Da un lato l’indisciplina neozelandese (ben 3 gialli), dall’altro la troppa frenesia degli Highlanders. Alla fine è il trequarti tuttonero a trovare il guizzo decisivo

Quilter Nations Series: è McKenzie l’uomo degli All Blacks in una partita pazza con la Scozia
A Murrayfield è andato in scena un test match davvero avvincente: Scozia e All Blacks non si sono mai risparmiate e hanno continuamente giocato coi giri del motore altissimi, così arrivando anche al limite della frenesia e delle loro possibilità.
Questo è successo soprattutto ai padroni di casa, capaci di rimontare dopo un brutto primo tempo chiuso sotto per 0-17 fino alla parità e qui hanno raggiunto il loro limite. Spinti dal pubblico hanno forzato ed esagerato anche troppo, non riuscendo a concretizzare al massimo le occasioni e le diversi momenti in superiorità numerica. Giusto nel finale gli All Blacks trovano (dopo ben 3 cartellini gialli!) l’ordine necessario per fermare il momentum della Scozia e rigirarlo a proprio favore con un Damian McKenzie in più: un 50-22, una meta e un piazzato (tutto nei 10 minuti finali) permettono alla Nuova Zelanda di confermare la propria imbattibilità sugli scozzesi.
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Scozia-All Blacks, la cronaca
Il pubblico di Murrayfield, dopo il sempre impressionante inno Flower of Scotland, si ammutolisce: in poco più di due minuti i neozelandesi trovano la meta. La difesa della Scozia è schierata per il largo e c’è giusto lo spazio di fronte al punto d’incontro per Josh Lord, che la buca e si incunea: il sostegno di Cam Roigard c’è e il mediano di mischia degli All Blacks segna per primo il suo nome sul tabellino.
La risposta scozzese si esaurisce con un in-avanti, e dalla conseguente mischia nella propria metà campo gli All Blacks macinano molti metri con Wallace Sititi e Leroy Carter che offrono ottimi offloads ai compagni. L’avanzata stavolta viene fermata dall’intervento sul punto d’incontro di Gregor Brown, che mette le mani sull’ovale. Nuova offensiva scozzese con una buona sequenza di passaggi, alla fine vanificata da un nuovo in-avanti con Blair Kinghorn.
Dopo la prima fiammata neozelandese con la marcatura, anche la difesa scozzese alza la soglia dell’attenzione e dal 17′ deve affrontare un lungo multifase avversario che, grazie alle cariche di Leicester Fainga’anuku, Ardie Savea e Will Jordan, porta la pressione a pochi metri dalla linea di meta. La linea scozzese in qualche modo regge ma è costretta al fallo, e gli All Blacks continuano a premere. Savea e Sititi guadagnano altri metri ma poi Quinn Tupaea impattando perde il pallone in-avanti.
La vittoria in trincea rianima la Scozia che, con un 50-22 trovato da Finn Russell, si presenta in un attimo nei 22 della Nuova Zelanda. L’azione è veloce e Blair Kinghorn porta Darcy Graham a un passo dalla linea di meta, ma l’ala perde l’ovale e un’altra occasione sfuma. Non ci mettono molto gli All Blacks a reagire con Peter Lakai nel punto d’incontro, poi Darcy Graham si complica la vita nei propri 22 e Caleb Clarke lo porta fuori. Occasione in attacco degli All Blacks, nuovo fallo della Scozia di cui stavolta approfittano andando per i pali: Beauden Barrett calcia per lo 0-10 entro la mezz’ora.
Il gioco però non si ferma: prima Finn Russell cerca una nuova giocata al piede, poi una contro-ruck impressionante dei neozelandesi li ributta indietro e il gioco si rompe. Nella confusione Darcy Graham ha l’occasione per scappare via e Leroy Carter, con uno sgambettino malizioso, lo rallenta. La cosa non sfugge alla revisione arbitrale, e l’ala tuttonera si becca il cartellino giallo al 32′. Forte della superiorità numerica la Scozia si riporta in attacco e stavolta sono gli All Blacks a doversi difendere da un multifase avversario. Ma anche adesso i padroni di casa commettono un fallo sanguinoso (Ben White si rialza senza lasciare l’ovale) e nulla da fare.
La risposta allora passa nelle mani degli All Black che, nonostante l’inferiorità numerica complessiva, trovano quella locale e la sfruttano al massimo con una grandissima corsa di Sititi, che assorbe tutta la difesa della Scozia e libera Will Jordan per andare a segnare. Altra meta che fa male agli Highlanders perché subita poco prima di andare all’intervallo. C’è giusto il tempo per Barrett per trasformarla e portare il punteggio sullo 0-17.
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Coach Gregor Townsend tocca le corde giuste nello spogliatoio e i suoi uomini tornano in campo con la voglia di reagire. Ancora una volta la Scozia si stanzia per diversi minuti nei 22 avversari ma stavolta limita gli errori e, soprattutto, costringe gli All Blacks al fallo: gli Highlanders così restano in attacco e il colpo arriva con la spinta di Ewan Ashman al 46′. I padroni di casa si portano sul 7-17 e, inoltre, guadagnano un’altra superiorità numerica: Ardie Savea paga con un giallo i falli ripetuti.
