Contro i primi della classe la squadra di Brunello, pur commettendo errori, ha dimostrato ancora una volta quanto può essere competitiva. E adesso c’è un’altra supersfida contro Leinster

Perché Zebre-Stormers ci dà comunque segnali positivi (ph. Zebre Rugby)
Un tempo una partita come Zebre-Stormers sarebbe stata ignorata dai più: troppo grande la differenza fra le due squadre, a maggior ragione – in teoria – nell’anno della crisi di Leinster, con i sudafricani che stanno dominando il campionato e che appaiono i principali favoriti per la vittoria finale. Invece, al Lanfranchi di Parma la squadra di Brunello ha fatto la sua partita: ha commesso errori (alcuni anche gravi), ha sofferto, ha arrancato, ma ha giocato – a tratti anche alla pari – con i primi della classe.
Tutto questo considerando le tante assenze, su tutti Stavile e Fusco, tra i migliori di inizio stagione, e i due cambi obbligati nei primi 20 minuti: le Zebre infatti hanno perso subito Neculai e Montemauri, costringendo Brunello a cambiare i suoi piani. E alla fine il 31-13 finale per gli Stormers pare addirittura eccessivo.
Fattori chiave
C’è stata un po’ di arroganza da parte degli sudafricani? Probabilmente sì, soprattutto nel primo tempo quando Mngomezulu e compagni hanno giocato i primi 40′ convinti di poterla comunque risolvere in qualche modo. Questo però non toglie nulla alla prestazione delle Zebre: dopo la meta di De Villiers in tanti hanno temuto l’imbarcata, invece la squadra di Brunello ha serrato le fila, salendo bene difensivamente e reggendo per quanto possibile allo strapotere fisico dei sudafricani. La meta di intercetto di Belloni non è solo l’intuizione – ottima – del singolo, ma è il frutto di una salita difensiva che funziona e del lavoro di una squadra compatta che non perde più la testa quando è sotto pressione.
Sono due i fattori che hanno indirizzato la partita dalla parte degli Stormers: la grande sofferenza nelle fasi statiche (in mischia era preventivabile, ma chiudere il match con il 67% di touche vinte a questi livelli è davvero poco) e quella meta regalata con un pasticcio alla fine del primo tempo, quando Mngomezulu si è ritrovato in mano il suo up&under senza nemmeno sapere come. Chiudere il primo tempo davanti avrebbe orientato la partita verso un’altra prospettiva, soprattutto considerando la difficoltà nel costruire azioni in attacco senza rimessa e senza mischia.
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Coraggio e difesa
In questo senso, appare giusta la scelta di capitan Licata di andare due volte per i pali sul 7-24 e con l’uomo in meno: bisognava mettere punti sul tabellone, restare vicini nel punteggio in attesa dell’occasione per andare a prendersi almeno il punto di bonus. E l’occasione è arrivata, ancora con un intercetto di Belloni che però non ha trovato il tempo giusto per controllare il pallone. Poi, sulla difesa a 5 metri, gli Stormers hanno messo in campo tutta la loro fisicità (e un filo di malizia) disinnescando l’azione. A proposito di difesa, la meta di Mngomezulu del 46′ ha oscurato quello che era successo prima, quando le Zebre per 3 volte si erano salvate difendendo con coraggio ma soprattutto con ordine di fronte alla furia degli Stormers, entrati in campo con l’obiettivo di chiudere la partita di forza.
Alla fine, tra le occasioni sprecate (soprattutto in touche) e un’altra meta evitabilissima presa alla fine da Nel che sa davvero di beffa, l’impressione è che le Zebre avrebbero potuto strappare un punto di bonus ai primi della classe. Nonostante questo, dopo 4 giornate la squadra di Brunello è ottava in classifica con 9 punti, alla pari col Benetton (7° e davanti per differenza punti).
La vera prova di maturità arriverà sabato prossimo, contro Leinster. A Parma le Zebre hanno dimostrato di poter essere competitive con chiunque, mentre in trasferta contro gli Ospreys non si è vista la stessa squadra delle partite precedenti. Gli irlandesi stanno attraversando un momento di crisi che raramente si era visto nella loro storia, e non possono permettersi di perdere altri punti. Dall’altra parte, le Zebre possono e devono sfruttare il proprio ruolo da outsider per minare ulteriormente le poche certezze di Leinster in questo periodo: sarà l’ultima partita prima della pausa nazionali, quella in cui dare tutto.
Francesco Palma
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