URC 2025/2026: la preview della stagione delle Zebre

Dopo l’annata della rinascita ci si aspetta una conferma dalla franchigia di Parma, che ha perso giocatori importanti ma ne ha portati a casa altrettanti

La preview della stagione delle Zebre 2025/2026

Dopo la stagione della rinascita, ora dalle Zebre ci si aspetta una conferma. La rosa si è arricchita con altri prospetti interessanti, proseguendo sulla linea impostata lo scorso anno, ma bisognerà comunque ovviare a delle partenze importanti: su tutte quelle di Fischetti, Zambonin e Prisciantelli. E poi ci sono i numeri: tralasciando la Challenge Cup, utilizzata più come banco di prova, in URC le Zebre hanno conquistato 5 vittorie e un pareggio su 18 partite, un risultato niente male per una squadra “di sviluppo” considerando che Edimburgo è andato ai playoff con 8 vittorie (ma con tantissimi bonus) e gli Scarlets con 9 successi.

Massimo Brunello lo scorso anno era stato chiaro: “Mai più ultimi”. E questo sarà l’obiettivo principale delle Zebre anche quest’anno, ma dall’altra parte la franchigia di Parma può e deve provare a migliorare ulteriormente lo score rispetto alla stagione 2024-25.

URC 2025-26: la preview della stagione delle Zebre

Principali acquisti: Marco Zanon (centro, Benetton), Roger Farias (mediano di apertura, Viadana), Alessandro Ortombina (seconda/terza linea, Perpignan), David Odiase (terza linea, Oyonnax)
Dove eravamo rimasti: 15° nello URC 2024-25
Occhi puntati su: Marco Zanon – Le Zebre hanno fatto un mercato interessante, riportando a Parma prospetti promettenti che faticavano a trovare spazio all’estero e prendendo il meglio dell’ultima Serie A Elite, ma il vero colpo lo hanno fatto con Marco Zanon. Fisicamente sempre avanzante anche contro avversari di alto livello, belle mani, esperienza internazionale e soprattutto tanta voglia di giocare con costanza: a Treviso era chiuso da Menoncello, Brex e Fekitoa, ma quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto bene, e allo stesso modo anche in Nazionale si è fatto trovare pronto, tanto che Quesada pur non schierandolo spesso continua a convocarlo. A Parma può potenzialmente fare sfracelli, perché sarà servito più spesso, e avrà anche la responsabilità di trascinare la squadra nei momenti più complicati. Al suo fianco si alterneranno probabilmente l’esperto Luca Morisi, fresco di rinnovo, e il sempre più promettente Giulio Bertaccini, alla prima stagione da “effettivo” zebrato, senza dimenticare Lucchin – frenato tantissimo dagli infortuni negli ultimi 2 anni – e Mazza. Insomma, quello dei centri è uno dei reparti dove le Zebre offrono maggior qualità e profondità.

L’altro reparto dove la squadra di Brunello è potenzialmente molto forte è la seconda/terza linea. Vero, è andato via Zambonin, ma Krumov e Canali stanno facendo bene a Parma, oltre a Ruffolo che cercherà di avere più spazio possibile. Inoltre sono arrivati Ortombina (che in Francia quando ha avuto l’opportunità di giocare – non spesso purtroppo – ha dimostrato di poter stare a quel livello) e Carrera, che col suo 1.98 di altezza per 115 kg può garantire quella fisicità che alle Zebre è mancata in alcune fasi della scorsa stagione. In terza linea ci si aspetta un’altra grande stagione da capitan Licata, che forse una chiamata in azzurro l’avrebbe meritata, così come ci si aspetta una conferma ad alti livelli da parte di Bianchi, Ruggeri, Stavile e Ferrari. Da Oyonnax è tornato in Italia David Odiase, altro ragazzo cresciuto nella mitica under 20 di Brunello, leader naturale e giocatore che serve alle Zebre per la sua fisicità in mezzo al campo. Guido Volpi ha sempre fatto il suo quando è stato chiamato in causa, mentre Locatelli già da permit player aveva dimostrato di poter stare a livello URC e quest’anno sarà un effettivo delle Zebre. A chiudere il reparto c’è il capitano dell’ultima under 20, Giacomo Milano, che proverà a guadagnarsi spazio in un reparto ricco di concorrenza.

