Il capo allenatore ha tracciato anche un primo bilancio dei primi due anni alla guida dell’Italia

Gonzalo Quesada – ph. Sebastiano Pessina
MILANO – Australia, Sudafrica e Cile: tre sfide fondamentali per chiudere il 2025 dell’Italia. Un anno fatto di soddisfazione e momenti difficili che gli Azzurri vorranno chiudere al meglio. Lo sa anche il capo allenatore Gonzalo Quesada, che durante la presentazione delle Quilter Nations Series ha introdotto alcuni dei temi portanti di questo intenso mese di rugby.
La scelta del gruppo e le possibili scelte di formazione
“Abbiamo scelto il gruppo che riteniamo più in forma e più adatto a rappresentarci in queste tre partite. Abbiamo cercato come sempre di guardare sia alle franchigie sia ai ragazzi impegnati all’estero, senza mai dimenticare i giocatori impegnati in Serie A Elite. Abbiamo deciso come sempre di chiamare anche alcuni giovani promettenti come Enoch Opoku ed Edoardo Todaro che hanno fatto bene al Mondiale under 20. Anche loro sanno di non essere ancora pronti per questo livello, ma convocarli è un modo per metterli sulla buona strada”.
Per quanto riguarda le scelte di formazione, Quesada è stato molto chiaro: “L’obiettivo sarà mettere la miglior formazione possibile ad ogni partita. Non mi piace la parola “sperimentale” – ha detto ricordando la tournee estiva in Namibia e Sudafrica – “ma abbiamo utilizzato l’estate per allargare il gruppo dei leader e questo ci ha consentito di migliorare la profondità. La performance della squadra sarà l’obiettivo numero uno: giocheranno quelli che meriteranno di andare in campo”.
Sui giocatori impegnati all’estero
Quesada ha poi introdotto una questione sempre presente quando si tratta di preparare i vari appuntamenti. L’arrivo dei giocatori provenienti dall’estero: “Abbiamo dei ragazzi che dopo il raduno di Verona prenderanno l’aereo per tornare in Francia e in Inghilterra, giocheranno e poi riprenderanno un altro aereo per tornare. Dobbiamo quindi capire in quali condizioni arriveranno verso la partita di Udine: se dovessimo renderci conto che alcuni di loro non saranno al 100% faremo scelte diverse. Non ci saranno però ‘rotazioni’: giocheranno quelli che meriteranno di più e schiereremo sempre la miglior formazione possibile per provare a vincere”.
Su Australia, Sudafrica e Cile
“Saranno tre grandi partite, tre grandi opportunità per noi” prosegue Quesada: “Non c’è niente di più entusiasmante che giocare in casa. Sappiamo che affronteremo squadre come Australia e Sudafrica che vengono da mesi di rugby internazionale: gli Springboks hanno vinto il Rugby Championship, i Wallabies sono cresciuti tantissimo e inizieranno i test già domani contro il Giappone. Noi abbiamo poco tempo ma fiducia totale nel nostro gruppo. Il Cile si è guadagnato sul campo il diritto di giocare contro di noi battendo le Samoa, ed è una grande opportunità per loro: noi stessi abbiamo spinto affinché i cileni potessero giocare con noi. Sarà una partita storica”.
Un bilancio
Per chiudere, Quesada ha tracciato un bilancio di questi primi 2 anni alla guida dell’Italia: “Se sono contento? Sono molto esigente con me stesso, non sono mai davvero contento perché sento sempre di poter fare di più. Sono soddisfatto di ciò che siamo riusciti a fare con questo gruppo, per quanto riguarda quello che vediamo in campo ma anche come percorso di preparazione al Mondiale 2027- Siamo sulla strada giusta. Sono convintissimo che venire in Italia sia stata la scelta giusta per me e mi godo ogni giorno il lavoro che sto facendo: è una responsabilità grande, un impegno importante da assolvere con i fatti e non solo a parole, ma sono felice”. Infine, una chiosa sugli obiettivi di questi test match: “Per essere soddisfatto cosa deve succedere? Se portiamo in campo quello che da lunedì inizieremo a preparare allora sarò soddisfatto: più lo faremo più lo farò. E soprattutto, più lo faremo e più saremo in grado di competere, anche contro due delle migliori squadre al mondo, e a quel punto avremo la possibilità di portare a casa dei risultati”.
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Francesco Palma
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