Rosa simile, staff rinnovato: cosa aspettarsi dalla nuova stagione dei Leoni?

URC 2025/2026: la preview della stagione del Benetton
Cambiare, ma non troppo.
È stato questo il leitmotiv dell’estate del Benetton: uscita dallo scorso campionato di United Rugby Championship con un decimo posto a soli due punti dalla zona playoff, la squadra biancoverde aveva la consapevolezza di non aver centrato l’obiettivo stagionale (centrare la seconda qualificazione consecutiva alla fase finale del campionato) ma al tempo stesso di avere delle buone fondamenta sulle quali provare a continuare a costruire, come hanno dimostrato certe singole prestazioni durante l’arco della stagione, in particolare in Champions Cup.
Ecco che quindi il club di Treviso si ripresenta ai nastri di partenza dello URC 2025/2026 con uno staff solo parzialmente rinnovato e un mercato estivo pressoché nullo, che ha puntato soprattutto al futuro.
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URC 2025/2026: la preview della stagione del Benetton
Principali acquisti: So’otala Fa’aso’o (Perpignan)
Dove eravamo rimasti: 10° nello URC 2024/2025
Occhi puntati su: Leonardo Marin – A Treviso c’è un’eredità da raccogliere. È quella di Nacho Brex, che lascia una maglia da titolare in mezzo al campo in palio a chi saprà distinguersi in biancoverde. A rincorrerla c’è Leonardo Marin, 24 anni, grande promessa del rugby italiano la cui realizzazione è stata fin qui impedita da un mix di sfortuna, infortuni e limitata fiducia nelle sue capacità. Sembra essere uno di quei giocatori forti un po’ a fare ogni cosa, ma la cui polivalenza finisce per essere un limite invece che un pregio. Marin si approccia a questa stagione con il preciso proposito di prendersi il posto in mezzo alla linea arretrata del Benetton e realizzare una combinazione che possa essere spendibile in franchigia e in nazionale, finalmente dando completo sbocco a tutto il suo immenso talento
Durante l’estate il Benetton ha aggiunto alla propria rosa il colossale numero 8 So’otala Fa’aso’o, unico acquisto dall’estero, e un nutrito gruppo di giovani provenienti da Mogliano, il club di Serie A Elite che la squadra trevigiana utilizza come una sorta di squadra di sviluppo.
Jadin Kingi, Destiny Aminu, Marcos Gallorini, Giulio Marini, Nicholas Gasperini, Federico Zanandrea, Giuliano Avaca hanno tutti in comune la militanza nel club biancoblu nella scorsa stagione, l’essere eleggibili per l’Italia ed essere tutti under 23.
È in questo modo che il Benetton ha cercato un ricambio all’interno della propria rosa. Se ne sono andati Marco Zanon, Nicolò Casilio, Lautaro Bazan Velez, Agustin Creevy, Toa Halafihi, Edoardo Iachizzi, tutti giocatori maturi che però erano finiti in un limbo di sottoutilizzo che si autoalimentava: poche opportunità, rendimento non eccezionale forse proprio dovuto alle scarse presenze, ulteriore riduzione del minutaggio.
Il gruppo dei giovani è chiamato a un immediato salto di qualità, crescendo per dimostrare di essere all’altezza del livello dello URC e magari mettendo in difficoltà qualche senatore, per alzare il livello della competizione interna.
Intanto, nell’avvio di stagione, lo staff tecnico potrà contare sul drappello di giocatori australiani provenienti dalla franchigia dei Reds che rimarrà a Treviso fino alla fine di ottobre. Saranno a disposizione, cioè, per il primo terzo della stagione di URC: in un mese si giocheranno infatti le prime sei partite di campionato, che avranno un peso specifico importante sul resto dell’annata. Da loro ci si aspetta che siano subito pronti ad affrontare il livello del torneo.
I due giocatori sulla carta più interessanti, il tallonatore Richie Asiata e il centro Josh Flook, non si sono però visti, per ora: hanno entrambi saltate tutte e due le amichevoli pre-stagionali. Sembra poter recitare un ruolo in questo avvio di stagione il mediano di mischia Louis Werchon, sia perché giocatore dotato di buone doti che per il suo ruolo.
