Dall’inserimento di due nazionali under 20 alla crescita di Damiano Mazza, passando per qualche nome che rimane fuori inaspettatamente

Italia: sorprese, certezze ed esclusioni della lista dei convocati per novembre – ph. Sebastiano Pessina
Gonzalo Quesada e lo staff tecnico della nazionale italiana hanno scelto i 34 giocatori che vestiranno l’Azzurro in preparazione alle sfide contro Australia, Sudafrica e Cile che si giocheranno nella finestra internazionale di novembre.
Due sfide complesse, le prime, contro una squadra decisamente in crescita come quella dei Wallabies e contro i migliori al mondo, che arrivano dalla vittoria del Rugby Championship. Al termine, una imprevista prima di sempre contro una squadra sudamericana che, in questo momento, può forse essere una sfida molto utile allo staff prima del Sei Nazioni per consolidare l’allargamento della rosa proposto in estate.
Sebbene il grosso delle convocazioni rispecchi le aspettative, non mancano alcuni nomi che sono rimasti fuori dalla lista e altri che invece figurano a sorpresa. La FIR ha inoltre comunicato di non aver considerato per infortunio Gianmarco Lucchesi, Ivan Nemer, Matteo Canali, Dino Lamb, Alessandro Fusco e Jacopo Trulla. La scelta dei 34, le esclusioni, le sorprese e gli infortuni concorrono ad essere testimonianza di come la nazionale italiana sia riuscita nel corso delle ultime stagioni ad ampliare nettamente la rosa di giocatori pronti a vestire la maglia azzurra: forse uno dei successi più notevoli delle ultime stagioni.
Leggi anche: Italia: la prima lista dei convocati per preparare le Autumn Nations Series
Gli avanti
Per il pacchetto di mischia Gonzalo Quesada e lo staff tecnico si sono affidati all’usato garantito, aggiungendo però un volto a sorpresa.
È quello di Enoch Opoku Gyamfi, il seconda linea nativo di Portogruaro che sta crescendo tra le fila della academy del Bath in Inghilterra e che ha fatto bene con la maglia dell’Italia U20 al mondiale giovanile giocato nel nostro paese in estate. La sua sembra una convocazione soprattutto in chiave futura, come in passato lo sono state quelle di David Odiase, François Mey e Mirko Belloni, ad esempio.
Il profilo di Opoku è pressoché unico per il rugby italiano, e inserito com’è in un sistema formativo come quello dei migliori club inglesi le probabilità che ne esca un giocatore di livello sono piuttosto alte. Se non ci saranno sorprese, però, il classe 2006 non dovrebbe avere molte chances di contendere il posto alle quattro prime scelte nel ruolo di seconda linea (Cannone, Ruzza, Zambonin e Favretto).
Il lotto delle prime linee fa registrare l’esclusione di Giosuè Zilocchi, pilone destro che era stato convocato in estate per il tour in Sudafrica, ma che poi non ha partecipato a causa di un infortunio. Visto che in passato lo staff ha dimostrato di credere nel suo valore, la sua assenza potrebbe essere motivata soprattutto dalla necessità di fargli fare un po’ di minuti con il Benetton, con il quale sta tornando progressivamente in campo dopo essere stato senza rugby da metà maggio in poi. Non è escluso che con l’andare avanti delle partite non lo vedremo ritornare nel giro, specie se farà bene a Treviso.
Per il resto il gruppo dei piloni e dei tallonatori sarà lo stesso di questa estate, con Muhamed Hasa deputato alla copertura di entrambi i lati della mischia ordinata. La competizione nel ruolo di tallonatore è limitata dalla convalescenza di Gianmarco Lucchesi e dall’infortunio di Loris Zarantonello, che è fermo ai box fino alla fine di novembre a causa di alcune concussions accusate a stretto giro di posta. Ci sarà molta concorrenza fra Di Bartolomeo e Dimcheff per la maglia numero 16: il giocatore delle Zebre sta proseguendo nel suo percorso di crescita e assume sempre più spessore, in senso letterale (fisico) e caratteriale; il nativo di Buenos Aires ha giocato poco in questo inizio stagione, ma è il titolare della squadra prima in classifica in ProD2.
Il gruppo delle terze linee vede i migliori giocatori nel ruolo al completo. Riuscire a ottenere un posto in mezzo a sei giocatori del calibro, del talento e dell’importanza di Lorenzo Cannone, Michele Lamaro, Seb Negri, Alessandro Izekor, Ross Vintcent e Manuel Zuliani è un compito tostissimo per qualunque altro giocatore. C’è da notare come Vintcent stia volando in questo inizio di Premiership con Exeter, mentre Zuliani dovrebbe avere i primi minuti in stagione venerdì sera a Edimburgo, e che quindi giocherà al massimo due partite prima di andare in raduno con la nazionale a Verona.