Un’altra assenza pesante sarà quella di Fischetti, anche se il livello dei piloni resta comunque buono: Rizzoli a livello URC è sempre affidabile ma servirà ancora un po’ di tempo prima di rivederlo in campo dopo la rottura del tendine d’Achille, Pitinari e Franceschetto possono giocare da entrambi i lati, Hasa ormai ha completato la metamorfosi in pilone sinistro e Buonfiglio (se gli infortuni lo lasciano in pace) può fare la sua parte. Chiaro, “Fischio” è un giocatore di livello internazionale che al momento non ha eguali in Italia, ma lavorando bene di reparto le Zebre possono trovare comunque una quadra. A destra dipenderà molto dalle condizioni di Nocera e Neculai, forti ma troppo soggetti ad infortuni che hanno impedito loro di avere continuità.

Leggi anche: Verso l’URC 2025-26: quante vittorie serviranno per i playoff e l’importanza – sottovalutata – dei punti di bonus

Più difficile invece rimediare all’addio di Geronimo Prisciantelli, che al momento lascia un vuoto non ancora del tutto coperto. Tanto dipenderà dalle condizioni di Lorenzo Pani: se l’estremo azzurro ha risolto i tanti problemi fisici che gli hanno rovinato l’ultima stagione e tornerà al 100% (ma bisogna dargli tempo, senza pretendere tutto e subito) allora la mancanza dell’argentino si sentirà di meno, altrimenti sarà più complicato, considerando che oltre ai sempre presenti Trulla e Gesi il reparto del triangolo allargato è ricco di scommesse tutte da valutare almeno nel breve periodo: Mirko Belloni, Albert Batista e Malik Faissal hanno tutti qualità, ma bisogna capire quanto minutaggio riusciranno a guadagnare e se riusciranno ad adattarsi in breve tempo a un campionato molto difficile come l’URC. Probabile che in caso di necessità Da Re o Montemauri possano a loro volta essere maggiormente impiegati nel ruolo di estremo, ora che c’è anche Farias in lizza per la maglia numero 10.

Proprio Roger Farias è uno dei giocatori da osservare con maggiore attenzione. In Serie A Elite con Viadana ha fatto sfracelli, ma il salto è duro per tutti: il talento e le qualità sono indiscutibili, ma ogni tanto ha dei momenti di black-out che a livello URC non si potrà permettere, contro squadre come quelle irlandesi e sudafricane che mettono una pressione furiosa sulla mediana e contro le scozzesi che non aspettano altro che un minimo errore per mangiarsi gli avversari. Se Farias – che è anche eleggibile per l’Italia – riuscirà ad adattarsi in fretta, per caratteristiche tecniche può essere il mediano perfetto per le Zebre. A proposito di campioni, dopo l’addio di Prisciantelli è comunque rimasta un’altra stella straniera: il mediano di mischia Gonzalo Garcia, attualmente impegnato con i Pumas nel Rugby Championship. A volte, soprattutto quando la squadra non è avanzante come lui vorrebbe (e come gli capita con l’Argentina), tende a strafare, ma le qualità sono indiscutibili e tante volte ha messo le Zebre in condizione di essere pericolose anche in partite difficili.

Dalle Zebre ci si può e ci si deve attendere una stagione sulla falsariga di quanto visto nella seconda parte dell’annata 2024-25, quando dopo un fisiologico periodo di adattamento Brunello e i suoi ragazzi hanno portato a casa risultati davvero importanti. Quest’anno la stagione comincerà all’insegna della continuità, ed è quindi lecito aspettarsi qualche risultato in più fin dal primo blocco di partite che va da qui alle Autumn Nations Series. La cosa importante, però, sarà confermarsi: le Zebre hanno bisogno di essere competitive e il movimento ha a sua volta bisogno che le Zebre lo siano.

Francesco Palma

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