Tanti gli argomenti toccati dal tecnico italiano che debutterà nel Campionato Inglese

Marco Bortolami all’esordio con Sale Sharks: “ Da allenatore voglio la Premiership che non ho vinto da giocatore”
Per Marco Bortolami è arrivato il momento di un nuovo debutto. Il tecnico italiano infatti guiderà i suoi Sale Sharks nell’anticipo della prima giornata 2025-2026 della Prem (il nuovo nome della Premiership inglese da questa stagione).
Il destino ha voluto giocargli uno scherzo: l’esordio da head coach nel campionato inglese contro Gloucester, club in cui Bortolami militò da giocatore dal 2006 al 2010 ricoprendo anche il ruolo di capitano.
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Marco Bortolami pronto all’esordio con Sale Sharks: “Voglio vincere da allenatore quella Premiership che non mi è riuscita da giocatore”
In un’intervista rilasciata al Corriere del Veneto, Bortolami ha toccato diversi punti partendo dalle sue ambizioni: “Voglio vincere quella Premiership da allenatore che non mi è riuscita da giocatore”.
Poi è entrato nel dettaglio spiegando anche le possibilità del club in base alle politiche economiche: “Vediamo se in due anni arriviamo a vincere il campionato. Quest’anno è di costruzione, 2026 e 2027 sono quelli in cui il club mette a target la Prem e la Champions. Questo per la strategia relativa al Salary Cap, a come si spalmano i contratti: in un ciclo di quattro anni, i due centrali sono quelli in cui si può spendere di più ed avere più giocatori di qualità”.
Sugli sviluppi tecnici successivi all’addio al Benetton Rugby: “Dopo la separazione con Treviso, Alex (Sanderson, director of rugby di Sale, ndr) era interessato. Gli ho risposto che non avevo fretta. Avevo pure una proposta da assistente in una Nazionale del Sei Nazioni. Dopo tre giorni mi ha richiamato, aveva deciso”.
La gestione dei giocatori e le differenze fra Sale e Benetton: “Gestisco 62 giocatori, 35 seniores e 28 giovani. A Treviso erano 68 ma con più seniores. A Treviso eravamo più avanti nella metodologia, qui si lavora come dieci anni fa. Ora facciamo più cose in meno tempo, è già una rivoluzione. A Treviso ho potuto esplorare, a Sale sono regimentati. Lo sport deve avere un approccio olistico, essere integrato e sinergico”.
Una possibile novità da portare in Inghilterra: “Essere flessibili durante il match. E non è una qualità inglese, devo dargli strumenti. Gli inglesi sono spiazzati se tutto non va come previsto”.
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