L’ex capitano irlandese si è detto preoccupato rispetto alla qualità offensiva espressa contro gli All Blacks

Irlanda, Brian O’Driscoll: “Non abbiamo lo stesso X Factor del passato” (Ph. Sebastiano Pessina)
L’Irlanda si è rimessa al lavoro dopo il test di Chicago contro gli All Blacks con più dubbi che certezze. La sconfitta per 26-13 ha riacceso interrogativi sulla capacità della squadra di Andy Farrell di incidere nelle partite di alto livello, specialmente in attacco. A sottolinearlo è stato Brian O’Driscoll, una delle voci più autorevoli del rugby irlandese, che non ha nascosto una certa preoccupazione sullo stato attuale del gioco dei verdi.
L’ex capitano, intervenuto nel podcast Off The Ball, ha evidenziato come la squadra sembri aver perso quel “qualcosa in più” che faceva davvero la differenza quando contava.
“Abbiamo avuto qualche buona azione, ma l’unico vero lampo offensivo è sembrato più un’anomalia che il risultato di un sistema di gioco funzionante”, ha dichiarato O’Driscoll – “Per me, la mancanza di grinta nel portare la palla all’esterno è stata piuttosto evidente. Semplicemente non abbiamo avuto l’X Factor che abbiamo visto in passato, a parte Tommy O’Brien, che ha avuto pochissime occasioni, con la sua accelerazione, velocità e impegno.”
L’Irlanda, avanti 13-7 nel primo tempo, ha poi faticato a trovare continuità e profondità nel proprio attacco, lasciando campo agli All Blacks, capaci di accelerare nella ripresa e chiudere la partita.
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Brian O’Driscoll: “Abbiamo visto il meglio di Garry Ringrose? Non credo
Secondo O’Driscoll, non si tratta di un semplice incidente di percorso ma probabilmente di un campanello d’allarme più ampio: la necessità di rinnovare creatività e incisività offensive, soprattutto mentre si avvicina una fase cruciale delle Quilter Nations Series.
“Puoi affidarti al calcio come arma d’attacco, come ha fatto Jack Crowley usando il grubber e il cross kick”, ha aggiunto. Poi un quesito su un giocatore chiave, probabilmente non valorizzato secondo le sue possibilità: “Abbiamo visto il meglio di Garry Ringrose? Non credo. Gli stiamo dando la palla in mano?”
Un messaggio forte, da un protagonista che della capacità di inventare rugby ha fatto la propria cifra. Ora la palla passa a Farrell e al suo staff, chiamati a ritrovare fluidità, coraggio e imprevedibilità in un sistema che, nelle ultime uscite, sembra essersi leggermente appiattito.
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