L’associazione invita i giocatori a non aderire alla Rebel League, sottolineando che il progetto non gode del supporto né della validità ufficiale

R360, l’International Rugby Players Association avverte: “Nessuna approvazione”
L’International Rugby Players Association (IRPA) ha lanciato un chiaro segnale di allerta: i giocatori professionisti non devono considerare la nuova lega R360 come una realtà approvata né come un movimento supportato ufficialmente.
In un comunicato rivolto ai propri membri, l’associazione ha puntualizzato che non ha concesso alcun permesso che il suo nome venga usato nei contratti promossi dalla lega. Una comunicazione non banale, che arriva esattamente quando le prime bozze di contratto di R360 sarebbero state inoltrate ai giocatori finiti nell’orbita d’interesse della Rebel League.
“Negli ultimi mesi sono trapelate varie informazioni pubbliche sul progetto R360 – spiega l’associazione sul sito rugbyplayers.org – mentre IRPA e i suoi membri hanno avuto alcune discussioni con i rappresentanti di R360, tali conversazioni sono state focalizzate sulla raccolta di informazioni per comprendere il modello di business, la competizione, le modalità di esecuzione e l’interazione con l’attuale ecosistema.”
Leggi anche: R360, la nuova frontiera del rugby globale: una ricca Superlega alle porte?
R360: il nodo regolamentare di World Rugby
Il comunicato evidenzia i punti critici che ancora non sono stati chiariti: la competizione non ha attualmente l’approvazione normativa di World Rugby; inoltre non esiste alcuna autorizzazione da parte dell’IRPA per l’uso del suo nome nei contratti associati a R360. Da tutto ciò emerge che l’assegnazione di un “permesso IRPA” nei contratti non è legittima né approvata.
“L’IRPA desidera confermare che la competizione e i relativi contratti con i giocatori non sono approvati dall’IRPA o dai suoi membri e che i riferimenti all’IRPA all’interno di qualsiasi contratto non sono autorizzati dall’IRPA. Abbiamo chiarito questo punto nella nostra più recente corrispondenza con R360.”
Questa presa di posizione rappresenta una battuta d’arresto importante per la nuova lega, che finora ha fatto molto affidamento sul reclutamento diretto di giocatori e sull’appeal economico di contratti molto ricchi. Senza il supporto dell’organismo che rappresenta i giocatori in ambito internazionale, la fattibilità del progetto viene messa in discussione.
La mossa dell’IRPA apre una fase di rischio per chi sta valutando di firmare: qualsiasi adesione a R360, infatti, potrebbe esporsi a contenziosi regolamentari internazionali, reputazionali e contrattuali. Il mondo del rugby professionistico resta alla finestra: le prossime iniziative dei club, dei giocatori e degli organi di governance decideranno il futuro dell’assetto competitivo del rugby internazionale.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.