Italia, Leonardo Marin: “Non pensavo di trovarmi così bene come primo centro”

Il giocatore racconta il suo punto di vista sulla sua posizione in campo e dà uno sguardo ai test che attendono gli Azzurri

Leonardo Marin – ph. Sebastiano Pessina

Aveva la maglia numero 12, Leonardo Marin, in quel pomeriggio di marzo a Cardiff in cui l’Italia interruppe il digiuno di vittorie al Sei Nazioni dopo sette lunghi anni.

Aveva esordito con la nazionale maggiore poco più di un mese prima, contro la Francia, partendo dalla panchina. Dalla terza giornata Kieran Crowley decise di dargli una possibilità al fianco di Paolo Garbisi, mentre lui aveva giocato solo da apertura con il Benetton.

Una scelta che premiò le idee del tecnico neozelandese nella gara contro il Galles, ma che non sarebbe più stata riproposta, complice l’infortunio che lo costrinse a saltare tutta la stagione 2022/2023 e la Rugby World Cup in Francia, per la quale avrebbe decisamente avuto una possibilità di essere convocato.

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Poi arriva l’estate del 2025, e si incomincia a parlare di un Marin stabilmente centro per il Benetton e per la nazionale, a partire proprio dalla tournée in Namibia e in Sudafrica: “Inizialmente è stata un po’ dura da accettare, perché ho sempre voluto giocare con la maglia numero 10 – racconta il diretto interessato direttamente dal raduno azzurro di Verona – Ho sognato di portare la 10 per Treviso e per l’Italia. Poi, dopo qualche anno di panchina e di partite giocate in altre posizioni, sono arrivato a un punto in cui ho dovuto accettare la realtà, perché se né gli allenatori né il club mi vedono come apertura avrei dovuto andarmene o cambiare posizione in campo.”

“Ho scelto la seconda opzione perché il ruolo di numero 12 già mi piaceva, avendolo conosciuto in precedenza, e comunque non avrei pensato di trovarmici così bene, mi piace tantissimo. L’idea del tutto è partita da Calum MacRae, è stato lui il primo a propormela in pianta stabile.”

E così Leonardo Marin è una delle opzioni per l’Italia nella posizione di centro, dove la coppia formata da Tommaso Menoncello e Nacho Brex sembra destinata a ricostituirsi, ma dove il classe 2002 può sicuramente offrire il suo prezioso contributo, visto anche quanto di buono fatto con gli Stormers nell’ultima gara di United Rugby Championship.

“Credo che per queste tre partite sia abbastanza chiaro che una la dobbiamo indubbiamente vincere, e poi cercare di vincere un’altra possibilmente – dice Marin, in relazione alle sfide che attendono la nazionale – Secondo me la partita con l’Australia è una sfida molto bella, in cui possiamo essere competitivi. Lo possiamo essere anche con il Sudafrica, ma dipende anche un po’ da come decideranno di scendere in campo loro e come noi riusciremo a fermarli. La prestazione rimane sempre più importante del risultato, ed è per quella che ci alleniamo in settimana: sarà la cosa importante in tutte e tre le gare, indipendentemente dalla vittoria o dalla sconfitta.”

“L’Australia è una squadra cresciuta tantissimo nel corso dell’ultimo anno, hanno tante individualità forti, ma anche qualche infortunio. Penso comunque che possiamo giocarcela in ogni area del gioco contro i Wallabies. Rispetto al Sudafrica hanno una difesa non così aggressiva, quindi penso che possano lasciarci l’opportunità di attaccarli ed esprimere il nostro gioco.”

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