Cosa aspettarsi da Marco Bortolami ai Sale Sharks

La nuova avventura del primo capo allenatore italiano in Inghilterra è già iniziata, mentre il campionato partirà il 26 settembre

Marco Bortolami Benetton

Cosa aspettarsi da Marco Bortolami ai Sale Sharks

I Sale Sharks saranno la prima squadra a scendere in campo nel massimo campionato inglese, ribattezzato Prem Rugby, quando giovedì 25 settembre affronteranno in casa il Gloucester nell’anticipo della prima giornata.

Lo faranno con un nuovo capo allenatore, Marco Bortolami: il primo head coach italiano di una squadra inglese. Un record, questo, che si può anche espandere: se è vero che un altro Azzurro, Diego Dominguez, è stato per un breve periodo capo allenatore del Tolone (e quindi primo allenatore italiano di una squadra estera), Bortolami è il primo vero tecnico nato e cresciuto nel movimento di casa nostra ad avere un incarico di questa rilevanza fuori dai confini nazionali.

Bortolami è approdato a Sale dopo nove anni al Benetton, sommando il periodo in cui è stato assistente a quello in cui ha guidato la squadra. Ci è arrivato soprattutto, a suo dire, per il rapporto di profonda stima reciproca che lo lega ad Alex Sanderson, il director of rugby degli Sharks: i due si sono conosciuti quando l’inglese, da assistente dei Saracens, si recò in visita a Treviso in una delle consuete occasioni di scambio di esperienze tra tecnici, poi sono sempre rimasti in contatto negli ultimi anni, trovando una particolare sintonia.

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Il ruolo di Bortolami nello staff

Alla fine della scorsa stagione gli Sharks si sono separati dal loro storico capo allenatore, Paul Deacon. Ex giocatore internazionale di rugby league, Deacon era arrivato a Sale nel 2015 come assistente per l’attacco, diventando poi head coach nel 2020. È tornato quest’anno al suo storico club di XIII, i Wigan Warriors.

Per sostituirlo gli Sharks hanno preso non uno, ma due allenatori. Marco Bortolami ricoprirà le vesti di head coach, mentre Joe Ford, il fratello dell’apertura della squadra George, prenderà i compiti di tecnico dell’attacco, ruolo che Deacon aveva mantenuto durante tutto il suo mandato.

Bortolami arriva in uno staff consolidato, dove Alex Sanderson ha un ruolo influente in qualità di director of rugby e dove figura peraltro Warren Spragg, oggi kicking coach ma giocatore di Calvisano e Petrarca negli Anni Zero con un cap per la nazionale italiana.

Sanderson è la figura di riferimento del club: è lui che affronta le conferenze stampa prima e dopo la partita, lui che spesso parla nel cerchio dei giocatori alla fine dei match. Un director of rugby, insomma, che dà l’impressione di voler mettere qualcosa di proprio anche sul campo e non solo dietro la scrivania.

Bortolami potrà quindi rimanere più coperto da un punto di vista mediatico, e dedicarsi soprattutto alla squadra, alla quale ambisce a dare un contributo dal punto di vista strategico e motivazionale, inserendosi in un lavoro di team composito dove potrà maggiormente concentrarsi su alcuni aspetti specifici.

Le ambizioni di Sale in questa stagione

L’arrivo di Bortolami a Sale ha un obiettivo preciso e importante: gli Sharks vogliono smettere di essere una contender e diventare una squadra che vince trofei.

Nelle ultime tre stagioni la squadra è stata semifinalista per due volte consecutive, e finalista perdente nel 2022/2023. In Champions Cup si è sempre arenata agli ottavi di finale.

La rosa della squadra è estremamente qualitativa: ci sono alcuni giocatori di livello elitario (Tom Curry, George Ford), degli internazionali con una solida carriera (Bevan Rodd, Luke Cowan-Dickie, Ben Curry), un manipolo di atleti sudafricani di esperienza a caratura (i fratelli Dan e Rob Du Preez, i nuovi arrivi Jacques Vermeulen e Marius Louw), due ali molto forti ma sottovalutate (Arron Reed e Tom Roebuck) e qualche giovane di belle speranze (Asher Opoku-Fordjour, Raffi Quirke, Nathan Jibulu).

Lo zoccolo duro del roster si trova nel momento della carriera in cui dovrebbe toccare l’apice e dare il meglio di sé e, anche se il livello di talento medio è forse inferiore a quello delle migliori squadre del massimo campionato inglese, il club ha dimostrato più di una volta che con un lavoro curato, preciso e ben congegnato la somma delle parti della squadra riesce a produrre più della semplice addizione del valore dei singoli.

Dopo un primo test pre-stagionale abbastanza disastroso dal punto di vista del punteggio, ma anche poco significativo da quello tecnico (sconfitta 40-5 per mano del Connacht), Sale ha vinto la prima gara competitiva della stagione in Prem Rugby Cup, battendo 24-15 i Bristol Bears. Lo ha fatto peraltro con una formazione che, rispetto agli avversari, era piuttosto diversa da quella ideale.

Gli Sharks sono una squadra ruvida, geometrica, che ama di solito affidarsi alle qualità fisiche e atletiche dei propri interpreti, messe in azione da playmakers dall’alto QI rugbistico come George Ford e Rob du Preez. Con Joe Ford alla guida dell’attacco, cercheranno prevedibilmente di avere un gioco più espansivo, ma sempre piuttosto strutturato. Bortolami ha parlato, in queste prime settimane, di essere più adattabili e flessibili alle situazioni di gioco: vedremo.

Al loro meglio, sono una squadra che può battere ogni altra della Premiership, ma che non ha una grandissima profondità, in particolare per riuscire a competere sia sul fronte interno che su quello delle coppe. Ci saranno dei momenti della stagione da affrontare senza i migliori giocatori, vuoi per le chiamate in nazionale a novembre e per il Sei Nazioni, vuoi perché l’usura di atleti come il già citato Ford e, soprattuto, Tom Curry non consente loro di stare in campo con estrema costanza.

Questo tipo di sfide, però, è stato proprio il pane quotidiano di Marco Bortolami a Treviso, che nelle stagioni migliori è riuscito a far attraversare in linea di galleggiamento i momenti con tante assenze attraverso gestione, programmazione e motivazione. Ed è forse proprio in questo frangente che la sua mano a Sale avrà modo di farsi vedere di più.

Lorenzo Calamai

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