Il tecnico spagnolo, dopo aver già portato nel calcio il concetto di “territorio e pressione”, continua a prendere spunto dalla palla ovale

L’allenatore del PSG Luis Enrique: “Alleno anch’io dalla tribuna come nel rugby, vedo molte più cose” (Photo by FRANCK FIFE / AFP)
Il rugby è spesso arrivato prima su molte cose, a cominciare dalla tecnologia in campo e persino alle spiegazioni in diretta degli arbitri: poi lo hanno fatto il basket, il calcio, e così via. C’è però un allenatore che dal rugby sta attingendo molto più di altri, ed è il tecnico del PSG campione d’Europa Luis Enrique.
L’allenatore spagnolo, già vincitore di una Champions League nel 2015 con il Barcellona, aveva già proposto un’idea di calcio che in qualche modo avvicinava il rugby: l’importanza del territorio. Celebre, infatti, fu la decisione di battere il calcio d’inizio della finale PSG-Inter direttamente in rimessa laterale, per riposizionarsi in difesa e mettere pressioni agli avversari mentre erano in possesso di palla.
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Adesso, Luis Enrique ha optato per un’altra idea presa dal rugby: seguire le partite dalla tribuna e non da bordo campo. Una cosa che fanno tutti gli allenatori di rugby, ma che nel calcio non è praticamente mai successa, poiché i tecnici seguono tutti il match dalla panchina e anzi fanno di tutto per essere il più vicini possibile ai calciatori.
Praticamente l’opposto del rugby, dove invece non solo il capo allenatore ma anche buona parte dei membri dello staff si posizionano in tribuna, con alcuni tecnici e portatori d’acqua collegati con l’auricolare a bordo campo per trasmettere informazioni ai giocatori.
Luis Enrique ha deciso di seguire proprio la strada del rugby: “Dalla tribuna si vedono un sacco di cose interessanti. Cercavo da tempo un modo per migliorare la mia visione del gioco, e così ho pensato di fare come gli allenatori del rugby, che stanno in tribuna. Da lì si ha una prospettiva completamente diversa rispetto alla panchina”.
“Dalla tribuna – prosegue il tecnico – si può controllare l’insieme del gioco, puoi prendere molte informazioni dirette, capire cosa funziona meglio e cosa meno. Vedi chi gioca bene e chi no. E quindi puoi scendere in spogliatoio alla pausa per prendere le decisioni migliori”.
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