Sono l’unica home nation a non aver fatto registrare neanche una vittoria contro i neozelandesi e ora vogliono cambiare la storia

La Scozia prepara l’imboscata: la volta buona per battere gli All Blacks? – ph. Sebastiano Pessina
Trentadue partite disputate in 120 anni di storia, mai un successo della Scozia sulla Nuova Zelanda.
A partire da quel 18 novembre 1905 in cui i mitici Originals, la prima squadra neozelandese ad andare in tour in Europa, seppero battere la Scozia per 12-7 a Edimburgo, gli highlanders hanno fatto registrare due pareggi e trenta sconfitte contro l’avversario kiwi.
La peggiore quella del 24 giugno 2000 al Carisbrook di Dunedin, lo stadio soprannominato the house of pain, la casa del dolore. Ce ne fu molto nel 69-20 inflitto dagli All Blacks ai malcapitati ospiti. I due pareggi risalgono invece al 1964 e al 1983, entrambi a Murrayfield.
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In tempi recenti la Scozia ha sognato, ma non ce l’ha fatta: 15 novembre 2014, vittoria di 8 punti degli All Blacks con una meta a 7 minuti dalla fine che chiude i conti; 18 novembre 2017, vittoria di 4 punti degli All Blacks che resistono alla rimonta avversaria nel finale; 13 novembre 2022, vittoria di 8 punti degli All Blacks dopo essere stati sotto di 9 a 20 minuti dalla fine.
Quello di sabato 8 novembre a Murrayfield è il nuovo capitolo della storia. La Scozia è l’unica delle home unions, le quattro squadre delle isole britanniche da cui è originato il gioco, a non aver mai battuto la Nuova Zelanda. Gli inglesi lo hanno fatto 8 volte, l’Irlanda ha vinto 5 delle ultime 11 sfide dopo aver atteso 111 anni, il Galles ci è riuscito due volte, l’ultima delle quali 72 anni fa.
La Scozia si prepara a tendere il tranello. Viene da una vittoria facile contro gli Stati Uniti, giocherà poi con Argentina e Tonga. Punterà tutte le sue fiches sulla partita contro gli All Blacks, sperando che gli infortuni, l’usura e la lunghezza di una stagione che per i neozelandesi volge al termine possano livellare il gap fra le due squadre.
E che gli ottantamila di Murrayfield facciano il resto, portando il catino di Edimburgo al punto di ebollizione.
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