Il tecnico dei Wallabies ha parlato delle sue scelte di formazione e di cosa si aspetta dalla nazionale azzurra

Australia, Joe Schmidt: “Quella con l’Italia non è la gara più facile del nostro novembre” – ph. Sebastiano Pessina
UDINE – Len Ikitau e Max Jorgensen a riposo. Will Skelton e James O’Connor non sono tra i convocati. Carter Gordon torna in nazionale dopo due anni.
La formazione dell’Australia per il test match contro l’Italia nelle Quilter Nations Series non scherza in quanto a piccole sorprese, che Joe Schmidt ha spiegato così nella conferenza stampa succeduta all’annuncio della lista gara dei Wallabies: “[L’esclusione di Ikitau] ha a che fare con il fatto che abbia deciso di fare questo anno all’estero. Sapevamo che sarebbe arrivato direttamente dalla trafila con i Lions, il Rugby Championship, il trasferimento a Exeter, dove ha giocato subito. Abbiamo deciso di dargli un po’ di respiro, una cosa che avevamo già programmato anche in accordo con Rob Baxter, l’head coach di Exeter. Lenny è ancora sotto contratto con Rugby Australia nelle prossime stagioni, quindi è completamente nei programmi dei Wallabies per il futuro. È stata una stagione molto densa, intensa, e vogliamo provare ad avere sempre il meglio dai nostri giocatori. E poi Hunter Paisami è comunque un ottimo giocatore.”
A numero 10 Schmidt ha scelto Carter Gordon, che dopo il fallimentare mondiale del 2023 aveva lasciato il rugby union per passare alla versione a XIII del gioco. Dopo un anno e mezzo ha fatto il percorso inverso, ritrovando immediatamente la nazionale malgrado abbia concluso il suo contratto con il rugby league solo un mese fa: “Principalmente mi ha convinto la sua fiducia in sé stesso, che ho trovato accresciuta – ha detto il tecnico neozelandese dell’Australia, interpellato sulle ragioni che lo hanno spinto a selezionarlo – Ha lavorato tanto dietro le quinte perché ovviamente ricopre una posizione importante, e Carter ha saputo distinguersi sempre di più nelle ultime due settimane. Penso inoltre che possa crescere molto, così come Tane [Edmed], e che sia molto importante per noi costruire profondità nella posizione di apertura.”
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“James O’Connor potrebbe essere coinvolto già a partire dalla prossima settimana. Come Len [Ikitau], anche lui viene da una stagione intensa. Ha giocato fino alle finali con i Crusaders, poi i Lions, il Rugby Championship, il trasferimento in Inghilterra. Abbiamo scelto di lasciargli un po’ di spazio per sistemarsi con la sua famiglia e poi penseremo se aggiungerlo alla rosa la prossima settimana.”
“Max [Jorgensen] e Dylan [Pietsch] non sono stati bene di salute durante la settimana. Max non è stato al suo solito livello a Twickenham, lui che quest’anno è stato sempre al top per noi. Abbiamo scelto di dar loro tempo per recuperare a pieno e inoltre abbiamo voluto dimostrare la fiducia nella profondità della nostra squadra. Corey [Toole] è il giocatore più veloce della rosa, le previsioni meteo danno una bella giornata per sabato, speriamo di poter dare spazio alle sue qualità.”
“Lo stesso vale per Carlo Tizzano, che ci teneva particolarmente a questa partita. Tuttavia ha un piccolo problema al ginocchio, che ha quasi recuperato. Ci teniamo però a prenderci cura dei nostri giocatori, vogliamo metterli nelle migliori condizioni di potersi esprimere e pensiamo che se un giocatore giocherà meglio se è pienamente in condizione e ha affrontato una intera settimana di lavoro.”
Schmidt ha poi parlato della partita che attende la sua Australia, sottolineando come, in una cornice come quella di questo autunno che vede i Wallabies affrontare Inghilterra, Azzurri, Irlanda e Francia, quella di sabato non è detto che sia la più semplice.
“Sappiamo che l’Italia è una squadra brava a rimanere attaccata alla partita. Mettono un sacco di pressione sulla palla con giocatori come Cannone e Zuliani. Gente come Menoncello e Brex è capace di muovere bene la palla ma anche di caricare la linea, sono giocatori molto combattivi.”
“Non sono per niente convinto che l’Italia sia la partita più facile del nostro quartetto di test, perché conosco abbastanza di questi giocatori. Allenavo nello staff degli All Blacks prima di affrontarli alla Rugby World Cup: in quella partita non andò niente per il verso giusto agli Azzurri, ma tutte le squadre possono avere una giornata no e, avendoli studiati, avevamo visto quante frecce potessero avere al loro arco. Quando cominci a inseguire una partita e le strutture si rompono perdi il controllo delle cose e il punteggio in quel caso diventò pesante. Allo stesso tempo, però, fecero vedere alcune buone cose. Ho già menzionato i centri e le terze linee, ma poi nella squadra italiana c’è [Paolo] Garbisi, che controlla il gioco molto bene. Che giochino Ioane e Capuozzo con Allan estremo, o Capuozzo da 15 con Ioane e Lynagh nessuna delle due cose sembra particolarmente rassicurante se sono un difensore australiano.”
“Ho menzionato le terze linee, ma anche gli altri avanti sono ottimi giocatori. Diversi sono gli stessi che hanno avuto la meglio dei Wallabies tre anni fa, e quella era una buona squadra australiana: c’erano Will Skelton, Pete Samu, Len Ikitau, Hunter Paisami, Tom Wright, Mark Nawaqanitawase. Era una gran bella formazione, quindi sappiamo che sarà una partita molto più dura di quanto possa essere percepito dall’esterno.”
“Quello che cerchiamo da questa partita è fare meglio della settimana scorsa. Penso che in diverse aree del gioco abbiamo fatto bene: abbiamo lavorato bene nella difesa della rimessa laterale, siamo stati all’altezza dell’Inghilterra in mischia ordinata, abbiamo generato lo stesso loro numero di linebreak in attacco e abbiamo difeso bene in generale. Tuttavia, in attacco non abbiamo convertito le occasioni avute e in difesa abbiamo concesso qualcosa di banale in certi frangenti. Qualcosa che dobbiamo assicurarci di migliorare questo weekend.”
Lorenzo Calamai
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