L’ex pilone azzurro parla del ritrovato rapporto con il rugby ed elogia il gruppo azzurro di coach Quesada

Martin Castrogiovanni: la Nazionale merita molto e ci darà soddisfazioni – ph. Sebastiano Pessina
Martin Castrogiovanni torna a parlare del suo rapporto con il rugby. Lo ha fatto durante il “Festival dello Sport” di Trento, organizzato dalla Gazzetta dello Sport. Nell’intervista rilasciata a Gazzetta Active, l’ex pilone azzurro ha raccontato il suo rapporto con la palla ovale, il suo impegno nel sociale e la sua esperienza come personaggio televisivo.
Sono molte le attività e gli impegni che Castrogiovanni porta avanti nella vita, ma come dice lui stesso deve ancora decidere “cosa fare da grande”. Sicuramente, però, il cuore del pilone azzurro – 119 cap con la Nazionale – rimane legato anche al rugby. Ci ha messo un po’ a tornare a seguire gli Azzurri, comprensibile per un guerriero che ha dato tutto per l’Italia. Ma certi amori fanno giri immensi e poi ritornano: così è stato per Castro, che oggi sostiene che la nazionale meriti tanto, considerando il lavoro che sta facendo.
“I primi anni sono stati difficili – così Castrogiovanni si racconta nell’intervista – soprattutto guardare la nazionale mi faceva male, perché ovviamente avrei tanto voluto essere in campo. Piano piano sto ricominciando, soprattutto negli ultimi 2 anni. Ci soffro ancora nel vederlo perché con il rugby ho vissuto una grandissima storia d’amore, ma ho ricominciato a seguire molto di più anche la Nazionale: anche perché credo che questi ragazzi meritino davvero tanto, stanno facendo un bellissimo percorso e ci daranno tantissime soddisfazioni.”
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L’ex pilone azzurro fa anche dei nomi e naturalmente non può che parlare di prime linee: “Tra i piloni mi piace tantissimo Fischetti perché è un giocatore molto completo, non è forte solo in mischia, così come Ferrari: la nostra prima linea è magari più piccola ma è molto tecnica. Molti non badano a questo aspetto del rugby e pensano che la mischia sia solo forza, ma dove non arriva il fisico arriva la tecnica: il rugby è anche questo”.
E, per quanto debba ancora decidere cosa fare da grande, Castro non ha mai dimenticato ciò che il rugby gli ha insegnato e porta sempre con sé l’idea di sostenere e mettersi a disposizione del prossimo. Oltre a fare un po’ di televisione (partecipa allo show “Tu Si Que Vales” ndr) ogni anno in estate si dedica alla sua Accademia, dove trasmette il suo sapere e la sua passione per il rugby ai ragazzini, partecipa a campagne per la donazione del plasma e ed è impegnato in progetti umanitari in Africa: “Personalmente mi viene naturale, forse anche per via del mio vissuto, ma credo che tutti dovrebbero impegnarsi di più nell’aiutare.”
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