Ross Vintcent topping the charts in Round 1 of @premrugby 👏#NORvEXE | #JointheJourney pic.twitter.com/eoUGJB8Jiq
— Exeter Chiefs (@ExeterChiefs) September 29, 2025
L’Italia ha a disposizione tante altre terze linee di valore. Davide Ruggeri sembra il giocatore più in forma tra loro in questo inizio di stagione in cui sta facendo molto bene con le Zebre, mentre l’espulsione e la squalifica di Giovanni Licata rappresentano un po’ uno dei limiti del giocatore siciliano per contendere davvero una maglia, perché a tanti momenti di grande fulgore corrisponde anche qualche errore, specie sul lato disciplinare. In ogni caso resta davvero difficile per tutti gli altri pur validi profili riuscire a entrare in un gruppo che non è solo composto da giocatori molto forti, ma che si completa ed equilibra anche in modo armonico, con tanti profili complementari.
I trequarti
La lista dei convocati ha riservato qualche sorpresa in più per la linea arretrata. La prima è la convocazione di Edoardo Todaro, 19enne proveniente dalla nazionale U20 la cui presenza è da troppi giudicata inevitabile. Non sono le tre mete segnate con i Saints in tre giornate di Premiership ad avergli fatto ottenere un posto in nazionale, anche perché, senza nulla togliere, sono state marcature piuttosto semplici, arrivate tuffandosi in meta dopo essere stato servito in situazioni di superiorità numerica.
Edoardo Todaro out here breaking ankles 😤 pic.twitter.com/TrmNq4Hdh0
— PREM Rugby (@premrugby) October 5, 2025
Piuttosto è tutto quello che Todaro ha mostrato al di là delle marcature nelle amichevoli in pre-season, in Prem Rugby Cup e in queste tre gare: l’imprevedibilità, la capacità di sfida nell’uno contro uno, la sicurezza nel gioco aereo, la maturità nel sapersi integrare subito in un gruppo di uomini, lui che è ancora con un contratto da senior academy. E dati i non numerosissimi giocatori convocati nel triangolo allargato non è affatto scontato che non ci saranno minuti per lui.
La convocazione di Damiano Mazza nel lotto dei centri è per certi versi una sorpresa, ma non è altro che il coronamento di una crescita eccezionale del giocatore delle Zebre nell’ultimo anno e mezzo. Il classe 1998 è arrivato in franchigia relativamente tardi, a 24 anni. Ha avuto un paio di stagioni per la verità abbastanza anonime, prima di fare il salto di qualità a metà dello scorso anno: due presenze da settembre a gennaio, poi ha giocato sette delle ultime nove partite dello URC, spiccando nella tripletta di successi ducali a gennaio del 2025 contro Ulster, Edimburgo e Dragons.
Quest’anno Mazza sembra aver ripreso da dove aveva lasciato e merita totalmente la convocazione. È un giocatore trasformato anche fisicamente, un primo centro imponente e davvero difficile da fermare quando porta il pallone. In questo momento ha guadagnato sul campo la chiamata a discapito di un Federico Mori che a Bayonne ha giocato una sola gara fino a qui.
Prevedibilmente Mazza sarà la controfigura di Menoncello in qualità di centro fisico, dedito a portare avanti il pallone, mentre Leonardo Marin agirà primariamente da backup di Brex in qualità di secondo playmaker. Il numero che poi i giocatori porteranno sulla schiena quando scenderanno in campo è relativo.
Dopo lo sfortunato incidente di gioco in Namibia Marin potrà finalmente avere la possibilità di recitare il ruolo ritagliato per lui, che dovrebbe essere anche quello che avrà quest’anno con il Benetton. Rimarrà, in ogni caso, anche una pedina essenziale per vestire la maglia numero 22 grazie alla sua polivalenza. La prospettiva sembra quella di un suo impiego da centro titolare nella partita con il Cile.
Intanto, per allungare la coperta nel ruolo di mediano di apertura e togliere questo compito dalle spalle di Marin, è stato confermato in lista Giacomo Da Re. Una scelta non banale e su quale non molti avrebbero scommesso, ma che porta ulteriore copertura nei ruoli di 10 e 15.
Nel triangolo allargato rimane fuori un po’ a sorpresa Matt Gallagher, che forse avrebbe potuto essere utile con le sue abilità contro una squadra forte nel gioco aereo come l’Australia, e ritorna Lorenzo Pani, che è sembrato in buona forma al suo ritorno in campo con le Zebre dopo un lunghissimo stop, ma che dovrà ritrovare il feeling con il livello superiore. La duttilità di quest’ultimo e di Ange Capuozzo permetterà allo staff tecnico di giostrare il triangolo allargato a seconda delle necessità del piano di gioco, considerando anche Tommaso Allan all’interno dell’equazione.
Fuori anche Paolo Odogwu e Simone Gesi. Il primo, al momento indisponibile anche per il Benetton, non è tra le prime scelte della franchigia e dunque rimane quindi dietro anche nelle gerarchie della nazionale. Il secondo ha dimostrato in estate di avere ancora del lavoro da fare per poter scalzare Monty Ioane dalla maglia numero 11.
Lorenzo Calamai
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.