Vittoria con bonus per i neozelandesi a Perth, ma conquistata solo allo scadere

Gli All Blacks piegano una tenace Australia e tengono aperto il Rugby Championship – ph. Sebastiano Pessina
All’Optus Stadium di Perth è finito il Rugby Championship 2025 per Australia e All Blacks. Le due formazioni si sono scontrate in un match duro sotto una forte pioggia, ma lo spettacolo non è mancato.
La vittoria alla fine l’ha conquistata la Nuova Zelanda per 14-28 ma fino al 70′ i Wallabies sono rimasti assolutamente in partita. I padroni di casa hanno però pagato i due periodi in inferiorità numerica, in particolare nella ripresa, che ha permesso progressivamente agli All Blacks di prendere in mano il pallino del gioco ed erodere la difesa avversaria. Il successo neozelandese a Perth porta con sé anche il bonus offensivo, grazie alla meta di George Bower allo scadere. La squadra di Scott Robertson va così momentaneamente in testa alla classifica del torneo con 19 punti, in attesa di vedere cosa farà il Sudafrica contro l’Argentina.
Australia-All Blacks, la cronaca
Dopo i primi impatti sotto una forte pioggia, con Will Skelton subito protagonista in chiaroscuro, il primo ingresso nei 22 avversari è dell’Australia grazie a una bella avanzata del capitano Harry Wilson. Conquistato il vantaggio, il calcio di punizione è comodo per Tane Edmed, mediano di apertura dei Wallabies, che segna i primi punti del match.
Ma la risposta degli All Blacks arriva subito, ed è potente: Quinn Tupaea pesta forte sui piedi e sostenuto dai compagni avanza di forza fino ad un passo dalla meta. Questa arriva con l’intervento di Leroy Carter, che trova giusto il varco tra braccia e gambe avversarie per schiacciare l’ovale. Ma la partita è accesa: dopo il calcio di ripartenza, basta poco ai Wallabies per approfittare di un intervento falloso dei neozelandesi per andare per i pali. Ancora il loro calciatore è preciso, il tabellino segna 6-7 all’11’.
Punteggio che poco dopo sembra muoversi ancora. Gli australiani portano avanti un’azione molto bella in velocità, con protagonisti Fraser McReight e Harry Potter, che li spinge ben dentro i 22 e infine la carica di Allan Alaalatoa sembra premiare l’offensiva. Il Tmo ha però ravvisato un’azione fallosa di Tom Hooper, intervenuto con un placcaggio pericoloso in pulizia: il gesto annulla la meta e costa all’autore un cartellino giallo.
Nonostante l’inferiorità numerica l’Australia, col suo gioco molto rapido e variabile, è favorita dai falli neozelandesi. Tane Edmed mette dentro un altro calcio di punizione e porta i suoi in leggero vantaggio per 9-7.
Gli All Blacks riescono ad avere poco possesso ma trovano un’arma solida nella mischia, su cui possono contare gli uomini di Scott Robertson. E dal 33′ possono contare anche sulla fortuna: Harry Potter e Jordie Barrett si lanciano su un pallone vagante, l’australiano non lo controlla e il neozelandese lo colpisce in-avanti ma solo con la testa, l’ovale è giocabile per Quinn Tupaea che lo gestisce coi piedi e poi lo schiaccia in meta.
E subito dopo un altro inaspettato vantaggio: Tane Edmed calcia direttamente fuori il drop di ripartenza, regalando una mischia a centro campo agli All Blacks. Questi non ci pensano due volte e approfittano del regalo: il pacchetto di avanti spinge e mette sul piede avanzante i trequarti. A finalizzare è ancora Tupaea, che firma la doppietta personale in pochi minuti.
Damian McKenzie però non trova i pali nelle ultime due trasformazioni. Il tabellino segna quindi 9-17, punteggio con cui alla fine, dopo alcune altre azioni interessanti ma non finalizzate, si va a riposo negli spogliatoi.
