Mercato e aspettative delle franchigie gallesi per la nuova stagione, tra nuove leve e incertezze

URC 2025/2026: la preview della stagione per le squadre gallesi
Con l’avvio dello United Rugby Championship 2025/2026 che si avvicina, è tempo di volgere lo sguardo verso il Galles, che si approccia al torneo con tanta incertezza.
Sono anni che la federazione gallese prova a far digerire al movimento, in un modo o nell’altro, la necessità di ridurre il numero di franchigie professionistiche. È evidente che i tempi sono cambiati, e mantenere quattro squadre in URC non è efficiente né dal punto di vista economico né da quello sportivo.
Certo, poi ci sono tutta una serie di questioni da gestire che inevitabilmente sono ingarbugliati e hanno il potenziale per creare conflitti: i contratti in essere, gli sponsor, le persone impiegate (giocatori, staff tecnico, staff fuori dal campo), le strutture.
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Fatto sta che per l’ennesima volta le franchigie gallesi si trovano ai nastri di partenza circondate soprattutto da grandi dubbi e da poca stabilità. Negli anni passati gli Ospreys e gli Scarlets hanno salvato la barca con un ottavo posto strappato in extremis. Il 2025/2026 tornerà a essere un anno dove nessuna franchigia gallese si qualificherà alle fasi finali?
URC 2025/2026: la preview della stagione per le squadre gallesi
Cardiff
Principali acquisti: Javan Sebastian (pilone, Edimburgo), Sam Wainwright (pilone, Scarlets), Taine Basham (terza linea, Dragons), Ioan Lloyd (apertura, Scarlets)
Dove eravamo rimasti: 9° nello URC 2024/2025
Occhi puntati su: Cam Winnett – Esordio in nazionale nel Sei Nazioni 2024 a 21 anni, titolare nell’estate seguente in Sudafrica e Australia e ancora a novembre nelle Autumn Nations Series. Poi nel 2025 più niente, il Galles lo lascia a casa malgrado lui continui a essere il titolare della migliore franchigia del paese. Estremo elusivo, intelligente e capace di giocare da secondo playmaker, Winnett cerca il riscatto nella nuova stagione
Nel suo breve interregno alla guida del Galles Matt Sherratt ha dimostrato di essere un allenatore abile, capace di mettere in piedi un sistema funzionale e di riuscire a far rendere il collettivo più della somma delle sue parti. Con Cardiff da un paio d’anni a questa parte sta riuscendo a spremere stagioni competitive da un gruppo non così ricco di talento: un solo punto ha separato Cardiff dall’ottavo posto e dai playoff nella stagione 2024/2025 dello United Rugby Championship. La sfida è riuscire a rientrarci, stavolta, in quei playoff: la squadra della capitale gallese sarà in quell’ampissimo gruppo di squadre che lotteranno per le posizioni in classifica tra la quinta e la quattordicesima. La rosa si è leggermente allungata e arricchita, perché Cardiff sta riuscendo a convogliare verso di sé alcuni giocatori di interesse nazionale. In altri ruoli, come il tallonatore e la seconda linea, rischia di essere un po’ corta in qualità e quantità.
Dragons
Principali acquisti: Wyn Jones (pilone, Harlequins), Dillon Lewis (pilone, Harlequins), Seb Davies (seconda linea, Cardiff), Tom Young (terza linea, Cardiff), Mackenzie Martin (terza linea, Cardiff), Tinus de Beer (apertura, Cardiff), Fetuli Paea (centro, Zebre), Fine Inisi (ala, Moana Pasifika)
Dove eravamo rimasti: 16° nello URC 2024/2025
Occhi puntati su: Aaron Wainwright – Con il ritiro di Dan Lydiate e la cessione di Taine Basham, Wainwright rimane sostanzialmente l’unico vero giocatore importante di questa rosa. Un giocatore internazionale e affermato che a 27 anni si trova a essere il punto di riferimento della franchigia in campo e fuori
Come di consueto, a settembre si legge la lista degli acquisti dei Dragons e si pensa: però, quest’anno possono dire la loro. E invece siamo a 10 vittorie in campionato nelle ultime quattro stagioni (quindi su 72 gare).