Bastano così 10′ di ripresa alla Scozia per tornare perfettamente in gioco: la furia Highlanders costringe sempre più spesso i neozelandesi al fallo, dalla rimessa laterale la maul guadagna metri e poi la potente carica di Sione Tuipulotu assorbe la difesa. Sono veloci Russell e Kinghorn ad aprire al largo per Kyle Steyn che è solo ad andare a schiacciare. Con la trasformazione il punteggio è sul 14-17 al 51′, e Murrayfield torna a cantare.
Il momentum della Scozia continua e tenta il tutto per tutto: Darcy Graham al 55′ porta avanti una grandissima azione personale in cui gli manca solo il gesto di schiacciare l’ovale, Jack Dempsey intercetta l’ovale poco dopo e viene fermato in-extremis dalla difesa neozelandese. Ancora tante azioni ma stavolta non concretizzate: ad un nuovo fallo avversario per fuorigioco allora gli Highlanders vanno alla piazzola, e Russell al 60′ pareggia i conti, 17-17.
Alla crescita della Scozia corrisponde una progressiva indisciplina All Blacks, che un minuto dopo perde uno dei suoi migliori giocatori. Wallace Sititi ingenuamente tenta un improbabile intercetto commettendo in-avanti: l’arbitro Nic Berry estrae il terzo giallo ai danni della Nuova Zelanda in neanche un’ora di gioco.
Proprio l’ennesima sanzione però spinge gli uomini di Scott Robertson a rimettere a posto la loro disciplina, cercando di stare più ordinati anche per evitare di pagare ancora la situazione di inferiorità numerica. Possesso e gioco un po’ alla volta tornano sotto il controllo degli All Blacks, e la loro riscossa è suonata da un impressionante 50-22 (ma in realtà è tipo un 60-10) trovato dal subentrato Damian McKenzie al 70′.
Da qui i neozelandesi giocano semplice e di forza, con cariche impressionanti di Ardie Savea a tenerli sul piede avanzante e assorbire la difesa scozzese. Si può quindi aprire il gioco al largo dove è nuovamente protagonista McKenzie: in maniera che si può definire incredibile, gestisce ottimamente il controllo del proprio fisico in rotazione, evitando di toccare la linea laterale e con una mano segna una meta pesantissima al 73′.
Punteggio sul 22-17 e la Scozia ora entra in difficoltà, avendo dato tutto nel tentativo di rimonta. Sono loro nel finale a commettere più falli ed ecco che a pochi minuti dalla fine è ancora McKenzie a presentarsi alla piazzola. Il trequarti non sbaglia il calcio che porta gli All Blacks oltre al break di vantaggio e, col punteggio di 25-17, si chiude la grande battaglia di Murrayfield contro una Scozia che ci ha creduto alla rimonta ma gli è mancata la lucidità nel momento decisivo.
Matteo Salmoiraghi
Quilter Nations Series: formazioni e tabellino di Scozia-All Blacks
Scozia: 15 Blair Kinghorn, 14 Darcy Graham, 13 Rory Hutchinson, 12 Sione Tuipulotu (C), 11 Kyle Steyn, 10 Finn Russell, 9 Ben White, 8 Jack Dempsey, 7 Matt Fagerson, 6 Gregor Brown, 5 Grant Gilchrist, 4 Scott Cummings, 3 D’Arcy Rae, 2 Ewan Ashman, 1 Pierre Schoeman.
Sostituzioni: 16 George Turner, 17 Rory Sutherland, 18 Elliot Millar Mills, 19 Marshall Sykes, 20 Rory Darge, 21 Josh Bayliss, 22 Jamie Dobie, 23 Tom Jordan.
Marcatori Scozia
Mete: Ashman 46′, Steyn 51′
Trasformazioni: Russell 47′, 52′
Punizioni: Russell 60′
All Blacks: 15 Will Jordan, 14 Leroy Carter, 13 Leicester Fainga’anuku, 12 Quinn Tupaea, 11 Caleb Clarke, 10 Beauden Barrett, 9 Cam Roigard, 8 Peter Lakai, 7 Ardie Savea (C), 6 Wallace Sititi, 5 Fabian Holland, 4 Josh Lord, 3 Fletcher Newell, 2 Codie Taylor, 1 Ethan de Groot.
Sostituzioni: 16 Samisoni Taukei’aho, 17 Tamaiti Williams, 18 Pasilio Tosi, 19 Sam Darry, 20 Du’Plessis Kirifi, 21 Cortez Ratima, 22 Billy Proctor, 23 Damian McKenzie.
Marcatori All Blacks
Mete: Roigard 3′, Jordan 39′, McKenzie 73′
Trasformazioni: Barrett 4′, 40′
Punizioni: Barrett 29′, McKenzie 79′
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