contro l’Italia, che arriva dopo un netto 23-7 a Twickenham, una vittoria risicata in Giappone e tre sconfitte consecutive nella seconda metà del Rugby Championship rendono il momento dei Wallabies piuttosto difficile.

“Sono stato coinvolto in oltre 130 partite internazionali da allenatore – dice Schmidt – Inevitabilmente ho affrontato alti e bassi, che per fortuna non sono stati poi tanti. Questo è un momento difficile, in effetti. Ai ragazzi voglio dire che una delle cose migliori di un tour come questo è che hanno l’opportunità di cambiare le cose la prossima settimana. Dovremo essere bravi a gestire la benzina nel nostro serbatoio, perché non siamo sembrati sul pezzo come lo siamo stati precedentemente in questa stagione. Dobbiamo recuperare quell’energia e quella precisione, anche se domani (domenica) abbiamo un viaggio di sette ore e mezza per andare a Dublino.”

“Personalmente credo in questo gruppo, ma penso che ci sia molto lavoro da fare per arrivare dove dovremmo essere. Come ho detto ho una certa esperienza di rugby internazionale e ho allenato squadre che sono state al primo posto del ranking mondiale. So cosa serve per stare lì, so quale forza e quale profondità ci vuole: stiamo provando a costruirla.”

“Un po’ come ha fatto l’Italia: hanno costruito durante gli anni di Kieran Crowley e hanno proseguito il lavoro durante l’era di Gonza – chiosa Schmidt, che è buon amico del tecnico azzurro Quesada – Gonza ha fatto un gran lavoro, penso che l’Italia sia diventando sempre più competitiva, hanno reso la vita difficile a un sacco di squadre. Per noi è il momento di riflettere su quello che abbiamo espresso stasera, quello che possiamo costruire da qui e su cosa possiamo invece migliorare. Quello che posso dire alla gente è: noi crediamo in quello che possiamo fare. Non perdete fiducia perché posso garantire che lavoreremo duro quanto possibile per provare a dimostrare quanto valiamo.”

Malgrado Schmidt ritenga che il cartellino giallo a Joseph Suali’i sia stato il punto che ha girato la partita in favore dell’Italia, l’impressione dall’esterno è che invece sia stata paradossalmente la meta segnata da Carter Gordon dopo il pallone strappato da Manuel Zuliani a Harry Wilson ad aver cambiato la partita: gli Azzurri si sono accesi dopo aver vissuto come un’ingiustizia la controversa chiamata arbitrale.

Wilson, capitano dei Wallabies, era presente alla conferenza stampa post-partita: “Non era in-avanti – ha detto, interpellato sull’azione – [Zuliani] mi ha strappato la palla dalle mani. Penso che la chiamata sia stata corretta, lui ha strappato la palla quando io avevo già le ginocchia a terra, poi la palla è andata indietro per gli Azzurri. Carter è stato perfetto a piovere sul pallone e segnare.”

“È vero che l’Italia si è accesa dopo quell’azione. Il pubblico si è scaldato e loro hanno giocato sulle ali del tifo. Ci hanno messo un sacco di pressione addosso nei successivi 15 minuti e hanno ottenuto i punti che gli hanno permesso di superarci”.

Lorenzo Calamai

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