Anche questa estate la franchigia di Newport sembra essersi mossa in maniera interessante, riportando in Galles una coppia di piloni con grande esperienza internazionale (Jones, 48 caps; Lewis, 57 caps), prendendo un’apertura solida e continua come Tinus de Beer e alzando la fisicità della linea arretrata con i tongani Paea e Inisi. Basterà per non limitarsi a giocare con le Zebre per evitare l’ultimo posto in classifica, come avvenuto nelle ultime stagioni? Probabilmente no. Sarebbe bello, però, se in questa stagione i Dragons provassero a essere la franchigia di sviluppo del rugby gallese che promettono di poter essere: in rosa ci sono diversi giovani interessanti, anche nazionali under 20, che possono essere iniziati al palcoscenico dei grandi.
Ospreys
Principali acquisti: Ryan Smith (seconda linea, Reds), Ross Moriarty (terza linea, Brive)
Dove eravamo rimasti: 12° nello URC 2024/2025
Occhi puntati su: Dan Edwards – Il giovane mediano di apertura è stato il cuore pulsante degli Ospreys nella scorsa stagione, quattordici volte titolare in diciotto gare di campionato e spesso fulcro di tutto ciò che di buono accade alla squadra. In nazionale sembrano ancora non essere convintissimi delle sue qualità: questo è l’anno per prendersi la 10 anche in rosso
Da un punto di vista di roster gli Ospreys sono la franchigia gallese più interessante, e anche in panchina hanno una persona che appare dotata di qualità a tutto tondo come Mark Jones, divenuto head coach dallo scorso dicembre. A Swansea si apre definitivamente un nuovo capitolo dopo il ritiro di Justin Tipuric e gli addii di Adam Beard e Owen Williams. Oggi questa è la squadra di Jac Morgan: capitan coraggio è testa e spalle al di sopra di ogni altro giocatore gallese. È anche la squadra del già citato Dan Edwards (leggi sopra), di Dewi Lake, Kieran Hardy, Owen Watkin. Tutti giocatori che forse non hanno la classe del grande Galles del decennio scorso, ma che a livello URC possono cambiare le carte in tavola. Gli Ospreys corrono per un posto nelle prime otto e combatteranno fino in fondo alla stagione regolare per ottenerlo: non faranno corsa di testa, comunque, e ottenerlo sarebbe già centrare l’obiettivo stagionale.
Scarlets
Principali acquisti: Jake Ball (seconda linea, Green Rockets), Dane Blacker (mediano di mischia, Dragons), Joe Hawkins (centro, Exeter Chiefs)
Dove eravamo rimasti: 8° nello URC 2024/2025, eliminati ai quarti
Occhi puntati su: Joe Hawkins – Ve lo ricordate Joe Hawkins? Il suo caso fece gran polemica perché questo ragazzo di grandissimo talento due anni fa scelse di andare in Premiership, a Exeter, rinunciando così alla nazionale con cui giocava già titolare a 20 anni. Ai Chiefs ha giocato meno del previsto, è incappato in delle stagioni negative di tutto il club, in pieno ricambio generazionale. Ora torna in Galles con l’ambizione di tornare a essere un giocatore importante per il movimento gallese
Per la sorpresa di tutti, nella scorsa stagione furono gli Scarlets a centrare l’ottavo posto nella bagarre di fine campionato, battendo squadre sulla carta più attrezzate come il Benetton, gli Ospreys, Cardiff, Ulster e Connacht. Merito di una rosa di giovani di belle speranze che sta lentamente maturando, in particolare nella linea arretrata: Sam Costelow, Eddie James, Joe Roberts, Ellis Mee, Macs Page, Blair Murray sono la nuovelle vague del rugby gallese, una linea di trequarti che, se in questa stagione crescerà ancora, potrà inserirsi nel discorso di uno dei migliori reparti del campionato. È su questa classe di talenti, tutti nati nel Nuovo Millennio, che si fondano le speranze degli Scarlets di replicare il risultato dello scorso URC: non sarà facile, perché la concorrenza è decisamente agguerrita e confermarsi è sempre più difficile di centrare un risultato per la prima volta.
Lorenzo Calamai
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