Le parole del capitano dei Condores verso il duello di Genova contro gli Azzurri

Cile, Saavedra: “Affrontare l’Italia sarà un privilegio, ma anche una responsabilità” (Ph. FIR)
Contro l’Italia il 22 novembre, alle ore 21.10 allo stadio Luigi Ferraris di Genova, il Cile è pronto a giocarsi le sue chance contro una squadra di Tier 1. Dopo aver preso di fatto il posto delle Samoa in quel Test Match, grazie alla qualificazione iridata ottenuta proprio contro gli isolani ormai più di un mese fa, i sudamericani non vedono l’ora di scendere in campo.
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Cile, Saavedra: “Affrontare l’Italia sarà un privilegio, ma anche una responsabilità”
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A parlare al sito della FIR, è stato il capitano dei Cóndores – soprannome della nazionale cilena – Clemente Saavedra che ha espresso così le sue aspettative: “Da quando ci siamo qualificati per la nostra prima Coppa del Mondo, il nostro obiettivo è sempre stato quello di misurarci con squadre di Tier 1. Abbiamo già affrontato la Scozia due volte e volevamo continuare su quella strada, perché sappiamo che questo tipo di esperienza ci renderà una squadra migliore in vista del prossimo Mondiale. Dopo la vittoria contro Samoa non avevamo altre partite in programma per i test di novembre, e il fatto che l’Italia ci abbia voluti affrontare lo abbiamo vissuto come un privilegio, ma anche come una responsabilità. Se vogliamo giocare sempre più spesso a questo livello, dobbiamo dimostrare di meritarlo offrendo una grande prestazione”.
Poi ha aggiunto, sul fatto che il Cile arrivi a giocare la seconda Rugby World Cup di fila, dopo quella del 2023: “È il risultato visibile di un processo molto più ampio: direi la punta dell’iceberg. Dietro ci sono tanti altri progressi che non si vedono a prima vista: oggi in Cile abbiamo quattro accademie federali, distribuite tra nord, sud, centro e ovest del Paese. Anche il numero dei giocatori è cresciuto moltissimo: non ho la cifra esatta, ma credo che siamo passati da circa 20.000 a 40.000 tesserati. Questi risultati sportivi hanno generato molti altri effetti positivi: uno degli obiettivi di questa squadra è cambiare per sempre il modo di vivere il rugby in Cile”.
Sul rugby sudamericano: “In Sud America la passione per il rugby è enorme. Quando giochiamo tra di noi c’è sempre grande rivalità, ma quando andiamo fuori dal continente rappresentiamo tutti il Sud America. Voglio ringraziare tutti quelli che verranno a sostenerci. Ci sentiamo parte di un percorso comune: vogliamo che il Cile faccia bene, ma anche che Uruguay, Argentina e perché no, presto anche il Brasile, continuino a crescere e a qualificarsi per i Mondiali.
Le aspettative per il match contro l’Italia: “Conosciamo bene Quesada, perché ha allenato i Jaguares e ha fatto ottime stagioni allo Stade Français. Da quando è arrivato in Italia, si vede chiaramente come la squadra sia cambiata: giocano in modo molto veloce e hanno molte opzioni in attacco, soprattutto nel gioco al largo. Sarà quindi una partita rapida, e il breakdown sarà cruciale, perché è lì che nasce la velocità del gioco. Inoltre, sappiamo che l’Italia può contare su molti giocatori che militano nel Top 14, nelle Zebre e nel Benetton: sono atleti molto fisici, e le fasi statiche — mischia e touche — saranno decisive”.
Una fotografia sul Cile e gli obiettivi a lungo termine: Siamo una squadra molto determinata, che punta sulle cose semplici, ma fatte bene. Abbiamo una buona mischia, una buona touche, linee di corsa efficaci. Costruiamo il nostro gioco partendo da questi elementi essenziali.
Il nostro progresso è legato anche alla struttura professionale della federazione, ma credo che, se continueremo a lavorare come stiamo facendo, potremo ottenere grandi risultati.Uno dei nostri obiettivi è vincere una partita ai Mondiali in Australia e, perché no, provare a superare la fase a gironi”.
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