Ugo Monye: “Meglio il Sei Nazioni o il Rugby Championship? Preferisco sempre il primo”

E l’ex-trequarti inglese non ha dubbi neanche su chi sia attualmente l’ala più forte del mondo

Ugo Monye: “Meglio il Sei Nazioni o il Rugby Championship? Preferisco sempre il primo” – ph. Henry Browne/Action Images

Meglio il Sei Nazioni o il Rugby Championship? È questa una domanda che circola abitualmente tra gli appassionati di rugby, ognuno con le sue opinioni e motivazioni.

Vedendo però l’andamento dell’attuale edizione del torneo dell’emisfero Sud la risposta potrebbe facilmente sbilanciarsi a favore del “Quattro Nazioni”: dopo quattro giornate la classifica è incredibilmente ristretta, con in testa un’imprevista Australia, e con tutte le squadre in corsa per la vittoria del trofeo.

Inoltre non sono mancati i risultati che stupiscono, come la vittoria dell’Australia sul fortissimo Sudafrica di Rassie Erasmus in avvio di torneo o gli All Blacks che hanno di recente subito la sconfitta più grande della loro storia.

Se tutto questo per alcuni porta acqua al mulino del Rugby Championship, non lo è per Ugo Monye, ex-ala dell’Inghilterra e dei British & Irish Lions, che continua a preferire il Sei Nazioni.

Leggi anche: Rugby Championship, il calendario del torneo per le ultime due giornate

Ugo Monye: “Meglio il Sei Nazioni o il Rugby Championship? Preferisco sempre il primo”

La fatidica domanda è stata rivolta ad Ugo Monye su TNT Sports, dove è tra gli opinionisti: “Sì ho sentito che alcuni definiscono l’attuale edizione del Rugby Championship come la migliore di sempre. Ma penso che ora sia una competizione migliore del Sei Nazioni? Non credo”.

Dopo aver premesso che, nella sua storia complessiva, il Rugby Championship in realtà è stato molto regolare (con una Nuova Zelanda che ha vinto 20 delle 29 edizioni considerando anche il Tri-Nations), Monye è arrivato al nocciolo della sua tesi.

“Il Rugby Championship è davvero competitivo – ha affermato l’inglese – Ma è più facile essere competitivi con quattro nazioni. Immaginate se il Sei Nazioni avesse solo quattro squadre: diciamo, Inghilterra, Francia, Irlanda e Scozia. Non sarebbe equivalente a quel punto?”.

“Se servirebbe quindi cambiare qualcosa nel torneo settentrionale? No, sono contento del Sei Nazioni così com’è. È uno di quei tornei che guardi e pensi ‘Ne sono davvero orgoglioso’. Non ci sono molti cambiamenti che farei”.

“Amo il Sei Nazioni per la sua storia, non solo per la qualità in campo, ma perché rappresenta e dimostra molto di più sul perché il nostro sport è così fantastico”, ha aggiunto Monye. “Per me, è un torneo che suscita sempre storie straordinarie. Ma è anche una questione di tifosi. È la migrazione di decine di migliaia di tifosi ogni singolo fine settimana”.

Alla domanda su quale sia attualmente l’ala più forte del Mondo, lo sguardo di Ugo Monye si rivolge però all’emisfero Sud: “Cheslin Kolbe è la migliore al mondo. Senza dubbio perché ha sempre un impatto enorme sulla partita in cui gioca”.

“Pensate alla sua meta di intercetto la scorsa settimana, se sbagliava la Nuova Zelanda andava in vantaggio per 14-0. Quello è stato un momento decisivo, ed è quello che fanno le grandi ali. La sua abilità nel finalizzare è assolutamente di livello mondiale. Lo metti nello spazio, o gli crei spazio, e sai che lui conclude. Inoltre ha un gioco a tutto tondo incredibile. Le sue abilità aeree sono fantastiche e in difesa ha un impatto ben superiore alle sue capacità”, ha concluso l’ex-trequarti dell’Inghilterra.

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