Lo spot di numero 9 sembra infatti uno dei più critici per il Benetton. Una volta salutato Werchon, a disposizione rimarranno i soli Uren e Garbisi, con la probabile possibilità di sfruttare Cristiano Tizzano, che giocherà a Mogliano e che rimane comunque per il momento un’incognita.
C’è poi, ovviamente, da riempire una maglia importante: quella lasciata da Nacho Brex in mezzo al campo. Qui sarà interessante capire chi riuscirà ad emergere dalla sfida per fare compagnia a Tommaso Menoncello nelle partite più rilevanti, con una particolare attenzione a Leonardo Marin.
In prima linea la coppia Gallo-Spagnolo è una garanzia a sinistra e a destra il livello medio è molto alto, mentre a tallonatore c’è qualche punto interrogativo in più: Siua Maile è reduce da una stagione stratosferica, la migliore della sua carriera; Bautista Bernasconi aveva invece fatto un passo indietro rispetto alla precedente e lo si attende al riscatto; Marco Manfredi ha ottenuto appena cinque presenze di cui una da titolare nel suo primo anno a Treviso e da lui ci si aspetta decisamente di più.
Un altro fattore importante, forse quello decisivo, per provare a capire in che direzione andrà la stagione del Benetton è l’impatto che il rimpasto dello staff potrà avere sulle prestazioni della squadra. Calum MacRae passa ad essere capo allenatore, Salvo Costanzo ha rimpiazzato Fabio Ongaro, Andrea Marcato è entrato ufficialmente a far parte dello staff, ma soprattutto è arrivato Pete Wilkins, apprezzato tecnico dell’attacco con una solida (forse non felicissima) esperienza anche come head coach.
Proprio dal tecnico inglese proveniente da Connacht ci si aspetta un impatto immediato per far fiorire una squadra dal grande potenziale offensivo che a tratti, negli scorsi anni, è apparsa un po’ ingessata, costretta spesso ad affidarsi a una magia dei propri singoli. Il fatto che quest’anno il Benetton avrà a disposizione per tutta la stagione Dewaldt Senekal, allenatore del punto d’incontro e validissimo supporto a tutto tondo per gli altri ambiti tecnici, offre ulteriori garanzie alla qualità del lavoro offerto ai giocatori (il tecnico sudafricano era stato assente per diversi mesi la scorsa stagione per un contratto in essere con una franchigia statunitense).
Per concludere, il Benetton si presenta ai nastri di partenza dello URC 2025/2026 con le stesse ambizioni e aspettative dell’anno precedente: centrare i playoff in campionato e andare il più lontano possibile in Challenge Cup.
È una squadra con alcune componenti della rosa di valore assoluto: il pack è di ottimo livello, poche squadre possono contare su una terza linea così competitiva, Tomas Albornoz è ormai affermato come una delle migliori aperture al mondo, Tommaso Menoncello è una stella a livello globale.
Come sempre quando la squadra è al completo e i giocatori migliori stanno bene, il livello collettivo è tale da renderla una formazione da playoff certi, appena dietro le migliori del campionato. Rimane così anche quest’anno malgrado l’addio decisamente importante di Brex e un altro anno, con il suo chilometraggio, sulle spalle dei veterani.
La difficoltà resta quella di riuscire a gestire gli impegni internazionali della rosa, gli infortuni e le assenze senza calare troppo di livello. Magari migliorando anche un po’ l’approccio attitudinale al campionato: il Benetton gioca sempre alla grande le partite spalle al muro, ma a volte fatica in un venerdì sera d’autunno, sotto la pioggia in luoghi come Galway, Newport o Llanelli, a qualche migliaio di chilometri da casa, dove sembra naturale per i giocatori chiedersi cosa ci faccio qui?
Lo URC è un campionato dove, dietro le big, c’è una continua bagarre punto a punto per le posizioni tra la quinta e la dodicesima, in chiave playoff: quella lotta dove sarà inserito prevedibilmente anche il club biancoverde. Sarà la capacità di portare a casa qualche punto anche da quelle situazioni e da una maggiore continuità nel livello delle prestazioni che dipenderà l’esito di una stagione delicata, che potrebbe essere l’ultima prima che sia necessario un sostanziale rebuilding.
Lorenzo Calamai
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