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Il primo episodio importante della ripresa ha come protagonista, in negativo, il centro australiano Len Ikitau che al 45′ porta un placcaggio alto, andando testa contro testa con Tupaea. Paga l’intervento con un cartellino giallo (confermato anche dal bunker) ma, come successo nel primo tempo, nel momento di difficoltà i Wallabies si ricompattano e riescono a reggere per tutto il periodo di inferiorità numerica.
Lo sforzo però si fa sentire da parte degli australiani e, sotto la pioggia continua, sono gli All Blacks ad emergere progressivamente per possesso del territorio e dell’ovale. Costretti sulla difensiva, al 62′ Rob Valetini commette fallo per placcaggio alto e i neozelandesi non si fanno sfuggire l’occasione: vanno per i pali con McKenzie, che allunga il vantaggio per 9-20.
Come spesso si è visto in questo Rugby Championship, però, dopo una cosa buona gli All Blacks abbassano l’attenzione e i Wallabies si ripresentano in un attimo a pochi passi dalla loro linea di meta. Padroni di casa che insistono coi pick-and-go finché Len Ikitau trova giusto lo spazio per toccare la linea con l’ovale al 66′. È la meta che riporta l’Australia sotto break (14-20), anche se Edmed è sfortunato a colpire il palo e non trovare la trasformazione. Ma al 70′ gli All Blacks portano una grandissima pressione proprio sul numero 10 avversario e conquistano un penalty: neozelandesi che riallungano con McKenzie per 14-23.
Negli ultimi 10 minuti l’Australia è sempre più stanca e schiacciata nella propria metà campo da degli All Blacks che vogliono assolutamente marcare per conquistare non solo una solida vittoria ma anche il punto offensivo. Dopo cariche continue alla fine è l’impatto di George Bower a spezzare la tenace difesa dei padroni di casa e regalare ai suoi un successo per 14-28 con bonus, per sperare di contendere fino alla fine il titolo del Rugby Championship al Sudafrica.
Matteo Salmoiraghi
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Rugby Championship 2025, sesta giornata: formazioni e tabellino di Australia-Nuova Zelanda
Australia: 15 Max Jorgensen, 14 Harry Potter, 13 Joseph-Aukuso Suaalii, 12 Len Ikitau, 11 Filipo Daugunu, 10 Tane Edmed, 9 Jake Gordon, 8 Harry Wilson (c), 7 Fraser McReight, 6 Tom Hooper, 5 Will Skelton, 4 Nick Frost, 3 Allan Alaalatoa, 2 Billy Pollard, 1 James Slipper.
A disposizione: 16 Josh Nasser, 17 Tom Robertson, 18 Taniela Tupou, 19 Jeremy Williams, 20 Rob Valetini, 21 Ryan Lonergan, 22 James O’Connor, 23 Josh Flook.
Marcatori Australia
Mete: Ikitau 66′
Trasformazioni:
Punizioni: Edmed 6′, 11′, 17′
Nuova Zelanda: 15 Will Jordan, 14 Leroy Carter, 13 Quinn Tupaea, 12 Jordie Barrett, 11 Leicester Fainga’anuku, 10 Damian McKenzie, 9 Cam Roigard, 8 Peter Lakai, 7 Ardie Savea, 6 Simon Parker, 5 Fabian Holland, 4 Scott Barrett (c), 3 Fletcher Newell, 2 Codie Taylor, 1 Tamaiti Williams.
A disposizione: 16 Samisoni Taukei’aho, 17 George Bower, 18 Pasilio Tosi, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Wallace Sititi, 21 Cortez Ratima, 22 Rieko Ioane, 23 Ruben Love.
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Carter 8′, Tupaea 33′, 36′, Bower 80’+1
Trasformazioni: McKenzie 9′
Punizioni: McKenzie 62′, 70′
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