La terza linea azzurra si racconta dal raduno di Udine: crescita personale, ambizioni e lo sguardo sulla sfida ai Wallabies

Italia, Alessandro Izekor: “Ora sono più maturo. Contro l’Australia? Occhi aperti, ma portiamo la nostra identità”
A pochi giorni dalla sfida di Udine contro l’Australia (sabato 8 novembre, ore 18.40), Alessandro Izekor ha incontrato i media dal ritiro della nazionale nel capoluogo friulano. (qui il link per comprare i biglietti delle partite casalinghe degli azzurri).
Per il flanker classe 2000, protagonista in azzurro nel recente tour estivo in Namibia e Sudafrica, questa finestra autunnale rappresenta una grande opportunità in un reparto dove, complice l’infortunio di Sebastian Negri, non manca la concorrenza ma si è aperto uno spiraglio importante.
La terza linea del Benetton ha parlato di crescita, sensazioni personali e obiettivi, senza dimenticare l’impegno imminente contro i Wallabies, avversari che l’Italia non affronta dal successo storico di Firenze nel 2022.
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Alessandro Izekor: “L’Australia è un avversario scomodo su tutti i fronti”
La prima riflessione di Alessandro Izekor è di natura personale: «Sono maturato molto. Ho più nozioni nel mio bagaglio tecnico e capisco meglio le situazioni di gioco grazie all’esperienza, nel bene e nel male. Ho imparato dai miei errori: ci sono cose che non faccio più, e altre che adesso riesco a fare molto meglio.»
Lo staff farà affidamento su di lui, anche a causa dell’infortunio di Sebastian Negri, che toglie dall’organico un competitor per il ruolo: «Mi spiace molto per Seb. È vero, al momento sono l’unico sei puro, ma anche io sono rientrato da poco e ho avuto una settimana più graduale per ritrovare i meccanismi. Spero di avere la mia occasione e di dimostrare il mio valore.»
Il coach degli australiani, Joe Schmidt, ha recuperato Tom Hooper e Len Ikitau, entrambi inseriti tra i convocati per il match di Udine, ma per il giocatore di origine bresciana non c’è un solo giocatore da tenere sotto controllo: «L’Australia è un avversario scomodo su tutti i fronti, nel gioco statico e aperto. Abbiamo concentrato molto la preparazione sulla loro linea dei trequarti, perché sono molto pericolosi. Ma l’allerta è su tutto: touche, mischia, gioco aperto. Non sono un avversario da sottovalutare, lo hanno dimostrato nel loro tour.»
Alessandro Izekor non ha mai affrontato i Wallabies, ma il ricordo va comunque ad una partita storica per il rugby italiano:«Non ho ancora avuto il piacere di giocare contro l’Australia, però ricordo l’ultima partita a Firenze, quando ero sugli spalti. Vedere i miei compagni lottare fino all’ultimo e vincere grazie all’errore nel finale è stata un’emozione fortissima, da tifoso dell’Italia. Sarebbe bellissimo viverla da giocatore.»
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