Il seconda linea azzurro viene dalla miglior stagione della carriera: quale sarà il suo posto in Premiership?

Che cosa aspettarsi da Andrea Zambonin agli Exeter Chiefs
Nel giro di una estate gli Exeter Chiefs sono diventati uno dei club con più Azzurri in rosa di tutta Europa: dietro Zebre e Benetton, e al pari del Tolone, c’è il club del Devon. Merito del reclutamento di Stephen Varney e Andrea Zambonin, che si aggiungono a Ross Vintcent nelle fila della squadra.
Per il seconda linea di Vicenza questa è la prima stagione all’estero. A 25 anni si è appena messo alle spalle la miglior stagione della propria carriera con la maglia delle Zebre.
Zambonin è una specie di rarità per il rugby italiano: non sono molti, e sicuramente meno che in altri paesi, i giocatori che raggiungono i duecento centimetri di altezza. A questa sua caratteristica fisica abbina un fisico longilineo che gli consente di essere mobile e presente in giro per il campo, e nelle ultime stagioni ha saputo lavorare anche per mettere su quella massa muscolare che è stata la sua principale lacuna fino a qui.
Oggi l’Azzurro ha raggiunto i 12 caps in nazionale, che sarebbero stati di più se un infortunio contro il Benetton poco dopo Natale non gli avesse tolto la possibilità di giocare il Sei Nazioni 2025. Si è rifatto con tre presenze nel tour estivo, dove ha confermato di essere ormai una certezza della rosa per l’Italia. Adesso il salto in Premiership, che rappresenta sempre un grande bivio per un giocatore emergente, in particolare italiano: il definitivo salto di qualità o un momento difficile da affrontare?
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Come stanno gli Exeter Chiefs
Stagione 2019/2020: gli Exeter Chiefs fanno doppietta, vincendo la Premiership e la Champions Cup nella stagione a singhiozzo della pandemia e dei lockdown. Passa qualche anno e i risultati peggiorano gradualmente. Nell’estate che divide l’anno sportivo 2022/2023 dal 2023/2024 la dirigenza della squadra decide di premere il bottone del reset: via tutti i nomi che hanno fatto grande il club, se ne vanno Sam e Joe Simmonds, Jack Nowell, Luke Cowan-Dickie, Jonny Gray. Stuart Hogg si ritira (poi tornerà a giocare in Francia).
Da allora i Chiefs stanno ricostruendo, ripartendo da un nucleo di giovani di grande qualità, come Ross Vintcent, Christ Tshiunza, Dafydd Jenkins.
I risultati, per il momento, non sono esaltanti: lo scorso anno hanno fatto poco meglio dei Newcastle Falcons, vincendo solo quattro partite delle diciotto di campionato. Hanno vinto la prima partita della stagione all’ultimo turno del girone di andata, dopo aver perso da tutte le avversarie. Se da una parte l’assenza di retrocessioni dalla Premiership ha tolto loro pressione, permettendo di gestire la stagione con lucidità e pazienza, è certo che non sia stata una annata di grande crescita.
Il 2025/2026 dei Chiefs dev’essere però l’anno del rilancio. Dal mercato sono arrivati almeno un paio di acquisti importanti: Tom Hooper e Len Ikitau stanno dimostrando tutto il proprio valore con la maglia dei Wallabies nel Rugby Championship, Joseph Dweba è un tallonatore che può dire ancora qualcosa ai massimi livelli del rugby di club. La rosa ha assunto consistenza e nello staff è arrivato un apprezzato ed esperto nuovo membro in Dave Walder, ex tecnico dell’Inghilterra U20, dopo un rimpasto generale alla fine della scorsa stagione.
Sarà proprio al gruppo tecnico, ancora guidato dal director of rugby Rob Baxter, che si chiede di portare questa squadra a lottare per tornare a scalare le gerarchie della Premiership. Anche se non ha la qualità di altri roster, i Chiefs possono puntare a fare meglio dello scorso anno e magari andare lontano in Challenge Cup. Una qualificazione ai playoff di Premiership, però, sarebbe una notevole sorpresa.
Che ruolo per Andrea Zambonin
Nelle prime due uscite della squadra in Prem Rugby Cup Zambonin è partito dalla panchina. La squadra sembra essere stata messa in campo, almeno parzialmente, per rodare le reali combinazioni di gioco, senza troppi esperimenti, e probabilmente il seconda linea azzurro non parte con un ruolo da titolare nelle gerarchie dei Chiefs.
Tuttavia il giocatore veneto può certamente lottare per ritagliarsi il proprio posto in formazione. La seconda linea degli Exeter Chiefs dovrebbe essere composta di base dalla coppia gallese formata da Dafydd Jenkins e Christ Tshiunza, con il secondo che però viene spesso impiegato anche come terza.
Zambonin dovrà prima di tutto competere con il pari età Rusiate Tuima, figiano di nascita ma che ha rappresentato l’Inghilterra a livello giovanile arrivando fino alla nazionale A. Tuima è un giocatore potente, dalle grandi doti di portatore di palla, mentre Zambonin può far valere in primis le sue qualità in rimessa laterale e poi la sua brillantezza atletica. Meno insidiosa sembra la competizione con Lewis Pearson, titolare in seconda linea in queste prime partite.
Nel contesto dei Chiefs non è affatto scontato che Zambonin abbia molto spazio. Ci sono diversi giocatori che, come lui, hanno un profilo intermedio tra la classica seconda linea e un flanker dal lato chiuso, e oltre ai nomi succitati si deve ricordare che anche il nuovo acquisto Tom Hooper si è spesso adattato in seconda linea per franchigia e nazionale.
Quello che è certo è che l’Azzurro ha alcune qualità, in particolare la leadership della rimessa laterale, che possono permettergli di distinguersi rispetto alla concorrenza e ritagliarsi un ruolo importante. Il livello di competizione per la maglia di Exeter è alto, ma non è affatto oltre la sua portata. Se riuscirà a inserirsi bene nel contesto tecnico e fisico della Premiership, Zambonin potrà non solo essere un giocatore su cui i Chiefs fanno affidamento, ma anche beneficiare di una ulteriore crescita che lo renderebbe un giocatore ancora più importante anche per la nostra nazionale.
Lorenzo Calamai
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